Iniziamo rispondendo alle domande - ma attendo le vostre risposte con molta curiosità ed interesse -, anche se ovviamente sono fortemente influenzata dalla mia esperienza personale: 1) Secondo voi, quante di queste abilità sono prese in considerazione e sviluppate nel percorso di studi, dalla scuola primaria all’università, nel sistema educativo italiano? Poche ma più che altro vengono affrontate spesso con scarsa consapevolezza da parte di docenti e studenti che proprio quella specifica soft skill sarà molto utile per vivere un percorso soddisfacente nel lavoro che si sceglierà. Mi sembra che la casualità nel trattare una di queste soft skill sia preponderante rispetto all'approfondimento specifico della stessa e al far notare i collegamenti con i profili degli studenti. 2)Quanti di voi hanno esperienze positive su sé stessi o sui propri figli, nipoti, conoscenti giovani? Anticipo una risposta anche alle domande successive: dipende molto - forse troppo - dal docente, dal professore, dall'insegnante che si dedica a trasferire tale abilità...e in parte anche qui la casualità la fa da padrona: se capiti con l'insegnante bravo/a sei fortunato/a e va tutto bene, altrimenti ci devi lavorare un po' tu in autonomia (che anche quello, però, non fa malissimo...). 3) Quali sono le materie scolastiche alle scuole secondarie che consentono di acquisirle ed in quale modalità e declinazione? Quanto conta il docente della materia? In realtà, credo che tutte le materie possano essere fonte di conoscenza e di acquisizione di soft skill, dalle cd umanistiche alle scientifiche, é la modalità di erogazione formativa e educativa che fa la differenza, consentendo agli "ignari" studenti di cogliere la profondità di tale trasferimento di competenze e riconoscimento di potenziale. Anni fa, un ragazzo di quinto anno di un istituto professionale, che seguivo per un progetto di orientamento, mi disse, presentandomi la referente della scuola: "é una Prof.ssa di matematica e di vita"... 🙂 Aggiungo un ultimo tema che mi é caro: ritroviamo il lavoro non solo come dovere ed obbligo o mero strumento di raccolta finanziaria ma come piena rappresentazione e realizzazione della nostra missione individuale sulla Terra (non l'ho detto io ma mi ci ritrovo molto) e piacere del nostro vivere quotidiano, forse così cambieremo punto di vista ed approccio... Che ne pensate?
Post di Silvia Capurso
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𝐒𝐞𝐢 𝐮𝐧 𝐠𝐞𝐧𝐢𝐭𝐨𝐫𝐞 𝐜𝐡𝐞 𝐝𝐞𝐯𝐞 𝐚𝐢𝐮𝐭𝐚𝐫𝐞 𝐢𝐥 𝐩𝐫𝐨𝐩𝐫𝐢𝐨 𝐟𝐢𝐠𝐥𝐢𝐨 𝐚 𝐬𝐜𝐞𝐠𝐥𝐢𝐞𝐫𝐞 𝐢𝐥 𝐩𝐞𝐫𝐜𝐨𝐫𝐬𝐨 𝐬𝐜𝐨𝐥𝐚𝐬𝐭𝐢𝐜𝐨 ❓ Vediamo oggi la 𝐬𝐞𝐜𝐨𝐧𝐝𝐚 𝐭𝐫𝐚𝐩𝐩𝐨𝐥𝐚 nascosta nella scelta della scuola “superiore” che è data dai ‘𝐩𝐫𝐞-𝐠𝐢𝐮𝐝𝐢𝐳𝐢’ dello studente. Sebbene molto giovane, l’esperienza dei tre anni di studio alla scuola media (secondaria di primo grado) ha già creato nello studente delle convinzioni riguardo la sua attitudine o il suo interesse allo studio. Molto spesso esperienze scolastiche particolarmente faticose portano allo sviluppo di convinzioni interiori limitanti. E’ molto facile arrivare a dichiarazioni del tipo: “𝑖𝑜 𝑛𝑜𝑛 𝑠𝑜𝑛𝑜 𝑓𝑎𝑡𝑡𝑜 𝑝𝑒𝑟 𝑠𝑡𝑢𝑑𝑖𝑎𝑟𝑒, 𝑖𝑜 𝑛𝑜𝑛 𝑠𝑜𝑛𝑜 𝑏𝑟𝑎𝑣𝑜 𝑖𝑛 𝑚𝑎𝑡𝑒𝑚𝑎𝑡𝑖𝑐𝑎, 𝑖𝑜 𝑛𝑜𝑛 𝑟𝑖𝑒𝑠𝑐𝑜 𝑏𝑒𝑛𝑒 𝑛𝑒𝑙𝑙𝑒 𝑙𝑖𝑛𝑔𝑢𝑒, 𝑒𝑡𝑐.” che impediscono di valutare con obiettività tutti i percorsi formativi disponibili e demoliscono la motivazione allo studio e all’impegno che sono necessarie per raggiungere qualsiasi obiettivo formativo e non. Le convinzioni limitanti ci suggeriscono in primis cosa evitare piuttosto che aiutarci a scegliere quello più ci entusiasma e incuriosisce. Se vuoi saperne di più segui la pagina Vivi con talento o seguici sul sito www.vivicontalento.com Per avere maggiori informazioni puoi restare collegato a "Vivi con Talento", pubblicheremo nei prossimi giorni le altre trappole nascoste nella scelta della scuola superiore. I nostri percorsi di orientamento sono curati da: 𝑫𝒐𝒕𝒕.𝒔𝒔𝒂 𝑪𝒂𝒏𝒛𝒊𝒂𝒏𝒊 𝑬𝒍𝒆𝒏𝒂 ▪️ 𝘗𝘴𝘪𝘤𝘰𝘭𝘰𝘨𝘢 & 𝘊𝘰𝘢𝘤𝘩 ▪️ 𝘚𝘱𝘦𝘤𝘪𝘢𝘭𝘪𝘻𝘻𝘢𝘵𝘢 𝘯𝘦𝘭𝘭𝘢 𝘗𝘴𝘪𝘤𝘰𝘭𝘰𝘨𝘪𝘢 𝘥𝘦𝘭𝘭'𝘖𝘳𝘪𝘦𝘯𝘵𝘢𝘮𝘦𝘯𝘵𝘰 𝘦 𝘯𝘦𝘭𝘭𝘢 𝘗𝘴𝘪𝘤𝘰𝘭𝘰𝘨𝘪𝘢 𝘚𝘤𝘰𝘭𝘢𝘴𝘵𝘪𝘤𝘢 ▪️ 𝘚𝘰𝘤𝘪𝘢 𝘚.𝘐.𝘖. (𝘚𝘰𝘤𝘪𝘦𝘵𝘢̀ 𝘐𝘵𝘢𝘭𝘪𝘢𝘯𝘢 𝘖𝘳𝘪𝘦𝘯𝘵𝘢𝘮𝘦𝘯𝘵𝘰) 𝘤𝘰𝘭𝘭𝘢𝘣𝘰𝘳𝘢 𝘤𝘰𝘯 𝘪𝘭 𝘓𝘢.𝘙.𝘐.𝘖.𝘚. 𝘥𝘦𝘭𝘭'𝘜𝘯𝘪𝘷𝘦𝘳𝘴𝘪𝘵𝘢̀ 𝘥𝘪 𝘗𝘢𝘥𝘰𝘷𝘢 (𝘓𝘢𝘣𝘰𝘳𝘢𝘵𝘰𝘳𝘪𝘰 𝘥𝘪 𝘙𝘪𝘤𝘦𝘳𝘤𝘢 𝘦 𝘐𝘯𝘵𝘦𝘳𝘷𝘦𝘯𝘵𝘰 𝘱𝘦𝘳 𝘭'𝘖𝘳𝘪𝘦𝘯𝘵𝘢𝘮𝘦𝘯𝘵𝘰 𝘢𝘭𝘭𝘦 𝘚𝘤𝘦𝘭𝘵𝘦) Per contattarci e ulteriore supporto: https://lnkd.in/dnmKFKNe Per maggiori informazioni consulta: www.vivicontalento.com #orientamentoscolastico #orientamentoprofessionale #metodoclassico #metododistudio #strategieperilmiglioramento
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Lettera aperta ai colleghi docenti, mi rivolgo a voi che, come me, dedicate le vostre giornate a formare le menti delle nuove generazioni. Parlando con colleghi e direttamente con i ragazzi ho notato una generale mancanza di fiducia nel rapporto docente/studente. È vero, insegnare è un compito impegnativo, che richiede passione, pazienza e perseveranza. Ma non dimentichiamo che insegnare è soprattutto una grande responsabilità. Le nostre parole incontrano tutti i giorni menti che un domani dovranno fare i conti con quello che hanno imparato. Proprio per questo il nostro dovere non è limitato soltanto alle nozioni, ma è principalmente quello di accendere la loro fiamma della passione. Tuttavia, a volte, possiamo sentirci scoraggiati. Tra difficoltà comportamentali e istituzionali, disinteresse per lo studio, mancanza di rispetto e iper-protezionismo dei genitori, è facile perdere la fiducia nei nostri studenti e di conseguenza la motivazione per il nostro lavoro. Questo però non deve essere il nostro drive; il rischio sarebbe quello di diventare delle macchine parlanti che hanno bisogno di uno stipendio a fine mese. Il focus deve puntare sui risultati degli studenti; anche un piccolo traguardo ripaga di tutti gli sforzi. Basta uno studente che ha trovato la sua strada grazie all'aiuto dei professori per ripagare l'impegno di una vita. Mostriamo loro che con impegno e perseveranza si possono raggiungere grandi traguardi. Trasmettiamo la passione per la conoscenza e coltiviamo i loro talenti. Facciamogli capire che la passione va ben oltre lo stipendio da professore. Anche di fronte alle difficoltà, manteniamo accesa la scintilla nei nostri occhi. La nostra determinazione sarà contagiosa e motivante per gli studenti. Perché possiamo essere davvero la differenza nel loro percorso di crescita. Il nostro esempio e il nostro incoraggiamento possono accendere in loro la voglia di imparare e realizzare i propri sogni. Soprattutto cari colleghi, non smettiamo mai di credere in loro. Sarà come salvarli ogni giorno. Con stima, Prof. Marco D'Oria #docenti
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Un'esperienza comune nel lavoro con gli studenti è la (ri)scoperta dei propri interessi. Capita spesso di incontrare ragazzi che sostengono di non avere interessi in una o più materie scolastiche. Tuttavia, se poi approfondiamo il loro contesto di vita, gli interessi e passioni extrascolastiche notiamo qualcosa di diverso e di estremamente interessante. 🔍 La teoria dell’autodeterminazione di Deci e Ryan ci insegna che la motivazione degli individui è influenzata da tre bisogni psicologici fondamentali: autonomia, competenza e relazione. Quando gli studenti si sentono autonomi e competenti in un contesto fuori dall'ambito scolastico, è più probabile che sviluppino passioni e competenze che, pur essendo in linea con certe discipline scolastiche, non emergono all'interno del contesto scolastico. 👨🏫 Una volta in un percorso di orientamento conobbi un ragazzo che sosteneva non avere grande interesse per le scienze. Andando ad indagare, parte dei suoi interessi fuori dalle ore scolastiche invece ruotavano intorno alla tecnologia, ai giochi di logica dove il pensiero logico è particolarmente stimolato. Cosa era successo? Il contesto scolastico non era riuscito a stimolare un interesse e delle abilità che erano ben presenti ma in contesti non riconosciuti almeno consapevolmente come direttamente collegati alla scuola. L'interesse esiste ma il contesto scolastico non riesce a stimolare il senso di autonomia o competenza necessario per attivarlo a livello di consapevolezza. 💡 La Teoria delle intelligenze multiple di Gardner sottolinea come gli studenti possano eccellere in ambiti diversi rispetto a quelli che vengono tradizionalmente valorizzati a scuola. Questo ci invita a considerare che l’interesse in una materia può essere nascosto dietro approcci o stili di apprendimento che non trovano spazio nei metodi didattici convenzionali. 🔑 La chiave, quindi, sta nell'osservazione e valorizzazione degli interessi fuori dal contesto scolastico, con l'obiettivo di integrarli nel percorso di apprendimento. Un approccio integrato che tenga conto di passioni e competenze extracurricolari potrebbe sbloccare potenzialità inattese, creando una connessione più forte con le materie scolastiche. ✏️ Come professionisti abbiamo la responsabilità di aiutare i ragazzi a riconoscere che i loro interessi non sono limitati ai confini delle materie scolastiche, ma possono rappresentare la chiave per un apprendimento più significativo e appagante. A cura di Duccio Bianchi Membro del Consiglio Direttivo Registro Nazionale Orientatori® promosso da L. Evangelista. 🎯 𝐑𝐞𝐪𝐮𝐢𝐬𝐢𝐭𝐢 𝐝𝐢 𝐚𝐦𝐦𝐢𝐬𝐬𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐚𝐥 𝐑𝐞𝐠𝐢𝐬𝐭𝐫𝐨 🎯 👉 Puoi iscriverti gratuitamente se nell'ultimo triennio hai svolto almeno 800 ore di attività di orientamento retribuita. E’ inoltre possibile l’iscrizione gratuita anche se ti sei formato o ti stai formando come Orientatore con ☆ Leonardo Evangelista ☆ 🎯😉 #Orientamento #Motivazione #Autodeterminazione #Apprendimento
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19 anni in aula e ora ho una perplessità che non mi abbandona... 😮💨 Nel dicembre 2006 ho iniziato il mio percorso da docente, attraversando scuole medie, superiori e istituti post-diploma. Ogni esperienza mi ha regalato nuovi insegnamenti e mi ha spinto a rinnovarmi continuamente. Lavorare coi giovani significa (soprattutto) questo: restare in ascolto, aggiornarsi, imparare nuovi linguaggi e costruire un dialogo che funzioni davvero. Negli ultimi anni, però, ho notato un fenomeno che mi preoccupa: la noia! Quella che sembra nascere da un... eccesso. Ebbene sì, è come se, in un mondo che offre tutto, si facesse fatica a trovare qualcosa che davvero colpisca, che lasci il segno. E allora mi chiedo: cosa possiamo fare? 🤨 Come possiamo riaccendere quella curiosità ch'è il motore di ogni crescita personale e professionale? Ammetto di non avere una risposta e tutto ciò mi urta assai. Ma so ch'è una domanda importante, che dovremmo porci tutti: insegnanti, formatori, genitori, manager o semplicemente da adulti consapevoli. Se la curiosità è ciò che alimenta il cambiamento, l’innovazione e il futuro, come possiamo mantenerla viva, in un mondo dove tutto sembra essere "troppo"? 😑 Vi lascio questa riflessione che credo non sia solo mia, e sono curioso di sapere cosa ne pensate voi. Grazie 🙏 #scuola #docente #università #liceo #accademia #formazione #curiosità #docenza #scuole #educazione #noia #stimoli
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🎓 Scuole professionali, licei o istituti tecnici? È il momento di scegliere la scuola superiore! 📚 Leggi la nostra rubrica "Scegliere la scuola superiore" su #OrientareOggi per scoprire quale percorso è più vicino alle tue inclinazioni. 🔍 Se sei un #orientatore, #educatore o #insegnante, gli articoli della guida, scritti con Sara Marchiori, sono uno strumento prezioso da condividere con i tuoi studenti. 👩🏫👨🏫 Leggere non solo con gli occhi, ma anche con le orecchie e le mani, rallentando per aprire una parentesi di consapevolezza guidata: questo è il primo passo per allenare la capacità di prendere decisioni informate e avvicinare il futuro che si desidera o a cui si vuole dare forma. 🌟 La nostra rubrica è qui per te. #OrientareOggi è uno spazio di confronto, pronto a scambiare esperienze e contribuire alla nostra Comunità. 🫶 La porta è aperta… entra e scopri di più! 🚪✨ https://lnkd.in/dV59-ac2 #sceglierelascuola #scuolasuperiore #orientamento #studenti #insegnanti #decisioni #futuro
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Pochi giorni fa una persona cara - oggi eccellente e affermato professionista in ambito digitale - mi raccontava di essere stato bocciato il primo anno di liceo scientifico e di essersi sentito incapace e stupido come non mai in quel periodo. Durante l'estate, sfruculiando per caso nella biblioteca del padre, trovò due libri di Schopenhauer e Nietzsche. Li lesse e la sua testa da quel momento cambiò per sempre. Capì, tanto per cominciare, che si può essere dotati di una visione acuta ma disperatamente incompresi e soli, che esiste un modo di conoscere e imparare le cose diverso da quello proposto a scuola e magari più efficace per alcuni. Dopo quell'estate tornò al liceo e diventò il più bravo studente della sua classe, vide aumentare progressivamente autostima e voglia di fare, per poi terminare gli studi con il massimo dei voti. Quanti, però, non hanno la fortuna di trovare il libro giusto, o la forza di cambiare prospettiva su sé stessi da soli? Quella di Ágnes Heller è la mia personale dedica a tutti coloro che ancora chiedono a chi si affaccia alle scuole dell'obbligo: "Che lavoro vuoi fare?", "Ma poi che lavoro fai con questi studi?", "Ma la filosofia dopo a cosa ti serve?". Che sono delle varianti carine sul tema del "ma quando diventi un ingranaggio produttivo?". Eppure, chi non è accompagnato a una profonda conoscenza di sé stesso, e dell'animo umano, credo fermamente non possa produrre nulla di buono. #lavoro #scuola
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🎓 Nuovo articolo nella rubrica "Scegliere la scuola superiore" su OrientareOggi! Hai bisogno di ispirazione per fare una scelta consapevole e diventare protagonista del tuo futuro? Nel nuovo articolo, ti guideremo passo dopo passo in un percorso di riflessione che ti aiuterà a sfruttare questa opportunità al meglio. 🔍 Se sei un orientatore o un insegnante, potrebbe essere un'ottima occasione per trovare spunti utili da proporre ai tuoi studenti o benificiari. 💡 📬 Iscriviti alla nostra newsletter per non perderti le ultime novità sull'orientamento scolastico e professionale. Massimo Ravasi e Sara Marchiori condividono con te la loro esperienza per offrire un orientamento aggiornato, pratico ed efficace. 🚀 https://lnkd.in/dTyAGCf7 #Orientamento #ScuolaSuperiore #ScelteConsapevoli #ProtagonistaDelTuoFuturo #OrientareOggi #Insegnanti #Studenti
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La valutazione è complessa? Sì. Ma è un’occasione di crescita, in primis per * tuo* alunn* certamente. Ma anche per te se vorrai ascoltare ciò che ti è scomodo, che ti è difficile. Se vorrai attivare dei pensieri alti, smettendo di cercare soluzioni semplicistiche a problemi complessi. [Ad esempio pensando di ridurre tutto a voti numerici e alla media aritmetica] Navigare a modo tuo la complessità, senza più soffocarla, è quello che renderà il tuo “fare scuola” finalmente sereno e soddisfacente! . . . Ti ricordo che se vuoi possiamo lavorarci insieme, in due modi speciali! Se hai bisogno di una spinta in questo periodo, possiamo fissare una “Long session”, 90 minuti di consulenza su un tema specifico da esplorare insieme. Se vuoi una svolta più importante, puoi partecipare al mio percorso “Vivi la scuola con leggerezza”, il percorso che una mia allieva descrive così: “Stiamo lavorando su cose che concretamente dobbiamo affrontare tutti i giorni a scuola e che hanno ricadute anche nella vita personale… Finalmente!!” Che ne pensi? È arrivato il tuo momento di vivere la scuola con leggerezza?
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Tuo figlio/a sta pensando alla prossima università, ma non sa da dove iniziare? Leggi qui! Sappiamo che la scelta dell’università può essere complessa, soprattutto quando si hanno tante opzioni e pochi indizi su quale sia quella giusta. Ma c’è un modo per aiutare tuo figlio/a a fare chiarezza! Le attività extra-curriculari, infatti, possono fare molto di più che arricchire il suo curriculum: possono svelare passioni e inclinazioni che guidano il percorso futuro. 💡 Prenditi un attimo e chiedi a tuo/a figlio/a: se potesse partecipare a un'attività quale sceglierebbe? Sport? Teatro/musica? Imparare una nuova lingua? Volontariato? Queste preferenze potrebbero indicare la strada giusta per il suo futuro. E se, non ha ancora una risposta chiara, potrebbe essere il momento di aiutarlo a conoscersi meglio. 👉 Orienta Young è l’orientamento innovativo pensato per aiutare i ragazzi/e a prendere decisioni più consapevoli sul loro futuro formativo e professionale! Scopri di più su https://bit.ly/3YtjmSz
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Ho insegnato all'università per oltre 25 anni e ho deciso di rinunciare alcuni anni fa ad ogni incarico tradizionale che includesse solo lezioni frontali. Non piacciono più a me e soprattutto annoiano gli studenti. Le lezioni frontali sono entrate in crisi principalmente perché non riescono più a rispondere alle aspettative e ai bisogni degli studenti di oggi, cresciuti in un contesto tecnologico e multimediale che privilegia l'interattività e la personalizzazione. Il formato tradizionale, in cui il docente parla e gli studenti ascoltano, spesso li riduce a spettatori passivi, senza offrire spazi di dialogo, riflessione o partecipazione attiva. Questa impostazione appare loro distante e poco coinvolgente, soprattutto quando manca una connessione diretta tra il contenuto della lezione e le esperienze reali degli studenti o le competenze pratiche che vorrebbero sviluppare. L'accesso immediato a informazioni attraverso internet, i social media e altre piattaforme ha trasformato il modo in cui le persone apprendono: si prediligono esperienze brevi, visivamente accattivanti e dinamiche, mentre le lezioni frontali possono risultare monotone e ripetitive. Il disinteresse spesso nasce dalla mancanza di un senso di scopo: se gli studenti non capiscono come le nozioni presentate siano rilevanti per la loro vita o il loro futuro, faticano a trovare motivazione. Questa crisi è amplificata da un contesto culturale ed educativo in cui sempre più ricerche dimostrano che gli approcci attivi, come il cooperative learning, il problem-based learning e le esperienze immersive, favoriscono un apprendimento più profondo. In assenza di stimoli per sviluppare il pensiero critico, la creatività o l'applicazione pratica delle conoscenze, le lezioni frontali rischiano di apparire obsolete, incapaci di competere con metodi che mettono al centro lo studente e il suo coinvolgimento diretto nel processo educativo. Per questo non solo ho deciso di tenere solo laboratori, ma anche di lavorare contribuendo alla progettazione di nuove offerte formative che integrano le lezioni frontali con soluzioni narrative e dinamiche di gioco.
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