Dal 30 dicembre entreranno in vigore le nuove cure e prestazioni garantite dal Servizio sanitario nazionale, in seguito all’aggiornamento dei tariffari per le prestazioni di specialistica ambulatoriale e protesica (fermi rispettivamente al 1996 e al 1999). Alcuni di questi servizi – che spaziano dalla procreazione medicalmente assistita alle protesi di ultima generazione – saranno gratis. Le nuove cure gratuite erano attese da quasi otto anni. Il via libera al decreto che ne prevedeva l'applicazione è stato fondamentale per poter usufruire dei Livelli essenziali di assistenza - ovvero le prestazioni garantite dal Servizio sanitario nazionale ai cittadini gratuitamente o con il pagamento di un ticket - aggiornati nel 2017. Al momento, i Lea disponibili sono quelli risalenti al precedente aggiornamento del 2001 e solo poche Regioni hanno deciso di garantire alcune delle prestazioni dei Lea aggiornati al 2017 attingendo da fondi propri. Ciò, denunciano pazienti ed associazioni, ha creato grandi disparità nell'accesso alle cure nelle Regioni
Post di Sky TG24
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Pronti, via....sospensione del TAR Non voglio entrare qui in questo post nel merito, pro o contro le nuove tariffe e nomenclatore dei nuovi LEA, pero' cosi' e' il caos.... Si aspettava dopo 28 anni il nuovo nomenclatore delle prestazioni di specialistica ambulatoriale e, dopo 25 anni, quello dell’assistenza protesica fermi rispettivamente al 1996 e al 1999. Una considerazione generale: Per salvare il SSN c'e' innanzitutto da ripensarlo proprio a partire da questi meccanismi farraginosi , se ci si mette così tanti anni per aggiornare i LEA, se e' cosi' complesso introdurre le modifiche nei sistemi ASL (mesi di lavoro a organici per lo più non dedicati), se per lo più i sistemi informatici sanitari sono tutti diversi e parlano lingue diverse, e se basta un ricorso (non entro nel merito non e' il motivo del post) per dover far retrocedere di colpo il tutto, ma solo ad interim in attesa di.... C'e' un Senso di precarieta' diffuso per chi lavora nel SSN a livello locale, e a livello di specialistica ambulatoriale si passa il tempo a spiegare ai pazienti come far rifare le impegnative , e perché quei codici non vanno bene per la prestazione voluta , oltre alle note altre problematiche croniche
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https://lnkd.in/dRSGYpAh 21 Giugno 2024 Alcune delle indicazioni contenute nella circolare diramata dal Dipartimento di prevenzione del ministero alle Regioni. ▪︎ Fortemente raccomandata l' attivazione del cosiddetto "codice calore" ovvero l' istituzione di un percorso assistenziale preferenziale e differenziato nei pronto soccorso. ▪︎ Attivazione degli ambulatori territoriali 7 giorni su 7 sul periodo delle 12 ore. ▪︎ Riattivazione delle Uscar per favorire l' assistenza domiciliare. ▪︎ Potenziare il servizio di guardia medica
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Una volta compreso a livello macro il funzionamento del Servizio Sanitario Nazionale, diviene fondamentale approfondire le figure chiave che lo rendono, nell'operativo, capillare sul territorio: facciamo chiarezza su medico di base, continuità assistenziale e assistenza ospedaliera via #PensionieLavoro
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Proposta nuova organizzazione medici di famiglia Da tempo assistiamo, per vari motivi, ad un peggioramento dell’assistenza sanitaria nei pronto soccorso degli ospedali e presso gli ambulatori dei medici di famiglia. Ci siamo chiesti se fosse possibile, senza grandi investimenti, proporre servizi medico/sanitari più vicini alle esigenze dei pazienti senza aumentare i costi della sanità pubblica. COME FARE? Riorganizzazione generale del servizio offerto dai medici di famiglia. Attualmente registriamo una diminuzione numerica dei medici di famiglia operativi con gravi ripercussioni sul servizio erogato che oltre al disservizio, nonostante la evidente abnegazione dei medici, determina enormi disagi nei confronti dei pazienti. Per ottenere uno standard di assistenza medica adeguato alle esigenze attuali crediamo si possa modificare lo status esistente come segue: • Creazione di studi medici di famiglia associati con un numero di professionisti (minimo 6 unità) per consentire la copertura oraria h24 con rotazione dei medici • Sedi adeguate, obbligatoriamente, ubicate al piano terra con accesso facilitato anche per i portatori di handicap e parcheggio auto adeguato • Accesso riservato solo agli assistiti dei medici associati • Presenza di una persona facente funzione di segreteria • Presenza di un paramedico • Punto di primo soccorso dedicato a: o Piccoli interventi (suture ecc.) o Analisi sangue o Analisi urine o Lastre Questo tipo di organizzazione consentirebbe la presenza continua di medici che possono contribuire, efficacemente, a ridurre l’affollamento dei pronto soccorso con evidente risparmio economico delle ASL e beneficio dei pazienti che non sarebbero più costretti ad attese senza fine. Vantaggi • Diminuzione drastica degli affollamenti dei pronto soccorso che si occuperebbero solo delle problematiche gravi • Rilascio tempestivo della prestazione medica • Diminuzione dei costi a carico della ASL che non dovrebbe più occuparsi, nei pronto soccorso, di pazienti in codice bianco e verde • Maggiori disponibilità di tempo per scopi personali dei medici di base • Nessun ulteriore costo a carico della ASL Naturalmente i costi di acquisto delle attrezzature necessarie allo svolgimento delle azioni mediche saranno oggetto di ulteriore approfondimento per consentirne l’acquisto a condizione favorevoli. Restiamo a disposizione per un eventuale confronto con i funzionari ASL e con la rappresentanza dei medici di famiglia per approfondire, insieme, le tematiche relative alla riorganizzazione. Ettore Veschi
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🔔È ufficiale: i Nuovi LEA sono entati in vigore il 30 dicembre 2024, a seguito dell’approvazione della bozza revisionata del Decreto Tariffe. ⚕️Questi provvedimenti assicurano un ulteriore ampliamento del diritto alla tutela della salute dei cittadini inserendo nuove importanti prestazioni all’interno dei Livelli essenziali di assistenza tra cui l’estensione degli screening neonatali a ulteriori patologie tra cui la SMA, e incrementeranno di 700 milioni di euro rispetto al 2012 le risorse a disposizione per l’assistenza ambulatoriale e protesica. 👨⚕️L’entrata in vigore del decreto tariffe è essenziale perché assicura su tutto il territorio nazionale la piena erogazione dei nuovi LEA (DPCM 2017), superando le disomogeneità assistenziali tra i cittadini che potranno finalmente usufruire in ogni area della Nazione di prestazioni al passo con le innovazioni medico scientifiche per la specialistica ambulatoriale e per la protesica. 💪Un traguardo che noi di AIUC abbiamo contribuito a far raggiungere.
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Le liste d’attesa bloccate? Approvata la legge ad hoc Le liste di attesa bloccate sono un problema endemico della sanità pubblica. I ritardi per esami ed accertamenti diagnostici sono stati denunciati nel corso dell’anno dalla trasmissione “Fuori dal coro” nella sezione denominata “ladri di salute”. Eppure l’art. 1 comma 1 della Legge del 24/2017 stabilisce che la sicurezza delle cure è parte costitutiva del Diritto alla Salute sancito dall’art. 32 della Costituzione che impegna la Repubblica a tutelare la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività e garantisce cure gratuite agli indigenti. La sicurezza delle cure, dunque, riguarda l’organizzazione complessiva delle strutture sanitarie e di tutti i soggetti coinvolti e basa il suo presupposto sulla prevenzione. I ritardi nell’esecuzione di esami ed accertamenti diagnostici prescritti rientra nell’ambito della responsabilità della struttura sanitaria. La Camera ha approvato in via definitiva con modificazioni il decreto-legge 7 giugno 2024, n. 73, recante misure urgenti per la riduzione dei tempi delle liste di attesa delle prestazioni sanitarie che prevede le seguenti misure: 1. Istituzione presso l'Agenas di una piattaforma nazionale per le liste d'attesa per monitorare i tempi di erogazione delle prestazioni finalizzata ad agevolare i cittadini nell'accesso ai servizi sanitari ed il personale medico potrà servirsene per prendere in carico pazienti; 2. E’ istituito un Centro unico prenotazioni (Cup) a cui fare riferimento a livello regionale o infraregionale, che includerà sia gli erogatori pubblici che i privati convenzionati; 3. ambulatori e laboratori rimarranno aperti anche nel fine settimana prolungando i tempi di erogazione delle prestazioni; 4. responsabilizzazione del cittadino: chi prenota una prestazione tramite il Cup qualora non si presenti senza preavviso deve pagare il ticket; 5. il tetto di spesa per l’assunzione di personale sanitario per il 2024 è aumentato al 15% dell'incremento del Fondo sanitario regionale Per scoprire di più sui nostri servizi al link www.studiolegalefusario.it per informazioni specifiche usa il seguente form https://lnkd.in/dVg-ieBD #listedattesa #ladridisalute #responsabilitamedica #dirittoallecure #madmal
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In qualità di Vicepresidente della sezione Sanità di Unindustria Roma - Frosinone - Latina - Rieti - Viterbo, desidero porre l’attenzione sulle nuove tariffe emanate dal Ministero della Salute per le prestazioni del Servizio Sanitario Nazionale. Intervenendo alla conferenza stampa indetta da U.A.P. presso l'Università degli Studi "Guglielmo Marconi" ho voluto ribadire un punto essenziale: le nuove tariffe stabilite dal Ministero della Salute per le prestazioni del SSN rischiano di essere insostenibili. Queste tariffe infatti, se applicate senza adeguati correttivi, rischiano di diventare insostenibili per le strutture sanitarie e di compromettere la qualità delle cure erogate ai cittadini italiani per l'ulteriore aggravamento delle liste d’attesa. Inoltre, potrebbe slittare l’entrata in vigore di nuove prestazioni molto attese dagli italiani, come la procreazione assistita, nuovi test genetici e terapie oncologiche avanzate. Anche i #LEA, cure fondamentali che il #SSN deve garantire ai cittadini italiani, sono a rischio per la stessa problematica. Credevamo che dopo sette anni in cui oltre 3.000 prestazioni ambulatoriali sono rimaste in attesa di essere aggiornate, fosse finalmente giunto il momento. Tariffe troppo basse rischiano di aggravare non solo la sanità privata ma anche ospedali pubblici e ASL e i deficit economici di entrambe le realtà, compromettendo la sostenibilità del sistema sanitario nel suo complesso. La tariffa delle visite specialistiche è fissata a 25 euro cifra che non può coprire i costi necessari come compenso del medico, assistenza infermieristica, materiali, tecnologia e infrastrutture. Unindustria invita pertanto il Ministero della Salute a rivedere urgentemente le nuove tariffe per evitare che siano i cittadini a pagarne le conseguenze. https://lnkd.in/dpmJZ8U4 #tariffe #MinisterodellaSalute #nomenclatore #esamispecialistici
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Liste di attesa: dalla piattaforma nazionale al potenziamento dell’offerta assistenziale , quale soluzione seguire? Arriva la piattaforma nazionale per le liste d'attesa, i Cup dovranno avere in agende tutte le prestazioni offerte da pubblico e privato convenzionato, e viene previsto un sistema per garantire al cittadino tempi certi per le prestazioni mediante ricorso a intramoenia o privato. E' prevista la nullità per violazione di legge dell’accordo contrattuale stipulato in assenza delle condizioni di collegamento ed interoperabilità delle relative agende di prenotazione con il CUP pubblico di riferimento; si introduce a livello legislativo una forma di premialità rivolta agli erogatori privati accreditati e volta alla realizzazione anche da parte di questi ultimi del collegamento ed interoperabilità tra agende di prenotazione e CUP pubblici, rilevante in sede di conferma dell'accreditamento istituzionale. Nulla però si stabilisce in materia di fondi strutturali previsti, sarebbe stato opportuno prevedere investimenti per il SSN con un diverso rapporto PIL/ spesa sanitaria , non e' sufficiente l'articolo 15, comma 14, del decreto-legge 6 luglio 2012, n. 95, e l’articolo 1, comma 233, della legge 30 dicembre 2023, n. 213 , si rischia cosi' di avere un effetto boomerang nel medio-lungo termine.
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Dopo una settimana di stop a Nuoro riprendono le prestazioni sanitarie in convezione sia quelle prenotate tramite cup che quelli in radiologia tradizionale. Lo annuncia il direttore dello studio professionale Dottor Sebastiano Coinu: «Ciò in attesa della definizione del procedimento amministrativo dell’ARES che effettuerà le ripartizioni di budget fra le strutture convenzionate, confidando che sia confermato per il C.I.D. almeno il budget degli anni precedenti. Ove ciò non accadesse, si rischierebbe di lavorare senza certezza di essere rimborsati dal Servizio Sanitario Nazionale». Intanto l'assessore regionale Bartolazzi rassicura e dice: «Non c'è nessun rischio di mancata copertura delle prestazioni da parte del sistema sanitario regionale per i cittadini sardi che si affidano al privato convenzionato. Gli allarmismi appaiono incomprensibili alla luce delle ultime disposizioni normative regionali che danno il via libera all' incremento dell'acquisto delle prestazioni di assistenza ospedaliera ed ambulatoriale da soggetti privati accreditati nell'ottica di garantire a tutti, in tutta l'isola, prestazioni omogenee in tempi accettabili». «Ricordo che la legge regionale n.13, recentissimamente approvata, autorizza un incremento di spesa di 1 milione e 600 mila euro (più 1%) per l'anno 2024, di quasi 5 milioni per il 2025 (più 3%) e di 6 milioni e 600 mila euro (più 4%) a carico del Fondo sanitario regionale proprio per garantire l'estensione massima delle prestazioni convenzionate erogabili nell'isola, sia in regime ospedaliero che ambulatoriale. Non solo - prosegue l'assessore - viene aumentato lo stanziamento della programmazione triennale destinato alla salute mentale, con 18 milioni e 500 mila euro stanziati per il 2024 contro i precedenti 16 milioni e mezzo, di cui 2 milioni e 500 mila euro destinati ai centri convenzionati per i disturbi dello spettro autistico. Per le annualità 2025-26 il totale assegnato è di 21 milioni di euro annuale, anche qui con un incremento consistente di circa 5 milioni all'anno». «Tutte le cifre stanziate al momento – conclude Bartolazzi - rientrano all'interno dei margini di manovra consentiti dall'attuale deliberazione dei tetti di spesa per il triennio 2024-26 ancora sottoposte al vincolo della spending review, ma in via transitoria. Dopo la sentenza a luglio della Corte Costituzionale che riconosce un ampio margine di manovra potenziale alla Sardegna, stiamo lavorando per incrementare le risorse garantendo contestualmente l'equilibrio economico-finanziario dei conti regionali». https://www.cronachenuoresi. - Clicca e leggi la notizia
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Il nostro Amministratore Unico, Dr. Luca Marino, è intervenuto, in qualità di Vicepresidente della sezione Sanità di Unindustria Roma - Frosinone - Latina - Rieti - Viterbo, alla conferenza stampa indetta da U.A.P. presso l'Università degli Studi "Guglielmo Marconi" per ribadire che le nuove tariffe stabilite dal Ministero della Salute per le prestazioni del Ssn rischiano di essere insostenibili. Potete approfondire la sua analisi nel post qui sotto. #ssn #salute #sanità
In qualità di Vicepresidente della sezione Sanità di Unindustria Roma - Frosinone - Latina - Rieti - Viterbo, desidero porre l’attenzione sulle nuove tariffe emanate dal Ministero della Salute per le prestazioni del Servizio Sanitario Nazionale. Intervenendo alla conferenza stampa indetta da U.A.P. presso l'Università degli Studi "Guglielmo Marconi" ho voluto ribadire un punto essenziale: le nuove tariffe stabilite dal Ministero della Salute per le prestazioni del SSN rischiano di essere insostenibili. Queste tariffe infatti, se applicate senza adeguati correttivi, rischiano di diventare insostenibili per le strutture sanitarie e di compromettere la qualità delle cure erogate ai cittadini italiani per l'ulteriore aggravamento delle liste d’attesa. Inoltre, potrebbe slittare l’entrata in vigore di nuove prestazioni molto attese dagli italiani, come la procreazione assistita, nuovi test genetici e terapie oncologiche avanzate. Anche i #LEA, cure fondamentali che il #SSN deve garantire ai cittadini italiani, sono a rischio per la stessa problematica. Credevamo che dopo sette anni in cui oltre 3.000 prestazioni ambulatoriali sono rimaste in attesa di essere aggiornate, fosse finalmente giunto il momento. Tariffe troppo basse rischiano di aggravare non solo la sanità privata ma anche ospedali pubblici e ASL e i deficit economici di entrambe le realtà, compromettendo la sostenibilità del sistema sanitario nel suo complesso. La tariffa delle visite specialistiche è fissata a 25 euro cifra che non può coprire i costi necessari come compenso del medico, assistenza infermieristica, materiali, tecnologia e infrastrutture. Unindustria invita pertanto il Ministero della Salute a rivedere urgentemente le nuove tariffe per evitare che siano i cittadini a pagarne le conseguenze. https://lnkd.in/dpmJZ8U4 #tariffe #MinisterodellaSalute #nomenclatore #esamispecialistici
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3 mesiSostanzialmente, con la disparità di fondi pro-capite tra nord e sud, la gente sarà costretta, in alcuni casi, a viaggiare per curarsi! Se non si hanno nemmeno i soldi per viaggiare? Ci resta la preghiera!