Post di SQUP

Secondo uno studio di Astra Ricerche e Unione Italiana Food, 22 milioni di italiani consumano cibo plant-based, due italiani su tre lo mangiano abitualmente e uno su quattro lo ha integrato nella propria dieta. Con un valore di mercato vicino ai 500 milioni di euro, l'Italia è quindi al terzo posto in Europa per consumo di prodotti vegetali. Per quasi la metà degli italiani, questi prodotti sono visti come amici dell'ambiente grazie al loro minore impatto sulle risorse naturali e alle ridotte emissioni.   Non sono solo vegetariani e vegani a guidare la crescita del mercato dei prodotti plant-based. Questo settore in espansione punta infatti a raggiungere un pubblico molto più vasto, che comprende anche i cosiddetti flexitariani: consumatori che preferiscono una dieta principalmente vegetale senza rinunciare del tutto alle proteine animali. L'ascesa delle alternative vegetali è spinta da due fattori chiave: il consumo eccessivo di carne animale e il significativo impatto ambientale degli allevamenti intensivi, responsabili di alte emissioni di gas serra. Questo ha portato molte persone a cercare opzioni più sostenibili e salutari.   Da oltre due decenni Farmo crea prodotti di alta qualità dedicati a un pubblico con esigenze alimentari specifiche: celiaci, ma non solo. Sono diversi, per esempio, i prodotti del nostro catalogo adatti anche a coloro che seguono un'alimentazione totalmente vegetale. I nostri prodotti senza glutine e 100% vegetali comprendono i vari formati di pasta di mais e riso integrale (Penne, Spaghetti, Fusilloni, Casarecce, Ditalini, Gramigna e Sedani), un mix gluten free e lactose free come l'universale Fibrepan-LP e irresistibili salty snacks come i Crackers e i Grissini. Questi alimenti, privi di ingredienti di origine animale, sono nutrienti e ricchi di gusto, ideali per chi segue una dieta vegana e, al contempo, indirizzati a tutti. https://lnkd.in/en_3M2ux

I prodotti a base vegetale rispondono perfettamente a una domanda precisa dei consumatori e rappresentano la capacità del settore alimentare di adattarsi a scenari sempre più complessi. Grazie agli investimenti in Ricerca & Sviluppo, si possono aggiungere nuove soluzioni in grado di soddisfare una tipologia di consumatore in costante crescita e sempre più trasversale.

La categoria dei prodotti a base vegetale, o Plant-based, comprende tutti quei prodotti, anche processati, totalmente composti da una o più fonti vegetali. Alcuni di questi prodotti vengono utilizzati come possibili sostituti di prodotti di origine animale, quali carne, latte, uova, ecc. L’attenzione sempre maggiore che i consumatori rivolgono ai temi di prevenzione della salute umana, benessere animale, sostenibilità ambientale e cambiamenti climatici ha portato molti di essi a virare verso un’alimentazione che rifletta questi temi.Un consumo che vede una costante crescita.Dal punto di vista normativo rilevano: - Pacchetto Igiene: regole e definizioni relative alla dovuta garanzia di sicurezza dell’alimento. Verifica e rispetto della normativa verticale con riguardo a composizione e denominazione dei prodotti. -Reg. Ue 1169/11 sulle informazioni al consumatore: disciplina le informazioni al consumatore secondo i principi generali espressi dall’art. 7: «Pratiche leali di informazione». Le informazioni sugli alimenti devono essere veritiere, corrette e chiare. - I principi di non ingannevolezza si applicano anche alla pubblicità; alla presentazione degli alimenti, in particolare forma, aspetto o imballaggio, materiale d’imballaggio utilizzato, modo in cui sono disposti o contesto nel quale sono esposti. Relativamente alla pubblicità e presentazione ,si è sollevata la questione relativa al rischio di induzione in confusione del consumatore relativamente all'utilizzo di termini che riportano alla carne,( conosciamo già la posizione adottata dal nostro Paese in tal senso con i divieti relativamente alla carne coltivata e al c.d. meat sounding) Recentemente ,la Corte di cassazione francese, si è pronunciata con Pourvoi n° 22-17.285 del 20 dicembre 2023, ha posto fine ad una lite tra l'association Interbev e la société Nutrition & Santé, stabilendo che i prodotti a base vegetale che utilizzano riferimenti alla carne non inducono in errore il consumatore. La Corte ha stabilito che" il consumatore non viene fuorviato dalla presentazione dei prodotti, purché le informazioni sulla confezione e nella pubblicità indichino sempre chiaramente la composizione vegetale dei prodotti". Anche quando questi sostituti della carne sono collocati sul banco del macellaio nei negozi, sono "chiaramente identificabili".Anche in questo caso la pronuncia è in contrasto con la posizione governativa... Un trend di consumo che costituisce ,una vera e propria opportunità per gli attori del settore food and beverage. amfumarola@gmail.com

🥛 Cosa c’è dietro il latte, le uova e il miele che consumiamo? Il veganismo va oltre la rinuncia alla carne e al pesce, ma è un vero e proprio stile di vita che riflette una profonda consapevolezza etica e ambientale. 🥚 Per produrre questi alimenti, ciascun essere animale viene sfruttato e portato a una morte precoce. Alimentare questa industria va contro ogni valore etico, oltre che avere un notevole impatto ambientale. 🍯 Nel nostro ultimo articolo abbiamo esaminato le motivazioni dietro la scelta di escludere latte, uova e miele dalla dieta, aprendo un dialogo sulla sostenibilità e il rispetto degli animali. https://lnkd.in/dw2CQj6r

Leggere le etichette dei prodotti è un ottimo primo passo verso acquisti più consapevoli. Informarsi sull'origine degli alimenti, come il tipo di allevamento o la filiera, aiuta a fare scelte più sostenibili e ridurre gli sprechi. Come menzionato da In's Mercato, promuovere una filiera più responsabile favorisce anche l'economia circolare, minimizzando gli scarti. Acquistare consapevolmente non solo migliora la nostra salute, ma contribuisce a un sistema alimentare più rispettoso dell'ambiente!🌍🥕 #etichettatura #ambiente #sicurezzalimentare #economiacircolare #circulareconomy

#GDO / #SprecoAlimentare Una sempre maggiore sensibilità allo spreco alimentare c’è, sia da parte dei consumatori che dalla GDO. Un’attenzione che sembra essere maturata nel 2015 in occasione dell’EXPO, ma nel concreto, quali sono le soluzioni per ridurre lo spreco all’interno della Grande Distribuzione? Le prendiamo in considerazione, approfondendole, anche attraverso le indicazioni del FAO nell’articolo del nostro blog: https://lnkd.in/dwairQrU 👉 Clicca e segui gli hashtag #Versilfood #Versilfungo e segui la pagina Versilfungo | Versilfood | Tartufi | Funghi | Frutti di Bosco | Ortaggi per rimanere sempre aggiornato su tutto ciò che riguarda #funghi #tartufi

Quando andate a fare la spesa, leggete spesso le etichette dei prodotti? E quando scegliete quale prodotto comprare quali sono gli aspetti che considerate di più? È possibile ridurre gli sprechi alimentari mettendo in pratica una serie di atteggiamenti più consapevoli, partendo dal riconoscere le informazioni necessarie per identificare la filiera o il tipo di allevamento da cui deriva un determinato cibo. Ne abbiamo elencati qualcuno insieme a In's Mercato, il primo discount in Italia a inserire la linea biologica, oltre 10 anni fa, con più di 110 referenze. Acquistare in modo più consapevole può anche favorire la creazione di un’economia circolare che prevede la minimizzazione degli scarti e il riutilizzo delle risorse. Le scelte individuali di acquisto possono influenzare l'intera catena alimentare, dalle modalità di produzione, fino alla distribuzione e al consumo finale, contribuendo così a creare un sistema alimentare più rispettoso dell'ambiente e dei suoi esseri viventi. Contenuto pubblicato in partnership con In's Mercato. #ad

ALIMENTAZIONE VEGETALE I consumatori non vogliono sostituti vegetali troppo economici I consumatori europei non vogliono che i sostituti vegetali della carne diventino junk food, cioè abbiano prezzi superconvenienti perché realizzati con materie prime scadenti. Preferiscono pagare qualcosa in più, ma preservare la qualità di ciò che acquistano e, se possibile, migliorarla. E questo anche se il costo resta uno dei motivi principali per optare o meno per un certo alimento. #alimentazione #food #foodnews #vendita #retail #gdo https://lnkd.in/dpnZPvvN

Per quanto riguarda il nostro Paese, secondo una indagine condotta da Astraricerche e Unione Italiana Food, sono circa 22 milioni gli italiani che consumano prodotti plant based (cioè a base di proteine vegetali vegetali, spesso nati come alternativa a cibi con proteine di origine animale come carne e formaggio). Non a caso Ferrero sceglie il suo prodotto principale per segnalare l’inizio di un cambiamento epocale. È una delle due grandi traiettorie di novità sull’alimentazione (l’altra è l’etnico) e di ciò che troveremo, in quantità notevolmente superiore ad oggi, sugli scaffali della Grande Distribuzione tra non molti anni. I prodotti alimentari proteici di origine vegetale sono considerati più sani, più nutrienti rispetto alle offerte dietetiche a base di carne. Per ragioni anche di questo tipo, le fonti di proteine vegetali, stanno riscuotendo una popolarità di mercato senza precedenti. La Germania è sicuramente il Paese dove la GDO sta investendo di più. Già oggi, la percentuale di prodotti a base vegetale venduti nell’ambito della gamma a marchio proprio da ALDI SÜD ha superato gli articoli a base animale, con il primo che rappresenta il 60% del totale. Mahi Klosterhalfen presidente della Fondazione Albert Schweitzer, ha dichiarato: “Il Retail food svolge un ruolo cruciale nella transizione verso una dieta più a base vegetale”. Attraverso la partnership strategica con Naturland Zeichen GmbH e l’introduzione del nuovo marchio biologico Nur Nur Natur l’anno scorso, ALDI Süd continua costantemente la sua traiettoria biologica. Inoltre, l’azienda è sempre più impegnata per una maggiore educazione alimentare – per i propri dipendenti, i clienti e promuovendo misure di educazione alimentare nelle scuole in Germania. Da noi il recente rapporto Coop 2024 conferma la tendenza. Sono il 39% gli Italiani disposti a ridurre il consumo di carne per impattare di meno sull’ambiente e stare meglio. Secondo il rapporto si innestano così nel mercato trend nuovi: il biologico torna finalmente a crescere, le vendite di frutta e verdura arrestano il proprio calo iniziato inesorabile nel 2017 e, per la prima volta, viene venduta meno carne. «L’’ambizione del 39%, racconta il direttore generale di Ancc Coop Albino Russo,  non diventa immediatamente comportamento di consumo, ma siamo vicini a un cambio di rotta. Una tendenza quindi da seguire con attenzione perché coglie sia aspetti etici ed ecologici, volti a preservare la salute e il benessere degli animali e contrastare gli allevamenti intensivi ma anche di tipo salutistico ed economico. Scelta positiva che però porta con sé anche elementi contraddittori. Vedi la demonizzazione sul consumo eccessivo di zuccheri, che coinvolge anche la frutta. Sempre secondo il Rapporto Coop gli under 35 in Italia ammettono di non consumarla come dovrebbe essere in una alimentazione equilibrata. Se si confermasse la tendenza,  questo non sarebbe affatto positivo. (l’articolo completo è sul blog) https://bit.ly/3XOmsAv

Ti piace fare colazione con miele, succhi di frutta e marmellate? Sai da dove provengono le materie prime che usi e quanto zucchero contengono? Queste sono alcune delle domande che il #ParlamentoEuropeo ha voluto rispondere con le nuove norme approvate lo scorso anno, chiamate “direttive colazione”. Si tratta di una serie di modifiche nell’etichettatura di questi prodotti, che risalgono a una ventina di anni fa, quando l’attenzione verso il Pianeta e la sostenibilità non era ancora così forte come negli ultimi anni. Le nuove #norme prevedono che sull’etichetta sia indicato il Paese di origine del miele e della frutta utilizzati, in ordine decrescente in base alla loro percentuale nel prodotto finale. Inoltre, sarà possibile sapere se il succo di frutta contiene solo zuccheri naturali o se è stato ridotto il tasso di zucchero. Infine, sarà introdotto un sistema di tracciabilità per il miele, per prevenire le #frodi e garantire la qualità del prodotto. Queste misure sono state adottate per aiutare i consumatori a prendere decisioni informate e più sane, ma anche per tutelare i produttori europei e promuovere la biodiversità. Trovi utile questa nuova direttiva? Se vuoi saperne di più, leggi l’articolo completo qui sotto! https://lnkd.in/dxDdNNvv