Il Ministro della Salute , il piano di Schillaci con la nascita della piattaforma di monitoraggio e interoperabilità Cup. In merito a maggiori risorse un obiettivo concordare con il Mef un incremento cuneo fiscale al 28% , un doppio cuneo fiscale per ogni figlio minore . Le direzioni generali di Asp e Aziende ospedaliere, devono concordare la corresponsione di un buono pasto per ogni turno di guardia medica notturna , festiva e pomeridiana ( in continuazione orario diurno) e nell'abbattimento liste d'attesa . Cuneo fiscale al 28 anche per personale infermieristico ed amministrativo. Potenziare gli sportelli Cup le cui postazioni, devono essere facilmente accessibili dall'utenza
Post di Stefano Notti
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Il #decreto sulle liste d'attesa si avvicina al traguardo con il primo via libera del #Senato. ➡ Il principio del “salta fila” (cioè le aziende sanitarie, qualora i tempi di smaltimento delle prenotazioni siano eccessivi, sono chiamate a garantire le prestazioni e i cittadini dovranno pagare solo i ticket), il #CUP unico regionale, una piattaforma per controllare i tempi d'attesa in tempo reale, e altro ancora: ecco le principali misure previste dal provvedimento 👇 #decretolistedattesa #listedattesa #SALTAFILA
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Articolo interessante con la testimonianza di chi lavora dentro il sistema delle prenotazioni del SSN, afflitto da liste d’attesa a volte bibliche. Estratto dal finale: Le persone capiscono che l’eventuale disservizio non dipende da voi o, invece, vi ritengono direttamente responsabili? «La maggior parte capisce la nostra posizione. Sa chi se la prende di meno?». Chi? «I malati cronici la cui unica replica, quando arriva, è relativa al sistema sanitario nel suo complesso. “È tutto finito, non esiste più nulla della sanità pubblica” ribattono, il più delle volte». All’interno alcuni elementi di interesse: l’organizzazione interna del CUP pare adeguata. I sistemi informatici a supporto degli operatori performanti. Il problema è molto semplice: specie su alcune specialità non c’è offerta. Ed è un problema che ha radici lontane e difetti di risorse assegnate ma anche di programmazione. Bene che il tema sia entrato con forza nel pubblico dibattito, ma occorre essere onesti: nessuno, neanche un governo, ha la bacchetta magica. #Salute #Sanità
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Leggeremo con interesse la delibera di giunta sul tema della riduzione #listediattesa anticipata dall’assessore Bertolaso. Nelle anticipazioni pero’ non trovo spazio per le soluzioni più strategiche che non possono sicuramente continuare a percorrere la strada dell’aumento dell’offerta di prestazioni. Continuo a non trovare spunti di lavoro sulla ricerca della appropriatezza prescrittiva da perseguire attraverso la definizione di processi e percorsi di presa in carico con la medicina del territorio che sono fondamentali per verificare le prestazioni non urgenti. Altre regioni lo stanno facendo. Strada necessaria anche se faticosa come ricordavo nel mio articolo. 👇 https://lnkd.in/ddcG32mE https://lnkd.in/dzCSRJCU
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Gli italiani hanno sempre più difficoltà ad accedere alle cure con il sistema sanitario nazionale, che fino a qualche tempo fa era un vero e proprio fiore all'occhiello del nostro Paese. Chi può è costretto a pagarsi da solo visite e controlli, quando non ha la fortuna di avere un fondo sanitario integrativo o una polizza. Sono quasi 4,5 milioni le persone che nel 2023 hanno rinunciato a cure, visite specialistiche ed esami diagnostici a causa dei lunghi tempi di attesa e alle difficoltà di accesso alle strutture per lontananza o mancanza di trasporti. Di questi quasi 2,5 milioni hanno rinunciato alle cure per motivi economici. Inizia a pesare sul portafoglio degli italiani anche la voce assistenza sanitaria a lungo termine, ossia per la non autosufficienza. Questa voce rischia di diventare molto pericolosa anche per i bilanci dello Stato, visto l'allungamento della vita. Un buon metodo per spendere poco in medicine in futuro è quello di attuare stili di vita sani e fare prevenzione. Quest'ultima consente di anticipare e ridurre una serie di patologie con effetto positivo sui costi complessivi del SSN liberando risorse.
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Interessante pronuncia della Consulta sui piani di rientro dai disavanzi del SSR, coordinamento della finanza pubblica e leale collaborazione. Regione aveva usato fondi del SSR per finalità non sanitarie (in assenza, in quel momento, di norme di armonizzazione contabile e utilizzo dei flussi di cassa da parte delle regioni). Nell’ambito del piano di rientro del disavanzo del SSR, ed anche al fine di ripristinare liquidità di cassa agli enti sanitari (nel contesto che aveva portato anche alle anticipazioni di liquidità), Governo e Regione stipulano un accordo teso a restituire, in dieci anni, fino al 2026, le risorse sottratte alla gestione sanitaria regionale (Regione opera un trasferimento di risorse dai conti della gestione ordinaria ai conti della gestione sanitaria). Nel 2023, invece, Regione, senza accordo con il Governo (violazione principio di leale collaborazione) differisce termine di restituzione somme al 2032, in violazione del piano di rientro stipulato sulla base di una specifica norma di legge statale (violazione principio fondamentale di coordinamento finanza pubblica). Consulta ammette possibilità di un accordo postumo fra Stato e Regione
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Ora la Regione Lombardia potenzia questo meccanismo, con una platea allargata, e attua la stretta: l’obbligo del versamento del ticket in caso di prestazioni prenotate e saltate riguarderà anche le persone che godono di una esenzione.
Visite ed esami, chi non si presenta paga. «E il ticket è dovuto anche dagli esenti»
ecodibergamo.it
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Subito il CUP unico regionale… perché dopo anni scopriamo di possedere i sistemi informatici adeguati per farlo. C’è infatti uno strumento chiamato “orchestratore”, per far passare tutto (e dico tutto) dal CUP, così da ridurre i gravi disagi nelle prenotazioni e capire dove sono i problemi. Perché non si fa? Per le inadempienze delle ASL nel fornire i dati utili. E intanto i cittadini soffrono. La nuova battaglia. Come si sospettava, i sistemi informativi attuali delle ASL, degli incaricati di pubblico servizio e per agende dedicate, sono in grado di supportare da anni il CUP unico regionale, una sorta di federazione di CUP, attraverso un modulo chiamato ‘orchestratore’. È quanto riferito con chiarezza e nettezza dai tecnici auditi oggi in Commissione e in particolare di quelli di Exprivia, gestori di 7 CUP su 10. Il motivo della mancata partenza, nonostante le promesse sempre rimandate, è riferibile alla scarsa organizzazione delle singole ASL nel fornire le agende, che dovrebbero essere fornite con proiezione nel tempo senza limiti e senza la pratica illegale delle agende chiuse. E quando si parla di agende ci si riferisce anche a quelle dedicate per oncologici, cronici e malati rari, e a quella degli incaricati di pubblico servizio (privato convenzionato), poiché nessuna prestazione riconosciuta deve sfuggire al monitoraggio di efficienza, di appropriatezza e di legalità, garantiti dal sistema unificato. Il motivo di tale inadempimento delle ASL non è difficile da capire, risiede nel tenere nascosto il grado notevole d’inefficienza, terribile se solo si pensi alle molteplici possibilità che si avrebbero, se attivato, nel cogliere parte dei problemi, così da disporre le più opportune soluzioni. È chiaro che, senza le informazioni sulle prestazioni erogabili da parte delle ASL, in tutti i tipi di regime, il pur efficiente sistema informativo non è in grado di proteggere le prenotazioni dei cittadini, nei limiti massimi dei tempi d’attesa, generando l’impossibilità di conoscere e quindi di correggere le falle del sistema, facilmente traducibile nel dolore delle persone. Per questo faremo di tutto per esigere l’attivazione immediata del CUP unico, costringendo le ASL a collaborare. Per questo lunedì prossimo sentiremo Innova Puglia, gestore del modulo ‘orchestratore’, così da provare ad avviare da subito il CUP unico regionale. Qui i dettagli 👉 https://bit.ly/4asvENO
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Il 3 giugno vi sarà il varo del decreto per ridurre le liste di attesa nelle strutture pubbliche. Se le prestazioni non vengono erogate nei tempi previsti si va gratis dai privati. Tradotto in soldi sono circa 4.5 miliardi che le Regioni rischiano di dover spendere per rimborsare gli assistiti che si rifugeranno nel privato per aggirare le liste di attesa. E’ anche previsto un aumento del tetto di spesa per le prestazioni offerte dal privato convenzionato che aumenta di 1% portando nelle casse altri 170 milioni di euro sommati ai 502 già previsti. L’articolo parla anche della necessità di trovare le coperture. (Fonte La Stampa sabato 25 maggio 2024 )
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LISTE D’ATTESA e RISCHI PER I PAZIENTI!! Oggi ho accompagnato un amico ad un ospedale privato convenzionato per prenotare una visita oculistica ( problemi di offuscamento della vista in un occhio riconducibile ad una cataratta su cui intervenire): prima disponibilità 2026. Due anni cui va sommato un anno di lista d’attesa per l’intervento (557.000 interventi eseguiti lo scorso anno). Quindi per la risoluzione del suo problema il mio amico dovrà aspettare 3 ANNI!!! Il ritardo nel tempo per l’intervento ha conseguenze anche gravi: perdita progressiva della vista e un peggioramento delle strutture interne dell’occhio con un conseguente minor recupero. Bisogna rimettere miliardi di euro nel SSN altro che ponte sullo stretto. La salute è più preziosa rispetto al ridurre di pochi minuti l’attraversamento dello stretto di Sicilia. Se in cassa non ci sono soldi si prendono laddove andrebbero spesi male. Già si sta annunciando una nuova finanziaria a lacrime e sangue perché non ci sono risorse. Un governo composto da incapaci che non vuole impegnarsi nella ricerca di fondi per il SSN !!!!
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⚠️ #PianoNazionaleCronicità in stand-by in attesa delle integrazioni del Ministero della Salute richieste dalle Regioni: - #finanziamento dedicato - integrazione delle patologie come la #psoriasi - #privacy e stratificazione. 💡Tonino Aceti: "Per le risorse del PNC si potrebbe attingere a meccanismi come la #sugartax che dovrebbe entrare in vigore a luglio e che cuba oltre 300 milioni. Una tassa che incide molto sul tema delle #cronicità: si potrebbe destinare quei soldi all’attuazione del Piano, non alla cieca ma agganciandoli a #obiettivi specifici e a un #cronoprogramma stringente che oggi nel PNC manca del tutto." Leggi il pezzo de Il Sole 24 Ore a firma di Barbara Gobbi con la proposta integrale del nostro presidente Tonino Aceti 🔗https://lnkd.in/dABmguY6 #SanitàItaliana #SSN
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