Ricordare i 40 anni di dalla costituzione di CESVI a Bergamo non è una celebrazione ma un impegno a proseguire con i sostenitori un aiuto sempre più necessario nelle crisi umanitarie e per uno sviluppo equo per le persone ed il pianeta. il libro di Maurizio Carrara con la prefazione di Nando Pagnoncelli edito da Edizioni Guerini è disponibile in tutte le librerie
I 40 anni del CESVI, cooperazione dal cuore bergamasco 4️⃣0️⃣
Il 18 gennaio 1985 a #Bergamo si costituiva l'organizzazione umanitaria, da allora presente nei principali teatri di guerra e nelle emergenze di tutto il mondo 🗺
Il direttore generale Stefano Piziali spiega il presente ed esprime i desideri per il futuro dell'ente 🗣
📹 Guarda l'intervista integrale del direttore Davide Agazzi qui: https://bit.ly/3E0AF5R
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🌳 Liliana Capotosti, co-fondatrice dell'associazione, ci racconta la sua personale esperienza durante i bombardamenti su Roma nel 1943
🍃A distanza di 81 anni da tale tragedia, nonna Lilly ha voluto lasciare la sua testimonianza per non dimenticare.
🌳 Liliana ci riporta indietro nel tempo, in una Roma devastata dalle bombe, ma anche avanti: nella San Lorenzo di oggi e la sua comunità educante che, insieme al nostro progetto dell'Albero delle Identità, sta lasciando un vero segno di cura, sviluppo e speranza
❤️ Far crescere Alberi dove sono cadute bombe!
San Lorenzo, 1943-2024🍃
Foto prese da: @LaRepubblica
Stefano BattiatoGesine Antje DanielsenElisa BattiatoGuido StrattaBanca Etica#AlberodelleIdentità#Comunità#SanLorenzo#formazione
Al via la Campagna “Ferma il riarmo”, promossa dalla Fondazione PerugiAssisi per la Cultura della Pace, Greenpeace Italia, Rete Italiana Pace e Disarmo e Sbilanciamoci!
I promotori dell’iniziativa intendono approfondire «le analisi sull’impatto del riarmo italiano e mondiale sulle nostre società, indicare proposte su come riorientare la spesa pubblica e gli investimenti, produrre azioni collettive di sensibilizzazione e nuovi percorsi per il #disarmo e la liberazione di risorse dalla spesa #militare per convogliarle verso il #sociale, la difesa #ambientale il rafforzamento degli strumenti di pace. Tra queste, tassare gli extra profitti dell’industria militare; diminuire i fondi destinati alle missioni militari all’estero; aumentare controlli su influenza indebita dell’industria militare su bilancio ed export militare».
https://lnkd.in/dpbM3MXr
Le #FrecceTricolori assumono il ruolo di ambasciatori dell’innovazione italiana e del valore identitario di chi ha combattuto per l’Unità nazionale.
Un volo acrobatico che traduce l’ardimento e le capacità tecnologiche in proiezioni future e il senso dello Stato in patrimonio comune.
L’approfondimento di Franco Bruno su #ultimabozza ⬇️
Anche quest'anno Neogamma sarà il soggetto promotore di una preziosa iniziativa rivolta agli alunni dell'Istituto Giovanni Falcone di Santena: " A Scuola di Sicurezza" un progetto nato per sensibilizzare anche i più giovani in collaborazione con il Sindaco Roberto Ghio e il Comune di Santena, Croce Rossa Comitato di Santena, Protezione Civile e Stefano Pancari di Rock & Safe.
Seguici ON AIR venerdì 31 maggio! 👇 Corriere di Chieri e dintorniJacopo Bianchi
Seguendo i discorsi del prof. guglielmo forges davanzati l’Italia vive un declino economico da 40 anni circa. La Lombardia è da 10 anni che non figura più tra le regioni più influenti d’Europa. L’autonomia differenziata accentuerà questo declino economico, facendo diventare il nord “il mezzogiorno della Germania” e metterà il mezzogiorno d’Italia in competizione, cosa che peraltro accade già, con i paesi poveri dell’Est Europa, ma non sulla produzione industriale, dove difatto non è in grado di competere, ma sulla mediazione al ribasso dei salari per lavori a basso valore aggiunto, ristorazione e turismo, su tutti.
Le belle iniziative degli ultimi 3 anni ci porteranno al punto d’inizio …
Torneranno gli staterelli dominati indirettamente dall’estero, con un meridione che diventerà bottino straniero e corridoio militare verso sud, l’ideale per prodi avventure guerrafondaie “conto terzi”.
Tutto questo avverrà tra litigi interni di facciata, finte battaglie per una crescita tarpata da guerre fomentate ad arte, e succulenti “accordi esterni”.
La strada per azzerare Storia e sviluppo è iniziata.
Mai come oggi spero di sbagliarmi...
Alla luce di alcuni dei commenti sotto riportati ritengo opportuno integrare il mio.
Innanzi tutto è sicuramente vero che le guerre sono assurde e l'uomo dovrebbe definire pacificamente le controversie. Parimenti, però, deve essere valorizzato il fatto che non si può impedire all'aggredito il diritto alla difesa, come ultima soluzione anche perché non possiamo essere tutti martiri per vocazione e non possiamo chinare la testa difronte ad angherie e violenze, nei nostri confronti e nei confronti degli altri.
Il contesto che ha generato il secondo conflitto mondiale è a tutti noto, così come il dramma che ne è seguito. Allo stesso tempo è noto il fatto che si è cercato di evitarlo (a memoria del primo conflitto) anche a costo di chiudere gli occhi su cosa stava accadendo.
L'Italia -per la leadership del momento- ha fatto un'iniziale scelta sbagliata, trovandosi dalla parte degli aggressori (scelta successivamente cambiata l'8 settembre -ufficialmente- rectius il 20 luglio).
Su queste premesse, possiamo parlare di tradimento verso i tedeschi? Non credo, anche perché, se consideriamo alcuni passaggi storici degli eventi bellici di quel conflitto, i soldati italiani sono stati sempre sacrificati per preservare le forze naziste in ritirata. Tra tutti, nella ritirata dalla Russia e nella battaglia di El Alamein. Peraltro il nostro esercito era, rispetto a quello tedesco, dotato di minore mobilità e risorse e quindi era maggiormente vulnerabile.
In ogni modo, a prescindere dallo schieramento del tempo, deve essere comunque considerato il valore e l'eroismo dei nostri soldati. Non può essere dimenticato a prescindere da considerazione di parte.
Si è anche rimarcato nei commenti il tradimento, in questo caso patito, dalle nostre Forze Armate, sempre dopo l'8 settembre, perché sarebbero rimaste prive della guida dell'allora Re e degli alti vertici militari. Dobbiamo però sottolineare che, come i fatti comprovano, le nostre unità militari hanno saputo far fronte alle difficoltà e resistere. Quindi non possiamo sminuire quei momenti è dimenticare le azioni compiute secondo principi ed ideali, che in parte non appartengono alle nostre vite odierne (anche se è nel momento della necessità che si manifestano).
Forse, laddove qualcuno si fosse assunto una generale responsabilità di indirizzo, la storia avrebbe potuto prendere altra piega ed il Paese non soffrire le conseguenze dell'occupazione nazista. Ma la storia si legge e si commenta ex post e le critiche seguono ai fatti.
MARTIRI DIMENTICATI
Il 4 ottobre 1943, ottantuno anni fa, nel sud dell'Albania, a Porto Edda (o Saranda), i nazisti fucilarono 120 Ufficiali italiani. I cadaveri furono portati al largo e gettati in mare, zavorrati con delle pietre legate alle gambe. Tra loro, il più alto in grado era il Generale Ernesto CHIMINELLO (nella foto), nato a Pizzo Calabro (all’epoca in provincia di Catanzaro) nel 1890, Comandante della Divisione "Perugia". Con lui fu fucilato anche il Capo di Stato Maggiore della divisione, il Maggiore Sergio BERNARDELLI. Oggi dobbiamo ricordare il sacrificio di questi 120 martiri, Vittime del Dovere!
Ciro Niglio
MAI DIMENTICARE
Grazie per aver letto questo post, con la speranza che questo ricordo possa essere divulgato e condiviso liberamente. Tutti sono invitati a seguire la pagina FB “Esempi Quotidiani”, perché “per superare le sfide del futuro servono Valori, che sono chiari negli Esempi del passato (Ciro Niglio)”
Director @ Alliance2015 | Strategic Coordination & Leadership
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