Post di Umberto Callegari

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Chairman & CEO Terre d'Oltrepò S.p.A. | CEO Terre D’Oltrepo & La Versa | Co-Founder Wallife | Board Member | Former Microsoft, Accenture, Deloitte Leadership

Come Gruppo Terre d’Oltrepò il nostro obiettivo è quello di appoggiare un modello di filiera vinicola integrata. L’altro modello non ha portato il bene dell’Oltrepò. Non è un problema politico, è un problema economico: serve una marginalità più alta. L’Italia non ha mai fatto sistema: abbiamo una grande artigianalità e tante eccellenze, ma il made in Italy resta una somma lineare. Manca la moltiplicazione al quadrato degli utenti annessi. La Francia e gli Stati Uniti hanno un approccio più sistemico: ogni singolo produttore è aiutato a competere grazie a dei sistemi che lo valorizzano. Soffriamo un ritardo di managerialità, siamo ancora troppo artigianali. Ci si maschera dietro la unicità del mondo del vino, ma poi c’è sempre la sfida della gestione aziendale e manageriale. Il mondo del vino sarà più affascinante e divertente ma devi comunque aumentare la marginalità, non basta la gestione agricola. Gli imbottigliatori lavorano al 2,5% di ebitda, le aziende di filiera di successo vanno dal 15 al 33: a livello economico non c’è discussione, la via da seguire è la filiera integrata. In questi anni c’è stato chi ha approfittato dellalogica della cisterna ma oggi, così, in Oltrepò hai una valutazione di 20-25 mila euro per ettaro mentre in Valtellina arrivi a 70 mila euro l’ettaro. Se questo è il modello operativo è doveroso cambiarlo. Grazie a Vittorio Ferla ed al Gambero Rosso per questa lunga intervista. #madeinitaly #wine #management Consorzio Tutela Vini Oltrepò Pavese

Araldo Spaziani

Area Manager presso Strega Alberti Benevento SpA

5 mesi

Condivido

Nicola Sfondrini

Partner Cloud and Digital Strategy PWC Germany - Forbes Technology Council

5 mesi

Quando la tradizione, come il business del vino, incontra un nuovo modello di business c’è sempre un iniziale scetticismo. Tuttavia l’evoluzione di modello e l’evoluzione tecnologica non sono un semplice vezzo ma il solo modo per rilanciare un territorio troppo spesso bistrattato. Avanti tutta, non sarà sempre tutto facile, ma il futuro è scintillante!

Giulio Ghisolfi

Transforming sustainability challenges into industrial Innovations

5 mesi

Non capisco cosa aspettano ancora? Individualismo, egocentrismo, egoismo o opportunismo?!. Le aziende vinicole che si sono consorziate o riunite, vedi Terre Cevico, Caviro sono cresciute, hanno potuto investire, rinnovarsi e svilupparsi.. Perche’ non copiarli , unire le forze e fare come loro? Ora o mai piu’ visto le sfide globali che si preannunciano all’orizzonte come lo sviluppo di Vini “Nolo” ad esempio..

Stefano Nordio 🔵

Chief Executive Officer at Teltonika Italy | EMBA

5 mesi

Assolutamente d’accordo! La managerialità è essenziale per rompere i vecchi paradigmi e dare valore in maniera sostenibile al territorio. Un rilancio che parte da considerazioni aziendali, e non di campanile, è fondamentale per il futuro dell’Oltrepò. Solo attraverso una gestione integrata e sistemica possiamo competere a livello internazionale e valorizzare al meglio le nostre eccellenze. La marginalità più alta non è solo un obiettivo economico, ma una necessità per garantire la sostenibilità e la crescita del nostro settore. Complimenti per la visione e l’impegno!

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