Relazione e identificazione ai tempi del Corona Virus
Il tema dell’isolamento o della riduzione delle relazioni sociali ha una ricaduta sulla sessualità attivando un processo di repressione delle pulsioni con un conseguente vissuto di frustrazione.
In condizioni particolari l’isolamento viene accettato come atto di auto-protezione o etero-protezione o come una fase necessaria al raggiungimento di uno scopo.
Questa “stasi della libido” è uno stadio preliminare della nevrosi e della psicosi. In una visione psicanalitica la libido che non trova più un modo per scaricarsi si accumulerà su formazioni intrapsichiche che poi si manifesteranno in “sintomi”.
L’organismo riesce a gestire questa stasi, reagendo in forma “Eroica” attraverso processi di identificazione con figure autorevoli che rappresentino il padre potente e disciplinante ma purché sia dotato di autorevolezza.
La differenza tra modelli autoritari e modelli autorevoli non è da poco.
L’autorità è ovviamente necessaria, essa è indispensabile al funzionamento di qualsiasi organizzazione incluso quella psichica.
Un Ente autorevole è affidabile e dirime il Caos, un Ente autoritario esercita. la sua funzione di guida e contenimento ma generando processi di tipo degenerativo di cui parlerò a breve.
Trovo ancora interessanti gli studi sulla nascita dei sistemi Autoritari e le dittature degli anni 30, gli scritti di Reich sulle analogie del funzionamento della massa e dell’inconscio.
L’autoritarismo di cui parla Weber genera gregarismo, usando un suo termine diremmo degenera in gregarismo.
Le forme di ribellione, conseguenti a questa degenerazione, preoccupano non poco e sono ben conosciute agli psicoterapeuti, agli scienziati sociali ed ovviamente ai governi nazionali e locali.
La mancanza o perdita della introspezione, le credenze stereotipate sono caratteristiche di un Io debole al contrario di quanto si possa pensare.
Un soggetto, come descritto da Adorno, con una personalità autoritaria è fortemente governato da elementi pulsionali, un “Es” molto forte e una Legge Morale poco strutturata.
In parole diverse la persona autoritaria (non quella autorevole) non ha un senso etico sviluppato ed agisce sulla base di pulsione che poco hanno di razionale.
Dinanzi a fenomeni come quello attuale, indubbiamente decreti come quelli appena emanati svolgono una funzione di protezione e nella loro autorevolezza accorciano i tempi di risposta necessari alle mutate condizioni ambientali.
Questa autorevolezza è legittimata dalla Legge, dalla consuetudine ma viene consolidata proprio dall’elemento per cosi dire Carismatico.
Una efficace comunicazione, costante e coerente alimenta quella capacità di suggestione che consenta l’affidamento alla Autorità.
Le emozionanti scene dei flash mob ai balconi delle case degli Italiani, o delle comunità che non si disgregano ma trovano nuove modalità aggreganti sono un fenomeno di coesione difensiva.
Un elemento esterno minaccioso, rimuove le proprie tensioni interne che vengono cosi spostate sull’oggetto persecutore, in questo caso il Corona Virus.
Il senso di affiliazione blocca la maturazione critica perché ciò che viene ricercato è la sicurezza e ciò che si preferisce evitare è il rischio delle scelte personali.
Reich ricorda come sia nella natura dei “politicanti” non imparare dalla esperienza.
Il politico irresponsabile e retorico attiva la parte più irrazionale del carattere umano.
Una cattiva comunicazione, voglio dire, inizialmente sembra potere o volere contenere ma in tempi rapidi può trasformarsi nel suo opposto.
A mio parere qualcosa in questa ipercomunicazione di tutto non funziona.
Pareri scientifici autorevoli rischiano una degenerazione autoritaria nel momento in cui perdono la loro funzione di consulenza, compito dei politici sarà quello di usare o non usare quei pareri. Il ricercatore in ambito medico, come quello in ambito farmacologico, o quello psicologico avranno certamente idee e tesi interessanti ma il compito di organizzare o governare è delegato alle istituzioni che in un paese democratico sono deputate a decidere.
Una confusione nella comunicazione, per paura di assumersi una responsabilità, genera perdita di Autorevolezza. Il passaggio successivo dunque potrebbe essere di tipo centrifugo.
In un processo di identificazione proiettiva con un Padre Autorevole la personalità trova contenimento, gli oggetti buoni vengono riattivati e l’atto “eroico” assume una sua forma accettabile.
Ma se il padre fallisce, se perde il suo carisma, o se non esercita le sue funzioni disciplinanti il caos esso diventerà per lo stesso meccanismo identificativo la base per un processo patogeno.
Un bravo professionista, Giorgio Tedeschi, in un suo post chiamato “In Media Stat Virtus” ha efficacemente fotografato il modello di una comunicazione non efficace o che perda di vista il suo scopo.
Semantica e Semeiotica non sono giochi di parole, ma strumenti per riflettere sulle parole.
Intanto rileggerò Monod, “il caso e la necessità”.
Il mio amico, purtroppo scomparso prematuramente Lewis Aron ha speso tutta la sua vita per ribadire il valore terapeutico della relazione. È la relazione una tensione permeabile e continua tra autonomia e mutualità. Pochi giorni prima della sua morte era a Roma per un Convegno, sorridente e accogliente come sempre, perfettamente calato nelle sue ricerche e voglioso di comunicarle. Mai ha avuto paura di mostrare le emozioni o si osservarle, invitando noi analisti a fare altrettanto. Mai nascondere o nascondersi, ciò che realmente cura è la relazione.
Grazie A Giuliano Sangiorgi per avere regalato ai vicini di casa un concerto dal suo balcone, grazie agli applausi dai balconi a medici, infermieri, operatori sanitari, grazie a tutti i ricercatori e alle persone di buon senso. Ma grazie anche a chi non cerca nemici, grazie a chi lavora ogni giorno nel silenzio e nella cura, grazie a chi prega e a chi non ci crede ma è contento se qualcuno ha un Dio o più di uno.
Non sarà un muro o un confine a salvare l’uomo ma la sua capacità di restare umano.