Non basta, alle aziende, "autoproclamarsi" inclusive. Bisogna mettere in atto azioni concrete per esserlo davvero.
𝐈𝐍𝐓𝐄𝐆𝐑𝐀𝐑𝐄 𝐋𝐀 𝐃&𝐈 𝐈𝐍 𝐓𝐔𝐓𝐓𝐈 𝐈 𝐒𝐄𝐓𝐓𝐎𝐑𝐈 𝐃𝐈 𝐌𝐄𝐑𝐂𝐀𝐓𝐎 𝐌𝐚𝐫𝐤𝐞𝐭𝐢𝐧𝐠 𝐈𝐧𝐜𝐥𝐮𝐬𝐢𝐯𝐨 𝐨 𝐠𝐫𝐚𝐧𝐝𝐞 𝐩𝐫𝐞𝐬𝐚 𝐢𝐧 𝐠𝐢𝐫𝐨? 𝐂𝐨𝐦𝐞 𝐞𝐯𝐢𝐭𝐚𝐫𝐞 𝐢𝐥 𝐃&𝐈 𝐰𝐚𝐬𝐡𝐢𝐧𝐠 𝐞 𝐟𝐚𝐫𝐞 𝐬𝐮𝐥 𝐬𝐞𝐫𝐢𝐨 Nel mondo frenetico del marketing di oggi, la parola d'ordine è"𝐢𝐧𝐜𝐥𝐮𝐬𝐢𝐯𝐢𝐭𝐚̀". Ma come può un'azienda passare dalla retorica alla realtà, evitando le trappole del 𝐃&𝐈 𝐰𝐚𝐬𝐡𝐢𝐧𝐠 e costruendo una comunicazione autentica e inclusiva? 𝐈𝐥 𝐃&𝐈 𝐰𝐚𝐬𝐡𝐢𝐧𝐠:𝐝𝐢 𝐜𝐨𝐬𝐚 𝐬𝐢 𝐭𝐫𝐚𝐭𝐭𝐚? È simile al fenomeno del 𝐠𝐫𝐞𝐞𝐧𝐰𝐚𝐬𝐡𝐢𝐧𝐠, in cui un'azienda si dipinge come ambientalmente responsabile solo per motivi di immagine, ma poi non ha al suo interno i cestini per la raccolta differenziata. Nel 𝐃&𝐈 𝐰𝐚𝐬𝐡𝐢𝐧𝐠, un’azienda si presenta come impegnata su tematiche di inclusione solo come facciata pubblica, attraverso campagne di marketing, ma senza che vi siano azioni reali, come l’inserimento di professionisti con disabilità. 𝐈𝐥 𝐫𝐮𝐨𝐥𝐨 𝐬𝐭𝐫𝐚𝐭𝐞𝐠𝐢𝐜𝐨 𝐝𝐞𝐥 𝐦𝐚𝐫𝐤𝐞𝐭𝐢𝐧𝐠 𝐧𝐞𝐥𝐥𝐞 𝐚𝐳𝐢𝐞𝐧𝐝𝐞 𝐩𝐞𝐫 𝐮𝐧𝐚 𝐜𝐨𝐦𝐮𝐧𝐢𝐜𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐫𝐞𝐚𝐥𝐦𝐞𝐧𝐭𝐞 𝐢𝐧𝐜𝐥𝐮𝐬𝐢𝐯𝐚 Il marketing non è solo un insieme di attività promozionali, ma rappresenta invece la lente attraverso cui il mondo esterno guarda all'organizzazione, influenzando il suo successo e la sua reputazione. Vediamo i tre principi chiave che la funzione marketing deve seguire per una strategia di comunicazione inclusiva efficace: 𝟏) 𝐂𝐨𝐞𝐫𝐞𝐧𝐳𝐚 𝐭𝐫𝐚 𝐜𝐨𝐦𝐮𝐧𝐢𝐜𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐢𝐧𝐭𝐞𝐫𝐧𝐚 𝐞𝐝 𝐞𝐬𝐭𝐞𝐫𝐧𝐚: dichiarare pubblicamente – es. su un post LinkedIn – l’inclusività, ma internamente praticare politiche discriminatorie – es. non assumere categorie protette. Niente di più controproducente: presto o tardi questo mismatch verrà fuori. 𝟐) 𝐋𝐢𝐧𝐞𝐚 𝐜𝐨𝐦𝐮𝐧𝐢𝐜𝐚𝐭𝐢𝐯𝐚 𝐜𝐨𝐞𝐫𝐞𝐧𝐭𝐞 𝐜𝐨𝐧 𝐢 𝐯𝐚𝐥𝐨𝐫𝐢: in primis, un'azienda deve chiarire i suoi valori e definire, a partire da questi, una comunicazione inclusiva che resti coerente nel tempo e che non segua la moda del momento. Se l’azienda decide di utilizzare l’asterisco, e il giorno dopo invece sceglie di usare lo schwa, e il giorno seguente cambia di nuovo stile di comunicazione, non è nella strada giust*ə*ə*ə! 𝟑) 𝐒𝐭𝐫𝐚𝐭𝐞𝐠𝐢𝐚 𝐝𝐢 𝐜𝐨𝐦𝐮𝐧𝐢𝐜𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐬𝐨𝐥𝐢𝐝𝐚: l'inclusività non è una checklist da spuntare, ma un impegno a lungo termine. Prendere la certificazione sulla parità di genere, non servirà a nulla all’azienda che poi non promuove concretamente reali azioni per mantenere l’equità tra i dipendenti. Il “pezzo di carta” non serve a nulla!. In sintesi, il marketing inclusivo deve essere costantemente vigile contro le trappole dell'opportunismo superficiale: solo così un'azienda può auto-eleggersi realmente inclusiva. Investire in un marketing inclusivo non è solo una dichiarazione di intenti per un futuro più equo per tutti, ma un vantaggio competitivo anche in termini di business.