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Non più lungo di cinque centimetri, con pinne trasparenti e il corpo attraversato da vivaci strisce blu o nere su uno sfondo giallastro: è lo zebrafish o Danio rerio, uno degli organismi modello più utilizzati nella ricerca biomedica. Rispetto a specie come i ratti o i conigli, è molto meno presente nell’immaginario comune che circonda gli animali da laboratorio. Eppure, questo piccolo pesce d’acqua dolce rappresenta da solo più del 4% di tutti gli animali usati a scopo scientifico nel 2022, anno per il quale abbiamo i dati più recenti a disposizione. Perché? Quali sono le caratteristiche che lo rendono così importante? 🔗 Nel nostro nuovo approfondimento presentiamo lo zebrafish, in una panoramica degli aspetti che lo rendono tutt’oggi imprescindibile per la ricerca biomedica e gli ambiti nei quali è più utilizzato: https://lnkd.in/dZQt4sVK Alleanza Contro il Cancro, Istituto Mario Negri, Federchimica, Farmindustria, Assobiotec, Società Italiana di Farmacologia - SIF, Società Italiana di Tossicologia - SITOX, Italian Society for Neuroscience - SINS, Università degli Studi di Milano, Università degli Studi di Brescia, Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia, Università degli Studi di Ferrara, Università di Trento
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