Analisi sul momento “no”, del calcio italiano , dopo il non gioco della compagine azzurra contro la Spagna. Spalletti ha sbagliato qualche convocazione? Umiliante la gara contro gli Spagnoli Tutto nel mio articolo sul mio blog #italia #spagna #albania #croazia #euro2024 FIGC - Federazione Italiana Giuoco Calcio
Post di Alessandro Ottaviani
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Il primo posto nel girone di Nations League sfugge all'Italia, battuta a domicilio (1-3, con doppietta di Rabiot, ex Juve, gol di Cambiaso per l'Italia) dalla Francia, che pur senza Mbappe' vendica così la sconfitta con gli azzurri a Parigi di un paio di mesi fa. La partita è stata complicata, gli azzurri hanno davvero fatto poco in chiave offensiva, pur mostrandosi uniti, compatti, mentalmente presenti contro una nazionale di estrema qualità tecnica. Si paga la mancanza di centravanti e ali di alto valore europeo, sebbene Retegui e Kean stiano facendo grandi cose in campionato. Si chiude così la prima parte di Nations League e in verità poco importa aver perso il primo posto per differenza reti con la stessa Francia, come gli azzurri a quota 13. È invece importante che la prima fase di Nations League abbia mostrato un nuovo volto della nazionale italiana. Nuove facce, un rinnovato spirito, una qualità di gioco più alta e Luciano Spalletti in posizione centrale nella costruzione del presente e del futuro. Non era facile, dopo il tonfo agli Europei. Il ct, a proposito di Euro 2024, ha detto di aver sbagliato solo la partita con la Svizzera, che ci è costata l'eliminazione agli ottavi di finale. Secondo noi, come scritto dopo l'uscita infausta dal torneo, gli errori sono stati tanti e ripetuti, ma si è saputo ricostruire e andare oltre, riannodando in parte anche il feeling con i tifosi della Nazionale. Se basterà per tornare presto al vertice del calcio europeo e mondiale, non si sa, forse no, forse serve altra qualità, sebbene il livello sia salito da giugno a novembre. Ma almeno una strada ora si vede, così come l'unità d'intenti intorno alle idee di Spalletti. Il 13 dicembre a Zurigo ci sarà il sorteggio per il girone di qualificazione per i Mondiali in Usa, Canada e Messico 2026, con le prime partite a marzo. A quei Mondiali dovremo esserci, assolutamente. di Nicola Sellitti #Italia #Francia #ItaliaFrancia #NationsLeague #Calcio
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Tabellone facile. (dedicato a tutti quelli che già ragionavano sulla partita con l'Inghilterra ai quarti e poi semifinale facile e via in finale). Questo post non è uno sfogo. Certo dispiace vedere come l'Italia ha perso con la Svizzera, ma dispiace come se vedessi un ragazzino delle medie dare due schiaffoni a un bambino delle elementari. Dispiace, ma non serve sfogarsi, perché quei due schiaffi fanno male e non li puoi evitare. Non è uno sfogo, ma è una riflessione sullo sport che per me è l'entità "modello" che più si avvicina alla vita e che più la "spiega". Ora senza andare a scomodare la "Modernità liquida” di Bauman per esprimere quell'incertezza che caratterizza la contemporaneità del nostro sistema calcio, io immagino una nazionale di spauriti giocatori passati da una "fase solida", scandita da valori ben definiti e da certezze, l'Italia è una grande nazionale che produce campioni, costruita su basi concrete, 4 titoli mondiali, a questa fase liquida, fluida e dinamica, difficile e incerta, nella quale non ci qualifichiamo ai mondiali da 8 anni. Chi siamo ora nel panorama del calcio mondiale? Una nazionale che tira in porta per la prima volta al 73° minuto. Qual è l'ultimo giocatore italiano veramente determinante? Questi cambiamenti e questa mancanza di certezze hanno messo in discussione e a dura prova non solo gli attuali calciatori, ma l’intero sistema, eppure i protagonisti sono sempre gli stessi. Il concetto che a me passa è che "non si può fare meglio di così", siamo questi, accettiamo questo, non ci motiva neanche giocare con la Svizzera che ci ha cacciato fuori dagli ultimi mondiali. Non si può essere vincenti (non vincere) se si è fragili, friabili e senza convinzione nei propri mezzi. Tanti o pochi che siano. Non è tecnica, non è tattica, non è condizione fisico atletica, non è neanche il tanto abusato e vituperato cuore. È altro. Difficile da spiegare, da trasmettere, da infondere, insegnare e stimolare. Di sicuro io so chi deve farlo: l'allenatore. Spalletti sarà (è) sicuramente un allenatore bravissimo, non posso certo discuterlo io, ma non penso, non credo, sia un buon Commissario Tecnico della Nazionale, perché alle incertezze generazionali di cui sopra, ha sommato le sue incertezze, la sua carenza comunicativa, per poi spiegarci, nella sua maniera barocca, che abbiamo perso per la condizione fisica inferiore. Ecco, così, spiegata così, un piccolo sfogo forse mi servirebbe. #euro2024 #italia #calcio #nazionale #spalletti
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La scorsa estate giocammo un Europeo disastroso. Parlandone cercai però di mitigare le nostre sofferenze: avevamo una squadra relativamente giovane. Oltre a Calafiori che E' ancora in età da under 21, schierammo una squadra ancora relativamente giovane. Al netto di Di Lorenzo e Jorginho, prendendo la prima formazione titolare dell'Europeo, il giocatore più "agée" in campo era il '96 Pellegrini. Ovvero un giocatore che potrebbe tranquillamente far parte della Nazionale per almeno un altro quadriennio. Dimarco, Barella e Chiesa classe 1997, Donnarumma, Bastoni, Frattesi e Scamacca classe 1999, Calafiori classe 2002. Contro la Spagna la formazione fu la stessa, contro la Croazia oltre a Darmian scesero in campo anche Retegui (1999) e Raspadori (2000). Attualmente, poi, della nostra formazione-tipo fanno parte Ricci (2001) e la coppia Cambiaso-Tonali (entrambi 2000). Inoltre all'Europeo era presente Udogie (2002) e mancava per infortunio Scalvini (2003). Sono poi in odore di Nazionale i '98 Locatelli e Gatti, i '99 Zaniolo, Buongiorno e Gabbia, i 2000 Lucca, Brescianini, Kean e Bellanova, i 2001 Maldini, Fagioli ed Okoli. Inoltre Spalletti si sta portando dietro il 2003 Savona, il 2004 Pisilli ed il 2005 Comuzzo. Sulla scorta di questo discorso oggi ho visto l'ultima analisi CIES, dedicata all'età media delle formazioni schierate da 144 nazionali al mondo nel corrente anno solare. Ho preso quei dati e li ho incrociati col ranking FIFA andando a guardare chi, tra le Nazionali in top ten, ha avuto nel corso del 2024 la formazione mediamente più giovane. E come sospettavo il primo posto se lo prende l'Italia. Ovviamente un'età media più bassa degli altri non dà nessuna garanzia di vittorie future, ma questo dato ci racconta di come la nostra Nazionale non sia ancora al "picco" di questo "ciclo". Il grosso dei titolari attuali dovrebbe raggiungere l'apice della propria carriera da qui al prossimo Europeo, fondamentalmente. Basti pensare che in questo momento abbiamo 4/5 classe 1999 titolari, ovvero ragazzi di 25 anni. Parliamo di giocatori che possono ancora fare molto in carriera, alzare ulteriormente il proprio livello. Gente che non dico tra 10 anni, ma che comunque tra 8 potrebbe essere ancora nel giro ed ancora all'apice della propria carriera, quindi con davanti a sé - potenzialmente - ancora 2 Mondiali e 2 Europei da giocare "al massimo". Per quello che è il nostro livello medio non dico di "aspettarmi" che vinceremo qualcuna di queste competizioni, ma la possibilità di viverne almeno qualcuna su livelli importanti a mio avviso c'è. Poi, come al solito, conterà molto come ci arriveremo - se ci arriveremo - a quegli appuntamenti. Perché ovviamente se ci arrivi nelle condizioni psico-fisiche ed "ambientali" dell'ultimo Europeo, allora puoi portare chi vuoi in rosa che tanto, comunque, la sorte sarà già amaramente segnata...!
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⚽ CALCIO POSIZIONALE E CALCIO RELAZIONALE (O FORSE SOLO CALCIO) 📖 Ho visto la recente video analisi di Nicholas Lazzari sul #calciorelazionale ( 👉🏻 https://bit.ly/3LB783i ), ho letto l'articolo pubblicato dal settore tecnico della FIGC ( 👉🏻 https://bit.ly/4d9imHH ) e ho studiato il pezzo di Antonio Gagliardi e Francesco Bordin. 🧠 Mi sono venute in mente due cose. 1️⃣ La prima è una riflessione: si parla di calcio relazionale per ovviare all'uomo contro uomo, esaltando il Bayer 04 Leverkusen di #XabiAlonso, che però perde 3-0 la finale di Europa League contro l'Atalanta B.C. di #Gasperini, che è forse la massima rappresentazione dei duelli a tutto campo. Si esalta la medesima strategia di #Inzaghi per l'FC Internazionale Milano, che però viene eliminata dall'Atlético de Madrid di #Simeone, che propone un calcio molto meno 'studiato'. 2️⃣ La seconda è un nome, #MaurizioSarri, che a quasi 60 anni arriva al SSC Napoli nel 2015, nel pieno del dominio della Juventus Football Club di #Allegri, che interpreta un calcio tattico e non strategico, individualista e utilitarista. Un 'avvento' che, nessuno lo dice, in Italia ha segnato uno spartiacque, diventando oggetto di studio. 🧢 Costruzione dal basso, coinvolgimento del portiere, palleggio per attrarre il pressing e risalire il campo, movimento continuo dei calciatori in una perfetta sincronia di #calcioposizionale e relazionale (oggi proposto come novità), sovraccarico in zona palla (spesso a sinistra, con Ghoulam, Koulibaly, Jorginho, Hamsik e Insigne, per variare e arrivare al taglio letale di Callejon), riaggressione soffocante per coprire la palla e linea di difesa fissa a centrocampo, fraseggio stretto e veloce sulla trequarti avversaria contro le squadre invece 'basse'. ❓ Mi chiedo, quindi, se non si parli di qualcosa di già visto, e che ciclicamente si continuerà a vedere, per assecondare l'esigenza di prevalere in un gioco che ormai viene raccontato come una partita di scacchi. E mi chiedo anche perché alcuni vengano esaltati ed altri ignorati. E mi chiedo, ancora, come si faccia a non considerare, in queste analisi, l'elemento più importante, ovvero le caratteristiche dei calciatori. Motivo per il quale, il calcio di 'quel' Napoli, non ha avuto la stessa resa estetica al Chelsea Football Club, alla #Juventus e alla S.S. Lazio, visto che, agli stessi principi, si sono sommati i tratti di rose differenti. Perché giocare bene e giocare 'bello' sono cose diverse, e dipendono dalla cifra tecnica, dalle qualità fisiche e dalle abilità di palleggio dei giocatori. 🏆 Quelli di 'quel' Napoli non hanno messo trofei in bacheca, ma Sarri, in quel triennio, ha ottenuto la vittoria più importante alla quale chiunque possa ambire: scrivere la storia. 🎲 Forse stiamo esagerando nel tentativo di spiegare tutto, senza considerare imprevedibilità e complessità, nell'illusione di un utopico controllo del gioco. Tutto molto figo, ma è veritiero? #calcio #allenatore #coach #matchanalysis
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Il lato migliore dell’Europa Da sabato via agli ottavi. Il percorso aiuta l’Italia ma vietato illudersi Vedi anche il sito ilcorriereblog.it Ora che l’arcobaleno di Zaccagni ha moltiplicato il suo effetto salvifico, perché senza quella prodezza all’ultimo respiro oggi torneremmo a casa maledicendo biscotti e complotti, possiamo goderci per un minuto — non un secondo di più — l’evidente squilibrio fra i due lati del tabellone, e la circostanza di essere finiti dalla parte giusta. Nel 2016 accadde il contrario: l’Italia di Conte vinse il girone con turno d’anticipo ma cadde nella vasca degli squali, e dopo l’impresa contro la Spagna negli ottavi uscì nei quarti dalla Germania. Stavolta lo scivolamento del Belgio al secondo posto del suo mediocre girone ha finito di squilibrare i due percorsi: da un lato si batteranno Francia (posto 2 nel ranking Fifa), Belgio (3), Portogallo (6), Spagna ( e Germania (16, ma è una solida candidata al titolo). Dall’altro con noi ci sono le brave “provinciali” d’Europa, dalla Svizzera all’Austria, e le grandi un po’ in panne come Inghilterra e Olanda. Ecco, il minuto di sollievo concesso è esaurito: cancelliamo ogni illusione di superiorità, si avanza o si esce per un dettaglio, una distrazione, una giocata, un centimetro. A livello politico, infine, la qualificazione in extremis della Georgia regala un’enorme storia europeista a questa edizione del torneo, nobilitandola. Italia (10)-Svizzera (19) La dimensione dell’Italia nelle prime tre partite è stata essenzialmente nervosa. Spalletti ha deliberatamente scelto l’emotività come software della sua gestione, parlando di eroi e di giganti: la squadra ne ha ricavato una reattività a largo spettro, testimoniata dalla veloce rimonta del gol a freddo albanese e dalla perseveranza che ha portato alla meraviglia di Zaccagni in fondo al recupero con la Croa zia. Detto che i croati sono di gran lunga gli esclusi più nobili — noni nel ranking — e questo è certamente un risultato, difficilmente il gioco espresso fin qui basterà per avanzare ancora. Deve crescere, come riconosce lo stesso Spalletti, in due direzioni: innanzitutto alcune individualità — senza la qualità di Chiesa e Scamacca è come se l’Italia sbattesse contro un soffitto, per guardare il cielo ha bisogno delle loro versioni migliori — e poi di conseguenza un progetto collettivo più definito. Abbiamo giocato in molti modi fin qui, utilizzando 19 uomini ed esaltandone uno, che è Donnarumma e dunque non va bene. Contro gli svizzeri, che invece hanno un’identità precisa — tre formazioni uguali a parte il centravanti cambiato ogni volta — mancherà purtroppo Calafiori, la migliore intuizione del ct: occhio agli altri “bolognesi”, specie la freccia Ndoye, che segna poco ma quando ci riesce firma gol storici (all’Inter in Coppa Italia, a Napoli nel finale di campionato (...) Paolo Condò – la Repubblica – 27 giugno 2024 Continua la lettura sulla pagina facebook de Il giornale dei giornali
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Spagna-Italia è il big match del gruppo B: qui riportiamo le probabili formazioni della partita, i canali dove vederla in tv e i pronostici. #Italia #Spagna #nazionali #11contro11
Spagna-Italia: probabili formazioni, dove vederla e pronostici - 11contro11
https://11contro11.it
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Varie fonti di mercato danno Ronald Araújo vicino alla Juventus. Il trasferimento del difensore uruguaiano (di passaporto spagnolo, quindi comunitario) avverrebbe sulla base di un prestito con, pare, metà ingaggio pagato dai Bianconeri. Un ingaggio totale che si aggirerebbe sui 6 milioni, per dare l'idea delle cifre in ballo. Araújo che è un nazionale con 20 presenze alle spalle, compreso quasi tutto il percorso di qualificazione a Qatar 2022 più un pezzo del percorso di qualificazione al prossimo Mondiale. Nel mezzo la rassegna iridata l'ha però saltata, per un infortunio. E proprio la questione infortuni è quella su cui va, a mio avviso, posto l'accento. Ingaggiato nel 2018 per 4,7 milioni dal Boston River, inizialmente Araújo venne inserito nella rosa del Barça Atlètic, con cui giocò 44 gare. Passato nel 2020 in pianta stabile nel Barcellona, nel corso di questi anni ha messo assieme 151 presenze, di cui 17 messe assieme in Champions League. Nel contempo, però, parecchie sono state le gare saltate per infortunio. Dal 2020 ad oggi, infatti, Araújo ha subito ben 14 stop per infortunio, per un totale di 436 giorni ai box, ovvero su per giù un anno e mezzo. E parliamo solo dei giorni in cui il ragazzo è stato effettivamente "fermo", ma a questi andrebbero poi aggiunti i periodi passati a recuperare dall'infortunio stesso, allenandosi magari a parte, o a basso ritmo, comunque non potendo giocare al 100% delle sue possibilità. Le partite perse in questo lasso di tempo sono state quasi 100, con l'ultimo infortunio - alla coscia - che è stato anche il più pesante. A metà luglio si è infatti fermato, tornando disponibile solo a metà dicembre, con ben 146 giorni di stop e 22 partite passate ai box per infortunio. Per intenderci, il Barça ad oggi ne ha giocate 26, lui è sceso in campo una sola volta: in Copa del Rey contro l'UD Barbastro. Sono quindi curioso di capire che tipo di acquisto farebbe la Juventus: da una parte con un prestito secco rischi di prendere un giocatore lontano dalla condizione migliore, di fatto da rilanciare ("per gli altri") ed in più incline agli infortuni. Dall'altra prendendolo a titolo definitivo (fosse anche un prestito con obbligo) rischieresti comunque di investire a lungo termine su un giocatore che, ad oggi, è sempre parso piuttosto fragile da un punto di vista fisico / di salute. La Juve dietro è corta, quindi qualcosa mi aspetto faccia sicuramente già a gennaio (tanto più dopo aver messo di fatto fuori rosa Danilo). Se sarà Araújo o meno il nome scelto per risolvere il problema della coperta corta in fase difensiva lo vedremo presto...!
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Stagione 2024/25, Sviste “#arbitrali”, e del #VAR “sfavorevoli” all’#ASROMA. La stagione 2024/2025 ha già visto diversi episodi controversi riguardanti decisioni arbitrali e interventi del #VAR contro la #Roma, alimentando un acceso dibattito tra tifosi e osservatori. -Uno degli episodi più discussi, in questi giorni, riguarda il match contro il #Napoli, durante il quale l’attaccante Romelu Lukaku, effettua una scivolata, molto “rude” su #Celik che rimane a terra, “urlante” e “dolorante”, ma il #Belga, non è stato neanche ammonito, per un fallo così cattivo. Nonostante il replay avesse evidenziato un comportamento scorretto, né l’arbitro in campo né il VAR hanno preso provvedimenti, suscitando polemiche sulla gestione arbitrale e sulla coerenza delle decisioni. Stesso fallo, nello scorso Campionato, di #Lukaku, con la maglia giallorossa, contro la #Fiorentina, porto’ ad un rosso diretto, nei confronti dell’attaccante. Nel corso della stagione, la Roma ha accumulato diversi episodi sfavorevoli. Tra questi, errori legati a rigori non concessi e decisioni dubbie su espulsioni e ammonizioni. Uno studio statistico noto come “Arbitrometro” ha evidenziato che, nelle prime 12 giornate, la Roma ha subito più errori contro rispetto a quelli a favore, consolidando una percezione di penalizzazione rispetto ad altre squadre di vertice. Il tema degli errori arbitrali è tuttavia più ampio, con un generale aumento di sviste e polemiche in tutta la Serie A, complici, forse, un ricambio generazionale tra gli arbitri…… e un utilizzo non sempre uniforme della tecnologia VAR….. -ROMA-#empoli: Rigore netto, negato su #Shomurodov, neanche valutato dal Var, con proteste accese, in campo; -genoa-ROMA: Al 15′ il rigore clamoroso negato su Dybala per un fallo proprio dell’autore del gol finale dei rossoblu, De Winter.L’argentino agganciato in area, sulla caviglia destra, ma il fallo non viene rilevato neanche dal VAR. Nel finale altro errore marchiano di Giua che al 93:30 non concede un fallo netto su Pellegrini lasciando il vantaggio e poi fermando il gioco per soccorrere Pellegrini, ma il possesso a quel punto era del Genoa. Da lì l’espulsione di De Rossi e poi il gol degli avversari; -juventus-ROMA: altro episodio dubbio, al 53′ quando Bremer tocca la palla con il braccio in area di rigore sul cross di Soulé. Guida lascia proseguire dopo un breve check al Var, che conferma la decisione del direttore di gara; -monza-ROMA: Alla 7° giornata in occasione di Monza-Roma, al minuto 87, sul risultato di 1-1, Kyriakopoulos colpisce nettamente Baldanzi sul piede dopo un duello aereo. Si tratta di un chiaro step on foot, il rigore netto ma l’arbitro La Penna sorvola il Var determinando l’esito dell’incontro; -fiorentina-ROMA: Nel corso della prima frazione della disastrosa trasferta al Franchi, Sozza fischia un rigore a favore della Fiorentina per fallo di Celik, ma il turco tocca prima il pallone e poi Bove. AS Roma The Friedkin Group A. Ottaviani Florent Ghisolfi
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⚽Nella Giornata internazionale dello sport per lo sviluppo e la pace, la Serie A è protagonista con una delle partite più sentite in assoluto: si tratta del Derby della Capitale, che mette di fronte Roma e Lazio. Due squadre divise da una enorme rivalità ma che stanno vivendo momenti piuttosto simili. E che arrivano a questa partita con obiettivi non troppo diversi. 🏆Roma-Lazio, derby da Champions Sia Roma che Lazio arrivano al Derby con l’obiettivo di ravvivare il proprio percorso verso la Champions. Questa porterebbe un bonus minimo di 19 milioni di euro. Tra le due squadre, ballano 6 punti. Per entrambe le squadre, quindi, una vittoria sarebbe fondamentale: la Roma taglierebbe definitivamente fuori la Lazio dalla corsa, mentre i biancocelesti riaprirebbero i giochi. 💸Tudor vince il Derby degli stipendi Entrambe le squadre hanno cambiato allenatore di recente. La Roma è passata dalle mani di José Mourinho a quelle di Daniele De Rossi, mentre la Lazio, dopo le dimissioni di Maurizio Sarri, è guidata da Igor Tudor. Se a decidere il Derby di Roma fossero gli stipendi dei tecnici, sarebbe la Lazio a esultare, visto che Tudor percepirà da qui a giugno 1,2 milioni di euro netti contro i 350mila euro del collega giallorosso. 💰Il Derby del mercato va alla Roma Alla Roma spetta invece la vittoria del Derby del mercato. I giallorossi, tra la sessione estiva e quella di gennaio, hanno speso meno di 20 milioni (10 dei quali, a gennaio, per acquistare Tommaso Baldanzi), incassandone 83. La Lazio, invece, pur avendo comunque un saldo positivo, ha speso di più (38 milioni) e guadagnato meno (48 milioni, gran parte dei quali per il trasferimento di Sergej Milinkovic Savic all’Al Hilal).© 📸Credits: Canva ✍🏻Epifanio Romano https://lnkd.in/d-rVV5hy #roma #lazio #seriea #derby #tudor #derossi #lukaku #Immobile #dybala #LuisAlberto Antonia Ronchei Edoardo Lisi Maria Teresa Improta Nicoletta Pipitone Marta Colazzo Ilaria Mariotti Maria Muotri Marco Battistone Andrea Porcelli Marco Castrataro
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L'Atalanta per coronare una stagione da sogno. La Juventus per tornare a vincere un trofeo, dopo tre anni. L'ultima volta? Finale di Coppa Italia. Contro chi? L'Atalanta. Basta questo per presentare l'attesa #finale di #Coppa #Italia 2023/24. Se volete sapere come ci arrivano i singoli protagonisti, ecco l'analisi del match su Calcio e Finanza, nel mio editoriale settimanale del FPeX - Football Players Exchange ® ⬇
L’atto finale dell’Olimpico: quanti duelli in campo tra Atalanta e Juventus | Calcio e Finanza
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