Gli 11 studi clinici che influenzeranno significativamente il panorama della medicina nel futuro secondo Nature Medicine. 👇 La selezione di quest’anno è piuttosto ampia e comprende diversi trials che spaziano dai radioligandi agli strumenti digitali per lo screening e la salute mentale, fino alle terapie geniche. In particolare vi è il primo studio clinico di base-editing di Beam Therapeutics, studio di fase 1/2 per valutare la sicurezza e l'efficacia di cellule staminali ematopoietiche (hematopoietic stem cells, HSCs) CD34+ autologhe modificate e di cellule progenitrici (BEAM-101) in pazienti con grave forma di anemia falciforme, con lo scopo di sostituire il midollo osseo con cellule staminali che non presentano la patologia. 🔎 A differenza delle strategie convenzionali di editing genico che creano un taglio o una rottura nel doppio filamento di DNA, le HSCs sono modificate ex vivo utilizzando enzimi che introducono specifiche mutazioni puntiformi che mimano il polimorfismo osservato negli individui che presentano una persistenza ereditaria dell'emoglobina fetale (Hereditary Persistence of Fetal Hemoglobin, HPFH). Vantaggi terapeutici: 🔸Mantenimento dell’espressione di emoglobina fetale per tutta la vita 🔸Riduzione della morbilità e la mortalità della malattia associate a un eventuale trapianto 🔸Maggiore accesso a terapie curative per i pazienti che non dispongono di un donatore compatibile. La presenza di una terapia avanzata in questa selezione sottolinea il ruolo cruciale che gli ATMP hanno nella medicina e come questi rappresentino un pilastro fondamentale per il futuro dell’innovazione terapeutica. Scopri l’articolo qui: https://lnkd.in/ejbkCDT7
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Sedici giorni. E' quanto dura il processo di trasformazione di una cellula staminale in un neurone dopaminergico. Per curare il 𝐏𝐚𝐫𝐤𝐢𝐧𝐬𝐨𝐧. Non solo un'idea, ma un progetto concreto, chiamato 𝐒𝐓𝐄𝐌-𝐏𝐃, che sta muovendo i primi passi proprio in 𝐄𝐮𝐫𝐨𝐩𝐚 e che potrebbe rappresentare una risposta significativa per curare questa patologia neurodegenerativa. Questa terapia innovativa punta a rigenerare i neuroni dopaminergici persi con l’obiettivo di trasformare la storia naturale di una malattia che colpisce una decina di milioni di persone nel mondo. Un traguardo possibile grazie a studi avviati nel 2008 da tre consorzi di ricerca finanziati dall’Unione Europea, coordinati dal L𝐚𝐛𝐨𝐫𝐚𝐭𝐨𝐫𝐢𝐨 𝐝𝐢 𝐁𝐢𝐨𝐥𝐨𝐠𝐢𝐚 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐞 𝐂𝐞𝐥𝐥𝐮𝐥𝐞 𝐒𝐭𝐚𝐦𝐢𝐧𝐚𝐥𝐢 𝐞 𝐅𝐚𝐫𝐦𝐚𝐜𝐨𝐥𝐨𝐠𝐢𝐚 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐞 𝐌𝐚𝐥𝐚𝐭𝐭𝐢𝐞 𝐍𝐞𝐮𝐫𝐨𝐝𝐞𝐠𝐞𝐧𝐞𝐫𝐚𝐭𝐢𝐯𝐞 𝐝𝐞𝐥𝐥’ Università degli Studi di Milano, diretto dalla prof.ssa 𝐄𝐥𝐞𝐧𝐚 𝐂𝐚𝐭𝐭𝐚𝐧𝐞𝐨, Senatrice a vita. Lo studio ha coinvolto 8 pazienti e prevede il trapianto di neuroni ottenuti da cellule staminali embrionali direttamente nella regione cerebrale colpita. Altri studi promettenti sono in corso negli Stati Uniti e in Giappone, confermando come la 𝐦𝐞𝐝𝐢𝐜𝐢𝐧𝐚 𝐫𝐢𝐠𝐞𝐧𝐞𝐫𝐚𝐭𝐢𝐯𝐚 possa rappresentare una svolta nel trattamento non solo del Parkinson, ma potenzialmente di altre malattie neurodegenerative. “Nel nostro laboratorio abbiamo sviluppato protocolli per trasformare cellule staminali embrionali in neuroni dopaminergici, quelli che mancano nei pazienti con Parkinson - ha spiegato Malin Parmar, professoressa di Neurobiologia dello sviluppo e rigenerativa presso la Lund University, e tra le coordinatrici della sperimentazione - Questo processo richiede 16 giorni, e abbiamo dimostrato che le cellule prodotte non solo sopravvivono una volta trapiantate in modelli animali, ma sono anche funzionali. A febbraio 2023 abbiamo effettuato il primo trapianto umano nell’ambito del progetto STEM-PD”. Se i risultati si confermeranno positivi, questa tecnologia potrebbe rivoluzionare il trattamento di diverse patologie neurologiche nei prossimi 10 anni. Questo studio dimostra anche quanto l'Unione europea può fare la differenza quando supera le divisioni interne e mette a sistema i propri talenti, come in questo caso la ricerca clinica. Ne ho scritto per Osservatorio Terapie Avanzate: https://lnkd.in/dETPw-JR
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𝗠𝗶𝗰𝗿𝗼𝗥𝗡𝗔: 𝗟𝗔 𝗥𝗜𝗩𝗢𝗟𝗨𝗭𝗜𝗢𝗡𝗘 𝗖𝗛𝗘 𝗩𝗔𝗟𝗘 𝗨𝗡 𝗡𝗢𝗕𝗘𝗟 ❗ 𝘝𝘪𝘤𝘵𝘰𝘳 𝘈𝘮𝘣𝘳𝘰𝘴 𝘦 𝘎𝘢𝘳𝘺 𝘙𝘶𝘷𝘬𝘶𝘯, 𝘣𝘪𝘰𝘭𝘰𝘨𝘪 𝘢𝘮𝘦𝘳𝘪𝘤𝘢𝘯𝘪, 𝘩𝘢𝘯𝘯𝘰 𝘷𝘪𝘯𝘵𝘰 𝘪𝘭 𝘗𝘳𝘦𝘮𝘪𝘰 𝘕𝘰𝘣𝘦𝘭 𝘱𝘦𝘳 𝘭𝘢 𝘔𝘦𝘥𝘪𝘤𝘪𝘯𝘢 2024 𝘱𝘦𝘳 𝘭𝘢 𝘴𝘤𝘰𝘱𝘦𝘳𝘵𝘢 𝘥𝘦𝘭 𝘮𝘪𝘤𝘳𝘰𝘙𝘕𝘈, 𝘮𝘰𝘭𝘦𝘤𝘰𝘭𝘦 𝘤𝘩𝘦 𝘳𝘦𝘨𝘰𝘭𝘢𝘯𝘰 𝘭’𝘦𝘴𝘱𝘳𝘦𝘴𝘴𝘪𝘰𝘯𝘦 𝘥𝘦𝘪 𝘨𝘦𝘯𝘪 𝘴𝘦𝘯𝘻𝘢 𝘤𝘰𝘥𝘪𝘧𝘪𝘤𝘢𝘳𝘦 𝘱𝘳𝘰𝘵𝘦𝘪𝘯𝘦. 👀 Le loro ricerche iniziate su piccoli vermi come Caenorhabditis elegans hanno mostrato che queste sequenze di 20-25 nucleotidi svolgono un ruolo chiave nella crescita cellulare e nello sviluppo dei tessuti. 𝗔𝗻𝗰𝗵𝗲 𝗶𝗻 𝗜𝘁𝗮𝗹𝗶𝗮, 𝘀𝘁𝘂𝗱𝗶 𝘀𝘂𝗶 𝗺𝗶𝗰𝗿𝗼𝗥𝗡𝗔 𝘀𝘁𝗮𝗻𝗻𝗼 𝗮𝗽𝗿𝗲𝗻𝗱𝗼 𝗹𝗮 𝘀𝘁𝗿𝗮𝗱𝗮 𝗮𝗹𝗹𝗮 𝗱𝗶𝗮𝗴𝗻𝗼𝘀𝗶 𝗽𝗿𝗲𝗰𝗼𝗰𝗲 𝗱𝗶 𝘁𝘂𝗺𝗼𝗿𝗶 𝘁𝗿𝗮𝗺𝗶𝘁𝗲 "𝗯𝗶𝗼𝗽𝘀𝗶𝗮 𝗹𝗶𝗾𝘂𝗶𝗱𝗮", uno strumento ancora in fase sperimentale ma promettente per identificare profili specifici di microRNA nel sangue e nella saliva, ad esempio per il cancro al polmone e alla prostata. 🧬 𝘐 𝘮𝘪𝘤𝘳𝘰𝘙𝘕𝘈, 𝘤𝘰𝘮𝘦 𝘪𝘭 𝘮𝘪𝘙-21, 𝘴𝘰𝘯𝘰 𝘴𝘱𝘦𝘴𝘴𝘰 𝘢𝘭𝘵𝘦𝘳𝘢𝘵𝘪 𝘯𝘦𝘪 𝘵𝘶𝘮𝘰𝘳𝘪, 𝘣𝘭𝘰𝘤𝘤𝘢𝘯𝘥𝘰 𝘨𝘦𝘯𝘪 𝘤𝘩𝘦 𝘭𝘪𝘮𝘪𝘵𝘢𝘯𝘰 𝘭𝘢 𝘤𝘳𝘦𝘴𝘤𝘪𝘵𝘢 𝘤𝘦𝘭𝘭𝘶𝘭𝘢𝘳𝘦 (𝘗𝘛𝘌𝘕, 𝘗𝘋𝘊𝘋4) 𝘦 𝘳𝘦𝘯𝘥𝘦𝘯𝘥𝘰 𝘭𝘦 𝘤𝘦𝘭𝘭𝘶𝘭𝘦 𝘵𝘶𝘮𝘰𝘳𝘢𝘭𝘪 𝘳𝘦𝘴𝘪𝘴𝘵𝘦𝘯𝘵𝘪 𝘢𝘭𝘭𝘦 𝘵𝘦𝘳𝘢𝘱𝘪𝘦. 𝘘𝘶𝘦𝘴𝘵𝘪 𝘱𝘪𝘤𝘤𝘰𝘭𝘪 𝘳𝘦𝘨𝘰𝘭𝘢𝘵𝘰𝘳𝘪 𝘴𝘰𝘯𝘰 𝘰𝘨𝘨𝘪 𝘤𝘰𝘯𝘴𝘪𝘥𝘦𝘳𝘢𝘵𝘪 𝙥𝙤𝙩𝙚𝙣𝙯𝙞𝙖𝙡𝙞 𝙗𝙞𝙤𝙢𝙖𝙧𝙘𝙖𝙩𝙤𝙧𝙞 𝙥𝙚𝙧 𝙡𝙖 𝙙𝙞𝙖𝙜𝙣𝙤𝙨𝙞 𝙚 𝙞𝙡 𝙢𝙤𝙣𝙞𝙩𝙤𝙧𝙖𝙜𝙜𝙞𝙤 𝙙𝙚𝙡𝙡𝙖 𝙥𝙧𝙤𝙜𝙧𝙚𝙨𝙨𝙞𝙤𝙣𝙚 𝙙𝙚𝙡𝙡𝙖 𝙢𝙖𝙡𝙖𝙩𝙩𝙞𝙖. 𝙄𝙣 𝙘𝙖𝙢𝙥𝙤 𝙩𝙚𝙧𝙖𝙥𝙚𝙪𝙩𝙞𝙘𝙤, 𝙛𝙖𝙧𝙢𝙖𝙘𝙞 𝙘𝙝𝙚 𝙞𝙢𝙞𝙩𝙖𝙣𝙤 𝙞 𝙢𝙞𝙘𝙧𝙤𝙍𝙉𝘼 (𝘤𝘰𝘮𝘦 𝘯𝘶𝘴𝘪𝘯𝘦𝘳𝘴𝘦𝘯 𝘱𝘦𝘳 𝘭'𝘢𝘵𝘳𝘰𝘧𝘪𝘢 𝘮𝘶𝘴𝘤𝘰𝘭𝘢𝘳𝘦 𝘴𝘱𝘪𝘯𝘢𝘭𝘦) 𝙤 𝙘𝙝𝙚 𝙡𝙞 𝙨𝙞𝙡𝙚𝙣𝙯𝙞𝙖𝙣𝙤 (𝘤𝘰𝘮𝘦 𝘱𝘢𝘵𝘪𝘴𝘪𝘳𝘢𝘯 𝘱𝘦𝘳 𝘭’𝘢𝘮𝘪𝘭𝘰𝘪𝘥𝘰𝘴𝘪 𝘦𝘳𝘦𝘥𝘪𝘵𝘢𝘳𝘪𝘢) 𝙨𝙩𝙖𝙣𝙣𝙤 𝙧𝙞𝙫𝙤𝙡𝙪𝙯𝙞𝙤𝙣𝙖𝙣𝙙𝙤 𝙞𝙡 𝙩𝙧𝙖𝙩𝙩𝙖𝙢𝙚𝙣𝙩𝙤 𝙙𝙞 𝙢𝙖𝙡𝙖𝙩𝙩𝙞𝙚 𝙜𝙚𝙣𝙚𝙩𝙞𝙘𝙝𝙚 𝙧𝙖𝙧𝙚. ⚠️ La scoperta di Ambros e Ruvkun non ha solo cambiato il modo di comprendere i meccanismi cellulari, ma sta anche gettando le basi per nuove strategie diagnostiche e terapeutiche in oncologia e oltre. 💭 𝗤𝘂𝗮𝗻𝗱𝗼 𝗹𝗲𝗴𝗴𝗼 (𝘀𝘂𝗹 Corriere della Sera 𝗾𝘂𝗲𝘀𝘁𝗮 𝘃𝗼𝗹𝘁𝗮) 𝗮𝗿𝘁𝗶𝗰𝗼𝗹𝗶 𝗰𝗵𝗲 𝗽𝗮𝗿𝗹𝗮𝗻𝗼 𝗱𝗶 𝗾𝘂𝗲𝘀𝘁𝗲 𝗶𝗻𝗻𝗼𝘃𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗶 𝗻𝗼𝗻 𝗽𝗼𝘀𝘀𝗼 𝗻𝗼𝗻 𝗶𝗻𝘁𝗲𝗿𝗿𝗼𝗴𝗮𝗿𝗺𝗶 𝘀𝘂 𝗾𝘂𝗮𝗻𝘁𝗼 𝘀𝗶 𝘀𝗶𝗮 𝗶𝗻𝗻𝗼𝘃𝗮𝘁𝗼 𝗽𝗼𝗰𝗼 𝗶𝗻 𝗿𝗲𝗹𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗮𝗹𝗹𝗲 𝗺𝗼𝗱𝗮𝗹𝗶𝘁𝗮̀ 𝗰𝗼𝗻 𝗰𝘂𝗶 𝗶𝗻𝗱𝘂𝘀𝘁𝗿𝗶𝗮 𝗳𝗮𝗿𝗺𝗮𝗰𝗲𝘂𝘁𝗶𝗰𝗮, 𝗺𝗲𝗱𝗶𝗰𝗶 𝗲𝗱 𝗶𝘀𝘁𝗶𝘁𝘂𝘇𝗶𝗼𝗻𝗶 𝗰𝗼𝗹𝗹𝗮𝗯𝗼𝗿𝗶𝗻𝗼 𝗽𝗲𝗿 𝗿𝗲𝗻𝗱𝗲𝗿𝗲 𝗾𝘂𝗲𝘀𝘁𝗲 𝗶𝗻𝗻𝗼𝘃𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗶 𝗮𝗰𝗰𝗲𝘀𝘀𝗶𝗯𝗶𝗹𝗶 𝗮 𝘁𝘂𝘁𝘁𝗶 𝗰𝗼𝗹𝗼𝗿𝗼 𝗰𝗵𝗲 𝗻𝗲 𝗵𝗮𝗻𝗻𝗼 𝗱𝗮𝘃𝘃𝗲𝗿𝗼 𝗯𝗶𝘀𝗼𝗴𝗻𝗼. #sanità #innovazioneinclusiva #lifesciences #kpmg #bettertogether #healthcare #ricerca #microRNA
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🏅 La scoperta dei microRNA ha valso il Nobel per la Medicina 2024 ai due ricercatori Victor Ambros e Gary Ruvkun. Ma quanto conosciamo davvero il loro funzionamento e il loro potenziale impatto sulla medicina? In questa interessante intervista su TG3, il professor Rosario Rizzuto, presidente del Centro Nazionale per la terapia genica e farmaci a RNA, ci accompagna in un viaggio alla scoperta dei microRNA e dei loro meccanismi, spiegando i passaggi chiave che stanno aprendo nuove frontiere per lo sviluppo e l'innovazione nel campo della medicina. 💡 Un'occasione imperdibile per comprendere come queste scoperte stanno plasmando il futuro delle cure per molte malattie. #Nobel2023 #MicroRNA #TerapiaGenica #InnovazioneMedica #TG3 #Ricerca #RNA Link all'articolo completo: https://lnkd.in/gSxWc8T5
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Una nuova collaborazione di ricerca per identificare nuovi target molecolari nelle fasi di insorgenza e di progressione dell’ #epilessia 🤝 Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri e Angelini Pharma siglano una partnership per sviluppare nuovi interventi terapeutici per il trattamento dell’epilessia. 🎯 L’obiettivo è identificare i fattori chiave che influenzano la comparsa e la progressione della malattia, garantendo trattamenti più efficaci per le persone con epilessia. "𝘊𝘢𝘱𝘪𝘳𝘦 𝘲𝘶𝘢𝘭𝘪 𝘴𝘪𝘢𝘯𝘰 𝘪 𝘮𝘦𝘤𝘤𝘢𝘯𝘪𝘴𝘮𝘪 𝘤𝘩𝘦 𝘨𝘶𝘪𝘥𝘢𝘯𝘰 𝘭𝘢 𝘵𝘳𝘢𝘪𝘦𝘵𝘵𝘰𝘳𝘪𝘢 𝘥𝘦𝘭𝘭𝘢 𝘮𝘢𝘭𝘢𝘵𝘵𝘪𝘢 𝘤𝘰𝘯𝘴𝘦𝘯𝘵𝘪𝘳𝘦𝘣𝘣𝘦 𝘪𝘯𝘵𝘦𝘳𝘷𝘦𝘯𝘵𝘪 𝘵𝘦𝘳𝘢𝘱𝘦𝘶𝘵𝘪𝘤𝘪 𝘵𝘦𝘮𝘱𝘦𝘴𝘵𝘪𝘷𝘪 𝘱𝘦𝘳 𝘭𝘢 𝘨𝘦𝘴𝘵𝘪𝘰𝘯𝘦 𝘥𝘦𝘭𝘭𝘢 𝘮𝘢𝘭𝘢𝘵𝘵𝘪𝘢 𝘦 𝘱𝘦𝘳 𝘮𝘪𝘨𝘭𝘪𝘰𝘳𝘢𝘳𝘦 𝘭𝘢 𝘲𝘶𝘢𝘭𝘪𝘵à 𝘥𝘦𝘭𝘭𝘢 𝘷𝘪𝘵𝘢 𝘥𝘦𝘪 𝘱𝘢𝘻𝘪𝘦𝘯𝘵𝘪” Annamaria Vezzani, Responsabile del Laboratorio di Epilessia e Strategie Terapeutiche - Dipartimento di Danno Cerebrale e Cardiovascolare Acuto, Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri IRCCS, Milano e Principal Investigator. #epilessia #neurologia #nuoveterapie #innovazione #ricerca
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Recenti studi condotti dall'Università Cattolica-Policlinico Gemelli di Roma, in collaborazione con l'Università di Catania, hanno aperto nuove prospettive nella lotta contro l'Alzheimer. I ricercatori hanno sviluppato uno spray nasale contenente un farmaco sperimentale capace di inibire l'enzima S-aciltransferasi (zDHHC) nel cervello. Nei test su modelli animali, questa terapia ha bloccato il declino cognitivo e ridotto i danni cerebrali associati alla malattia. L'enzima zDHHC, presente in eccesso nel cervello dei pazienti affetti da Alzheimer, favorisce l'accumulo della proteina beta-amiloide, principale responsabile della neurodegenerazione. La somministrazione intranasale del farmaco ha mostrato una significativa riduzione di tali accumuli, migliorando le funzioni cognitive e prolungando la sopravvivenza degli animali trattati. Sebbene il 2-bromopalmitato utilizzato negli esperimenti non sia ancora sufficientemente specifico per un'applicazione clinica, questi risultati rappresentano un passo avanti verso lo sviluppo di nuove terapie mirate per l'Alzheimer. Ulteriori ricerche sono in corso per identificare composti più selettivi e sicuri per l'uso umano. #radiologiadomiciliarenet #radiologiadomiciliare #alzheimer #ricercascientifica #innovazionemedica #neurologia #prevenzione
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Un gruppo di scienziati dell’Università degli Studi di Padova e dell’Istituto Veneto di #MedicinaMolecolare (#VIMM), in collaborazione con l’Istituto di Ricerca Oncologica ha fatto una scoperta significativa, identificando una nuova #terapia anti-invecchiamento. Lo studio è stato pubblicato sulla prestigiosa rivista #NatureAging. L’#invecchiamento è un importante fattore di rischio per lo sviluppo di numerose malattie #neurodegenerative, muscolari, metaboliche e tumorali. Piuttosto che trattare le singole patologie o i loro sintomi, è emerso un nuovo paradigma che mira a colpire direttamente le cause dell’invecchiamento, a livello cellulare e molecolare. Tra i possibili approcci terapeutici vi è quello di colpire in modo specifico le #cellule senescenti. #antiaging #AntiInvecchiamento
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Ricercatori italiani e internazionali dell’Università degli Studi di Milano e di Human Technopole hanno sviluppato una metodica per utilizzare per il trasporto di #proteine #terapeutiche al #sistema #nervoso centrale, nonostante le grosse dimensioni, ingegnerizzando #Toxoplasma gondii, un #parassita presente nell’organismo che viaggia dall'#intestino umano al sistema nervoso centrale. Tale abilità, unita alla capacità del #parassita di superare anche la barriera encefalica, lo renderebbe un potenziale veicolo per trasportare proteine terapeutiche, offrendo nuove applicazioni di cura in #malattie #neuropsichiatriche, con particolare indicazioni all’età evolutiva. elio rossi | Corinna Montana Lampo | Jessica Cuda | Alessia Rapuano | Tommaso La Vecchia | Tecniche Nuove Healthcare | Tecniche Nuove Spa
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Dal 54° Congresso Nazionale della 𝐒𝐨𝐜𝐢𝐞𝐭à 𝐈𝐭𝐚𝐥𝐢𝐚𝐧𝐚 𝐝𝐢 𝐍𝐞𝐮𝐫𝐨𝐥𝐨𝐠𝐢𝐚 (𝐒𝐈𝐍) sono emerse importanti novità per quanto riguarda il trattamento dell'epilessia. Come noto, nonostante i farmaci antiepilettici esistenti, circa 𝐢𝐥 𝟑𝟎% 𝐝𝐞𝐢 𝐩𝐚𝐳𝐢𝐞𝐧𝐭𝐢 𝐧𝐨𝐧 𝐫𝐢𝐞𝐬𝐜𝐞 𝐚 𝐜𝐨𝐧𝐭𝐫𝐨𝐥𝐥𝐚𝐫𝐞 𝐞𝐟𝐟𝐢𝐜𝐚𝐜𝐞𝐦𝐞𝐧𝐭𝐞 𝐥'𝐞𝐩𝐢𝐥𝐞𝐬𝐬𝐢𝐚....𝐦𝐚: 🟣 Sono attualmente in sviluppo oltre 200 nuove terapie in fase preclinica o clinica 🟣Molte di queste terapie presentano nuovi meccanismi d'azione 🟣Si sta passando da un modello di trattamento standardizzato a una terapia personalizzata 🟣L'obiettivo è considerare la complessità individuale di ogni paziente 𝐀 𝐜𝐨𝐬𝐚 𝐬𝐢 𝐬𝐭𝐚 𝐥𝐚𝐯𝐨𝐫𝐚𝐧𝐝𝐨? 🔎 Individuazione di biomarcatori diagnostici e predittivi 🎯 Possibilità di offrire trattamenti più mirati 🧬 Sviluppo di terapie innovative, inclusa la terapia genica 𝐎𝐛𝐢𝐞𝐭𝐭𝐢𝐯𝐨 𝐟𝐢𝐧𝐚𝐥𝐞? Sviluppare terapie meno empiriche e più efficaci, sia nel trattamento sia nella prevenzione dell'epilessia. Qui potete leggerne di più: https://lnkd.in/ebhNdHxS Viva la ricerca! #FIE #ricercaepilessia
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Ripristinare la risposta immunitaria nei pazienti oncologici per potenziare la risposta dell'organismo - La storia di Andrea Marra, ricercatore #UCBM. “Lo scopo principale della mia ricerca è approfondire l’impatto dell’immunoterapia di precisione nella cura dei tumori ematologici. Una vera rivoluzione nel trattamento oncologico” è stato il commento di Marra. Il nostro organismo affronta quotidianamente la formazione di cellule tumorali, che normalmente vengono eliminate dal sistema immunitario attraverso un processo di sorveglianza naturale. Tuttavia, in determinati casi, questo meccanismo di difesa fallisce, permettendo alle cellule anomale di moltiplicarsi. Il focus della nostra ricerca è identificare i metodi per riattivare la risposta immunitaria nei pazienti, stimolando i linfociti a combattere le cellule tumorali. Dopo un periodo di ricerca in qualità di research fellow presso la Harvard Medical School di Boston (USA), ed il conseguimento della specializzazione in Ematologia Clinica e di un dottorato di ricerca sperimentale presso l’Università di Perugia, il ricercatore è rientrato in #UCBM dove ha avviato alcune linee di ricerca innovativa, rivolte a caratterizzare le alterazioni del sistema immunitario che si verificano nelle fasi precoci di tumori ematologici ad alto rischio, quali ad esempio la leucemia mieloide acuta. Guarda il video ▶
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Recenti studi condotti dall'Università Cattolica-Policlinico Gemelli di Roma, in collaborazione con l'Università di Catania, hanno aperto nuove prospettive nella lotta contro l'Alzheimer. I ricercatori hanno sviluppato uno spray nasale contenente un farmaco sperimentale capace di inibire l'enzima S-aciltransferasi (zDHHC) nel cervello. Nei test su modelli animali, questa terapia ha bloccato il declino cognitivo e ridotto i danni cerebrali associati alla malattia. L'enzima zDHHC, presente in eccesso nel cervello dei pazienti affetti da Alzheimer, favorisce l'accumulo della proteina beta-amiloide, principale responsabile della neurodegenerazione. La somministrazione intranasale del farmaco ha mostrato una significativa riduzione di tali accumuli, migliorando le funzioni cognitive e prolungando la sopravvivenza degli animali trattati. Sebbene il 2-bromopalmitato utilizzato negli esperimenti non sia ancora sufficientemente specifico per un'applicazione clinica, questi risultati rappresentano un passo avanti verso lo sviluppo di nuove terapie mirate per l'Alzheimer. Ulteriori ricerche sono in corso per identificare composti più selettivi e sicuri per l'uso umano. #teslamedicalsolutions #alzheimer #ricercascientifica #innovazionemedica #neurologia #prevenzione
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