Eccoci al 2° appuntamento con i Progetti Speciali dedicati alle #DONNE 🌼 🌼 🌼 . Oggi vi parliamo di "Forte e Sicura", il percorso della nostra coach Anna Leva che concentra il suo lavoro sull'aiutare chi si sente insicura o, in qualche modo, sbagliata, a ritrovare nuova forza ed energia 💥 superando le difficoltà, di cui spesso non si conoscono le cause, per realizzare una nuova versione di sé. Lo dedichiamo a tutte le donne che sanno di valere molto di più e vogliono seguire una via per imparare a manifestarlo. 🌬 Link nel 1° commento. #donnesicure #donneforti #autostima #benesseredelladonna #crescitadelladonna
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Venite a scoprire su COACHYNESS il secondo Progetto dedicato alle DONNE 👭 Parliamo di #autostima (ma dai?). Vi ricordo che potete scrivere a --> 💌 info@coachyness.com per qualunque dubbio o necessità di supporto, non vediamo l'ora di aiutarvi!
Eccoci al 2° appuntamento con i Progetti Speciali dedicati alle #DONNE 🌼 🌼 🌼 . Oggi vi parliamo di "Forte e Sicura", il percorso della nostra coach Anna Leva che concentra il suo lavoro sull'aiutare chi si sente insicura o, in qualche modo, sbagliata, a ritrovare nuova forza ed energia 💥 superando le difficoltà, di cui spesso non si conoscono le cause, per realizzare una nuova versione di sé. Lo dedichiamo a tutte le donne che sanno di valere molto di più e vogliono seguire una via per imparare a manifestarlo. 🌬 Link nel 1° commento. #donnesicure #donneforti #autostima #benesseredelladonna #crescitadelladonna
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COACHYNESS, la nuova piattaforma di Rossella Cerbone dedicata al #coaching propone il #2° appuntamento dedicato ai Progetti Speciali per le #DONNE 🚺 🚺 . Scopri di più su "Forte e Sicura" 🌟 , il percorso della coach Anna Leva al link sotto riportato 👇 #coachyness #coaching #coach #donne
Eccoci al 2° appuntamento con i Progetti Speciali dedicati alle #DONNE 🌼 🌼 🌼 . Oggi vi parliamo di "Forte e Sicura", il percorso della nostra coach Anna Leva che concentra il suo lavoro sull'aiutare chi si sente insicura o, in qualche modo, sbagliata, a ritrovare nuova forza ed energia 💥 superando le difficoltà, di cui spesso non si conoscono le cause, per realizzare una nuova versione di sé. Lo dedichiamo a tutte le donne che sanno di valere molto di più e vogliono seguire una via per imparare a manifestarlo. 🌬 Link nel 1° commento. #donnesicure #donneforti #autostima #benesseredelladonna #crescitadelladonna
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💯 Ogni venerdì su #peoplearepeople trovate gli originali articoli di #madonnager, il blog di Atena Manca che racconta le avventure e disavventure delle donne une e trine 🌚🌝🌞 Leggete sotto il suo Manifesto! 👇
😔 Sono ancora troppe le donne che rinunciano al lavoro dopo la nascita dei figli. Quelle che invece resistono alle sirene dei sensi di colpa spesso poi fanno una fatica boia a tenere tutto insieme. 💂 Se ce la fanno è perché mettono in piedi un'organizzazione che farebbe impallidire pure Napoleone o qualche altro stratega più contemporaneo che magari si affida all'IA. 🌏 Un esempio originale lo trovate in #Madonnager, il blog di Atena Manca nato proprio per raccontare tra il serio e il faceto come si fa ad essere insieme "mamma, donna e manager". Su #peoplearepeople abbiamo appena pubblicato il suo Manifesto.👇Ogni venerdì troverete un suo nuovo contributo, ma nel frattempo... 📢 Madonnager di tutto il mondo, unitevi!
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L'Unità di Ninni Holmqvist, Fazi Editore Treccani on line: 𝘥𝘪𝘴𝘱𝘦𝘯𝘴à𝘣𝘪𝘭𝘦 - 𝘢𝘨𝘨. [𝘥𝘦𝘳. 𝘥𝘪 𝘥𝘪𝘴𝘱𝘦𝘯𝘴𝘢𝘳𝘦], 𝘭𝘦𝘵𝘵𝘦𝘳. 𝘊𝘩𝘦 𝘱𝘶ò 𝘦𝘴𝘴𝘦𝘳𝘦 𝘥𝘪𝘴𝘱𝘦𝘯𝘴𝘢𝘵𝘰, 𝘥𝘪 𝘤𝘶𝘪 𝘤𝘪𝘰è 𝘴𝘪 𝘱𝘶ò 𝘧𝘢𝘳𝘦 𝘢 𝘮𝘦𝘯𝘰. Un termine apparentemente neutro, ma come vi sentireste se venisse applicato a voi? È ciò che accade a Dorrit, in un ipotetico futuro dove coloro che hanno superato i cinquant'anni - o i sessanta, se uomini - sono single, senza figli e con un reddito non adeguato, devono trasferirsi nell'Unità, una sorta di resort di lusso, dove si può ottenere ciò che si vuole senza lavorare né utilizzare denaro. Beni, servizi, ristoranti, palestre e saune, tutto è a disposizione gratuitamente. Basta essere 𝘥𝘪𝘴𝘱𝘦𝘯𝘴à𝘣𝘪𝘭𝘪... Ma cosa comporta esserlo? Non avendo generato figli né arricchito la società in altro modo, essendo non più necessari, ciò che viene chiesto è di mettersi a disposizione 𝘁𝗼𝘁𝗮𝗹𝗺𝗲𝗻𝘁𝗲, di offrire cioè il proprio corpo per il benessere altrui. Donazione di organi a favore delle persone utili, assoggettamento a esperimenti di ogni tipo e spirito di sacrificio fino alla donazione finale sono ciò che caratterizza la seconda parte della vita dei dispensabili. Una vita in apparenza ricca e felice, ma vissuta con un pensiero costante in sottofondo: quello di essere "pezzi di ricambio" per gli altri, per coloro che hanno contributo al bene comune. Inquietante è dire poco. Un romanzo che, con uno stile asciutto e semplice e sotto una parvenza di tranquilla routine - che è forse ciò che più destabilizza - evidenzia problemi che, seppure tra le righe, sono davvero presenti nella società odierna. C'è l'essere considerati 𝘴𝘧𝘪𝘨𝘢𝘵𝘪 o per lo meno 𝘴𝘵𝘳𝘢𝘯𝘪 se non si è in coppia, oppure egoisti e ancora più strani se non si desiderano figli, inutili (o 𝘥𝘪𝘴𝘱𝘦𝘯𝘴à𝘣𝘪𝘭𝘪, per dirla come Holmqvist) se non si raggiunge un certo livello di reddito, come se tali elementi dovessero essere le uniche spie di benessere e felicità. Un'ipotesi di futuro davvero angosciante, una storia che lascia il segno e fa riflettere. https://lnkd.in/dCyCjTgu
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Vuoi scoprire come il potere di un desiderio può trasformare la vita di tanti bambini e delle loro famiglie? ✨ Leggi l'intervista completa di Sune Frontani Schwenkbier - Chair & Co-Founder di Make-A-Wish Italia Onlus - su Milano Finanza per conoscere i dettagli e le sfide superate in questi 20 anni di attività👇🏼
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Ultimo appuntamento dell’anno con la rubrica di #EducazioneFinanziariaAssicurativa “Donne che parlano alle donne” su Grazia con protagoniste le Consulenti finanziarie e assicurative Alleanza! Sul numero di questa settimana Leila Tulli parla di #PrevidenzaComplementare, della sua importanza e delle possibilità di riscatto. Non perderti questo articolo, perché accrescere le proprie competenze finanziarie aiuta a compiere scelte consapevoli, indipendenti e libere.
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Parte oggi, online e nelle strade di Roma, la campagna “Ritratti di Famiglia”, realizzata da una rete informale di associazioni della società civile. La campagna restituisce al termine “famiglia” il suo significato più ampio, facendo riferimento alla realtà concreta che le persone vivono: le famiglie infatti sono tante, diverse, fluide e d’elezione. Attraverso social network, affissioni e immagini in movimento vogliamo rappresentare le relazioni plurali presenti nella nostra società. Secondo l’Istat le famiglie sono circa 26 milioni e 200 mila, con una notevole varietà nella composizione chiaramente rilevata dai dati. Delle famiglie con nucleo, le coppie con figli3 sono il 50,3 per cento e, nonostante siano ancora oggi la tipologia prevalente, la loro incidenza si è ridotta di quasi 10 punti percentuali nell’arco degli ultimi venti anni. Sono aumentate le coppie senza figli, che rappresentano oggi poco meno di un terzo del totale dei nuclei (32,4 per cento) ed è cresciuto il peso dei nuclei monogenitoriali, che rappresentano il 17,3 per cento del totale. Inoltre, negli ultimi venti anni, è aumentata la quota di famiglie unipersonali e diminuita la percentuale di quelle numerose. Vogliamo quindi sottolineare l’importanza del riconoscimento dei diritti civili e sociali per tutte le persone, allargando la definizione di famiglia, poiché la società è in costante cambiamento e non esiste un solo e unico ideale di famiglia, ma tanti quanti sono i nostri modi di esistere al mondo nelle diverse forme di relazione, convivenza, supporto reciproco, amicizia e solidarietà. Abbiamo scelto di mostrare questa pluralità, che contiene anche il modello più diffuso, che una visione integralista e reazionaria vorrebbe imporre come unico denominandolo “tradizionale”. Ma in realtà ciò che accomuna tutte le possibili forme familiari e di vita è l’elemento della scelta che ogni persona compie per sé stessa. Unisciti a noi, usa l’hashtag #ritrattidifamiglia sui social network e diffondi la campagna! Le famiglie sono tutte diverse. I diritti devono essere tutti uguali. https://lnkd.in/d-X8uDwu Le associazioni promotrici della Campagna sono: Aidos, Certi Diritti, Cgil, Circolo di cultura omosessuale Mario Mieli, Civiltà Laica, Famiglie Arcobaleno, Laiga, Period Think Tank, Più di 194 voci, Pro-choice rete italiana contraccezione e aborto, Rete Lenford, Rete Umbra 2020, Se non ora quando Torino, Unione degli atei e degli agnostici razionalisti - Uaar.
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PADRI e FIGLI L’altra sera, dopo canottaggio, sono andato a sentire il reading (si chiamano così delle letture di libri rappresentate in teatro) I Due Padri. Ero stanco ma mi interessava perché avevo letto il libro #Apeirogon di Colum McCann: bello, fa riflettere e affronta cose terribili viste da diversi punti di vista che si ricongiungono in un unico: il #buonsenso e il desiderio di seminarlo (il buon senso) per creare il #bene. Mi ha fatto pensare al rapporto d’amore tra #padri e #figli, alla potenza generativa della #perdita. Vite stroncate che non hanno potuto rappresentarsi. Bambini mai diventati ragazzi e ragazzi mai divenuti adulti che non sono riusciti a far sentire la loro voce. Perché i bambini (o i ragazzi) muoiono? Per smuovere le coscienze del mondo. Ma c’è bisogno di situazioni così estreme per generare un #cambiamento? Quando ero giovane vivevo dentro la contestazione giovanile. Ragazzi che si ribellavano ai genitori, lottando contro regole e abitudini formali con cui si battevano, discutevano, si scontravano quotidianamente. Due mondi in collisione, anche violenta. Slogan gridati contro il “sistema”: Io sono mia, la lotta di classe, gli Hippy, la rivoluzione sessuale, le manifestazioni. Perfino pistole, morti, terrorismo… dentro a case private, ma soprattutto nelle pubbliche strade. Due muri che si scontravano: quello degli adulti e quello dei #giovani. Avevamo obiettivi alti, comuni, visionari. Volevamo costruire un mondo diverso da quello dei “babbani” e ci mettevamo forza e passione. Ora siamo tutti d’accordo: gli stessi desideri che hanno i padri li hanno i figli. Le stesse richieste e stili di vita. Allineati dentro a strumenti digitali o abitudini concordi nella ricerca di diritti, confort, denaro, visibilità, vita comoda. Agogniamo solo a essere famosi e a renderci la vita “fisica” facile (e così ci rendiamo la vita “mentale” insopportabile). Siamo amici, noi padri con i nostri figli. Abbiamo gli stessi problemi e gli stessi desideri. Abbiamo le stesse paure e le stesse sofferenze. Perciò tendiamo a dare ai nostri ragazzi ciò che desiderano. Cerchiamo di rendergli la vita più facile possibile. Non c’è scontro, non c’è tensione, non c’è più nessuna dinamica in cui loro (i figli) debbano lottare contro di noi per potersi guadagnare una vita migliore. Hanno tutto e tutto gli viene dato. Perché? Perché soffrono, come soffriamo noi adulti in una società che non riusciamo a controllare e quindi comprendiamo il loro dolore, che però è diventato immensamente maggiore del nostro. Ma perché soffrono se gli diamo tutto e gli togliamo qualsiasi fatica? Com’è che funziona? Forse perché la mente, per star bene, ha bisogno di disciplina, di confini, di senso, di concentrazione, di pulizia? Ha bisogno di punti di riferimento chiari. Ha bisogno di quiete, senza il chiasso di cui ci si “alimenta” oggigiorno. Forse dovremmo creare il movimento del #fare (fisico) e del #silenzio (mentale). Bill Bullone
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“Che sia loro insegnato ad affrontare i momenti difficili, a gestire la rabbia nelle situazioni negative che inesorabilmente la vita presenta e che dia loro il supporto emotivo necessario per affrontare, senza il ricorso alla violenza sugli altri o su sé stessi, tutte le situazioni non piacevoli”. Il link per sostenere l’iniziativa è nel primo commento.
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