Ciao rete, vorrei condividere con voi una breve riflessione sull’affluenza delle ultime elezioni europee. Il dato lo sappiamo tutti, in Italia l’affluenza si è fermata sotto il 50%, registrando un record negativo nella storia della Repubblica. Nella settimana trascorsa, sui social e sui media tradizionali, si sono susseguiti numerosi commenti che hanno “stigmatizzato” chi non è andato a votare. L’Italia non è, tuttavia, una pecora nera. Infatti, in ben 16 paesi su 27 l’affluenza è scesa sotto il 50%, e in 6 addirittura sotto il 35%. Sono solo 4 gli Stati che hanno superato il 60%, e in 2 di questi (Belgio e Lussemburgo) il voto è obbligatorio. Di fronte a questa spiegazione è spesso affermato che vi sia una disaffezione generale dal meccanismo democratico. Chi sostiene questo argomento, usa come dimostrazione il fatto che nel corso degli anni la partecipazione ai momenti elettorali sia gradualmente, ma inesorabilmente, calata. Tuttavia, se questo dato è vero per il nostro Paese, non lo è per altri. Prendiamo ad esempio la Polonia, dove alle elezioni politiche di ottobre 2023 l’affluenza ha raggiunto il dato record del 74.4%. Tuttavia, alle elezioni europee di pochi mesi dopo, il dato sull’affluenza in Polonia è stato di circa il 40%. Ancora, in occasione delle elezioni spagnole del 2023 l’affluenza si è attestata al 66.6% (in crescita rispetto alle elezioni precedenti), mentre per le elezioni europee in Spagna il dato si è fermato intorno al 49%. Per citare un ultimo esempio, nelle elezioni politiche finlandesi del 2023 l’affluenza si è attestata al 72.6%, mentre lo scorso fine settimana la partecipazione finlandese al voto europeo non è andata oltre il 40%. Sembra, quindi, poco possibile affermare che le elezioni europee del 2024 siano l’indicazione di una generale disaffezione dalla democrazia. Piuttosto, credo sia ragionevole affermare che la forbice così ampia tra i dati dell’affluenza in occasione delle elezioni politiche nazionali e i dati sull’affluenza alle elezioni europee indichi che la cittadinanza europea è poco interessata alla politica europeo, oppure poco informata sulla stessa. Queste elezioni europee hanno, in definitiva, messo in luce il diffuso disinteresse della popolazione europea per il processo decisionale comunitario. Questo è il tema su cui chi crede che l’integrazione europea sia qualcosa di positivo, tra cui chi scrive, dovrebbe concentrarsi, abbandonando la retorica del: “è necessario votare ad ogni costo” e approcciando chi non ha espresso il proprio diritto di voto con la volontà di spiegare che come funziona l’Unione Europea, cosa fa e perché dovremmo interessarci di chi siede in quelle istituzioni, sottolineando che queste persone hanno la capacità di prendere decisioni in grado di impattare le nostre vite.
Post di Davide Zampoli
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In Italia l’affluenza alle elezioni europee è un problema (e ciò che preoccupa di più è il trend)👇🏻 Nelle elezioni del 2019, infatti, poco più di un italiano su due è andato a votare (54,5%), rispetto all’87% degli aventi diritto di voto nel 1979. E secondo alcuni, il dato potrebbe essere ancora più basso per le elezioni europee che si terranno l’8 e il 9 giugno. Ma come mai l’affluenza è scesa così tanto durante gli ultimi anni? Parte del motivo è da ricercare nel fatto che, nonostante una buona considerazione del Parlamento europeo da parte dell'86% degli italiani, ben 7 italiani su 10 ritengono che la loro voce non venga ascoltata all'interno dell'Unione Europea. E questo senso di disillusione è accentuato dal fatto che il dialogo politico entra nella vita quotidiana degli italiani solo 'occasionalmente' (per il 60% degli italiani la politica è poche volte argomento di conversazione). Se andiamo a vedere a livello europeo, va sottolineato invece come le elezioni del 2019 abbiano in realtà avuto un'affluenza generale in controtendenza al passato, visto che è il dato più alto registrato dal 1999 (affluenza al 50,6%), e questo soprattutto grazie all’alta affluenza della parte di popolazione più giovane. In particolare, nel 2019, l’affluenza nei grandi paesi UE è stata: 🇧🇪 Belgio: 88% (obbligo di votare) 🇩🇪 Germania: 61% 🇪🇸 Spagna: 61% 🇮🇹 Italia: 55% 🇫🇷 Francia: 50% Il punto è che votare è importantissimo, perché è solo grazie al voto che: - Si può provare a cambiare il mondo in cui si vive - Si possono affrontare le sfide globali - Si sostiene la democrazia Spesso è difficile andare a votare, perché non ci sono candidati o partiti che ci rappresentano o perché abbiamo nel tempo sviluppato una sorta di disillusione verso la politica. Ma votare è importante, è un diritto che abbiamo acquisito e che dobbiamo esercitare ogni volta che ne abbiamo l'occasione, perché è al centro della capacità di ognuno di noi di dire la propria e di far sentire la propria voce. Tu andrai a votare per le elezioni europee? #UE #italia #elezioni #democrazia #europee
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In diversi Paesi dell’Unione i partiti populisti crescono e si prevede dunque che le prossime elezioni di giugno porteranno a un significativo spostamento a destra del Parlamento europeo. Potrebbero esserci ripercussioni importanti in molti settori-chiave della politica dell’Ue, innanzitutto sulla prosecuzione del processo di integrazione. Che cosa possono decidere concretamente i cittadini europei con il loro voto di giugno? Gli elettori cristiani sono chiamati al discernimento, anche alla luce della Dottrina sociale della Chiesa.
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Le elezioni Europee si avvicinano e, con esse, un periodo di grandi cambiamenti per l’Unione Europea. Il nuovo Parlamento europeo che si verrà a formare in seguito al voto dell’8 e 9 giugno porterà a sua volta a nuovi obiettivi, priorità e scelte politiche che incideranno inevitabilmente sulla vita di tutte e tutti i cittadini europei. Tuttavia spesso ignoriamo il peso che, viceversa, noi possiamo avere nel processo di definizione delle priorità e degli obiettivi dell’Unione europea. Soprattutto ignoriamo come possiamo agire in questi termini. È nata così “Verso le elezioni Europee 2024: Protagonisti, tempistiche, e opportunità per influire sul ciclo di policy”, una guida per raccogliere tutte le informazioni relative alle opportunità che si presentano, nei mesi prima e dopo le elezioni, per incidere sulle politiche dell’Unione. Il senso comune potrebbe spingerci, per esempio, ad aspettare le settimane della campagna elettorale per presentare le proprie istanze ai candidati; in realtà, però, il processo che dà alla luce gli orientamenti politici della prossima legislatura è iniziato nella seconda metà del 2023, e continuerà per tutto il 2024. I mesi successivi alle elezioni, infatti, sono cruciali e vanno sfruttati al meglio per riuscire ad avere un impatto significativo sulle decisioni che, per i prossimi 5 anni, riguarderanno le istituzioni europee. Come per esempio il processo di nomina del Presidente della Commissione e le successive negoziazioni con i gruppi politici del Parlamento. La Commissione subentrante dovrà ottenere l'appoggio del PE e dei suoi partiti. Subito dopo il voto, i partiti negozieranno con il candidato alla Presidenza le politiche da portare avanti in cambio di supporto. È importante mantenere alta l'attenzione sui problemi che più ci interessano attraverso una continua interlocuzione con i partiti di riferimento, affinché le nostre priorità non vengano ignorate durante le negoziazioni. Volete saperne di più? Al link seguente potete scaricare e leggere gratuitamente il nostro report. Fateci sapere cosa ne pensate nei commenti. https://lnkd.in/dQGvW7rt Le Europee dell’8 e 9 giugno rappresentano un momento decisivo anche per la politica interna italiana: per la prima volta studenti e studentesse fuori sede potranno votare senza recarsi nel comune di residenza. Il ministero dell’Interno ha recentemente pubblicato le indicazioni per fare richiesta di voto a distanza, da inviare almeno 35 giorni prima del voto al proprio comune di residenza (cioè entro il 5 maggio 2024). A questo link trovate il nostro articolo aggiornato con tutte le informazioni e i link necessari. https://lnkd.in/d5McGT5V #Europee24 #Europee2024 #elezioni #politica #politicaitaliana #votofuorisede #iovotofuorisede #fuorisede #voto #Europa #UnioneEuropea #votare
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L’affluenza alle elezioni europee è la più bassa di sempre in Italia: per la prima volta, è sotto il 50%. Nel 2019 fu del 54,5%. Se si contano solo gli elettori italiani che hanno votato in Italia, la percentuale è del 49,69%, ma se si considera anche il voto degli elettori italiani all’estero, l’affluenza scende al 48,21%. L’affluenza alle Europee in Italia è stata in costante calo negli ultimi anni, mentre un tempo eravamo tra i Paesi a votare di più: alle elezioni del 1979, l’85,7% degli aventi diritto votò per le Europee. Il calo italiano negli ultimi anni è in controtendenza con la media dell’Unione europea: in molti Paesi Ue l’affluenza è aumentata. In questo post trovate anche lo spoglio ufficiale (con dati quasi definitivi) e le prime proiezioni di quanti seggi otterranno i vari partiti al Parlamento europeo.
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🤐Cosa NON ci dicono quando si parla di elezioni? Di solito, ci spiegano nel dettaglio CHI votare, con tanto di programma elettorale annesso e le varie differenze tra i vari partiti. Non ci dicono mai, o quasi mai, COSA esattamente votiamo, ossia l’istituzione che ci rappresenterà a seguito delle elezioni. Stessa cosa vale per il COME si può votare, soprattutto quando si parla di Unione Europea. Facciamo quindi un po’ di chiarezza. 🗳️PER COSA VOTIAMO ALLE ELEZIONI EUROPEE? Votiamo per il Parlamento Europeo, ovvero una grande assemblea transnazionale che ha il compito principale di rappresentare ogni cittadino di Stati membri dell’Unione Europea. Tra i vari temi sul tavolo del Parlamento vi sono l’economia, l’energia, le nuove tecnologie, la lotta contro la povertà, le diseguaglianze, il cambiamento climatico, la sicurezza, l’immigrazione… insomma tutti temi molto caldi. 🗳️COME SI PUO’ VOTARE? Su ogni scheda elettorale, potranno essere scritti al massimo 3 nomi, tutti appartenenti alla stessa lista (quindi lo stesso partito). Attenzione però all’alternanza di genere: se scegliete di scrivere 3 nomi, potrete scegliere 2 uomini e 1 donna oppure 2 donne e 1 uomo. Inoltre, potrete votare solo i candidati presenti nella Vostra circoscrizione. 🗳️MA DOVE TROVARE I CANDIDATI E LE CIRCOSCRIZIONI? Le circoscrizioni sono 5 e in ciascuna di esse sono state racchiuse le varie Regioni italiane. La Lombardia per esempio, si trova nella circoscrizione NORD-OVEST. Le circoscrizioni e i vari candidati, divisi per partito, li potete trovare sul sito web del Ministero dell’Interno, nel Dipartimento per gli Affari Interni e Territoriali. Non mi resta che augurarvi buon voto! ✨Se questo Reel ti è stato utile ti invito a seguire la mia pagina Instagram @avvocato.elena.covelli ⚖️
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ELEZIONI EUROPEE 2024 La voce dell’Italia nel Mondo. Moncalieri, 3 maggio 2024 - Perché l’Europa si prepara ad un appuntamento cruciale con le elezioni europee del 2024 ed il voto riguarda la vita di ogni cittadino e risparmiatore? Le elezioni del 2024 rappresentano un appuntamento fondamentale per la democrazia e la rappresentanza dei cittadini in tutto il mondo, ferito da guerre terribili e da forti tensioni geopolitiche. In questo anno caratterizzato da tante elezioni in molti paesi chiave di tutto il pianeta, le elezioni europee si distinguono per la loro portata sovranazionale e l’ampia partecipazione dei cittadini. Queste elezioni rappresentano un’opportunità per i cittadini italiani di esprimere la loro voce e influenzare le politiche dell’Unione Europea. Vediamo insieme cosa c’è in gioco e quali sfide attendono l’Italia e l’Europa analizzando alcuni punti chiave di questo importante evento. 1. QUANDO SI VOTA Le elezioni europee si svolgeranno tra il 6 e il 9 giugno 2024 in tutti gli Stati membri dell’UE. In Italia avremo un vero e proprio “election week-end”, poiché in contemporanea si svolgeranno anche le elezioni regionali in Piemonte e le amministrative in circa il 40% dei Comuni italiani. 2. CHI PUÒ VOTARE In Italia, possono votare tutti i cittadini che hanno compiuto il 18° anno d’età. Gli studenti fuori sede potranno votare nel comune in cui vivono per motivi di studio da almeno tre mesi senza bisogno di tornare nel comune di residenza. 3. SISTEMA ELETTORALE Ai sensi della legge elettorale europea, tutti i Paesi membri devono utilizzare un sistema elettorale proporzionale. In Italia esiste una soglia di sbarramento del 4% e gli elettori possono esprimere da una a tre preferenze rispettando l’alternanza di genere. 4. RAPPRESENTANZA ED IMPATTO GLOBALE Le elezioni europee coinvolgono Paesi con storie, tradizioni e lingue diverse e mobilitano numerosi partiti politici a livello nazionale. L’Unione Europea, pur non essendo più la potenza economica di un tempo, continua ad essere un attore globale insieme agli Stati Uniti ed alla Cina definendo la politica mondiale. Il nostro voto incide su milioni e milioni di vite nel mondo. CONCLUSIONI La cittadinanza attiva e solidale può contribuire a rendere il mondo migliore. Le elezioni rappresentano un’opportunità per i cittadini europei di esprimere la loro voce e influenzare le politiche dell’UE, del Mondo e dell’umanità intera. Le elezioni europee coinvolgeranno quasi 400 milioni di elettori nei 27 Stati membri dell’Unione Europea. Questo rende le elezioni europee le seconde a livello mondiale in termini di democrazia rappresentativa, dopo quelle indiane. L’Unione Europea è un attore globale che crea le politiche mondiali insieme agli Stati Uniti e alla Cina. La nostra voce conta e vale. Facciamo sentire la nostra voce come cittadini d’Europa. Impegniamoci a votare. La nostra partecipazione può generare benessere e sicurezza per noi e per il Mondo Intero. #lanostravocecontaevale
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**Prossime Elezioni Europee: La Scarsa Copertura dei Media Italiani** Dal 6 al 9 giugno si terranno le prossime elezioni europee, un appuntamento cruciale per la democrazia dell'Unione Europea e per il futuro del continente. Tuttavia, i canali d’informazione italiani sembrano trascurare l'importanza di questo evento, offrendo una copertura superficiale e limitata principalmente alle posizioni dei partiti nazionali. In un momento storico in cui le decisioni prese a Bruxelles influenzano direttamente la vita quotidiana dei cittadini europei, è preoccupante notare come i media italiani stiano mancando l'opportunità di informare adeguatamente il pubblico sulle implicazioni delle elezioni europee. Invece di approfondire le politiche e le sfide comuni affrontate dall'Unione, l'attenzione si concentra prevalentemente sui dibattiti interni tra i partiti italiani, riducendo una questione di portata continentale a un semplice riflesso della politica nazionale. Questa mancanza di informazione dettagliata non solo impedisce agli elettori di comprendere appieno l'importanza del loro voto, ma limita anche la possibilità di un dibattito pubblico consapevole su temi cruciali come il cambiamento climatico, la gestione dei flussi migratori, e la ripresa economica post-pandemia. Senza una copertura mediatica adeguata, si rischia di sottovalutare il ruolo fondamentale del Parlamento Europeo e la capacità dei cittadini di influire sulle politiche comunitarie. È essenziale che i media italiani amplino la loro copertura, offrendo spazi di approfondimento sulle dinamiche europee e sui programmi dei diversi gruppi politici che si contenderanno i seggi a Strasburgo. Solo così sarà possibile garantire un'informazione completa e favorire una partecipazione elettorale consapevole e informata. Le elezioni europee rappresentano un'opportunità unica per rafforzare la democrazia e per dare voce alle diverse esigenze dei cittadini dell'Unione. È quindi fondamentale che i media svolgano il loro ruolo, contribuendo a un dibattito pubblico più ricco e articolato, e aiutando gli elettori a comprendere le implicazioni del loro voto non solo per l'Italia, ma per l'intera Europa.
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Elezioni Europee 2024, tutto quello che devi sapere Le elezioni europee del 2024 sono un momento molto importante per l’Italia e l’Europa intera, dato che ci offre l’opportunità di scegliere i nostri rappresentanti al Parlamento europeo, da questa scelta potrebbero dipendere gli avvenimenti dei prossimi decenni dato che siamo in un periodo molto fragile dal punto di vista geopolitico. Quando si vota alle Europee 2024 Sabato 8 e domenica 9 giugno, si andrà alle urne per selezionare i deputati europei che influenzeranno non solo la politica nazionale ma quella dell’intera Unione Europea e del rapporto dell’Unione Europea con il resto del mondo, delineando le priorità e le direzioni […] #elezioni https://lnkd.in/dXUsZqPT
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Le elezioni europee 2024 saranno l’occasione per molti giovani di poter esercitare il diritto di voto per la prima volta. Tra i paesi con la più alta percentuale di votanti per la prima volta sul totale degli aventi diritto al voto vi sono Belgio, Francia e Cipro, rispettivamente con 9,8, 9,0 e 8,7 per cento. Tra i paesi con la minor percentuale vi sono Lituania, Slovenia e Bulgaria, rispettivamente con 4,5, 5,6 e 5,7 per cento. L’Italia registra una percentuale di aventi diritto al voto per la prima volta di 5,9, al di sotto della media europea del 6,4 per cento. Su queste percentuali incide, tra le altre cose, l’invecchiamento della popolazione e l’età minima a cui si può votare per la prima volta, che non è uguale in tutti i paesi dell’Unione europea. In Belgio, Germania, Malta e Austria si acquisisce il diritto di elettorato attivo alle elezioni europee a 16 anni, in Grecia a 17 e in tutti gli altri stati dell’Unione a 18 anni, compresa l’Italia. La percentuale degli aventi diritto di voto per la prima volta dovrà comunque essere confrontata con la percentuale dei giovani che eserciteranno questo diritto. Tutti i nostri grafici sono ne la rubrica #LaParolaAiGrafici sul sito! 📊
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Alle ore 23 di ieri si sono chiusi i seggi per le elezioni europee 2024: in base ai primi risultati emersi Fratelli d'Italia è il primo partito al 28,84%. L'affluenza definitiva si è attestata al 49,69%
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