Su Quotidiano Sanità la mia risposta alle dichiarazioni del Direttore di Agenas Domenico Mantoan, che di recente in Senato ha parlato di dare più competenze alle Professioni Sanitarie. Non posso che sostenere pienamente il suo pensiero. Le criticità del sistema sanitario sono sotto gli occhi di tutti e richiedono interventi mirati per valorizzare le competenze e le autonomie dei Professionisti Sanitari. È ora di superare ostacoli ormai obsoleti, come il vincolo di esclusività, e di mettere la nostra opera intellettuale a disposizione dei cittadini. Per smaltire le liste d'attesa e per un SSN più efficiente, bisogna partire da qui. Articolo completo: https://lnkd.in/dBv2WXJu
Post di Diego Catania
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In qualità di Vicepresidente della sezione Sanità di Unindustria Roma - Frosinone - Latina - Rieti - Viterbo, desidero porre l’attenzione sulle nuove tariffe emanate dal Ministero della Salute per le prestazioni del Servizio Sanitario Nazionale. Intervenendo alla conferenza stampa indetta da U.A.P. presso l'Università degli Studi "Guglielmo Marconi" ho voluto ribadire un punto essenziale: le nuove tariffe stabilite dal Ministero della Salute per le prestazioni del SSN rischiano di essere insostenibili. Queste tariffe infatti, se applicate senza adeguati correttivi, rischiano di diventare insostenibili per le strutture sanitarie e di compromettere la qualità delle cure erogate ai cittadini italiani per l'ulteriore aggravamento delle liste d’attesa. Inoltre, potrebbe slittare l’entrata in vigore di nuove prestazioni molto attese dagli italiani, come la procreazione assistita, nuovi test genetici e terapie oncologiche avanzate. Anche i #LEA, cure fondamentali che il #SSN deve garantire ai cittadini italiani, sono a rischio per la stessa problematica. Credevamo che dopo sette anni in cui oltre 3.000 prestazioni ambulatoriali sono rimaste in attesa di essere aggiornate, fosse finalmente giunto il momento. Tariffe troppo basse rischiano di aggravare non solo la sanità privata ma anche ospedali pubblici e ASL e i deficit economici di entrambe le realtà, compromettendo la sostenibilità del sistema sanitario nel suo complesso. La tariffa delle visite specialistiche è fissata a 25 euro cifra che non può coprire i costi necessari come compenso del medico, assistenza infermieristica, materiali, tecnologia e infrastrutture. Unindustria invita pertanto il Ministero della Salute a rivedere urgentemente le nuove tariffe per evitare che siano i cittadini a pagarne le conseguenze. https://lnkd.in/dpmJZ8U4 #tariffe #MinisterodellaSalute #nomenclatore #esamispecialistici
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Il nostro Amministratore Unico, Dr. Luca Marino, è intervenuto, in qualità di Vicepresidente della sezione Sanità di Unindustria Roma - Frosinone - Latina - Rieti - Viterbo, alla conferenza stampa indetta da U.A.P. presso l'Università degli Studi "Guglielmo Marconi" per ribadire che le nuove tariffe stabilite dal Ministero della Salute per le prestazioni del Ssn rischiano di essere insostenibili. Potete approfondire la sua analisi nel post qui sotto. #ssn #salute #sanità
In qualità di Vicepresidente della sezione Sanità di Unindustria Roma - Frosinone - Latina - Rieti - Viterbo, desidero porre l’attenzione sulle nuove tariffe emanate dal Ministero della Salute per le prestazioni del Servizio Sanitario Nazionale. Intervenendo alla conferenza stampa indetta da U.A.P. presso l'Università degli Studi "Guglielmo Marconi" ho voluto ribadire un punto essenziale: le nuove tariffe stabilite dal Ministero della Salute per le prestazioni del SSN rischiano di essere insostenibili. Queste tariffe infatti, se applicate senza adeguati correttivi, rischiano di diventare insostenibili per le strutture sanitarie e di compromettere la qualità delle cure erogate ai cittadini italiani per l'ulteriore aggravamento delle liste d’attesa. Inoltre, potrebbe slittare l’entrata in vigore di nuove prestazioni molto attese dagli italiani, come la procreazione assistita, nuovi test genetici e terapie oncologiche avanzate. Anche i #LEA, cure fondamentali che il #SSN deve garantire ai cittadini italiani, sono a rischio per la stessa problematica. Credevamo che dopo sette anni in cui oltre 3.000 prestazioni ambulatoriali sono rimaste in attesa di essere aggiornate, fosse finalmente giunto il momento. Tariffe troppo basse rischiano di aggravare non solo la sanità privata ma anche ospedali pubblici e ASL e i deficit economici di entrambe le realtà, compromettendo la sostenibilità del sistema sanitario nel suo complesso. La tariffa delle visite specialistiche è fissata a 25 euro cifra che non può coprire i costi necessari come compenso del medico, assistenza infermieristica, materiali, tecnologia e infrastrutture. Unindustria invita pertanto il Ministero della Salute a rivedere urgentemente le nuove tariffe per evitare che siano i cittadini a pagarne le conseguenze. https://lnkd.in/dpmJZ8U4 #tariffe #MinisterodellaSalute #nomenclatore #esamispecialistici
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Condivido completamente il contributo fornito dal Presidente di Federsanità- Confederazione delle Federsanità Anci Regionali Fabrizio d’Alba alla audizione al Senato della X Commissione che finalmente indirizza in maniera corretta il tema della gestione delle #listediattesa sottolineando, in primis, l'importanza di verificare l'appropriatezza prescrittiva. Come diciamo da tempo sbagliato agire sul lato dell'incremento dell'offerta senza aver prima verificato se la domanda sia appropriata. Se no si sprecano fondi e soprattutto tempo prezioso dei professionisti: 👇 Art. 1 (Disposizioni in materia di prescrizione ed erogazione delle prestazioni di specialistica ambulatoriale) Di grande importanza è la previsione, di cui al comma 1, in merito alla obbligatoria indicazione nella prescrizione da parte del medico oltre che la classe di priorità, il sospetto e/o il quesito diagnostico. Auspicando che le attività di definizione dei quesiti o sospetti diagnostici siano completate nei tempi previsti dalla norma si ritiene che dovrebbe essere fin da ora prevista una successiva attività di verifica delle prescrizioni effettuate finalizzata alla valutazione dell’appropriatezza prescrittiva
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Guido Quici, Presidente del sindacato dei medici Federazione CIMO-FESMED, ieri è stato audito dalla #CommissioneAffariSociali della #CameradeiDeputati nell’ambito dell’indagine conoscitiva in materia di riordino delle professioni sanitarie. Il Presidente ha sottolineato l’imprescindibilità di una definizione chiara di atto #medico, che affidi in modo esclusivo ai medici attività quali il consenso informato, l’anamnesi, la diagnosi e la terapia: «Occorre prendere atto come, in un sistema sanitario in profondo cambiamento – si legge nel documento presentato alla Commissione -, sia necessario definire con precisione i confini di ciascuna professione sanitaria. Non è un caso che i percorsi formativi necessari a svolgere una determinata professione #sanitaria siano profondamente diversi tra loro. L’anarchia delle competenze può mettere a rischio la #sicurezza delle #cure». Analizzando poi le cause della carenza di professionisti, che affondano le radici nella lunga stagione dei tagli in sanità e nell’assenza di una vera politica per il personale sanitario, è stata evidenziata la necessità impellente di rendere nuovamente attrattivo il lavoro negli ospedali pubblici, risolvendo in tempi rapidi alcune delle criticità che risultano alla base del malcontento dei medici ospedalieri e, dunque, della loro fuga dal SSN. La Federazione CIMO-FESMED ha dunque richiesto lo sblocco del tetto sulla spesa per il personale sanitario, una seria rivisitazione del fabbisogno di personale, la depenalizzazione dell’atto medico, maggiore sicurezza nei presìdi sanitari, la corretta applicazione dei contratti di lavoro, il miglioramento dei rapporti tra direzioni ospedaliere e dipendenti e della formazione aziendale e una #riforma della formazione specialistica che preveda gli #ospedali di formazione e l’assunzione diretta degli #specializzandi. VIDEO DELL'INTERVENTO AL LINK: https://lnkd.in/dHky22NB Documento integrale presentato alla Commissione Affari Sociali disponibile al LINK: https://lnkd.in/dJEbCFwN
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Intervento del Presidente di Federsanità al Senato che sulle liste d’attesa ha sollecitato di agire sull’appropriatezza prescrittiva per arginare la crescita della domanda. Obiettivo generale: migliorare l'appropriatezza prescrittiva per evitare un aumento ingiustificato della domanda di prestazioni sanitarie. Proposta di DDL. Contenuti principali dagli articoli del DDL. Art. 1 - Prescrizioni specialistiche. 📍Importante l'obbligo di indicare classe di priorità e quesito diagnostico. 📍Necessità di includere IRCCS e Policlinici Universitari tra le strutture pubbliche. 📍Importanza di accordi contrattuali chiari sulla tipologia e quantità delle prestazioni. Art. 2 - Sistema nazionale governo liste d'attesa. 📍Richiesta di includere rappresentanti delle Federazioni delle Aziende del SSN nella Cabina di regia. Art. 4 - Specialisti ambulatoriali. 📍Necessità di specificare la copertura dei costi non solo per il personale ma anche per altri fattori produttivi. Art. 6 - Reclutamento personale. 📍Apprezzamento per la riduzione dei "gettonisti". 📍Suggerimento di rendere temporaneo l'uso dei contratti di collaborazione coordinata. Art. 10 - Misure premiali. 📍Proposta di modificare il DPCM 502/1995 per includere la riduzione delle liste d'attesa tra gli obiettivi dei Direttori Generali. Art. 12 - Scuola Nazionale dell'Amministrazione Sanitaria. 📍Istituzione della scuola di formazione per affrontare le “nuove sfide” che il cambiamento porta con sé. 📍Richiesta di chiarimenti sulla formazione per includere tutte le classi di professionisti del settore sanitario. L'intervento sottolinea l'importanza di un approccio sistematico al miglioramento dell'efficienza del sistema sanitario, con particolare attenzione alla riduzione delle liste d'attesa e alla formazione continua del personale.
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Il mio contributo nel webinar organizzato da Consulcesi dedicato ai professionisti della sanità alla luce della normativa sulla deroga del vincolo di esclusività per i lavoratori del SSN. Articolo pubblicato da ADN Kronos. Buona lettura
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“Importante intervento del Ministro della Salute Orazio Schillaci nel Decreto PNRR che facilita l’ingresso nel SSN dei medici specializzandi al di fuori della rete formativa. Un successo nei confronti di chi ha tentato di ostacolare l’emendamento per conservare vecchi privilegi ma, soprattutto, un segnale importante contro il fenomeno dei medici a gettoni”. A dichiararlo è Guido Quici, presidente del sindacato dei medici Federazione CIMO-FESMED (a cui aderiscono ANPO-ASCOTI, CIMO, CIMOP e FESMED). “Inizia, adesso, la fase più delicata – prosegue Quici - quella dello sblocco del tetto di spesa sul personale sanitario, provvedimento che necessita di una particolare attenzione soprattutto alla luce delle prime elaborazioni AGENAS. La concreta applicazione sul campo della sperimentazione AGENAS ha già portato a tagli fino al 40% del personale nelle aziende sanitarie in alcune regioni ed è proprio per questo motivo che l’impegno assunto dal Ministro nell’eliminare l’attuale blocco, non deve essere vanificato da provvedimenti peggiorativi dettati da improbabili algoritmi. “Come Federazione CIMO-FESMED – prosegue il presidente - auspichiamo l’avvio di una seria riforma che non può limitarsi al solo ingresso di medici specializzandi nel SSN, ma deve mirare al completamento della loro formazione sul campo proprio per assicurare loro adeguate garanzie e tutele anche da un punto di vista medico-legale. In questa ottica siamo contrari all’attuale assetto organizzativo delle aziende universitarie miste ed agli accordi tra università e strutture sanitarie pubbliche i cui obiettivi principali si riducono alla occupazione delle direzioni di unità complesse e semplici a danno dei medici dipendenti del SSN, relegando questi ultimi ad attività di tutoraggio non remunerate”. “Condividiamo, quindi, la proposta ACOI – conclude Guido Quici - sul cosiddetto distretto formativo e sull’ospedale-scuola perché garantisce ai giovani medici quella formazione sul campo che, spesso, manca durante l’intero ciclo formativo universitario. Non ultimo riteniamo anacronistiche le modalità di assunzione del personale medico, perché estremamente burocratizzate e con procedure concorsuali che richiedono tempi particolarmente lunghi. Contrasto al fenomeno dei gettonisti, snellimento delle procedure di assunzione, sblocco del tetto di spesa sul personale sanitario sono il vero segnale, atteso da anni, che esprime la volontà del Ministro di uscire da una palude che dura da troppo tempo”. #specializzandi #pnrr #sanità #giovanimedici #medicigettone #italia #governo #cittadini #agenas #riforma #cure #pazienti #ssn #sistemasanitarionazionale #ospedale #tutela #medici
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Pronti, via....sospensione del TAR Non voglio entrare qui in questo post nel merito, pro o contro le nuove tariffe e nomenclatore dei nuovi LEA, pero' cosi' e' il caos.... Si aspettava dopo 28 anni il nuovo nomenclatore delle prestazioni di specialistica ambulatoriale e, dopo 25 anni, quello dell’assistenza protesica fermi rispettivamente al 1996 e al 1999. Una considerazione generale: Per salvare il SSN c'e' innanzitutto da ripensarlo proprio a partire da questi meccanismi farraginosi , se ci si mette così tanti anni per aggiornare i LEA, se e' cosi' complesso introdurre le modifiche nei sistemi ASL (mesi di lavoro a organici per lo più non dedicati), se per lo più i sistemi informatici sanitari sono tutti diversi e parlano lingue diverse, e se basta un ricorso (non entro nel merito non e' il motivo del post) per dover far retrocedere di colpo il tutto, ma solo ad interim in attesa di.... C'e' un Senso di precarieta' diffuso per chi lavora nel SSN a livello locale, e a livello di specialistica ambulatoriale si passa il tempo a spiegare ai pazienti come far rifare le impegnative , e perché quei codici non vanno bene per la prestazione voluta , oltre alle note altre problematiche croniche
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Una Sanità pubblica che funziona male e che , in alcuni casi,è del tutto assente, è foriera di gravi rischi per la salute e l’incolumità dei cittadini e richiede l’investimento di ingenti somme di danaro per potersi curare nel privato che non tutti hanno. Si, è proprio così perché Curarsi costa caro. Molteplici sono, infatti, le problematiche che affliggono il sistema sanitario nazionale.
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La Sanità a cui la Costituzione permette di accedere, come incalza la giornalista, è solo pubblica. Le Stato sceglie se esercitare l’attività presso una propria struttura o dando in appalto alle strutture di diritto privato. Non c’è alcuna differenza. Come dice l’Onorevole Marta Schifone, che Italia sarebbe senza Ospedale Pediatrico Bambino Gesù che tutto il mondo ci invidia? Ecco! Questa è la sanità “privata accreditata”! Uno dei mezzi attraverso i quali lo Stato esercita la propria funzione pubblica perché, viceversa, non ce la farebbe e il SSN collasserebbe. Il concetto non è chiaro alla giornalista in quanto i giornali non sono scevri da meccanismi di sovvenzionamento. Ecco non funziona così per la Sanità: la spesa è già stimata e la scelta dell’appalto di una parte di essa è solo un risparmio per lo Stato e sicuramente una “spesa certa” in quanto i budget sono dei “tetti fissi” e non valicabili. C’è molta disinformazione e propaganda ed è bene che tutto ciò vada chiarito.
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Tecnico di Radiologia Ausl di Reggio Emilia Medicina Nucleare Master Masa coordinamento professioni sanitarie
9 mesiNon mi trovo in accordo con la riflessione fatta.