📢 Medicina generale in trasformazione: dipendenza o libera professione? Secondo un recente sondaggio, il 52% dei medici di famiglia italiani vede con favore la dipendenza dal Servizio Sanitario Nazionale, considerandola sinonimo di maggiori tutele. Nel 2025 entrerà in vigore una nuova convenzione che introduce il ruolo unico: i medici di famiglia e quelli di continuità assistenziale lavoreranno insieme, garantendo fino a 20 milioni di ore annue nelle Case di Comunità. 👩⚕️👨⚕️ Cosa cambia? • 38 ore settimanali tra attività oraria e gestione dei pazienti. • Massimale di 1.500 assistiti. • Focus sul lavoro in team nelle Case di Comunità, per una sanità più vicina ai cittadini. 🚑 Tuttavia, permangono sfide: 🔸 Solo 413 Case di Comunità realizzate su 1.420 previste. 🔸 Mancanza di personale: molte strutture non hanno abbastanza medici o pediatri. Il Ministro Schillaci punta a modernizzare la professione con riforme strutturali e formazione universitaria post-laurea. Sarà davvero la svolta per la sanità territoriale o rischiamo nuove “cattedrali nel deserto”? 📌 Cosa ne pensi di questo cambiamento? #MedicinaGenerale #SanitàItaliana #CaseDiComunità #Salute #RiformaSanitaria https://lnkd.in/daX5_D_V
Post di Guido Valentino
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Ancora qualche dubbio sul tema centrale del ruolo unico, cioè dell’occupazione ad ore più scelte dei nuovi medici, tra attività standard e mansioni all’interno del Sistema sanitario pubblico. GUARDA IL VIDEO
Ruolo unico, opportunità per il medico di base e risorsa per il Sistema sanitario CLICCA PER IL VIDEO
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Ottimo articolo di Gilberto Gentili sul tema delle liste d'attesa. Condivido tutte le argomentazioni presentate. Aggiungerei tra le misure da adottare una maggiore e decisa valorizzazione del ruolo delle professioni sanitarie. Sono necessari nuovi modelli organizzativi, in cui il ruolo di infermieri e tecnici preveda responsabilità nell’erogazione di quei servizi in cui la competenza medico-clinica non è strettamente necessaria. Ovviamente associando maggiore responsabilità ad un'adeguata valorizzazione economica #tempiattesa; #taskshifting
Liste di attesa in sanità: un problema di tutti
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🔴 InfoNurse La proposta di Saverio Proia: una riforma storica per restituire dignità, sicurezza e protagonismo ai professionisti della salute: In un sistema sanitario che cerca ancora di trovare un equilibrio tra efficienza e umanità arriva una proposta che potrebbe rappresentare una svolta storica per tutti i professionisti della salute. Saverio Proia, già consulente in materia di professioni sanitarie e relazioni sindacali presso il ministero della Sanità, nonche consulente Aran per i contratti della sanità, […] L'articolo La proposta di Saverio Proia: una riforma storica per restituire dignità, sicurezza e protagonismo ai professionisti della salute proviene da Nurse Times. Infermieri & OSS 👇
La proposta di Saverio Proia: una riforma storica per restituire dignità, sicurezza e protagonismo ai professionisti della salute
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Continua la saga degli articoli ottimi sulla reale valorizzazione della questione infermieristica e delle altre professioni della salute…scritto da chi come presidente Ipasvi e poi senatrice ha contribuito in maniera decisiva alla loro storia professionale
È tempo di affrontare seriamente e non con spot il problema della demotivazione e dei vuoti di organico nel Ssn
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Dopo una settimana di stop a Nuoro riprendono le prestazioni sanitarie in convezione sia quelle prenotate tramite cup che quelli in radiologia tradizionale. Lo annuncia il direttore dello studio professionale Dottor Sebastiano Coinu: «Ciò in attesa della definizione del procedimento amministrativo dell’ARES che effettuerà le ripartizioni di budget fra le strutture convenzionate, confidando che sia confermato per il C.I.D. almeno il budget degli anni precedenti. Ove ciò non accadesse, si rischierebbe di lavorare senza certezza di essere rimborsati dal Servizio Sanitario Nazionale». Intanto l'assessore regionale Bartolazzi rassicura e dice: «Non c'è nessun rischio di mancata copertura delle prestazioni da parte del sistema sanitario regionale per i cittadini sardi che si affidano al privato convenzionato. Gli allarmismi appaiono incomprensibili alla luce delle ultime disposizioni normative regionali che danno il via libera all' incremento dell'acquisto delle prestazioni di assistenza ospedaliera ed ambulatoriale da soggetti privati accreditati nell'ottica di garantire a tutti, in tutta l'isola, prestazioni omogenee in tempi accettabili». «Ricordo che la legge regionale n.13, recentissimamente approvata, autorizza un incremento di spesa di 1 milione e 600 mila euro (più 1%) per l'anno 2024, di quasi 5 milioni per il 2025 (più 3%) e di 6 milioni e 600 mila euro (più 4%) a carico del Fondo sanitario regionale proprio per garantire l'estensione massima delle prestazioni convenzionate erogabili nell'isola, sia in regime ospedaliero che ambulatoriale. Non solo - prosegue l'assessore - viene aumentato lo stanziamento della programmazione triennale destinato alla salute mentale, con 18 milioni e 500 mila euro stanziati per il 2024 contro i precedenti 16 milioni e mezzo, di cui 2 milioni e 500 mila euro destinati ai centri convenzionati per i disturbi dello spettro autistico. Per le annualità 2025-26 il totale assegnato è di 21 milioni di euro annuale, anche qui con un incremento consistente di circa 5 milioni all'anno». «Tutte le cifre stanziate al momento – conclude Bartolazzi - rientrano all'interno dei margini di manovra consentiti dall'attuale deliberazione dei tetti di spesa per il triennio 2024-26 ancora sottoposte al vincolo della spending review, ma in via transitoria. Dopo la sentenza a luglio della Corte Costituzionale che riconosce un ampio margine di manovra potenziale alla Sardegna, stiamo lavorando per incrementare le risorse garantendo contestualmente l'equilibrio economico-finanziario dei conti regionali». https://www.cronachenuoresi. - Clicca e leggi la notizia
Nuoro. Riprendono le prestazioni sanitarie in convenzione. Studi medici: “Rischiamo nuovi blocchi dei rimborsi”
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"Quello su cui si dovrebbe investire è anche la promozione di un engagement consapevole dei cittadini nella loro fruizione del sistema sanitario nazionale, volto a valorizzarne la dimensione di bene comune, e quindi di corresponsabilità dei fruitori stessi nella sua efficienza e sostenibilità”. È una delle chiavi di lettura delle "attese". Passando dalle infinite ore per i codici a bassa gravità nei PS e arrivando al tempo necessario per avere una prestazione ambulatoriale. Ma nei PS la decisione è del fruitore, per le prestazioni ambulatoriali è di un collega, pressato o meno dal fruitore. E le dinamiche sono diverse. Tra una prestazione ambulatoriale ed un intervento chirurgico, le storie, sono diverse. Nel secondo caso può esserci un problema di risorse, nel primo, su tutto, spicca l''inappropriatezza. Possiamo girarci intorno ma analizzando la questione torneremmo sempre al punto di partenza: le liste di attesa sono generate dalle prescrizioni.
Liste di attesa. Insostenibili per 9 italiano su 10. E oltre 7 su 10 ritengono che il Governo debba investire più risorse per Ssn
quotidianosanita.it
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Concordo pienamente con il parere autorevole e realistico del prof. Cavicchi, che da anni si occupa di sanità e temi filosofici inerenti. Per fermare la caduta libera serve innanzitutto rendersene consapevoli, umilmente riconoscere errori sia organizzativi che professionali, poi agire… e per modificare le prassi serve riconfigurare il profilo della professione infermieristica non solo pensare a slogan, ricerca di consensi e like, apparenza .. senza mai modificare le prassi. https://lnkd.in/d7dqz8bz
Riformare profondamente la relazioni inter-professionali
quotidianosanita.it
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La determinazione della quantità e composizione del personale non può essere guidata da logiche di minutaggio, ma deve essere allineata agli obiettivi di salute. Lo studio RN4CAST, frequentemente citato, non è riuscito ad entrare ancora tra le priorità politiche, nonostante abbia raggiunto un risultato significativo: ha identificato e verificato l’esistenza di interconnessioni dirette tra la dotazione standard di assistenza infermieristica e l’incidenza di complicazioni nei pazienti dimessi dalle strutture sanitarie, oltre a esaminare il rapporto tra il numero di pazienti per infermiere e la qualità dell’ambiente di lavoro. L’indagine ha coinvolto 486 ospedali in 12 paesi europei, tra cui Belgio, Inghilterra, Finlandia, Irlanda, Paesi Bassi, Norvegia, Svizzera, Svezia e Spagna, ed è stata successivamente estesa agli ospedali italiani. Alcuni dei risultati più significativi ⬇️ ✅Ogni paziente aggiuntivo rispetto allo standard gestito da un infermiere aumenta il rischio di mortalità a 30 giorni dalla dimissione. ✅Un aumento del 10% degli infermieri con formazione accademica è associato a una riduzione del rischio di mortalità del 7%. La California ha già adottato leggi sul rapporto infermiere-pazienti nel 1999, il Galles ha seguito nel 2016 e la Scozia si appresta a fare lo stesso, riconoscendo l’importanza di questo rapporto sulla mortalità dei pazienti. Si spera che anche in Italia queste evidenze vengano considerate al più presto.
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MEDICI DI BASE: ECCO LA FOTOGRAFIA DEL CNEL Nella relazione annuale del CNEL sui servizi della PA esce un quadro preoccupante sul servizio dei medici di base. Essi sono sempre di meno. Ne ho scritto su L'HuffPost #medicina #salute #wortharead #lavoro #sanità #CNEL
Medici di base: non ne abbiamo abbastanza. Ne perderemo ottomila nei prossimi due anni (di M. Di Giulio)
huffingtonpost.it
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Una rivoluzione allo studio che di certo non sarà priva di ostacoli, soprattutto corporativi, ma che si auspica possa prevedere ogni singolo dettaglio prima di essere varata. Ad oggi le case di Comunità sono meno di un terzo di quelle che dovranno essere tra poco più di un anno e già adesso quelle aperte sono in difficoltà per mancanza di personale medico e paramedico. Qual è il piano per attrarre il personale nelle case di comunità? Non mi sembra una scelta oculata aprirne altre e non risolvere prima il problema della mancanza di personale. #ssn #fimmg #casedicomunità #medicinagenerale #mmg https://lnkd.in/dCfD2NE3
Come cambiano i medici di famiglia, niente più studio privato: la riforma allo studio del governo
fanpage.it
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