Si chiama “amministrazione condivisa”, ed è un vero cambio di paradigma: un nuovo modo di declinare il rapporto tra il Comune e il Terzo settore, che non è più un semplice fornitore di servizi ma diventa un alleato nella risposta alle questioni sociali della città: in una parola, favoriamo la coprogettazione. In questi mesi abbiamo lavorato per mettere allo stesso tavolo tutti gli attori sociali, per definire strategie d'intervento e l'allocazione del budget in un confronto continuo e costruttivo. Lo racconto oggi al Corriere Buone Notizie e ne discuteremo nei prossimi giorni durante la Civil Week, con Don Virginio Colmegna, Sabino Cassese, Barbara Funari, Lorenza Rosso e la moderazione di Elisabetta Soglio: tutti gli ambiti del welfare possono essere ripensati in questa ottica, con la regia del Comune. Dal contrasto alla grave marginalità all’accoglienza dei minori non accompagnati, dal Piano freddo al contrasto alla violenza di genere e al sostegno alla salute mentale, vogliamo superare la logica dei finanziamenti a pioggia e il binomio pubblico - privato per rendere sempre di più il Terzo settore un vero soggetto pubblico.
Post di Lamberto Bertolè
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Da Nord a Sud, la povertà abitativa è un tema che sta guadagnando sempre più attenzione. E vedere le amministrazioni locali impegnate su questo fronte è un segnale positivo che spero il governo sappia cogliere, rispondendo all’appello delle città. Ieri il Sole24Ore ha messo in un suo articolo la #casa tra le sfide cruciali per i Sindaci. A emergere è un concetto che, da tempo, sostengo con forza: il diritto all’abitare è una priorità assoluta, non solo nelle metropoli come #Roma e Milano, dove la crisi morde più forte, ma in tutte le città d'Italia. Grazie all’Alleanza Municipalista le voci di tanti Comuni si sono unite e la scorsa settimana, sotto al Parlamento, abbiamo già lanciato la nostra proposta per un Piano Casa Nazionale, un piano che sostenga concretamente gli sforzi locali. Ora il dibattito si deve spostare dai media alle aule di Montecitorio. In gioco c'è il futuro delle nostre città e delle persone che le abitano. Non possiamo più rimandare.
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Se l’Osservatorio metropolitano per la prevenzione dei fenomeni di devianza minorile che si è riunito a #catania fosse un club di persone o realtà private, sarebbe corretto che l’accordo attuativo territoriale di Catania per la realizzazione di progetti legati al protocollo “Liberi di Scegliere”, finalizzato ad aiutare i giovani a emanciparsi dai contesti di criminalità organizzata di stampo mafioso in cui vivono, fosse riservato ad alcune benemerite esperienze di #terzosettore. Ma poiché l’Osservatorio è un organo istituzionale governativo, con diramazioni territoriali che vedono la presenza delle massime cariche pubbliche, sorge spontanea la domanda…come sono stati selezionati i soggetti privati sottoscrittori dell’Accordo? Quali ricadute avrà questo accordo sui territori e soprattutto nelle #periferie catanesi? Le realtà non coinvolte e che operano su territori in cui non è presente nessuna delle benemerite esperienze sottoscrittrici, avranno pari dignità o verranno surrogate?
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Oggi Fondazione CON IL SUD partecipa alla tavola rotonda sui beni comuni organizzata presso ANCI portando la sua esperienza in tema di cura dei beni comuni e si pone in ascolto. Per dirla con le parole di Daniela Ciaffi, che riprende Bourdieu, occorre "un'attitudine al disinteresse" dei contraenti - siano essi pubblici, privati, associazioni e gruppi informali - per stipulare un #pattodicollaborazione poiché l' interesse generale deve contenere (e andare al di là) di tutte le azioni previste dal patto stesso. #benecomune
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“In Italia abbiamo circa 2,2 milioni di persone in condizioni di vulnerabilità prese in carico dai servizi sociali territoriali, di cui circa un terzo costituito da bambini o famiglie con minori. Parliamo, quindi, di un ambito delle politiche pubbliche particolarmente rilevante e complesso. I dati che emergono dal nostro Osservatorio ci restituiscono l’immagine di un welfare sociale territoriale che ha visto negli ultimi anni un investimento crescente di risorse, una tendenza alla riduzione degli squilibri territoriali, un’evoluzione positiva dell’organizzazione amministrativa e del personale dei servizi. Permangono però alcune criticità riguardanti l’adeguatezza (solo lo 0,5% del Pil investito) e i meccanismi di finanziamento del sistema; la permanenza di aree territoriali in difficoltà non soltanto secondo il tradizionale asse Nord-Sud, ma che seguono geografie interne alle stesse Regioni, penalizzando i territori a bassa urbanizzazione, i piccoli centri e le zone della cintura delle aree metropolitane; la difficoltà a realizzare aggregazioni tra Enti nella gestione dei servizi e modelli di intervento integrati tra i servizi sociali, sanitari, della formazione e del lavoro capaci di garantire percorsi di inclusione. Su questi aspetti abbiamo concentrato le nostre osservazioni e proposte relative alla governance, alla programmazione e al finanziamento delle politiche sociali, il cui rafforzamento è necessario per garantire uno sviluppo sostenibile”. 👉🏻 Alessandro Geria, Consigliere CNEL, in occasione della presentazione del Rapporto “I servizi sociali territoriali 2024”, realizzato dall’Osservatorio nazionale sui Servizi Sociali Territoriali (ONSST), organismo istituito presso il CNEL.
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L'incontro di ENTRACK Project prosegue con il #selfassessment delle politiche locali. Federica Ragazzo di Rete Assist sta chiedendo al personale tecnico e politico dei comuni pilota secondo loro quale è l'impatto delle #politiche #locali. Successivamente si confrontato le risposte con quelle fornite dai cittadini durante l'attività di #etnografia. In alcuni casi il comune è consapevole delle percezione e desideri dei cittadini ma in altri casi emergono due quadri molto diversi. Individuando le #differenze tra #impatto #percepito delle politiche dai #cittadini e del #comune stiamo ponendo le basi per il codesign di politiche individuando l'ambito su cui lavorare.
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🧩 La riqualificazione delle infrastrutture e dei servizi sociali e socio-sanitari rappresenta un investimento fondamentale per il benessere delle comunità. I dati mostrano che è avvenuto un miglioramento nell'accesso ai servizi ma si evidenzia anche la necessità di intensificare gli sforzi per garantire pari opportunità a tutte le persone. In Italia 🇮🇹 dal 2007 ad oggi il valore dei progetti delle politiche di coesione destinati all'inclusione sociale e alla salute ha superato i 20 miliardi di euro.
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. Questa la conclusione che sta alla base del dibattito organizzato dalla UIL con interventi e testimonianze di lavoratori, politica locale, docenti e mondo delle associazioni. Un momento per fare chiarezza sul tema dell’emergenza abitare a Milano e in Lombardia. #attualitàmilano #casa #economia #fondazioneatm #lavoro #milanoattualità #newsmilano #notiziemilano #sindacato #uil
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Prosegue l'inchiesta di @Aziendatop su #Autonomiadiffereziata e #pmi Oggi a parlare è Francesco Saverio Coppola intervistato da Francesco Fravolini
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Le cooperative sociali sono essenziali per i territori, la priorità è garantire la qualità dei bandi pubblici. Circa il 12 per cento dei cittadini e cittadine italiani beneficiano di servizi sociali, grazie alle cooperative. Con oltre un mezzo milione di occupati, di cui più della metà sono donne, le cooperative sociali producono ogni anno circa 16 miliardi di euro di ricchezza per il Paese. Oggi con Legacoop Sociali ho tracciato la strada per costruire l'Europa sociale. Ho ribadito che per arrivare a questo importante e ambizioso obiettivo occorre eradicare le gravi forme di concorrenza sleale generate dal dumping fiscale e salariale. Garantire salari oltre che dignitosi anche equi e giusti contro le nuove forme di schiavitù legate all'uso distorto del digitale, in particolare degli algoritmi, e contro le vecchie forme di sfruttamento e precarietà. Perché il ruolo delle cooperative sia ancora più incisivo per i territori, occorre puntare alla qualità dei bandi pubblici. Come? Costruendoli con le associazioni che conoscono meglio le esigenze locali ed evitando così qualsiasi forma di spreco, specialmente delle risorse PNRR. Ringrazio per l'invito a intervenire in occasione dell'assemblea della Direzione nazionale che si è svolta questa mattina a Roma. Stefano Granata Federsolidarietà
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Le cooperative sociali sono essenziali per i territori, la priorità è garantire la qualità dei bandi pubblici. Circa il 12 per cento dei cittadini e cittadine italiani beneficiano di servizi sociali, grazie alle cooperative. Con oltre un mezzo milione di occupati, di cui più della metà sono donne, le cooperative sociali producono ogni anno circa 16 miliardi di euro di ricchezza per il Paese. Oggi con Legacoop Sociali ho tracciato la strada per costruire l'Europa sociale. Ho ribadito che per arrivare a questo importante e ambizioso obiettivo occorre eradicare le gravi forme di concorrenza sleale generate dal dumping fiscale e salariale. Garantire salari oltre che dignitosi anche equi e giusti contro le nuove forme di schiavitù legate all'uso distorto del digitale, in particolare degli algoritmi, e contro le vecchie forme di sfruttamento e precarietà. Perché il ruolo delle cooperative sia ancora più incisivo per i territori, occorre puntare alla qualità dei bandi pubblici. Come? Costruendoli con le associazioni che conoscono meglio le esigenze locali ed evitando così qualsiasi forma di spreco, specialmente delle risorse PNRR. Ringrazio per l'invito a intervenire in occasione dell'assemblea della Direzione nazionale che si è svolta questa mattina a Roma. Stefano Granata Federsolidarietà
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