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Simuliamo insieme cosa potrebbe succedere con un congedo di paternità veramente obbligatorio di durata di 5 mesi invece del “finto” obbligo di 10 giorni di paternità attuale? -Negli annunci di lavoro inizieremmo a veder scritto “sostituzione di genitorialità” o “sostituzione di paternità” e non più solo “sostituzione di maternità”; -le domande rivolte perlopiù alle donne “Desidera figli?” oppure “Ha figli? Se sì di che età?” oltre ad essere illecite sarebbero anche inutili perché andrebbero rivolte a chiunque. Chi, invece, volesse continuare a farle, avrebbe rischi legali, di insostenibilità sociale e di brand reputation troppo grossi da affrontare; -negli ambienti di lavoro gli uomini non si sentirebbero più in “soggezione”, in “costrizione” o “disagio” professionale e manageriale qualora dovessero usufruire di congedo di paternità perché diventando padri sarebbero obbligati ad usufruirne pena le sanzioni al datore di lavoro (come nella maternità); -negli ambienti di lavoro i percorsi di carriera non verrebbero diversificati tra uomini e donne perché il carico di accudimento della prima infanzia verrebbe almeno in parte riequilibrato; -gli uomini svilupperebbero capacità di cura, pazienza, responsabilità ed empatia utili a migliorarli come persone ma anche come manager e lavoratori nel momento della ripresa dell’attività professionale; -crescerebbero generazioni con un giusto e concreto esempio di parità di genere ad oggi perlopiù inesistente sul piano normativo e di usi familiari secolari. Ora le domande sono: quali sono gli uomini e i padri contrari ad avere un congedo di paternità universale realmente obbligatorio di durata di 5 mesi? Quali dovrebbero essere i validi e ragionevoli motivi, per chi oggi desiderasse diventare padre, di opporsi ad un congedo di paternità obbligatorio di durata di 5 mesi? Di validi e ragionevoli motivi non ne vedo. Le risorse? Salvo trovarne di nuove, si potrebbero anche cominciare a spostare i contributi per la NASPI (pagata ai padri dimissionari entro l’anno del bambino) in un congedo obbligatorio di paternità di durata di 5 mesi, ad esempio. Per cambiare le “regole del gioco” serve essere padri investendo tempo non solo per portare a casa un reddito ma anche per occuparsi delle faccende quotidiane di responsabilità genitoriale alla pari di una madre. Quando nasce un figlio si diventa genitori. Un padre non è un genitore panchinaro e non è nemmeno un mammo. É semplicemente un genitore con responsabilità pari a quelle della madre. E una madre non deve sacrificare la sua individualità e il suo percorso professionale perché le “regole del gioco” nel lavoro e nella società sono squilibrate e inadeguate. _________ Se credi non ci siano valide ragioni per non equiparare l’obbligo di congedo di paternità a quello di maternità per la durata di 5 mesi, lascia una reazione, un commento o diffondi l’argomento. E grazie per l’attenzione. #lavoro #responsabilità #paternità #maternità #genitori
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6 mesiMaria Teresa Zerbini piacere e grazie per l’interesse!