Post di Paolo Sgandurra

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Match/Performance analyst, formazione per teams professionistici sportivi

L'immagine, per chi segue il tennis, è frequente. Sono amici, giocano in doppio scegliendosi, in Davis Cup con la nazionale, sono due bravissimi ragazzi. Sanno cosa è lo sport di vertice e le sue regole scritte e non scritte. L'emozione e soprattutto il riconoscimento che fece Berrettini in finale a Wimbledon anni fa, che fece a gara conclusa ai microfoni del suo avversario, mi emoziona ancor oggi. Il tennis da tempo, senza scomodare antiche tradizioni e sue influenze, ha da un bel po' raggiunto un equilibrio basato sul dualismo fra individualità, e rispetto e riconoscimento dell'avversario. E' tale ad inizio e fine match e poi termina. Le rivalità storiche sono diventate capitoli importanti di un libro sportivo e di vita bellissimo. Anche le personalità più critiche, sopportate benevolmente per lo più, ci sono anche nel tennis. Ci sono sempre state le teste calde, gli ostinati, gli oltranzisti della polemica, i maleducati, gli arroganti etc, Quelli che spaccavano e lanciavano racchette, oggi c'è anche chi se la tira addosso colpevolizzandosi. Ci sono nel tennis come per qualsiasi altra disciplina, ci sono state ma emergevano come eccezioni negative e non regola. In GB poi c'è tutta la tradizione del rugby e del cricket che traina e si riflette con in più l'importanza ed unicità che un torneo come Wimbledon sa diffondere. Anche il doppio nel tennis è di fatto uno sport principalmente individuale, soprattutto sull'erba a causa della velocità del gioco, individuale in una micro squadra. In altri sport di squadra, come il calcio ma non solo, i rapporti sono più complicati e le interazioni numerose essendo un gruppo sociale a carattere agonistico e sportivo. Oggi prevale soprattutto il primo aspetto, esasperato, e meno il secondo. Paradossalmente però, in molti sport di squadra l'egocentrismo dell'individualità, che si riflette e si diffonde nella e dalla società attuale e che si che alimenta anche da questo, è maggiore. Un indizio sta anche nelle radici, come l'esasperato accentramento nei settori giovanili per il risultato, ingaggiando da una parte il talento singolo e dall'altro esasperando i conflitti e la supremazia. E' un paradosso, lo sport individuale insieme ad altri per eccellenza riesce a far convergere il sano agonismo e a far prevalere il rispetto, in altri è il contrario. Purtroppo.

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