Post di Research4Life

Molti media hanno ripreso le vicende giudiziarie che vedono imputata Aptuit, società della multinazionale farmaceutica Evotec. In assenza di una sentenza definitiva e della pubblicazione dei relativi atti, unici elementi che ci consentirebbero di esprimerci in modo informato e basato sulle prove, non intendiamo con questa nota, entrare nel merito degli aspetti giudiziari. Ci sono, invece, due aspetti ricorrenti della narrazione mediatica sul caso sui quali ci sentiamo chiamati a intervenire per promuovere la correttezza degli aspetti scientifici e normativi sulla sperimentazione animale: 1. L'uso del termine vivisezione, che richiama pratiche del passato che non tenevano in alcuna considerazione il benessere, fisico e psicologico, degli animali. Oggi la sperimentazione animale è strettamente normata proprio per tutelare questo benessere, per ragioni tanto etiche quanto scientifiche: per questa ragione evidenziamo la necessità di evitare il termine (qui un nostro approfondimento: https://lnkd.in/e_bgpuGw) 2. Negli articoli (e non solo) ricorre spesso il tema della non necessarietà della sperimentazione animale. Purtroppo, gran parte degli studi scientifici non può, ancora oggi, fare a meno degli animali: infatti, nemmeno i più sofisticati e avanzati modelli alternativi consentono di replicare in modo affidabile e completo la complessità di un organismo vivente, le interazioni che si verificano tra i diversi organi e apparati, il metabolismo delle sostanze, i loro effetti a lungo termine, lo sviluppo di una malattia. Né possono replicare le differenze che si osservano negli organismi viventi a seconda di fattori quali genere, età, ambiente, relazioni sociali… A queste precisazioni, che riteniamo necessarie per promuovere un’informazione corretta sulla sperimentazione animale, riteniamo di dover aggiungere un’ultima considerazione. La ricerca stessa si muove per migliorare il più possibile il benessere degli animali (in termini di condizione di stabulazione, tipi di procedure eseguite etc): di nuovo, non solo per ragioni etiche, comunque imprescindibili, ma anche perché sempre più gli studi dimostrano come il benessere psicofisico degli animali possa garantire risposte migliori nei risultati sperimentali. 🔍 Qui la nostra nota: https://lnkd.in/eu6JrAst (Istituto Mario Negri, Alleanza Contro il Cancro, Società Italiana di Farmacologia - SIF, Società Italiana di Tossicologia - SITOX, Italian Society for Neuroscience SINS, Assobiotec, Farmindustria, Federchimica, Università degli Studi di Milano, Università di Trento, Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia, Università degli Studi di Ferrara, Università Vita-Salute San Raffaele)

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Per ulteriori approfondimenti in merito: 🔍 La direttiva UE e la legge italiana che l’ha recepita vietano l’uso di animali laddove vi sono metodi alternativi validati, che garantiscano la stessa qualità, sicurezza ed efficacia dei dati. Pertanto, se un esperimento o un progetto di ricerca prevede l’uso di animali, deve essere sottoposto a una procedura di approvazione che prevede diverse fasi. Ne parliamo qui: https://www.research4life.it/come-si-autorizza-una-ricerca-che-richiede-luso-di-animali/ 🔍 Sul tema della non necessarietà dell'uso di animali è spesso citata la decisione del presidente Biden di aprire l’immissione in commercio anche a farmaci non testati sugli animali (la decisione non è stata dell’FDA, come spesso erroneamente riportato). Ma la scelta non impedisce affatto di impiegare gli animali nei test di efficacia e sicurezza per i farmaci, ma apre solo alla possibilità che ciò non avvenga: https://www.research4life.it/lapertura-anche-a-farmaci-non-testati-sugli-animali-la-decisione-statunitense/

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