Post di Riccardo Laborante

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Football Coach UEFA A

Elogio alla complessità e all’incertezza Spagna Vs Italia La lezione più preziosa è sbagliare. L’errore può sembrare una sconfitta, in realtà è una grande opportunità di apprendimento. Ogni errore insegna qualcosa di nuovo e ci spinge a migliorare. La prossima volta che incontriamo un ostacolo, ci chiederemo: "Cosa possiamo imparare da questa esperienza?" Aver la capacità di trasformare le nostre sfide in opportunità di crescita, penso sia questo il segreto del vero successo. L’errore può essere una grande occasione di crescita se lo si sa gestire al meglio. E allora cosa ci ha insegnato la partita di Euro 2024 Spagna - Italia? Approfitto del post del collega Tomasz Byszko, per porre alcune mie riflessioni. La gara di ieri non era solo una partita valida per il passaggio del turno a Euro 2024, ma una vera e propria competizione tra due scuole calcistiche prestigiose che da sempre sono in forte competizione l’una sull’altra. Con grande rispetto e silente ammirazione, si studiano, si osservano e come un rapporto diadico prendono spunti dalle rispettive matrici culturali divergenti, ma simili in molti aspetti. Cosa abbiamo imparato ieri? Beh, al di la dello straordinario talento tecnico individuale dei giocatori spagnoli, ci hanno insegnato che il calcio si sviluppa in un contesto altamente complesso che porta ad un aumento dell’incertezza e De La Fuente non ha fatto altro che alzare il livello di incertezze dei nostri giocatori, soprattutto i due centrocampisti Barella e Jorginho. Se nella costruzione bassa spagnola Jorginho schiacciava la marcatura su Rodri in mediana e Barella si alzava sulla pressione del centrale difensivo Normand, si creava lo spazio alle spalle dei nostri centrocampisti dove si alzava Pedri andando a creare dei rispettivi duelli 1vs1. Sulla costruzione in mediana spagnola se Jorginho schiacciava la marcatura su Fabian Ruiz, Rodri e Pedri creavano un 2vs1 con Barella invitandolo ad una scelta. Se Rodri scivolava tra i centrali difensivi, consentiva ai terzini spagnoli di aprirsi tanto in ampiezza, Jorginho schiacciava la marcatura su Ruiz e Pedri si inseriva sistematicamente alle sue spalle andando a creare una forte incertezza sull’uscita dei difensori italiani. Il messaggio che ci portiamo a casa è che l’incertezza si riduce attraverso l’allenamento della PRESA DI DECISIONE che è un ATTO EMOTIVO. Pertanto la scienza ci dice che le nostre emozioni viaggiano più velocemente del nostro pensiero. Quindi i nostri giocatori non devono essere pensanti, ma percettivi, perché nello sport, come nella vita, la capacità decisionale è per la maggior parte emotiva ed irrazionale, inconscia. Loro non avevano più gamba di noi, ma maggiore capacità decisionale. Volevo ringraziare di cuore il prof Matteo Cioffi per le sue preziose indicazioni e sui suoi immensi spunti di riflessione. Grazie

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