Diritto d’autore dei ricordi. Il paradosso dell’accuratezza
di Federico Mastrolilli
Abstract
Basta una visita, anche distratta, in libreria per rendersi conto che la creatività letteraria si cimenta spesso con episodi, eventi, periodi storici che rappresentano momenti comuni della Storia di una collettività (locale, nazionale, mondiale). La fenomenologia formale delle opere è completa: memorialistica, fiction (e autofiction), saggistica, poesia – la storia può essere raccontata con ogni mezzo espressivo. Questo articolo si chiede se al sistema del diritto d’autore è inerente un giudizio di maggiore o minor merito verso ciascuna di queste forme letterarie; se, in altri termini, esso incentiva (e quindi discrimina) l’una o l’altra, ovvero se al contrario può considerarsi indifferente alla scelta formale dell’autore che utilizza i ricordi degli altri.
Sommario
1. Il paradosso dell’accuratezza. 2. L’ornamento non è delitto. 3. Le benevole e Il sergente nella neve. Due opere diverse, due autori diversi. 4. La voce dell’autore. 5. Cosa è appropriabile della Storia? 6. Il diritto d’autore dei ricordi.
Continua su Dimt.it