Fertilità e Nutrizione: un filo rosso?
L'Ospedale Humanitas San Pio X intervista la Dott.ssa Maria Bravo
L’infertilità, che l’American Society of Reproductive Medicine (ASRM) definisce come il mancato concepimento dopo uno o più anni di tentativi di fecondazione naturale, è un problema molto presente nella società moderna e si stima riguardi circa 80 milioni di #donne al mondo, soprattutto nei Paesi in via di sviluppo.
«Oltre a età, condizioni ginecologiche particolari, inquinamento, abitudine al fumo e al consumo di alcol, tossicodipendenza, stili di vita stressanti, intensa attività sportiva, anche alimentazione scorretta, #obesità, anoressia e bulimia possono avere un impatto negativo sulla #fertilità femminile – spiega la Dottoressa Maria Bravo , Biologa Nutrizionista di Humanitas San Pio X e parte del network Demetra Lifecare – il che può essere motivo di sofferenza per molte donne che desiderano la #maternità. Sebbene la maggior parte dei casi di infertilità venga trattata con metodi di Tecnologia Riproduttiva Assistita (ART), agire modificando i comportamenti alimentari scorretti può contribuire a ripristinare le condizioni favorevoli per la fecondazione naturale. Tuttavia, ogni iniziativa va sempre definita con il proprio medico di riferimento, che terrà in considerazione le esigenze e le caratteristiche di ogni singola paziente, per indicare il percorso più adatto a lei».
Stili alimentari e dieta equilibrata migliorano la salute riproduttiva
«L’#alimentazione svolge un ruolo importante per la fertilità, in quanto un apporto calorico e proteico squilibrato, dovuto a un consumo alimentare scorretto, responsabile di condizioni gravi di sotto o sovrappeso, causa l’alterazione della funzione ovarica e il conseguente aumento di difficoltà di riproduzione – chiarisce la specialista. L’impatto negativo non si riflette solamente nella corretta maturazione degli ovociti, e quindi nella possibilità di avere un’ovulazione normale che permetta la fecondazione dell’ovulo maturo, ma anche sull’eventuale qualità degli embrioni e sul normale svolgimento della procreazione. Inoltre, abitudini alimentari scorrette possono causare anche un ritardo nell’inizio del periodo della pubertà e un allungamento dell’intervallo post-partum dopo il concepimento, che si riflettono negativamente sulla corretta ciclicità ovarica e quindi conducono alla situazione di infertilità. Quindi, una rassegna di studi sul tema ha fatto emergere come, oltre a evitare condizioni di malnutrizione (obesità o anoressia e bulimia), un corretto equilibrio tra tutti i macronutrienti sia importante per fornire il beneficio essenziale per una salute riproduttiva femminile ottimale e ridurre il rischio di #infertilità.
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In particolare, nell’alimentazione quotidiana non dovrebbero mai mancare fonti di:
In pratica – conclude la Dottoressa Bravo – uno stile alimentare basato sulla dieta mediterranea, associato all’assunzione di composti antiossidanti e integratori di acido folico, beta carotene, vitamina C e E potrebbe essere efficace nel migliorare la salute riproduttiva delle donne e contribuire a prevenire l’infertilità».
Intervista Dott.ssa Maria Bravo, network Demetra Lifecare, per l'Ospedale Humanitas San Pio X