L'arte di Vincenzo Gardoni espressionista del Novecento svelato dalle nipoti
Sorelle Gardoni: Teresa Maria (al centro), Arianna Maria, Miriam

L'arte di Vincenzo Gardoni espressionista del Novecento svelato dalle nipoti

Si sono seduti su sedie d'artista – create con i volti dell'artista espressionista Vincenzo Gardoni, figlio della Bassa Parmense sulle rive del Grande Fiume Po – Loris Capirossi e Kiara Fontanesi, Cecilia Strada, Susanna Tamaro, Flavio Insinna. E si racconterà, proprio sulla seduta di design, sabato 26 agosto alle ore 21,30 a Sissa-Trecasali (PR), il magistrato Gian Carlo Caselli in Nient’altro che la verità concludendo il lungo cartellone di Musica in Castello e LibrInCastello.

Le opere dell'artista Vincenzo Gardoni, originario di Sissa - oggi Comune di Sissa-Trecasali - pur avendo vissuto in piazzale della Steccata a Parma, hanno accompagnato l'estate di Musica in Castello 2017 con proiezioni, pannelli e l'allestimento del salottino "parole e musica con..." che ha ospitato tanti artisti.

Ricorre quest'anno, infatti, proprio il centenario della nascita di Gardoni, nato a Sissa da Cosimo Gardoni e Santina Rizzi il 6 Novembre 1917 e morto a Parma il 9 Agosto 2004.

Tutto grazie alle rielaborazioni realizzate dalle tre nipoti, Teresa Maria, Arianna Maria, Miriam tutte architette, impegnate a tener vivo il ricordo dell’opera dell'amatissimo nonno il quale non ha mai organizzato mostre durante la sua esistenza: Gardoni realizzava per se stesso le sue creazioni, faceva piccoli disegni, recuperava il materiale di scarto da cui faceva emergere ritratti, immagini, visi che esprimono emozioni, ottenuti a tecnica mista con inchiostri, chine, pastelli, olii.

"Oggi riproponiamo l'opera del nonno, un impiegato dell'università di Parma che dipingeva sopra cartoncini di scarto della facoltà, attraverso fotografia, moda, oggetti di design, come la "sedia che diventa quadro" che abbiamo portato a Musica in Castello e che vedrete il 26 agosto".

"Crediamo che oltre ricordare una persona a cui noi nipoti abbiamo voluto bene, sia importantre che Parma e la Bassa Parmense possano conoscere uno dei loro figli ed artisti – concludono - il nonno amava la natura e i paesaggi del grande fiume Po, i luoghi della sua giovinezza a Sissa e dintorni: nella sua opera vive anche la nostalgia e l'amore per il suo paese".

Biografia

La prima metà della sua vita fu quella degli avvenimenti determinanti per la formazione della sua personalità artistica, la seconda fu quella della produzione pittorica. Dopo la frequentazione della scuola media inferiore, per il giovanissimo Vincenzo non ci fu altro che il pesante lavoro dei campi fino al periodo del servizio militare, anni 1937-40.

La seconda guerra mondiale scoppiata subito dopo lo vede arruolato sul fronte russo dove può osservare attorno a lui il disfacimento dei suoi compagni dell’Armata Italiana di Russia. Scampa per miracolo alla grande tragedia della disfatta italiana. Nel 1945 sposa Angela Pezzani, fedele compagna di tutta la vita, dalla quale ha 4 figli. Fino al 1959 gli anni duri di un estenuante lavoro dei campi, poi il trasferimento a Parma dove trova occupazione presso gli uffici dell’Università di Parma. Inizia un periodo di relativa tranquillità economica che gli consente finalmente la serenità necessaria per esprimere la sua migliore produzione artistica.

La tranquillità del nuovo impiego gli permette di compiere le esperienze più significative e definitive del suo lavoro pittorico e negli anni successivi, fin quasi alla morte, di completare la sua vasta produzione artistica. Nei confronti dell’Università di Parma, dove lavorò fino all’età di 65 anni, e dei suoi dirigenti e colleghi, serbò sempre una grande riconoscenza.

Pochi mesi prima della morte, dopo aver ricontrollato una ad una ogni sua opera, disse: ‘ho terminato questa fase del mio lavoro, ora devo pensare ad iniziare qualcos’altro…’

Amante della natura e dei paesaggi del grande fiume Po, i luoghi della sua giovinezza, mal sopportava il degrado che negli ultimi tempi affliggeva la sua terra: nella sua opera vive anche questa struggente sofferenza.

Per approfondire l’opera: www.vincenzogardoni.com  - info@gardonivincenzo.com

La rassegna “Musica in Castello” è firmata da Piccola Orchestra Italiana con la direzione artistica del maestro Marco Gerboni con la collaborazione di tutti i Comuni inseriti in cartellone che ospitano i concerti.

Ufficio Stampa Francesca Maffini - Tw @fmfeye

Il presente comunicato è stato autorizzato da Piccola Orchestra Italiana organizzatore della rassegna e dalle Sorelle Gardoni. L’Ufficio Stampa declina ogni responsabilità in caso di variazioni, inesattezze o variazioni.


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