Masturbazione compulsiva: masturbarsi per non pensare ai problemi

Masturbazione compulsiva: masturbarsi per non pensare ai problemi

Vi è mai capitato di utilizzare la masturbazione per distrarvi dai problemi o da pensieri angoscianti, ossessivi o depressivi? Magari eravate annoiati, arrabbiati con qualcuno o in ansia e per non pensarci siete ricorsi all’autoerotismo. Lì per lì la cosa vi ha generato piacere, ma ecco che subito dopo aver raggiunto il fatidico orgasmo, all’improvviso, vi siete sentiti in colpa.

Questo stato di cose spesso si verifica in chi, si è abituato per lunghi periodi, generalmente in fase adolescenziale, ad utilizzare la masturbazione come “tentata soluzione” per calmare o anestetizzare forti emozioni (noia, depressione, ansia, profonda tristezza).

In generale l’autoerotismo rappresenta un importante spazio di intimità individuale che, a differenza di quanto molti pensano, nulla toglie alla qualità del rapporto di coppia. Al contrario può invece favorire il processo di consapevolezza e conoscenza del proprio corpo, migliorando e facilitando il rapporto sessuale grazie all’utilizzo delle fantasie sessuali. (Leggi l’articolo che spiega cosa sono le fantasie sessuali e la differenza con la realtà)

Come distinguere un autoerotismo sano da uno disfunzionale

A volte, la masturbazione può diventare un modo per rassicurarsi da quelli che sono i problemi personali, un rifugio dai pensieri negativi e dalla noia, un modo per sfogare o “anestetizzare” le forti emozioni (ansia, rabbia, etc). In questi casi si può arrivare a perdere il senso dell’autoerotismo, inteso come spazio di intimità, e ciò che inizialmente rappresentava una soluzione, ripetuta nel tempo, si trasforma nel problema stesso. Il comportamento diventa così disfunzionale nascondendo un bisogno incontrollato di masturbarsi(compulsione), anche più volte al giorno, fino a generare una dipendenza da pornografia o da masturbazione.

In generale si ha un problema di masturbazione compulsiva quando questa interferisce con la propria vita generando problemi nel rapporto di coppia, al lavoro, con i propri interessi e spazi personali e in alcuni casi anche con legge (leggi l’articolo sull’esibizionismo sessuale).

La masturbazione compulsiva riguarda entrambi i sessi e spesso chi ne è colpito può soffrire di ansia sociale, presentare insuccessi a livello scolastico o ancora avere problemi di tossicodipendenza.

Nella masturbazione compulsiva spesso in seguito al raggiungimento dell’orgasmo sopraggiunge il senso di colpa. Questo nasce dalla sensazione di aver perso il controllo e di non essere riusciti a fare a meno del comportamento masturbatorio come valvola di sfogo.

La persona quindi si ritrova a passare diverse ore a guardare siti porno, pur di non affrontare i problemi e le difficoltà.

Conseguenze della masturbazione compulsiva

L’eccessivo utilizzo di autoerotismo può comportare una riduzione del desiderio sessuale, calo di erezione e anorgasmia (a differenza dell’autoerotismo sano, dove tutto rimane).

Inoltre può capitare a volte di preferire la masturbazione al rapporto sessuale col partner, trasformando così il “piacere” in “dovere”

Per contrastare la dipendenza spesso si cerca di controllare il comportamento o inibire la pulsione, finendo per perdere il controllo e cedere alla tentazione. Difficilmente, infatti, la persona riesce a farne a meno (spesso fatica a stare per più di 24 ore senza praticarla). E’ così che in alcuni casi si rassegna e si convince di non avere più il controllo delle proprie pulsioni.

Il trattamento della masturbazione compulsiva

Per uscire da questo problema bisogna arrivare a far a meno della masturbazione?

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