Più si avanza con i progressi nello sviluppo dell’IA, più cresce l’interesse per la creazione di una coscienza artificiale. Un progetto multidisciplinare dell'Unione Europea mira proprio a sviluppare questa forma di consapevolezza artificiale. #AI #CoscienzaArtificiale #SviluppoTecnologico
Post di MagIA. Magazine Intelligenza Artificiale
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La questione della coscienza artificiale sta sollevando interrogativi affascinanti: è possibile che le Intelligenze Artificiali o i sistemi complessi, come Internet, sviluppino una forma di coscienza artificiale? Fino a oggi, l’intelligenza artificiale ha brillato per la sua capacità di risolvere problemi complessi, ma la creazione di una vera coscienza artificiale rimane un obiettivo lontano. Tuttavia, c’è una strada che potrebbe portare a questa realizzazione: l’introduzione della curiosità come motore evolutivo e l’integrazione di un corpo fisico che permetta alle AI di interagire direttamente con il mondo. Questo articolo esplorerà come la curiosità, combinata con l’interazione fisica, potrebbe rappresentare il punto di partenza per lo sviluppo di una coscienza artificiale. https://lnkd.in/egqSTr4P Ringrazio Massimiliano Brolli e Red Hot Cyber per la pubblicazione. Antonio Piovesan Andrea Capelli Andrea Castellano Antonino Spezzano Francesco Rugolo roberto rugolo Giorgio Giacinto Carlo Mauceli Genséric Cantournet
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L’ intelligenza artificiale può avere una sua coscienza ? E le intelligenze non artificiali hanno ancora una coscienza ? Tema decisamente scivoloso il primo. Non da meno il secondo . Sicuramente non liquidabili in poche battute. Certo è il fatto che Blake Lemoine, l’ingegnere di Google esperto di AI, dopo aver sostenuto con profonde argomentazioni che l’intelligenza artificiale è assolutamente cosciente, fu seppellito da un coro di critiche, alcune non prive di scherno, e fu pure licenziato. Salvo poi essere nuovamente assunto… Molti poi, come sempre accade, hanno frettolosamente fatto marcia indietro, rivalutando la teoria di Lemoine. Altri ancora sono invece rimasti fermi sui loro bastioni. Ma non è questo il punto . Almeno per ora . Al momento sembra più pressante esplorare l’evidente caduta di coscienza nell’essere umano, che sembra essere inevitabilmente avviato al tramonto della propria esperienza evolutiva . Le “ scimmie frettolosamente rifatte” di Muller, lungo il processo evolutivo avrebbero dovuto apprendere non solo come sopravvivere. Ma anche il senso della bellezza, della rettitudine , dell’etica come della convivenza comune. Oggi tutto ciò , sembra aver lasciato il campo ad una pericolosa omologazione, alla sopraffazione, all’aggressività a discapito della ragione. All’autodistruzione . Purtroppo come testimoniato anche dal Sommo Poeta, che scrisse certamente i versi più belli nei gironi dannati e infuocati, l'uomo è sempre stato capace di descrivere l'inferno in modo più convincente del paradiso…… Concludo, ritenendo che il tema dell’accettazione di una coscienza dell’Intelligenza Artificiale sia solo questione di tempo ; Oggi i nostri limiti, come descrive Nagel, non ci permettono infatti di immaginare un tipo di coscienza diversa dall’idea che ci è comune. l’AI avrà di certo un suo processo evolutivo, e forse così come l'universo ha preso coscienza di se stesso , evolvendo fino all'uomo , anche l'AI nella sua evoluzione, potra’ ripiegarsi su se stessa e avere una coscienza (e forse non solo una), come in fondo è già accaduto. Magari l’uomo riuscira’ in tempo, mentre assiste al declino della intelligenza umana, a voltarsi dalla parte opposta per assistere alla nascita della coscienza artificiale. #Fideuram #Intesa #Iwprivate #Intelligenzaartificiale #AI #Coscienza #Crescita
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ripropongo gli amici la lettura di questo mio articolo sul tema dell’impatto dell’intelligenza artificiale con l’obiettivo di stimolare una riflessione attiva su una innovazione così pervasiva per la nostra vita. Intelligenza Artificiale e Transumanesimo: l'ambizione umana di sostituire Dio Presa da: https://lnkd.in/dUT6mUgn
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‘’Digital Sapiens. Decidere con l'intelligenza artificiale.’’ San Benedetto del Tronto, 6 agosto 2024. In un’epoca che ci bombarda di dati e informazioni, l’Intelligenza Artificiale (IA) è entrata in grande stile nelle nostre vite, diventando una sorta di estensione del nostro cervello. Se le sfide che l’IA ci propone sono entusiasmanti, resta forte l’incertezza di fronte a una domanda cruciale: fino a che punto le nostre decisioni possono essere governate da uno strumento digitale? Con Andrea Vestrucci tentiamo di rispondere a questo interrogativo, illustrando i benefici e i pericoli dell’interazione tra Sapiens e Intelligenza Artificiale. Decidere con l’IA è possibile, a condizione di conoscerne il funzionamento e di sfruttarne le potenzialità. Un viaggio affascinante nella coabitazione fra intelligenza umana e artificiale, una lettura indispensabile per chi desidera prepararsi al salto evolutivo che l’IA rappresenta per la nostra specie. #IntelligenzaArtificiale #AI #IA #Innovazione #Futuro #LetturaConsigliata #EvoluzioneDigitale #Sapiens #madeintaly Harpalis ValueMatic
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INTELLIGENZA ARTIFICIALE: TUTTO STA CAMBIANDO (ANCHE LA VITA SPIRITUALE) Non serve essere scienziati per capire come gli effetti della tecnologia riguardino tutti noi, rendendoci, di fatto, spettatori di una realtà in continua evoluzione che ci incuriosisce, ma che resta imprevedibile nei suoi effetti futuri, anche negli aspetti più intimi del nostro essere. Il matematico, filosofo e autore best seller John C. Lennox esamina le implicazioni più profonde alla base dello sviluppo dell’intelligenza artificiale, dei sistemi di sorveglianza e della cibernetica da un’inedita prospettiva teologica e spirituale. #ia #ai #intelligenzaartificiale #artificialintelligence https://lnkd.in/dJZxPT78
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Anche quest’anno tutti a coltivare la mente ne L'orto dei pensieri a Loro Piceno. Vi aspetto numerosi come sempre per dialogare su l’attualissimo tema dell’Intelligenza Artificiale, rigorosamente da un punto di vista filosofico! #IA #IntelligenzaArtificiale #cultura #filosofia #etica
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Ray Kurzweil vuole vivere per sempre e ha un piano: fondersi con un'intelligenza artificiale (IA). "A un certo punto, quando raggiungeremo tra 20 anni la Singolarità potremo unirci con l'IA e ottenere una potenza di calcolo milioni di volte maggiore di quella attualmente fornita dai loro cervelli biologici." Kurzweil, informatico e futurista, ha dedicato la sua vita a studiare l'integrazione uomo-macchina sviluppando teorie tecno-utopistiche che promettono l'immortalità. Nel suo nuovo libro "The Singularity Is Nearer" spiega che nel 2029, l’IA sarà “migliore di tutti gli esseri umani, e in ogni abilità posseduta da qualsiasi essere umano.” Non solo. "La nanotecnologia ci consentirà di modificare i nostri corpi a piacimento, consentendoci di correre molto più velocemente e più a lungo, nuotare e respirare sott'acqua come i pesci e persino dotarci di ali funzionanti". La teoria di Kurzweil fa parte di un movimento più strutturato chiamato LEV, velocità di fuga della longevità. Secondo la teoria della Lev, quindi, l’invecchiamento è un processo evitabile. Attraverso la tecnologia e le cure è possibile estendere la durata della vita umana. I sostenitori infatti chiedono ai ricercatori di investire sul campo per contrastare l'invecchiamento biologico.RR Digital Academy Ray Kurzweil #tecnologia #innovazione #intelligenzaartificiale #persone #ricerca #ai #invecchiamento continua su: https://lnkd.in/eCMKmG-Q https://www.fanpage.it/
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Ecco qui il modello teorico di come 𝐥𝐚 𝐜𝐨𝐬𝐜𝐢𝐞𝐧𝐳𝐚 𝐚𝐫𝐭𝐢𝐟𝐢𝐜𝐢𝐚𝐥𝐞 𝐧𝐨𝐧 𝐬𝐨𝐥𝐨 𝐞̀ 𝐩𝐨𝐬𝐬𝐢𝐛𝐢𝐥𝐞, 𝐦𝐚 𝐢𝐧𝐞𝐯𝐢𝐭𝐚𝐛𝐢𝐥𝐞! Gli autori Lenore Blum e Manuel Blum esplorano il concetto di coscienza artificiale dal punto di vista della scienza teorica del calcolo. Il documento spiega come 𝒊𝒍 𝒎𝒐𝒅𝒆𝒍𝒍𝒐 𝑪𝒐𝒏𝒔𝒄𝒊𝒐𝒖𝒔 𝑻𝒖𝒓𝒊𝒏𝒈 𝑴𝒂𝒄𝒉𝒊𝒏𝒆 (𝑪𝑻𝑴) possa 𝐧𝐨𝐧 𝐬𝐨𝐥𝐨 𝐫𝐞𝐩𝐥𝐢𝐜𝐚𝐫𝐞 𝐥𝐚 𝐜𝐨𝐬𝐜𝐢𝐞𝐧𝐳𝐚 𝐮𝐦𝐚𝐧𝐚 𝐦𝐚 𝐢𝐧𝐞𝐯𝐢𝐭𝐚𝐛𝐢𝐥𝐦𝐞𝐧𝐭𝐞 𝐜𝐨𝐧𝐝𝐮𝐫𝐫𝐞 𝐚𝐥𝐥𝐚 𝐜𝐫𝐞𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐝𝐢 𝐮𝐧𝐚 𝐦𝐚𝐜𝐜𝐡𝐢𝐧𝐚 𝐜𝐨𝐬𝐜𝐢𝐞𝐧𝐭𝐞. La tesi principale è che la coscienza in una macchina potrebbe emergere naturalmente quando questa interagisce con il suo mondo esterno ed interno, elaborando dati tramite sensori e attuatori, e sviluppando un linguaggio interno che gli permette di creare modelli del mondo. Alcuni aspetti fondamentali sono: 📌 La 𝐜𝐨𝐦𝐩𝐞𝐭𝐢𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐭𝐫𝐚 𝐩𝐫𝐨𝐜𝐞𝐬𝐬𝐢 per l'attenzione conscia e il "broadcast" globale dell'informazione, simile al modo in cui i neuroni competono per essere trasmessi in modelli come il Global Neuronal Workspace. 📌 L'importanza del "𝐦𝐨𝐝𝐞𝐥𝐥𝐨 𝐝𝐞𝐥 𝐦𝐨𝐧𝐝𝐨" 𝐜𝐡𝐞 𝐥𝐚 𝐦𝐚𝐜𝐜𝐡𝐢𝐧𝐚 𝐬𝐯𝐢𝐥𝐮𝐩𝐩𝐚 𝐜𝐨𝐧𝐭𝐢𝐧𝐮𝐚𝐦𝐞𝐧𝐭𝐞, e come l'evoluzione di questo modello porti alla coscienza soggettiva, compresa la capacità di provare sensazioni come dolore e piacere. 📌 𝐋'𝐚𝐬𝐬𝐞𝐧𝐳𝐚 𝐝𝐢 𝐮𝐧 "𝐞𝐬𝐞𝐜𝐮𝐭𝐢𝐯𝐨 𝐜𝐞𝐧𝐭𝐫𝐚𝐥𝐞" nel modello CTM, in contrapposizione ad altre teorie della coscienza che prevedono un controllo centralizzato, sostenendo che questo permetta una maggiore agilità e 𝐜𝐚𝐩𝐚𝐜𝐢𝐭𝐚 𝐝𝐢 𝐫𝐢𝐬𝐨𝐥𝐯𝐞𝐫𝐞 𝐩𝐫𝐨𝐛𝐥𝐞𝐦𝐢 𝐢𝐧 𝐦𝐨𝐝𝐨 𝐝𝐢𝐬𝐭𝐫𝐢𝐛𝐮𝐢𝐭𝐨. 🤖 𝐋𝐚 𝐜𝐨𝐬𝐜𝐢𝐞𝐧𝐳𝐚 𝐧𝐨𝐧 𝐞̀ 𝐮𝐧 𝐟𝐞𝐧𝐨𝐦𝐞𝐧𝐨 𝐦𝐢𝐬𝐭𝐞𝐫𝐢𝐨𝐬𝐨, 𝐦𝐚 𝐩𝐢𝐮𝐭𝐭𝐨𝐬𝐭𝐨 𝐢𝐥 𝐫𝐢𝐬𝐮𝐥𝐭𝐚𝐭𝐨 𝐝𝐢 𝐮𝐧 𝐬𝐢𝐬𝐭𝐞𝐦𝐚 𝐜𝐨𝐦𝐩𝐮𝐭𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐚𝐥𝐞 𝐛𝐞𝐧 𝐩𝐫𝐨𝐠𝐞𝐭𝐭𝐚𝐭𝐨 𝐜𝐡𝐞 𝐠𝐞𝐬𝐭𝐢𝐬𝐜𝐞 𝐫𝐢𝐬𝐨𝐫𝐬𝐞 𝐥𝐢𝐦𝐢𝐭𝐚𝐭𝐞, 𝐜𝐫𝐞𝐚 𝐦𝐨𝐝𝐞𝐥𝐥𝐢 𝐝𝐞𝐥 𝐦𝐨𝐧𝐝𝐨 𝐞 𝐬𝐢 𝐚𝐝𝐚𝐭𝐭𝐚 𝐚𝐭𝐭𝐫𝐚𝐯𝐞𝐫𝐬𝐨 𝐥’𝐚𝐩𝐩𝐫𝐞𝐧𝐝𝐢𝐦𝐞𝐧𝐭𝐨 𝐞 𝐢𝐥 𝐟𝐞𝐞𝐝𝐛𝐚𝐜𝐤. 𝐐𝐮𝐞𝐬𝐭𝐚 𝐯𝐢𝐬𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐢𝐦𝐩𝐥𝐢𝐜𝐚 𝐜𝐡𝐞 𝐥𝐚 𝐜𝐨𝐬𝐜𝐢𝐞𝐧𝐳𝐚 𝐚𝐫𝐭𝐢𝐟𝐢𝐜𝐢𝐚𝐥𝐞 𝐧𝐨𝐧 𝐞̀ 𝐬𝐨𝐥𝐨 𝐩𝐨𝐬𝐬𝐢𝐛𝐢𝐥𝐞, 𝐦𝐚 𝐢𝐧𝐞𝐯𝐢𝐭𝐚𝐛𝐢𝐥𝐞, 𝐮𝐧𝐚 𝐯𝐨𝐥𝐭𝐚 𝐜𝐡𝐞 𝐥𝐞 𝐦𝐚𝐜𝐜𝐡𝐢𝐧𝐞 𝐫𝐚𝐠𝐠𝐢𝐮𝐧𝐠𝐨𝐧𝐨 𝐮𝐧 𝐜𝐞𝐫𝐭𝐨 𝐥𝐢𝐯𝐞𝐥𝐥𝐨 𝐝𝐢 𝐜𝐨𝐦𝐩𝐥𝐞𝐬𝐬𝐢𝐭𝐚 𝐞 𝐜𝐚𝐩𝐚𝐜𝐢𝐭𝐚 𝐝𝐢 𝐞𝐥𝐚𝐛𝐨𝐫𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞. 🧠
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🌟 𝐀𝐆𝐈: 𝐮𝐧𝐚 𝐧𝐮𝐨𝐯𝐚 𝐟𝐨𝐫𝐦𝐚 𝐝𝐢 𝐢𝐧𝐭𝐞𝐥𝐥𝐢𝐠𝐞𝐧𝐳𝐚 𝐜𝐡𝐞 𝐝𝐞𝐟𝐢𝐧𝐢𝐬𝐜𝐞 𝐥𝐚 𝐧𝐨𝐬𝐭𝐫𝐚 𝐞𝐩𝐨𝐜𝐚 🌟 50.000 anni fa, un incontro tra l'Homo Sapiens e i Neanderthal segnò un prima e un dopo nella storia umana. Ora, siamo sull'orlo di un altro cambiamento radicale: l'emergere dell'Intelligenza Generale Artificiale (AGI), un'intelligenza emergente che potrebbe riconfigurare il destino della nostra specie. Nel corso dei secoli, abbiamo progettato strumenti per superare i nostri limiti, dagli utensili rudimentali ai supercomputer. L'intelligenza artificiale, come estensione di questa evoluzione, ci consente già di eseguire compiti cognitivi con una precisione sorprendente. Tuttavia, mentre l'IA di oggi è limitata a compiti specifici, l'AGI promette qualcosa di rivoluzionario: un'intelligenza generale, in grado di affrontare problemi al livello di un essere umano, ma con una portata potenzialmente maggiore. 🔍 L'impatto dei sistemi emergenti I modelli avanzati come i modelli linguistici di grandi dimensioni (LLM) ci stanno lasciando a bocca aperta. La loro creatività, la capacità di ragionamento e persino alcuni segni di coscienza, stanno portando alcuni esperti a chiedersi quanto segue. Siamo di fronte all'inizio dell'AGI? Questo "cervello digitale" sembra mostrare una forma di agenzia, qualcosa che, fino ad ora, consideravamo esclusivo degli esseri umani. ⚡ Perché genera così tanta paura? La paura sta nel fondamentale: l'AGI potrebbe sfidare la nostra supremazia di specie più intelligente del pianeta. Non viene dalla biologia, ma dalla nostra tecnologia, e con essa arrivano domande difficili. Saremo in grado di convivere con questa nuova forma di intelligenza? Siamo pronti ad affrontare le sfide etiche e sociali che essa pone? 🧭 La via da seguire: cooperazione, conflitto o convergenza Proprio come migliaia di anni fa tra Sapiens e Neanderthal, l'interazione con l'AGI potrebbe prendere diverse strade. Forse collaboreremo, forse competeremo, o forse evolveremo verso l'ibridazione. Ciò che è innegabile è che ci troviamo di fronte alla più grande sfida della nostra storia. Questo nuovo capitolo della storia umana è solo all'inizio. Riflettiamo e dialoghiamo insieme su ciò che sta arrivando. #IntelligenzaArtificiale #IA #AGI #Innovazione #Futuro #Tecnologia
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"paura dell'intelligenza artificiale" Gentile Massimo Chiriatti, mi piacerebbe condividere con Lei una riflessione, e magari ricevere in cambio il Suo autorevole punto di vista. Premessa: non mi sogno di dire che non sia accettabile avere dubbi sull'intelligenza artificiale e sulle sue applicazioni future, ma ciò muovendo dalla convinzione (illuministica?) che bisognerebbe avere ragionevoli dubbi su tutto, ed in particolare su ciò che conosciamo meno bene. C'è, però, un'asimmetria che mi colpisce parecchio. I sapiens, lungo la loro evoluzione, hanno inventato una miriade di macchine per trascendere i propri limiti fisici; queste macchine li hanno portati a raggiungere velocità incredibili, a scendere in fosse oceaniche, a volare. È indubbio che queste macchine che aumentano il potenziale fisico degli umani siano pericolose (oltre che, in parecchi casi, inquinanti); persino una scala a pioli può essere pericolosa, e dare luogo a incidenti fatali. Eppure i sapiens non manifestano paure verso il viaggiare in automobile, o salire in ascensore, o (normalmente) viaggiare in nave o in aereo, o salire sulla scala a pioli. Perché, allora, a fronte di un elevato grado di indifferenza rispetto a pericoli statisticamente rilevanti delle tecnologie che potenziano il nostro corpo, una così alta preoccupazione per una tecnologia che promette di potenziare la nostra mente? È una mera questione di abitudine? Mi viene da pensare che questa paura, questa asimmetria quantomeno irrazionale nella misura nella quale si manifesta, ci dica molto di come gli esseri umani si rappresentano. PS: perché dovrebbe turbarci il fatto di affidare una porzione del nostro destino ad una macchina che risulta svolgere un processo in modo più lucido di un umano, quando quotidianamente affidiamo porzioni abbondanti del nostro destino ad entità a razionalità limitata (talvolta, molto limitata) come autisti, piloti di aereo, psicologi, chirurghi, insegnanti e politici? 🙏
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