SANITA’: UN ERRORE CHIEDERE RIMBORSI RETROATTIVI AL 50% “Confermare il payback vorrebbe dire aprire una crisi con danni a lungo termine per il Sistema Sanitario Nazionale” - così parla il Presidente di Confindustria Dispositivi Medici Nicola Barni. Se gli acquisti vanno oltre il tetto di spesa per l’acquisto di dispositivi medici fissato al 4,4% del Fondo Sanitario Nazionale metà dello sforamento deve tornare indietro al mittente e a pagare devono essere le Aziende. Sono stati presentati 1800 ricorsi al TAR. A fine luglio la Corte Costituzionale si è - purtroppo - espressa a favore del payback (#nopayback) ritenendo legittimo che gli imprenditori compensino gli sforamenti dal 2015 al 2018. “Senza un intervento risolutivo - dice il Presidente Barni - molte aziende saranno costrette a chiudere, e chi ha le spalle larghe magari riuscirà a pagare i debiti ma poi investirà altrove”. Sempre Barni: “gli ospedali inizieranno ad accontentarsi anche di apparecchi di qualità inferiore”. (Secondo il sottoscritto, autore di questa breve sintesi dell’articolo - vedi fonte al fondo - si avranno anche problemi di fornitura per gli Ospedali con inevitabili ripercussioni sulla qualità delle cure) L’obiettivo dell’Associazione ora è ottenere la cancellazione della norma. “Vogliamo sedere ai tavoli tecnici - spiega Barni - per ragionare sul problema alla base di questa legge, cioè il sottofinanziamento della Sanità e la governance dei dispositivi medici”. #pmi #dispositivimedici #payback PMI Sanità Gennaro Broya de Lucia Andrea Barocco Fondazione GIMBE Distretto Biomedicale Mirandolese Oreste Iavazzo Nurse24.it Nino Cartabellotta Fonte Il Corriere della Sera - giovedì 8 agosto.
Post di Andrea Lacqua
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Pronti, via....sospensione del TAR Non voglio entrare qui in questo post nel merito, pro o contro le nuove tariffe e nomenclatore dei nuovi LEA, pero' cosi' e' il caos.... Si aspettava dopo 28 anni il nuovo nomenclatore delle prestazioni di specialistica ambulatoriale e, dopo 25 anni, quello dell’assistenza protesica fermi rispettivamente al 1996 e al 1999. Una considerazione generale: Per salvare il SSN c'e' innanzitutto da ripensarlo proprio a partire da questi meccanismi farraginosi , se ci si mette così tanti anni per aggiornare i LEA, se e' cosi' complesso introdurre le modifiche nei sistemi ASL (mesi di lavoro a organici per lo più non dedicati), se per lo più i sistemi informatici sanitari sono tutti diversi e parlano lingue diverse, e se basta un ricorso (non entro nel merito non e' il motivo del post) per dover far retrocedere di colpo il tutto, ma solo ad interim in attesa di.... C'e' un Senso di precarieta' diffuso per chi lavora nel SSN a livello locale, e a livello di specialistica ambulatoriale si passa il tempo a spiegare ai pazienti come far rifare le impegnative , e perché quei codici non vanno bene per la prestazione voluta , oltre alle note altre problematiche croniche
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Dopo una settimana di stop a Nuoro riprendono le prestazioni sanitarie in convezione sia quelle prenotate tramite cup che quelli in radiologia tradizionale. Lo annuncia il direttore dello studio professionale Dottor Sebastiano Coinu: «Ciò in attesa della definizione del procedimento amministrativo dell’ARES che effettuerà le ripartizioni di budget fra le strutture convenzionate, confidando che sia confermato per il C.I.D. almeno il budget degli anni precedenti. Ove ciò non accadesse, si rischierebbe di lavorare senza certezza di essere rimborsati dal Servizio Sanitario Nazionale». Intanto l'assessore regionale Bartolazzi rassicura e dice: «Non c'è nessun rischio di mancata copertura delle prestazioni da parte del sistema sanitario regionale per i cittadini sardi che si affidano al privato convenzionato. Gli allarmismi appaiono incomprensibili alla luce delle ultime disposizioni normative regionali che danno il via libera all' incremento dell'acquisto delle prestazioni di assistenza ospedaliera ed ambulatoriale da soggetti privati accreditati nell'ottica di garantire a tutti, in tutta l'isola, prestazioni omogenee in tempi accettabili». «Ricordo che la legge regionale n.13, recentissimamente approvata, autorizza un incremento di spesa di 1 milione e 600 mila euro (più 1%) per l'anno 2024, di quasi 5 milioni per il 2025 (più 3%) e di 6 milioni e 600 mila euro (più 4%) a carico del Fondo sanitario regionale proprio per garantire l'estensione massima delle prestazioni convenzionate erogabili nell'isola, sia in regime ospedaliero che ambulatoriale. Non solo - prosegue l'assessore - viene aumentato lo stanziamento della programmazione triennale destinato alla salute mentale, con 18 milioni e 500 mila euro stanziati per il 2024 contro i precedenti 16 milioni e mezzo, di cui 2 milioni e 500 mila euro destinati ai centri convenzionati per i disturbi dello spettro autistico. Per le annualità 2025-26 il totale assegnato è di 21 milioni di euro annuale, anche qui con un incremento consistente di circa 5 milioni all'anno». «Tutte le cifre stanziate al momento – conclude Bartolazzi - rientrano all'interno dei margini di manovra consentiti dall'attuale deliberazione dei tetti di spesa per il triennio 2024-26 ancora sottoposte al vincolo della spending review, ma in via transitoria. Dopo la sentenza a luglio della Corte Costituzionale che riconosce un ampio margine di manovra potenziale alla Sardegna, stiamo lavorando per incrementare le risorse garantendo contestualmente l'equilibrio economico-finanziario dei conti regionali». https://www.cronachenuoresi. - Clicca e leggi la notizia
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Ho intervistato il professor Andrea Crisanti sulle ultime misure del governo per ridurre le liste di attesa in sanità. Ne è uscita una riflessione sull'abuso del ricorso alla sanità privata convenzionata da parte degli ospedali pubblici, ovviamente con i soldi di tutti noi. Ne parlo sotto
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Relativamente all'abbattimento delle liste d'attesa, il Ministero con gli Assessori regionali alla Salute , deve predisporre una circolare per imporre degli open day ambulatoriali , dal lunedì alla domenica dalle 09 alle 20 Logicamente il personale medico , infermieristico utilizzato per abbattimento liste d'attesa deve essere corrisposto il buono pasto per i turni di guardia medica notturna, festivi e pomeridiani ( in continuazione dell'orario diurno) Il Ministro della Salute , con il Ministro dell'Economia , devono valutare visto conferma cuneo fiscale per l'anno 2025 , per il personale medico ed infermieristico cuneo fiscale al 28% indipendentemente dal reddito percepito. Doppio cuneo fiscale ,per ogni figlio minore a carico
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https://lnkd.in/dRDAsuM4 Una situazione di poca sostenibilità, porterà alla definitiva fine del sistema di convenzionamento? Qui non si parla solo di laboratorio ma tutto il settore diagnostico ( radiologico, ecografico) che si comporta da bastone da appoggio per la sanità italiana. Tolto il bastone, tutti i pazienti rientreranno nel circuito del SSN diretto, in cui è ben nota la carenza di medici, infermieri e tecnici. Cosa succederà a questo punto? Inoltre i nuovi Lea o qualsivoglia dire "nomenclatore 2025" rappresenta un fronte di tagli assurdo che oltre a mettere in ginocchio il settore privato convenzionato, creerà, a mio avviso, un grosso buco di bilancio per le aziende sanitarie ospedaliere. Proprio così anche loro, come aziende, lavorano su budget, in cui i tagli impattano le prestazioni che generano introiti: dato che i tagli sono sul listino, ma i costi di “produzione”sono solo aumentati nel tempo, in definitiva le aziende ospedaliere non potranno coprire le spese in materia di costi fissi ( personale, energia, macchinari, reattivi, sicurezza e gestione). A quel punto chi paga? #ssn #laboratorio #nuovilea #diagnostica
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Il Dott. Luca Marino, nostro Amministratore Unico, analizza un argomento centrale per il futuro della sanità: l’aggiornamento dei tariffari per le prestazioni di specialistica ambulatoriale e protesica, approvato dopo oltre sette anni di attesa dalla Conferenza Stato-Regioni. Si tratta di un passo significativo che va ad aggiornare due nomenclatori tariffari #Lea fermi a più di 25 anni fa. Tuttavia, come evidenzia il Dott. Marino, restano aperte importanti sfide, tra cui l’adeguatezza delle tariffe e la necessità di garantire un aggiornamento continuo del #tariffario e del #nomenclatore per sostenere le innovazioni tecnologiche e mantenere l’equità di accesso alle cure su tutto il territorio nazionale. Vi invitiamo a leggere il suo post per approfondire i dettagli e le implicazioni di questo aggiornamento tanto atteso quanto complesso. #Sanità #LEA #Tariffari #SSN
Dopo oltre sette anni di attesa, arriva finalmente l’ok della Conferenza Stato-Regioni sull’accordo che consente di aggiornare i due tariffari per le prestazioni di specialistica ambulatoriale e protesica che danno sostanza ai nuovi Livelli essenziali di assistenza (Lea) varati con Dpcm nel 2017 dall'allora ministra della Salute Beatrice Lorenzin. I tariffari entreranno in vigore il prossimo 30 dicembre. Ricordiamo che i due nuovi nomenclatori tariffari #Lea per specialistica e protesica, erano fermi alle versioni aggiornate nel 1996 e nel 1999. Un’altra buona notizia è la dotazione in più garantita dal Ddl Bilancio che per il momento è quantificata in 50 milioni di euro l’anno tra il 2025 e il 20230. Ma sebbene sia da apprezzare l'entrata in vigore di una norma attesa da quasi vent'anni non si può non registrare che le tariffe non sono soddisfacenti e se le tariffe minime nazionali non sono adeguate il sistema rischia pesare troppo sui bilanci regionali, creando disparità di accesso alle cure sui territori. Occorre prevedere un processo di aggiornamento continuo del tariffario e del #nomenclatore sia per garantire adeguate risorse sia per poter accogliere tutte le innovazioni tecnologiche disponibili. Inoltre, chiediamo al Governo di incrementare le dotazioni finanziarie per rendere le tariffe adeguate allo scenario che stiamo vivendo ed evitare il collasso del sistema, con effetti disastrosi sull’erogazione delle prestazioni di diagnostica ambulatoriale e sulla prevenzione. Il fondo di 50 milioni stanziato per coprire il fabbisogno dei Lea è infatti insufficiente e si rischia di mettere a repentaglio la tenuta del servizio sanitario nazionale. #tariffario #Stato #Regioni #DdlBilancio #Ssn
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La Fondazione #Enasarco ha prorogato fino al 15 ottobre 2024 la copertura Grandi Interventi Chirurgici e Gravi Eventi Morbosi (GARANZIA A) del Piano di Assistenza Sanitaria Integrativa di #Emapi. Leggi i dettagli nell'articolo #coperturaassicurativa #agentidicommercio
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⚠️Legge Bilancio, sanità dimenticata. Medici e infermieri pronti a un 2025 di battaglie sindacali⁉️ 📌 Poche risorse frantumate tra innumerevoli capitoli di spesa che servono solo ad accontentare qualche centro d’interesse, di certo non a rilanciare il Servizio sanitario nazionale né a migliorare l’offerta sanitaria per i cittadini. 📌Esclusi categoricamente, dai benefici immediati delle misure adottate, i medici, se non per un aumento offensivo dell’indennità di specificità medica (circa 17 euro netti al mese), e gli infermieri, che ottengono un irrisorio aumento mensile di circa 7 euro netti. Per il resto, nulla. 📌 Eppure nel suo complesso la legge di Bilancio fa cadere a pioggia risorse importanti su alcuni interventi, dal ponte sullo Stretto di Messina ad un infinito elenco di bonus quantomeno discutibili, confermando che non è vero che i soldi non ci sono, ma semplicemente non si vuole spenderli per la sanità pubblica, preferendo strizzare l’occhio ad alcune categorie di cittadini-elettori cui si riconoscono regalìe di poche decine di euro e che contemporaneamente vengono private dell’accesso alla sanità pubblica, il bene più prezioso che abbiamo https://lnkd.in/dJG7r6iC
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Lo sappiamo… I tempi di attesa per le prenotazioni di visite ed esami influenzano la scelta tra sanità pubblica e privata. A volte non abbiamo alternative, proviamo a prenotare con il Servizio Sanitario Nazionale e, purtroppo, riscontriamo delle tempistiche eccessivamente lunghe rispetto all’urgenza della nostra condizione clinica. In questa situazione preoccupante, come emerso dai risultati del 21° Rapporto Ospedali&Salute di Censis, diventa sempre più importante tutelarsi con una polizza sanitaria. Contattami per capire come tutelare la tua salute, con la possibilità di ottenere dei vantaggi fiscali.
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Ormai quasi ogni giorno ci arrivano informazioni allarmanti sull’accesso sempre più difficile a visite ed esami nel Servizio Sanitario Nazionale a causa di liste d’attesa che, specialmente da dopo la pandemia Covid, sono esplose. Se nel 2019 erano poco più di 1,5 milioni gli italiani che di fronte a liste troppo lunghe rinunciavano alle cure, nel 2023 sono diventati quasi 3 milioni, per arrivare ai 4,5 milioni di oggi. E la situazione non si annuncia purtroppo più rosea per il futuro!!! In questo quadro il ricorso a prestazioni sanitarie private a pagamento a supporto di quelle erogate dal Servizio Sanitario Nazionale, per chi ne ha la possibilità è, dunque, una tendenza che non andrà a esaurirsi. Ecco che una polizza sanitaria integrativa può certamente rappresentare uno strumento concreto per chi si affida alla sanità privata. Sottoscrivere un’assicurazione sanitaria privata consente infatti di affrontare con maggiore tranquillità gli imprevisti che possono rendere necessario il ricorso a esami diagnostici, visite specialistiche, interventi chirurgici e degenze ospedaliere, riducendone l’impatto economico sulle famiglie e le conseguenze emotive che ne derivano. Inoltre, diminuendo i tempi di attesa e i costi delle prestazioni, dà anche la possibilità di monitorare in modo regolare le proprie condizioni con controlli periodici, una sana abitudine utile sia in un’ottica di prevenzione, sia per la diagnosi precoce e il trattamento tempestivo di eventuali patologie. #Protezione #wsalute #alleanzaassicurazioni #NoiSQS #SìInsiemeSiPuò
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Director Of Finance And Accounting & Board member - at Delta Med - Group finance director at Numantec
7 mesiOttimo consiglio!