Post di Barbara Pederzini

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Consulente di marketing e comunicazione | Producer e stylist di servizi fotografici, spazi e vite piene

Sto leggendo (finalmente, dopo tanta procrastinazione, sono tornata alla non-fiction lavorativa) Brandsplaning. Somatoline è il brand autore della (secondo me) più notoria forma di 'brandsplaning' italiano, avendo per decenni spiegato alle donne che la cellulite fosse una malattia e che servisse un farmaco per "curarla". Nonostante l'evidenza contraria. Oh well. Trovo interessante che con Ogilvy abbiano deciso di lanciare una campagna che ha il cambiamento nel claim, ma sceglie parole, immagini, ritmi e contenuti che rinforzano la strategia adottata in passato: - i corpi mostrati sono poche varianti dell'unico corpo possibile, giovane, di pelle chiara, evidentemente magro e in forma (sì, anche se la mano affonda in 5 mm di carne) - il messaggio è che "scegliere autonomamente il proprio percorso di bellezza" significa solo una cosa: drenare, snellire, rimodellare - "In un mondo dove le pressioni esterne spesso condizionano le nostre decisioni" (parole loro) i verbi del copy sono tutti imperativi: "drena, snellisci, rimodella" - si usa il termine "empowerment" eppure il punto chiave del nuovo programma è una linea di integratori, tra cui "Il nuovo trattamento intensivo che aiuta a contrastare gli inestetismi della cellulite, con ingredienti specifici e selezionati che favoriscono il metabolismo dei macronutrienti e contribuiscono alla formazione del collagene" 🤷🏻♀️ Per rispetto nei confronti della storia di Ogilvy non commento sulla presunta "sfida agli stereotipi del mondo beauty". Sappiamo tuttɜ come nascono queste storie: il cliente arriva forte in riunione coi soldi in mano e dice "vogliamo questo", l'agenzia ci prova anche a offrire una soluzione che risponda al brief, ma questa soluzione viene sgretolata a colpi di interventi. No, queste modelle grosse non vanno bene (sic). No, non c'è bisogno di così tanta diversità. Ma il copy non può essere più diretto? O meglio, lo sappiamo noi che lavoriamo in agenzia. Da fuori si vede solo questo mix: un comunicato stampa che fa promesse vuote, una campagna identica al passato, l'ennesimo tentativo di un brand di cosmesi di cercare di vendere alle donne che devono dimagrire, ma per scelta loro, con piacere. Sorridi. Be' #fuckthepatriarchy [mi spiace se urto qualcunǝ con gli improperi ma sono arrabbiata, avvilita, delusa - e stanca di far finta di nulla]

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Ogilvy e Somatoline SkinExpert presentano “Choose the beauty of change”, la nuova campagna global che sfida gli stereotipi del mondo beauty e celebra il cambiamento come scelta e opportunità di empowerment. #Ogilvy #OgilvyItalia #SomatolineSkinExpert BLACK MAMBA - the production hub Giuseppe Mastromatteo Roberta La Selva Lavinia Francia Francesco Basile Valentina Faravelli Francesca Iaci Luca Tapognani Benedetta Gabrielli Sanam Guia Bartoletti Lorenzo Alaimo Carola Bracci Melanie Gemelli Laura Mora Sara Fiume

Somatoline SkinExpert con Ogilvy presenta la nuova campagna globale “Choose the beauty of change”

Somatoline SkinExpert con Ogilvy presenta la nuova campagna globale “Choose the beauty of change”

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Marianna Panebarco

Producer at Panebarco

9 mesi

Molto interessante questo punto di vista, ma mi chiedo: quindi cosa proporre ad un brand come somatoline!? L'unica risposta che mi viene in mente su due piedi è consigliare di cambiare tipologia di prodotto, invece di far snellire le cosce, servirebbe qualcosa per far ingrossare il cervello! Scherzi a parte, è una bella sfida!

Silvia Versari

Copywriter - Docente - Mentor

9 mesi

(Chiaramente non sto festeggiando, ma applaudendo perché hai espresso il mio stesso pensiero meglio addirittura di come l’ho pensato)

Monja Da Riva

Facilitatrice e formatrice in comunicazione efficace per freelance e piccole aziende | counselor analitico transazionale | sheTech Ambassador

9 mesi

Vorrei dire che sono d’accordo e poi rifare ancora un commento per dire che sono d’accordo ancora una volta.

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