Chiudiamo la settimana sfatando qualche mito sul marketing offline, ancora poco conosciuto e quasi mai sfruttato a dovere. 1) Oltre ai social media c'è un mondo fatto di esperienze e relazioni. In questo spazio offline ogni momento può diventare un ricordo prezioso, ogni nuovo incontro, un legame indissolubile: non dimentichiamolo. 2) Per creare un'esperienza immersiva, non serve per forza usare costosi strumenti tecnologici. Serve piuttosto conoscere bene il messaggio che si vuole comunicare e il tipo di persone a cui vorremmo rimanesse impresso. 3) Lo showroom non è una vetrina: è lo spazio in cui il cliente può conoscere davvero un'azienda, con la sua storia, i suoi principi e i suoi valori. Un'occasione di incontro così, non può essere ridotta alla sola esposizione di qualche prodotto. 4) Il racconto è uno strumento davvero potente: puoi leggere, ascoltare e sentirti quasi trasportato in un altro mondo...ma vuoi mettere vivere questa emozione con tutti e 5 i sensi? 5) In un progetto di marketing offline, l'estetica non è l'unica cosa che conta: il design più importante è quello dell'esperienza. Questo è ciò che distingue uno spazio "carino" da uno strategico e funzionale ad acquisire nuovi clienti. 💬 Sei d'accordo? Ti aspettiamo nei commenti! #behubble #marketing #marketingoffline #marketingesperienziale #brandexperience
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Come Cristalda e Pizzomunno. Il cliente è disposto ad aspettare? Sì, ma solo quando è davvero "innamorato" del tuo prodotto o servizio. Chi opera nel marketing e nel mondo commerciale deve capire che tutto sta cambiando a gran velocità. Deve mutare l'approccio. Oggi, il percorso del cliente non è più dritto ed uniforme (quantomeno non per forza) ma segue tragitti variabili. Le combinazioni tra i differenti punti di contatto con il cliente sono molteplici: oscillano tra il fattore fisico (offline) e quello digitale (online) senza soluzione di continuità. Anche nel b2b. - Il marketing deve guidare i clienti in ogni tappa del viaggio tramite i canali fisici e quelli online - Le vendite devono rendersi disponibile in ogni luogo e momento in cui il cliente possa decidere di effettuare un acquisto - La sinergia tra Marketing e Vendite deve essere massima Come? Prendo in prestito quello che avevo letto su "Marketing 4.0" di Kotler e lo rielaboro così: 1. Concentrare la prossimità al cliente sui dispositivi mobili 2. Portare l'effetto del "web" nei canali offline 3. Trasferire il "fattore umano" nei canali online La combinazione di queste 3 tendenze porta a ragionare sull'importanza di non rimanere ancorati a schemi tradizionali che sono diventati ormai anacronistici e soprattutto poco efficaci. E tu? Hai creato un percorso di acquisto per far "innamorare" il tuo cliente? Parliamone. Mi trovi su Linkedin oppure via email: rino@rinozuzolo.it (rispondo sempre) #unavenditanonfaprimavera NOTA La leggenda di Cristalda e Pizzomunno è un singolo di Max Gazzè. Il comune di Vieste ha fatto dipingere alcuni versi della canzone sulla scalinata che collega l'area del municipio alla parte alta della città, soprannominata "Scalinata dell'amore. (fonte Wikipedia)
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E se il nostro momento di massima intimità potesse diventare il più profondo momento di riflessione? Oggi possiamo promuovere con creatività qualsiasi prodotto, perché abbiamo gli strumenti per farlo al meglio, e l'unico limite è la nostra immaginazione. Perché non sfruttare questa opportunità per promuovere... anche i sanitari? Con un pizzico di umorismo e una buona dose di originalità, possiamo trasformare qualsiasi momento in una campagna di marketing interessante. 🔥 Rendi memorabile la tua campagna marketing. Contatta Fenice Art Milano per soluzioni video creative e d'impatto! #creativity #marketing #advertising #creativeadvertising
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E se il nostro più grande momento di intimità potesse diventare il nostro più grande momento di riflessione? Oggi possiamo promuovere con creatività qualsiasi prodotto, perché abbiamo gli strumenti per farlo al meglio, e l'unico limite è la nostra immaginazione. Perché non sfruttare questa opportunità per promuovere... anche i sanitari? Con un pizzico di umorismo e una buona dose di originalità, possiamo trasformare qualsiasi momento in una campagna di marketing interessante. 🔥 Rendi memorabile la tua campagna marketing. Contatta Fenice Art Milano per soluzioni video creative e d'impatto! #creativity #marketing #advertising #creativeadvertising
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Lo dico da tempo ormai, qualche volta inascoltato. La dimensione #digitale è solo una parte del Marketing, che sempre più è alla ricerca di luoghi fisici dove ancora si possa creare empatia tra il brand e il suo pubblico. In alcuni ambiti e settori questo concetto è passato ed è una fortuna, con ritorni anche importanti, per chi ha preso questo indirizzo! Ancor di più resto convinto che il #Marketing è la capacità di “restar vigile” su tutti i canali dove posso veicolare la mia azienda, che siano essi digitali o tradizionali, solo l’interazione di queste due dimensioni può posizionare al meglio l’azienda. #marketing #branding #impresa #tendenze #mercati
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Il #marketingolfattivo, o #sensorybranding, è l’arte di stimolare i sensi per creare esperienze coinvolgenti, e rappresenta una pratica innovativa che sfrutta gli odori e i profumi per influenzare le percezioni e le emozioni dei consumatori, creando esperienze coinvolgenti e memorabili. Nel contesto del settore #terziario e dei servizi, il #marketing olfattivo gioca un ruolo sempre più rilevante nel plasmare l’esperienza dei clienti e nell’incrementare il valore percepito dei servizi offerti. Te ne parliamo nel nostro blog: https://lnkd.in/d9mn5HVz
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[Cercasi clienti anche prima esperienza] Questo "cartello", durante il covid, ci ha ricordato l'importanza per qualsiasi attività di relazionarsi con le persone. Del resto un'impresa, priva di clienti, non ha motivo di esistere. Il marketing può aiutarci a selezionare le persone giuste, ma nel farlo bisogna scegliere la strada da percorrere. Esiste il marketing dell'urgenza e delle offerte imperdibili. Per attirare l'attenzione deve alzare sempre di più la voce, in modo da innalzarsi sopra il rumore di sottofondo di altri mille messaggi indifferenziati. Esiste poi il marketing dell'ascolto che si focalizza sui bisogni delle persone. Non ha bisogno di gridare per farsi notare, perché è basato su dei valori che un certo pubblico apprezza. Puoi differenziarti specializzandoti nel fornire una soluzione che viene percepita come la più adatta a risolvere i problemi o nel soddisfare i desideri di un certo target di clienti. Nella comunicazione l'equilibrio è molto sottile e le parole che leggiamo su siti web, landing page o sui social network sono importanti, perché possono avvicinare o respingere gli utenti. Scegliere quelle giuste, fa la differenza.
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Il marketing che risveglia i ricordi: un viaggio nel sistema limbico. Il “Nostalgia Marketing” è una strategia di comunicazione che vuole creare una connessione emotiva con il consumatore facendo leva sul ricordo e, appunto, sulla nostalgia del passato. Pensiamo soltanto a McDonald’s, dove in passato abbiamo organizzato tante feste, incontri con gli amici, trasgressioni alimentari gratificanti di patatine, panini e dolci a volontà, insieme alle persone che amavamo: i nostri genitori, gli zii o i nonni indulgenti. Spesso anche l'espressione “Ai miei tempi le cose erano migliori” si collega soltanto al fatto che a quei tempi eravamo semplicemente giovani, “young, wild and free”, e dunque felici, spensierati come mai nella vita. Il "Marketing della Nostalgia" è collegato anche al Rétro (sono tornati i dischi in vinile, i giochi degli anni Ottanta e Novanta) e al Vintage (fenomeno in grande ascesa anche perché offre l'idea di una maggiore sostenibilità, riappacificando la nostra coscienza di inquinatori del pianeta, oltre soprattutto a permetterci di vuotare armadi stracolmi di vestiti e scarpe). Il guru del neuromarketing Martin Lindstrom sostiene che i brand con il maggiore successo sono quelli che si appoggiano al passato per vendere nel presente. Riescono, con un prodotto o un servizio, a sollecitare e risvegliare una vera e propria “esperienza” sensoriale incapsulata dentro di noi, una madeleine proustiana, facendo leva sul sistema limbico, soprattutto sui ricordi della nostra infanzia. Non a caso il neuromarketing ha sostituito il marketing tradizionale: combina marketing, neurobiologia, psicologia e medicina con l’obiettivo di comprendere (e influenzare) a livello cerebrale il processo che porta alla decisione di acquisto. #NostalgiaMarketing #Neuromarketing #Rétro #VintageStyle #EmotionalConnection
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DALL'ATTENZIONE ALLE INTENZIONI - LA COMUNICAZIONE ONLINE 2025 Negli ultimi decenni, l'economia dell'attenzione ha guidato il modo in cui le aziende interagiscono con gli utenti. L'idea era semplice: attirare e mantenere la nostra attenzione per vendere prodotti o servizi, spesso tramite pubblicità mirata. Ora stiamo entrando in una nuova fase, l'economia delle intenzioni, in cui non è più solo l'attenzione ad essere al centro, ma le nostre motivazioni e desideri. L'economia delle intenzioni si basa su un principio nuovo: capire non solo ciò che facciamo online, ma anticipare cosa desideriamo e vogliamo fare. È una transizione che promette di trasformare radicalmente la #comunicazione online, rendendola più personalizzata, mirata e reattiva. E questo grazie agli ingenti investimenti in #AI e alla crescente integrazione dei Large Language Models (LLMs) nelle infrastrutture tecnologiche. Esempio pratico: cercare un ristorante per una cena. Oggi, piattaforme come Google o Tripadvisor mostrano opzioni basate su recensioni o geolocalizzazione. Nell'economia delle intenzioni, un assistente virtuale potrebbe non solo suggerire ristoranti, ma proporre un luogo specifico perché, dai nostri comportamenti passati (prenotazioni, preferenze culinarie, commenti lasciati online), ha dedotto che desideriamo un ambiente riservato e che apprezziamo particolarmente la cucina asiatica. Non solo: potrebbe persino suggerire un orario specifico, tenendo conto delle nostre abitudini e dell’occupazione media del locale in quel momento. Nell’ambito del commercio online, l'economia delle intenzioni trasformerà l’esperienza di acquisto. Un utente che visita un sito per comprare un paio di scarpe non troverà solo una lista di prodotti in base alla disponibilità, ma un assortimento personalizzato che tiene conto del suo stile passato, delle recensioni che ha lasciato, delle sue interazioni con amici o influencer e persino del tempo meteorologico previsto nella sua città. Anche la pubblicità cambierà volto. Oggi gli annunci sono basati su dati demografici o interessi dichiarati. Con l’economia delle intenzioni, un modello di linguaggio potrebbe analizzare i messaggi scambiati con amici o familiari, deducendo che stiamo pianificando una vacanza, e proporre offerte per una destinazione specifica che coincide con i nostri gusti e le nostre esigenze. Ad esempio, potremmo ricevere un suggerimento per una crociera all-inclusive dopo aver discusso di "rilassarsi al mare" in una chat con un amico. Da questi esempi è facilmente immaginabile come questa evoluzione sollevi questioni importanti sulla gestione della #privacy e l'equilibrio tra personalizzazione e autonomia decisionale. Sarà fondamentale stabilire regole chiare per garantire che l’economia delle intenzioni aiuti realmente le persone a prendere decisioni senza influenzarle in modo non trasparente. Articolo illuminante, Yaqub Chaudhary e Jonnie Penn. #bestpractices #llm #communication #innovation
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LA COMUNICAZIONE: CON LA #AI SI POTRA' SPERIMENTARE NUOVA MODALITA' PER IL #CLIENTE DELLA #MODA e DEL #LUSSO La newsletter di Tertium - Creatività Tecnologie e Persone Inizierò questa newsletter con due considerazioni e una opportunità per legarle poi insieme. Prima considerazione: i canali la comunicazione tradizionale non ha ritorno sull’investimento. Perché? Semplice perché la soglia di attenzione del cliente si è abbassata a causa della affollamento della comunicazione e perché la fiducia nei mezzi e nelle aziende (e in mille altre direzioni eh) è crollata. A valle di queste considerazioni le aziende si sono buttate sui social ma pure questi sono mutevoli, complessi e di difficile gestione. Ma attenzione, non abbiamo cambiato modo di fare comunicazione, solo i canali abbiamo cambiato. Abbiamo solo adattato la comunicazione. L’esaurirsi del filone degli influencers è sotto gli occhi. Dal caso Ferragni è diventato palese. Si ora si dice i micro-influencers ma insomma dai.. filone esaurito. Seconda considerazione: i messaggi Il cliente ci ha detto in mille modi che vuole un messaggio autentico e personale ma noi continuiamo a raccontare un messaggio omologato e (spesso) banale. Perché? Perché cerchiamo di ridurre il rischio di sbagliare la campagna. In tempi complessi, ridurre il rischio è naturale. L’opportunità: la AI. Premesso che non so perché la gente pensa che la AI agisca da sola in autonomia (ed è una sciocchezza colossale), questo strumento è potentissimo. Breve descrizione dei punti rilevanti. Tempi. Puoi fare una campagna bellissima in 1 giorno Costi. Ti può costare 1000 euro Integrazione di diversi attori. Puoi costruirla con gli interlocutori che ritieni opportuni in real time. Ecco ora divertiamoci ad unire i puntini e mettiamo qualche “ma se io…” Ma se io.. cambiassi la logica di racconto e passassi da due campagne all’anno in tutti i canali a 50 mini-campagne in tanti touch point col cliente? Ma se io.. declinassi il mio messaggio in tanti piccoli messaggi e lo facessi “store/country level”? Ma se io.. fossi cosi lucido da raccontare la mia storia a pillole per accompagnare il mio cliente nel suo percorso? Ecco allora i vantaggi della AI abiliterebbero la mia strategia facendola diventare maggiormente in linea con i tempi. Quindi? Tutto facile? No no, per nulla. Serve cambiare paradigma anzi serve la disponibilità a cambiare le routine organizzative che hanno segnato gli ultimi 20 anni. E provare ad affrontare un modo nuovo di cumincare che richiede più cervello e meno mani. La AI, cari miei, permette di esplodere la nostra capacità e riduce la difficoltà di renderla pratica. info@tertiumretail.com
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Ma sta boiata del #MarketingEmozionale, del #NostalgiaMarketing e chi più ne ha, più ne metta. Ma basta! Sembra che ogni giorno nasca una nuova etichetta per descrivere ciò che, a conti fatti, è sempre e solo marketing. Ma chi stiamo prendendo in giro? Il #marketing è marketing, punto e basta. La sua funzione principale è far conoscere un prodotto, un servizio o un #Brand al pubblico e, indovinate un po'? Vendere. Non importa quante e quali spezie aggiungiamo, il piatto è sempre lo stesso. "Ehi, guarda! Stiamo facendo piangere il cliente, dobbiamo essere geni del marketing emozionale!" Sì, certo, perché senza questa etichetta il prodotto non avrebbe mai visto la luce del giorno. Ma andiamo, il marketing ha sempre giocato con le emozioni. Il vero trucco è farlo bene, senza bisogno di appiccicargli sopra una nuova etichetta scintillante ogni volta che cambiamo un aggettivo. E adesso il pezzo forte: ho creato per voi geni delle emozioni e dell'Amarcord il #FunkyMarketing! Sì, proprio così, il marketing funky, per chi sente di vivere negli anni '70 e vuole portare un po' di #groove nel proprio #business. Immaginate un mondo dove ogni campagna di marketing viene lanciata con pantaloni a zampa d'elefante e occhiali da sole oversize. "Stanchi del solito marketing? Provate il Funky Marketing e fate ballare i vostri clienti!" Perché sì, sicuramente una dose di #funk è proprio quello che mancava per far volare i vostri prodotti dagli scaffali, nevvero? Cari giovani DM e #SMM, per favore, chiamiamolo con il suo vero nome: marketing. Senza fronzoli, senza etichette. Non importa se usiamo le emozioni, la nostalgia o i pantaloni a zampa d'elefante, alla fine il nostro obiettivo è sempre lo stesso: far #conoscere e vendere. Allora smettiamola di giocare con le parole e torniamo all'essenziale, che di quello c'è sempre bisogno, anche e soprattutto nel digitale. Nel caso comunque vogliate provare il Funky Marketing, fatemi sapere com'è andata! 😉🎸 #MarketingReale #SenzaFronze #MarketingSenzafiltro #StopConLeEtichette #MarketingIronico
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