Da un lato peggiorano drasticamente le condizioni delle carceri italiane, anche in Toscana, con le recenti (ennesime) notizie drammatiche che vedono Sollicciano versare in uno stato sempre più di degrado; dall’altro “migliora”, in senso negativo, l’indifferenza di una certa parte politica, e relativa fetta della società, verso i diritti delle persone detenute, donne in primis che tra le tante cose si vedono private anche dei beni igienico-sanitari. È assurdo che, alla luce anche del nuovo prezioso lavoro dell’associazione Antigone, ci sia ancora chi ritiene che occuparsi dei diritti di chi vive il carcere significhi dimenticare i diritti, il rispetto e la dignità delle vittime dei reati. È una falla culturale sulla quale dobbiamo ancora molto lavorare, e la politica ha il dovere di dare il proprio contributo non smettendo di ricordare che il nostro è un Paese civile che ripudia l’odio e la vendetta, dando il buon esempio mirando a una rieducazione proficua per tutte e per tutti. I dati del nuovo dossier dell'associazione Antigone parlano infatti di: un sovraffollamento estremo pari 130%, in alcuni casi anche 150%; condizioni igienico-sanitarie precarie date da celle calde, senza ventilazione, con ratti, scarafaggi e muffa; un incremento senza precedenti del numero di suicidi ed episodi di autolesionismo. A fronte di queste condizioni non possiamo che parlare di carceri disumane.
Ma quando un Ministro della Repubblica usa dire "sbattere in galera a marcire e buttare via le chiavi" dove vogliamo andare? Non aizzi la piazza e sdogani arbitrio, giustizieri & giustizia fai da te? In base ad un decantato "senso comune" che così fa sempre più senso e sempre meno comunità? Ma dove vogliamo andare con un frasario del genere, spiccio e sbrigativo ancorché mediocre, limitato e semplicistico? Le Parole sono importanti e portanti!
Ha senso!
Concordo pienamente!
D’altronde da Voltaire, Dostoievskj e Tolstoj tutte fregnacce.. forza Antigone, Iacopo vai avanti
Pediatra, allergologolo, medico di comunità
8 mesiLa nostra comunità considera giusta la punizione di chi sbaglia. Le condizioni devono essere pessime in modo da scoraggiare chi commette reati. Il carcere non deve essere comodo e neppure dare una possibilità di lavoro: per molti sarebbe preferibile allo stare fuori. E poi, in fondo, se l'è cercato lui.