🔔 Fare #carriera non è più la #priorità per molti lavoratori. Questo è quello che emerge da una recente indagine fatta da Randstad, che mette in evidenza e in % quanto siano cambiati e stiano cambiando giorno dopo giorno a partire dalla pandemia i #bisogni e le #priorità dei lavoratori. Questi i fattori considerati più importanti della carriera: 📌Equilibrio Vita-Lavoro 📌Flessibilità 📌Formazione e Sviluppo professionale 📌Ambiente di Lavoro 📌Allineamento ai propri Valori e Passioni Tutto questo è sempre più evidente che comporterà nuove #sfide. 1️⃣ Per le persone: sarà sempre più necessario lavorare su se stessi, per conoscere le proprie #passioni, #idee, #assetti valoriali, #significati, per riuscire a condurre una vita davvero significativa e #allineata a sè. 2️⃣ Per le aziende: sarà sempre più necessario mettere il #focus sulle #persone, sulla #motivazione, sullo #sviluppo, sulla #formazione, sul #welfare, sull'#inclusività. Io mi rendo conto che si tratta di sfide per nulla banali, le cui gestioni e soluzioni non possono essere improvvisate o affrontate superficialmente. 💡 Ecco, quindi, che il ruolo di figure di #formatori, sia di hard che di soft skills, #Coach, esperti del #benessere risulterà fondamentale. E io sono estremamente orgogliosa ed entusiasta di farne parte e di potere dare in questo quadro il mio prezioso #contributo. ❓ E tu cosa consideri più importante nel tuo lavoro? Cosa pensi di questo cambio di scenario? Ti leggo nei commenti 💬
Post di Manuela Vellone
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Presidente Accademia Commercialisti | 𝗧𝗘𝗗𝗫 𝗦𝗽𝗲𝗮𝗸𝗲𝗿 | 𝗜𝗦𝗖𝗥𝗜𝗩𝗜𝗧𝗜 𝗔𝗟𝗟𝗔 𝗠𝗜𝗔 𝗡𝗘𝗪𝗦𝗟𝗘𝗧𝗧𝗘𝗥 un ponte tra persone e Tech👇🏼
𝗟𝗮 𝗖𝗮𝗿𝗿𝗶𝗲𝗿𝗮 𝗡𝗼𝗻 𝗘̀ 𝗣𝗶𝘂̀ 𝗹𝗮 𝗣𝗿𝗶𝗼𝗿𝗶𝘁𝗮̀? 𝑒̀ 𝑐𝑜𝑚𝑒 𝑢𝑛𝑎 𝑟𝑖𝑣𝑜𝑙𝑢𝑧𝑖𝑜𝑛𝑒 𝑙𝑎𝑣𝑜𝑟𝑎𝑡𝑖𝑣𝑎 Recentemente, un'indagine di Randstad ha rivelato una tendenza sorprendente nel mondo del lavoro: la carriera non è più la priorità per molti lavoratori. Questo cambiamento di mentalità, accelerato dalla pandemia, mette in luce nuove priorità e sfide sia per i lavoratori che per i datori di lavoro. Ma cosa significa questo per il futuro del lavoro? Riflettendoci ho voluto guardare entrambi "i lati della medaglia" e mi sono posto che ci sono sia dei vantaggi e svantaggi da entrambi le parti in causa e l'impatto che sull'aspetto sociale . Ho fatto queste riflessioni: 𝗩𝗮𝗻𝘁𝗮𝗴𝗴𝗶 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗮 𝗡𝘂𝗼𝘃𝗮 𝗠𝗲𝗻𝘁𝗮𝗹𝗶𝘁𝗮̀ 𝗟𝗮𝘃𝗼𝗿𝗮𝘁𝗶𝘃𝗮 Equilibrio Vita-Lavoro Migliorato: I lavoratori danno priorità alla qualità della vita e alle relazioni personali, riducendo lo stress e aumentando la soddisfazione generale. Maggiore Flessibilità: La flessibilità di orario e la possibilità di lavorare da remoto sono diventate più importanti, offrendo una maggiore autonomia. Sviluppo Personale: C'è un'enfasi crescente sullo sviluppo personale e professionale, oltre che sulla carriera tradizionale. Ambiente di Lavoro Migliore: I lavoratori cercano ambienti di lavoro più piacevoli e inclusivi, che possono portare a una maggiore produttività. Focus su Valori e Passioni: I lavoratori sono più propensi a cercare ruoli che rispecchiano i loro valori personali e le loro passioni. 𝗦𝘃𝗮𝗻𝘁𝗮𝗴𝗴𝗶 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗮 𝗡𝘂𝗼𝘃𝗮 𝗠𝗲𝗻𝘁𝗮𝗹𝗶𝘁𝗮̀ 𝗟𝗮𝘃𝗼𝗿𝗮𝘁𝗶𝘃𝗮 Rischio di Stagnazione Professionale ed Economica: La mancanza di ambizione di carriera può portare non solo a una stagnazione professionale individuale, ma anche a un rallentamento della crescita economica, poiché meno persone aspirano a ruoli di leadership e innovazione. Difficoltà nella Gestione delle Risorse Umane: I datori di lavoro potrebbero trovarsi a dover gestire aspettative diverse e più complesse dei dipendenti, rendendo più difficile trovare il giusto equilibrio tra motivazione e soddisfazione del personale. Mancanza di Motivazione per Alcuni Ruoli: Alcuni ruoli che richiedono una forte ambizione di carriera potrebbero diventare meno attraenti, portando a una carenza di talenti in settori chiave ed importanti per il tessuto produttivo di ogni nazione. 𝗗𝗶𝘀𝗽𝗮𝗿𝗶𝘁𝗮̀ 𝗱𝗶 𝗚𝗲𝗻𝗲𝗿𝗲 𝗲 𝗦𝗼𝗰𝗶𝗮𝗹𝗲: La ricerca mostra che le donne sono meno ambiziose rispetto agli uomini in termini di carriera, il che potrebbe accentuare le disparità di genere e sociali sul posto di lavoro. Impatto sul Tessuto Sociale: La riduzione dell'ambizione di carriera può avere un impatto sul tessuto sociale, limitando le opportunità di mobilità sociale e contribuendo a una maggiore disuguaglianza, anche all'interno di alcuni distretti territoriali. Voi che ne pensate: https://lnkd.in/dJq4Jq4u
La carriera? Un lavoratore su due rinuncia. Ecco perché
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🎯 Coach & Consulente HR per lo Sviluppo delle Persone e dei Talenti || 📣 Consulente in Comunicazione & Branding || Formatrice || 🍀 Aiuto le Donne a trovare la loro leadership nella vita e nel lavoro
🎯 𝗔𝗠𝗕𝗜𝗭𝗜𝗢𝗡𝗘 𝗩𝗦 𝗤𝗨𝗔𝗟𝗜𝗧𝗔̀ 𝗗𝗘𝗟𝗟𝗔 𝗩𝗜𝗧𝗔! Come è cambiata (e continuerà a cambiare) la visione del mondo del lavoro! Nel nuovo studio di Randstad sul monitoraggio del lavoro è sempre più evidente come la vita professionale e quella privata vadano cercando un equilibrio che da tempo mancava. Non si è più ambiziosi? No, si è forse più consapevoli dei propri bisogni personali oltre che di crescita lavorativa. Le persone iniziamo a mettersi al centro e l'ago della biilancia lo fa il tempo che dedichiamo a ciò che reputiamo importante. Non è mancanza di ambizione quindi, ma maggiore attenzione alla qualità della vita.
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Lavoro sì ma con più equilibrio con la vita privata. Dall'analisi Randstad emerge un nuovo modo di intendere l'#ambiente di #lavoro ai4di.com
La carriera? Quasi un no, grazie! Un’analisi condotta da Randstad su 26.000 lavoratrici e lavoratori in Europa evidenzia dati che non mi aspettavo. Solo la metà delle persone intervistate si dichiara ambiziosa, il 42% non è concentrata sull’avanzamento di ruolo: il 60% afferma di essere motivatə, in calo del 9% rispetto all’anno precedente Chi cura le persone nelle aziende si confronta con uno scenario sempre più complicato, considerata sia la concorrenza che la scarsità. Il cambiamento va in direzioni che, fino a cinque anni fa, forse erano impensabili. Gli occhi con cui guardiamo la realtà intorno vanno allenati a vedere panorami che non pensavamo potessero esistere: sono immagini reali, non generate dalla AI. Voi, dal vostro punto di osservazione, come la vedete? #innovazionegentile #lavoro #carriera
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𝗥𝗶𝘀𝘂𝗹𝘁𝗮𝘁𝗶 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗮 𝗦𝘂𝗿𝘃𝗲𝘆: 𝗖𝗮𝗺𝗯𝗶𝗮𝗺𝗲𝗻𝘁𝗶 𝗻𝗲𝗹𝗹'𝗔𝗺𝗯𝗶𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗟𝗮𝘃𝗼𝗿𝗮𝘁𝗶𝘃𝗮, 𝘂𝗻𝗼 𝗦𝗴𝘂𝗮𝗿𝗱𝗼 𝗱𝗼𝗽𝗼 𝗹𝗮 𝗿𝗲𝗰𝗲𝗻𝘁𝗲 𝗶𝗻𝗱𝗮𝗴𝗶𝗻𝗲 𝗱𝗶 𝗥𝗮𝗻𝗱𝘀𝘁𝗮𝗱 Dopo aver preso in esame i risultati di un'indagine svolta da Randstad che ha evidenziato una diminuzione dell'ambizione lavorativa a livello globale (trovate i dettagli nel post che abbiamo pubblicato la scorsa settimana), abbiamo deciso di lanciare una nostra survey per indagare questa tendenza specificamente nel contesto italiano. Con la partecipazione di 522 persone, abbiamo cercato di comprendere come stanno cambiando le priorità professionali e l'ambizione lavorativa tra i nostri follower qui su LinedIn. 𝗥𝗶𝘀𝘂𝗹𝘁𝗮𝘁𝗶 𝗰𝗵𝗶𝗮𝘃𝗲: Un marcato 𝟲𝟮% rileva un 𝗰𝗮𝗹𝗼 𝘀𝗶𝗴𝗻𝗶𝗳𝗶𝗰𝗮𝘁𝗶𝘃𝗼 𝗱𝗲𝗹𝗹'𝗮𝗺𝗯𝗶𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗹𝗮𝘃𝗼𝗿𝗮𝘁𝗶𝘃𝗮; Il 𝟮𝟭% ha notato un 𝗹𝗲𝗴𝗴𝗲𝗿𝗼 𝗰𝗮𝗹𝗼; Mentre solo il 𝟭𝟳% percepisce che l'ambizione lavorativa sia 𝘀𝘁𝗮𝗯𝗶𝗹𝗲, 𝘀𝗲𝗻𝘇𝗮 𝘃𝗮𝗿𝗶𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗶. Questi risultati sottolineano un cambiamento culturale profondo nei valori legati al lavoro, con una maggiore enfasi su fiducia, collaborazione e un ambiente di lavoro positivo. Questo mutamento impone alle aziende e ai professionisti HR di ripensare le proprie strategie di gestione del personale. 🤔 𝗖𝗼𝗺𝗲 𝘀𝗶 𝘀𝘁𝗮𝗻𝗻𝗼 𝗮𝗱𝗮𝘁𝘁𝗮𝗻𝗱𝗼 𝗹𝗲 𝘃𝗼𝘀𝘁𝗿𝗲 𝗮𝘇𝗶𝗲𝗻𝗱𝗲 𝗮 𝗾𝘂𝗲𝘀𝘁𝗲 𝗻𝘂𝗼𝘃𝗲 𝗱𝗶𝗻𝗮𝗺𝗶𝗰𝗵𝗲? 🤔 𝗤𝘂𝗮𝗹𝗶 𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗶 𝗮𝘃𝗲𝘁𝗲 𝘁𝗿𝗼𝘃𝗮𝘁𝗼 𝗽𝗮𝗿𝘁𝗶𝗰𝗼𝗹𝗮𝗿𝗺𝗲𝗻𝘁𝗲 𝗲𝗳𝗳𝗶𝗰𝗮𝗰𝗶 𝗻𝗲𝗹 𝗺𝗮𝗻𝘁𝗲𝗻𝗲𝗿𝗲 𝗮𝗹𝘁𝗮 𝗹𝗮 𝗺𝗼𝘁𝗶𝘃𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗱𝗲𝗶 𝘁𝗲𝗮𝗺? 🤔 𝗖𝗼𝗺𝗲 𝗿𝗶𝘂𝘀𝗰𝗶𝘁𝗲 𝗮 𝗯𝗶𝗹𝗮𝗻𝗰𝗶𝗮𝗿𝗲 𝗹𝗲 𝗿𝗶𝗰𝗵𝗶𝗲𝘀𝘁𝗲 𝗱𝗶 𝗳𝗹𝗲𝘀𝘀𝗶𝗯𝗶𝗹𝗶𝘁𝗮̀ 𝗱𝗲𝗶 𝗹𝗮𝘃𝗼𝗿𝗮𝘁𝗼𝗿𝗶 𝗰𝗼𝗻 𝗹𝗲 𝗲𝘀𝗶𝗴𝗲𝗻𝘇𝗲 𝗼𝗽𝗲𝗿𝗮𝘁𝗶𝘃𝗲 𝗱𝗲𝗹𝗹'𝗮𝘇𝗶𝗲𝗻𝗱𝗮? Invitiamo gli HR che ci seguono a condividere le loro esperienze e strategie nei commenti. La vostra insight è preziosa per affrontare insieme questo cambiamento. #HR #GestioneDelPersonale #AmbizioneLavorativa #SurveyResults #Randstad #InnovazioneHR
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Oggi, nel suo editoriale su l’Economia del Corriere della Sera, Ferruccio De Bortoli commenta le nuove tendenze del #mercatodellavoro e come il bilanciamento fra #vitaprivata e #lavoro sia sempre più importante, specialmente tra gli occupati più giovani. Come sostiene il Randstad Employer Brand 2024, la più importante ricerca mondiale sull’employer branding, Il #worklifebalance è diventato l’aspirazione maggiore dei lavoratori, più che avere un'atmosfera di lavoro piacevole e della carriera in azienda. Come sottolinea l’ex direttore de Il Corriere della Sera Il 34% degli intervistati si dichiara disposto a lasciare la propria mansione se questa condizionasse troppo la propria vita privata. Nell’articolo De Bortoli cita anche altra ricerca di Randstad Italia, il Workmonitor, l’indagine sulle trasformazioni del mercato del lavoro, secondo cui l’importanza del lavoro è in diminuzione costante. «Un aspetto interessante che abbiamo rilevato - spiega Marco Ceresa, Group CEO di Randstad Italia, intervistato sull’argomento – è che l'attenzione alla crescita professionale, alle opportunità di formazione, è declinata in chiave sempre più personale. Ovvero mi formo perché così sarò più libero di cambiare azienda. Nelle interviste solo il 40% desidera rivestire in futuro ruoli di responsabilità e appena il 4% aspira a posizioni apicali come il chief executive officer. L'ambizione non è più vista nel senso tradizionale di carriera ed è fortemente condizionata da ciò che accade nelle vite personali». ➡️ Per approfondire il Randstad Employer Branding: https://lnkd.in/d5gY-GCb ➡️ Per approfondire il Randstad Workmonitor: https://lnkd.in/dfiyrzUb
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Consulente di carriera e HR | Coach (ACC-ICF) | Formatore | Facilitatore Lego® Serious Play®| Assessor | Career counselor and consultant | Supporto le persone nella loro crescita e le aziende nella crescita delle persone
Ormai se ne parla ovunque, anche su #ilsole24ore. Dunque la carriera è morta? Se intendiamo per carriera quell'avanzamento lineare e verticale è sotto gli occhi di tutti come questa concezione stia subendo dei contraccolpi. Sta subentrando un nuovo concetto di carriera, un tipo di carriera che non vuole essere verticale a tutti i costi. Non so se è sia meglio definirla orizzontale, obliqua, a salti o cos'altro, ma non è più verticale. E richiede attenzioni diverse. Da parte delle aziende, che devono prendere atto di questo cambiamento e iniziare (alcune sono già avanti, ma sono un'esigua minoranza) a relazionarsi con le persone in modo diverso da prima. Tra le tante cose che le aziende possono fare c'è il valorizzare le persone che già sono a bordo e valutare, oltre le competenze tecniche, anche le competenze trasversali e le inclinazioni personali al fine di soddisfare esigenze e desiderata di entrambe le parti. Da parte di candidati/lavoratori sarà necessario iniziare a pensare diversamente, ampliando lo sguardo e la propria visione. Tra le tante cose che le persone possono fare c'è quello di non focalizzarsi solo su ciò che sanno fare, ma anche sul come fanno ciò che fanno e sul perchè lo fanno. Questo esercizio aiuta ad ampliare la visione. Il tema è ampio e interessante, ti va di condividere il tuo pensiero o la tua esperienza? #andreatacca #lavoro #carriera
Benessere o carriera? La maggioranza dei lavoratori sceglie la prima opzione
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🚀 [#NuovePriorità] La scala aziendale non è più l'unico percorso per la #realizzazione professionale! Un sorprendente 50% dei professionisti sta rivedendo le proprie ambizioni di carriera, cercando un equilibrio più profondo tra vita e lavoro. 🔍 Scopri nel nostro ultimo articolo per quale motivo la pandemia ha influenzato questa tendenza e come si sta trasformando il panorama professionale contemporaneo. 👇 https://lnkd.in/dm6u7GdX ✍ MR CORPORATE 🎙 Che cosa ne pensi? Unisciti alla conversazione nei commenti al post: la tua opinione conta! #CarrieraOlistica #EquilibrioVitaLavoro #FuturoDelLavoro #competenzeumane #sosskills #worklifebalance #welfareaziendale
Oltre la Scala Aziendale: Metà dei Professionisti Ripensa alle Priorità di Carriera
https://www.geviacademy.it
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Carriera addio? Forse. Di certo è arrivata l'epoca del benessere come priorità e come ambizione. Ma cosa intendiamo per #benessere? No, non si creda che le persone vogliano rinunciare a retribuzione e sicurezza finanziaria, cambia però il concetto di gratificazione e al posto di una carriera verticale si ambisce a un balance, anzi a una maggior integrazione tra lavoro e vita privata. E di questo le aziende devono tener conto perché non sarà lo specchieto della carriera in senso tradizionale ad attirare nuovi talenti, ma qualcosa di meno facile da definire e descrivere ma di gran più grande valore per la persona. https://lnkd.in/dAdRQDXU #FuturoDelLavoro #TalentAttraction #Wellbeing
Benessere o carriera? La maggioranza dei lavoratori sceglie la prima opzione
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Team builder | Operations | Procurement & Supply Chain | Contract Manager | Project Manager | Cost Control
Lavoro e carriere La carriera? Un lavoratore su due rinuncia Servizio di Cristina Casadei sul sito 24+ de Il Sole 24 Ore. "C’era una volta un mondo del lavoro in cui l’ambizione era molto diffusa. Si pensi ai boomers per fare un esempio. Fino a quando non è arrivata l’orizzontalizzazione delle organizzazioni che ha creato fluidità nei ruoli, schiacciando le gerarchie. E le promozioni. Su tutto si è però abbattuta come un’onda anomala la pandemia che ha portato i lavoratori a rivedere il valore del tempo, soprattutto della vita privata e delle relazioni." "Risultato? È venuta a mancare la spinta collettiva verso la carriera, un fenomeno che emerge con molta chiarezza nel Randstad workmonitor del 2024, dove sono stati coinvolti oltre 26mila lavoratori a livello globale, di cui 700 in Italia, considerando generazioni diverse, di età compresa tra i 18 e i 67 anni." A dirla tutta, soprattutto se parliamo dell'Italia, non credo che si tratti di un fenomeno che riguarda solo i più giovani né che si sia generato in corrispondenza della pandemia da Covid-19. Alla luce delle mie esperienze dirette, direi che le ragioni sono altre, molto più profonde e radicate. Che interessano una platea molto ampia, sia come range di età che come tipologia di lavoro che anche come livello salariale. Cosa ne pensate? Anche in base alle vostre esperienze? #lavoro #carriera #carriere #italia #management #leadership #etica https://lnkd.in/dmDjBAti
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AVP Group Talent Acquistion & Retention Partner
7 mesiNella maggior parte dei casi, non ne vale più la pena. Le persone nella valutazione costi/benefici, si rendono conto che "fare fatica" per raggiungere posizioni di responsabilità spesso non é "conveniente". Il perché credo sia ben spiegato nel post. Il punto é in primis rendersi conto di questo cambiamento di fondo (e che non si riferisce a qualche sparuto caso), e attuare delle strategie di conseguenza. Invece vedo e sento (ahimé) anche colleghi HR fare discorsi ormai fuori dal tempo.