“Siamo la media delle persone che frequentiamo.” In Marketers siamo affezionati a questa frase perché pensiamo davvero che il nostro modo di pensare, di agire e di vedere il mondo viene contaminato e influenzato dalle persone che frequentiamo maggiormente. Per questo pensiamo che le community e gli eventi offline sono la risorsa più grande di ogni marketer. Luoghi e occasioni in cui puoi frequentare persone simili a te, con le tue stesse passioni, la tua stessa voglia di fare, lo stesso desiderio di cambiare la propria vita o accelerare il proprio business. Il Marketers World, i meetup in giro per l’Italia, la nostra community privata, sono solo alcuni degli esempi che portiamo avanti ogni giorno per alimentare questo bisogno di frequentare persone simili a noi, che vogliono avere una vita che meriti di essere vissuta grazie alle proprie competenze online. Fino a domani potrai approfittare di uno speciale sconto sul primo anno di abbonamento di Marketers Pro. Vai su wearemarketers.net/pro/ per non perdere l’occasione.
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L'88% delle persone si fida più di una persona che di una pubblicità. Il passaparola esiste da sempre. Studi dimostrano che un consiglio di acquisto da un amico o un parente "converte" meglio di qualsiasi iniziativa di marketing, dando vita al "referral marketing". L'influenza maggiore avviene tramite connessioni personali. Oggi, il passaparola si estende ai personal brand e ai Content Creator noti. Anche senza conoscere direttamente queste persone, proviamo empatia e fiducia simili a quelle con amici e familiari. I consumatori si informano di più prima di acquistare, evidenziando l'importanza delle interazioni personali e delle reti sociali nel formare opinioni e decisioni. L'influenza è legata alle connessioni umane e alla fiducia reciproca. Capire questo dinamismo è cruciale per marketer, imprenditori e chiunque voglia usare l'influenza in modo etico ed efficace oggi. BUBBLEPOD STA PER USCIRE, SEGUITE IL NOSTRO VIAGGIO.
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Hai presente quei video virali che invadono i social? Numeri di visualizzazioni, like e follower sembrano essere la misura definitiva del successo di un contenuto. Ma è davvero così? 🤔 Quanti di questi video riesci a ricordare davvero? Quanti lasciano davvero un segno? Rosario Rapisarda, food content creator, ci mostrerà come la vera forza di un contenuto sta nel messaggio, nella capacità di comunicare valore, ispirare e coinvolgere il pubblico. Le vanity metrics possono essere gratificanti a livello superficiale, certo, ma non sempre riflettono l’impatto reale del nostro lavoro. Un messaggio potente invece può trasformare la percezione di un brand e costruire una community fedele, puntando sulla qualità (e non sulla quantità) delle interazioni. E tu, vuoi imparare come dare più importanza al messaggio quando crei un contenuto? Allora non perderti la settima edizione di Cavalieri Digitali ⚔️ 📍20 e 21 settembre, Capo d’Orlando (ME) https://lnkd.in/depGJvuu
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Lo sappiamo cosa stai pensando: "in casa Officina il venerdì fa brutti scherzi". In realtà è un argomento che spesso trattiamo quando si parla di Social Media Strategy e di crescita sulle piattaforme e spesso, purtroppo, è ancora oggi un aspetto troppo sottovalutato ma che ha un fondo di verità, cioè che ormai senza una destinazione di budget per sponsorizzarsi, non si va da nessuna parte. Nel mondo dei social le aziende sono sempre più presenti, ecco perché le piattaforme danno sempre più priorità non solo al valore che diamo ai nostri contenuti e alla capacità di intrattenere il pubblico ma anche, e in particolar modo, a ciò che siamo disposti a fare per crescere: in poche parole a quanto si è disposti ad investire. Questo, naturalmente, non significa che basta pubblicare un contenuto e sponsorizzarlo per arrivare ai propri obiettivi ma, seguendo una strategia ben precisa e sfruttando gli strumenti di advertising che oggi mettono a disposizione le piattaforme, si possono concretizzare risultati più grandi e specifici. L'argomento è davvero vastissimo, ma tu che idea ti sei fatt*? —————————- Digitalizzati qui⤵️ +39 377 392 1938. info@officina-vettoriale.it officina-vettoriale.it #marketing #marketingitalia #successo #ecommerce #marketingdigitale #business
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Aiuto PMI a ottenere nuovi clienti in 90 giorni con 6 step che le agenzie di marketing non oserebbero dire.
Lo sappiamo cosa stai pensando: "in casa Officina il venerdì fa brutti scherzi". In realtà è un argomento che spesso trattiamo quando si parla di Social Media Strategy e di crescita sulle piattaforme e spesso, purtroppo, è ancora oggi un aspetto troppo sottovalutato ma che ha un fondo di verità, cioè che ormai senza una destinazione di budget per sponsorizzarsi, non si va da nessuna parte. Nel mondo dei social le aziende sono sempre più presenti, ecco perché le piattaforme danno sempre più priorità non solo al valore che diamo ai nostri contenuti e alla capacità di intrattenere il pubblico ma anche, e in particolar modo, a ciò che siamo disposti a fare per crescere: in poche parole a quanto si è disposti ad investire. Questo, naturalmente, non significa che basta pubblicare un contenuto e sponsorizzarlo per arrivare ai propri obiettivi ma, seguendo una strategia ben precisa e sfruttando gli strumenti di advertising che oggi mettono a disposizione le piattaforme, si possono concretizzare risultati più grandi e specifici. L'argomento è davvero vastissimo, ma tu che idea ti sei fatt*? —————————- Digitalizzati qui⤵️ +39 377 392 1938. info@officina-vettoriale.it officina-vettoriale.it #marketing #marketingitalia #successo #ecommerce #marketingdigitale #business
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Consulente e designer per la comunicazione visiva *freelance* | strategie digital marketing e comunicazione | email-marketing | graphic & web design - Creator of Web Model Canvas
Potrei dire che ho passato le ultime 4 settimane facendo la nomade digitale. Potrei dire che avere la possibilità di spegnere il computer e andare a fare un tuffo in mare è meraviglioso. Potrei dire che la ricotta migliore del mondo è qui, che arriva calda al mattino e non hai marchi per riconoscerla. Potrei dire che è stato il giugno più faticoso della mia vita, ma se la gioca col 2023, col 2015 e col 2000. Potrei dire che avere a che fare con le difficoltà fisiche, cognitive ed emotive è estremamente difficile, e nessuno ti insegna ad affrontarle. Potrei dire che ho lavorato malissimo, ma probabilmente è il mese col fatturato più alto dell’anno, ma il merito non è di giugno. Potrei dire che sono sclerata male almeno un paio di volte. Potrei dire che il rumore mi ha devastata, al pari del dormire poco. Potrei dire che per quanto ti organizzi al meglio, la gestione delle persone è sempre imprevedibile. Potrei dire che …. Potrei andare avanti all’infinito solo per raccontare le mie ultime settimane. Ma lo dico ora che è finito, questo mese e questo viaggio. Certo, alcune cose fa figo dirle sui social, altre invece non si raccontano, per pudore e perché non sono abbastanza cool, tanto più su una piattaforma dove si parla di lavoro. Ma qual è la storia che voglio raccontare? Ognuna di queste frasi è vera, ma è solo una faccia frastagliata del poliedro che è la mia vita. Eppure ciascuna ha a che fare col mio lavoro, per un aspetto magari sottile o non pubblicamente conosciuto. I brand, le aziende, le associazioni, ma anche i singoli imprenditori e professionisti hanno la possibilità di scegliere qual è la storia per raccontare il proprio essere, la propria vision. Oggi esistono tanti modi di stare sul mercato: può dipendere dal business, può dipendere dal tono di voce con cui si parla, può dipendere dai canali di comunicazione che si sceglie di presidiare. Io ho deciso di affiancare coloro che scelgono di comunicare, visivamente e con le parole, i propri valori e le proprie storie. Partire da un punto, unire frammenti e sensazioni, e accompagnarli al prossimo step. E poi valutare e ricominciare, perché la comunicazione è così: muta e si adatta col contesto. E voi, qual è la storia che avete deciso di raccontare del vostro brand? Perché almeno questo lo potete fare, decidere e progettare come e cosa raccontare, o decidere di non farlo. Anche quella è una scelta che comunica. #storytelling #comunicazione #consulenza #branding #design #strategiedicomunicazione #storie
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🦖 Quarantenni e Marketer: una specie a Rischio Estinzione! Non te lo nascondo: Per tutto il 2023: mi sono sentito un dinosauro in via d'estinzione. Sono cresciuto professionalmente con Google Adwords e il Copywriting a Risposta Diretta (vecchia scuola), dove o compri o sei fuori. 🧙♂️ La mia generazione ha portato in Italia le prime forme di Funnel, in html e brutte come la fame. Siamo stati pionieri e testimoni del "0.10 centesimi a lead" ... che bei ricordi! Ma ad un certo punto qualcosa è cambiato! Piccoli smanettoni, affiancati da un "mostro" con grandi capacità di calcolo, hanno iniziato a farci le scarpe. E noi, nostalgici e ipocriti, abbiamo tirato in ballo l’esperienza, la capacità strategica e sai cosa? In parte è vero, la strategia è ancora fondamentale. Ma ciò non toglie che tutti questi cambiamenti, mi hanno inizialmente fatto sentire un dinosauro. Ho visto così tanti cambiamenti, in così poco tempo, che da una parte mi eccitavo, dall’altra ho capito che dovevo sgretolare buona parte delle mie convinzioni. Dovevo ripartire nel 2024 con una mente totalmente nuova. E questo post è per te: marketer, quarantenne, che si sente nella stessa situazione. Ecco 4 cose che ho capito (più di altre) negli ultimi 14 mesi: 1️⃣ La Ricerca della Nicchia è Morta 👀 Era il nostro mantra, lo so, ma oggi il mondo cambia idea troppo velocemente per sperare di trovare una “nicchia profittevole”. L’unica certezza è quella di definire (a grandi linee) il tipo di pubblico a cui vendere. Io personalmente uso gli archetipi. 2️⃣ AI: o la Usi o sei Fuori 🤖 Senza AI, oggi, sei come un walkman nell’era dei podcast. Il vintage è affascinante, in esposizione, ma decisamente poco utile nella pratica. Che ti piaccia o no, l’AI da un super potere. Ed è ovvio che se decidi di non utilizzarla, qualcun altro ti supererà nelle performance. 3️⃣ I piccoli sono ormai grandi 🚸 Quelli che fino a qualche anno fa erano cuccioli, oggi sono i nuovi clienti delle aziende con cui lavori. Anche se fai fatica a comprenderlo, è ora di aprire TikTok (come punto di partenza) ed entrare nella mente delle nuove generazioni. Questa, lo ammetto, è stata e rimane ancora oggi una delle sfide più impegnative per me. 4️⃣ Prima spara e poi aggiusta la mira 🎯 Mai come in questo momento è stata valida quest’affermazione. Il mondo corre, e noi dobbiamo correre più veloci. Il mondo cambia idea costantemente e noi dobbiamo essere pronti a cavalcare l'onda. La parola chiave oggi è “flessibilità veloce”. Chi capirà quest’ultimo punto, probabilmente è colui che farà più soldi. 😱 WOW 😱 Quando penso al marketing, oggi non posso fare a meno di immaginare noi quarantenni come dinosauri in giacca e cravatta. Ma poi mi viene in mente James Bond, e mi ricordo che con i giusti gadget, una mente aperta e la nostra esperienza, possiamo ancora essere sul pezzo e avere qualcosa da dire in questo mondo 🤌 Tu come la vedi? Dì la tua nei commenti! 👇
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Alle porte di Ferragosto mi chiedo spesso se abbia senso scrivere qualcosa qui, visto che tutto e tutti paiono fermarsi. Al di là del fatto che preferisco lavorare a luglio e agosto, e di lavoro ce n'è anche in questi mesi un tempo creduti morti, indubbiamente i ritmi sono più lenti e permettono di fare il punto della situazione. Per me il "nuovo anno" continua a coincidere con settembre più che con gennaio, almeno psicologicamente, quindi questo periodo è utile per dedicarmi ad attività che nel frullatore quotidiano finiscono in fondo alla mia lista di priorità. Oggi ho rinfrescato un po' il mio profilo LinkedIn, aggiornando alcune keyword, le competenze, la copertina e riscrivendo le informazioni in cui spiego cosa faccio. Ad esempio, visto che ancora qualcuno mi contatta come sviluppatrice Java (che ho studiato solo per 3 mesi una quindicina di anni fa - mi sento male solo a scriverlo), ho eliminato tutte le competenze di quel settore, lasciando solo la parentesi formativa. Altra cosa che ho ripreso in mano è la newsletter e tutto l'ecosistema che le ruota attorno: a tal proposito, per gli interessati, linko qui il report sullo Stato delle Newsletter in Italia, ad opera di Antonio Bellu, che fa un'interessante fotografia del settore. https://lnkd.in/dGFyba_N Il dato che più mi ha colpito è la ridotta presenza femminile, avrei sinceramente detto il contrario. Anche i dati sugli orari e la frequenza, prova del fatto che ognuno costruisce un ecosistema a sé, con regole e dinamiche proprie, e piuttosto che seguire le regole canoniche conviene sperimentare e capire come reagisce il proprio pubblico. Riflessione che torna utile anche per regolarsi su cosa, come e quanto pubblicare qui su LinkedIn. Insomma, aggiornamenti, studio e ritmi lenti su cui ricostruirne di nuovi sono le mie attività preferite in questo periodo. E voi, a cosa vi dedicate ad agosto se non partite per le ferie?
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Quando a fine 2022 ci trovavamo come carbonari di sera fino a notte fonda per far nascere Emoticom Comunicazione la nostra idea era quella di creare una realtà che sapesse accompagnare le Aziende nel districato e sempre in aggiornamento mondo della Comunicazione Digitale. Serviva quindi dotarsi di una cosa: un linguaggio semplice, intuitivo, universale, immediato per rendere fruibile a qualsiasi Azienda le dinamiche dei singoli canali: dovevamo quindi costruire relazioni semplici ma durature e immediate ma con basi solide. Fu così, tra uno scambio di messaggi su WhatsApp e l'altro che la soluzione era sotto gli occhi di tutti noi: usiamo quotidianamente le #Emoji come linguaggio immediato e universale e lo stesso linguaggio evolve diversamente tra generazioni e sono sempre in aggiornamento per offrire sempre più strumenti per declinare i sentimenti. Siamo sempre stati fan del #Neuromarketing e consideriamo le emozioni centrali in ogni processo di comunicazione. La scelta del naming tutto d'un tratto diventò semplice: Emoticom, con la M, univa Emoji, Emozioni e Comunicazione. Oggi quindi anche noi festeggiamo il #WorldEmojiDay perchè senza quelle faccine, nate nel 1998 in Giappone, ora probabilmente staremo scrivendo un'altra storia. #ComunicazioneDigitale #DigitalMarketing #TourismMarketing
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Emozioni, Immediatezza, Semplicità, Linguaggio Universale: tutto questo sono le #Emoji e senza di loro non esisterebbe Emoticom Comunicazione. La cosa divertente è però vedere come i significati e l'utilizzo cambino a seconda delle Generazioni di utenti: tu ne conosci qualcuno di originale? #WorldEmojiDay #Comunicazione #Neuromarketing
Quando a fine 2022 ci trovavamo come carbonari di sera fino a notte fonda per far nascere Emoticom Comunicazione la nostra idea era quella di creare una realtà che sapesse accompagnare le Aziende nel districato e sempre in aggiornamento mondo della Comunicazione Digitale. Serviva quindi dotarsi di una cosa: un linguaggio semplice, intuitivo, universale, immediato per rendere fruibile a qualsiasi Azienda le dinamiche dei singoli canali: dovevamo quindi costruire relazioni semplici ma durature e immediate ma con basi solide. Fu così, tra uno scambio di messaggi su WhatsApp e l'altro che la soluzione era sotto gli occhi di tutti noi: usiamo quotidianamente le #Emoji come linguaggio immediato e universale e lo stesso linguaggio evolve diversamente tra generazioni e sono sempre in aggiornamento per offrire sempre più strumenti per declinare i sentimenti. Siamo sempre stati fan del #Neuromarketing e consideriamo le emozioni centrali in ogni processo di comunicazione. La scelta del naming tutto d'un tratto diventò semplice: Emoticom, con la M, univa Emoji, Emozioni e Comunicazione. Oggi quindi anche noi festeggiamo il #WorldEmojiDay perchè senza quelle faccine, nate nel 1998 in Giappone, ora probabilmente staremo scrivendo un'altra storia. #ComunicazioneDigitale #DigitalMarketing #TourismMarketing
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Come declinare il concetto di cool per la Gen Z? Questo è stato l’input di un cliente Sidea Group per il lancio sul mercato italiano di una nuova bevanda naturale. Per definire gli orientamenti strategici siamo andati oltre i pregiudizi che accompagnano la Gen Z (i nati nella fascia temporale che va approssimativamente tra il 1995 e il 2010): non è vero che sono sempre connessi, solo il 49% concorda con l’affermazione “I social media sono una parte importante della mia vita”; è uno stereotipo il fatto che siano disinteressati alla politica: sono invece attenti ai valori etici della società moderna. Hanno un senso di equità molto forte, sono contrari ai conflitti e agli estremismi, preoccupati per i cambiamenti climatici e per le ingiustizie sociali. Due le tendenze legate a questo gruppo generazionale che hanno stimolato le nostre riflessioni: i sober party: eventi legati alle nuove tecnologie, alla musica, alla scrittura creativa dove si assapora il gusto del divertimento e della sobrietà non bevendo alcool ma mocktail. L’eccesso non costituisce più un modello sociale di successo; la riduzione delle iscrizioni alle scuole guida; la patente non è in cima alle priorità perché le auto non sono più viste come un biglietto per la libertà o una pietra miliare cruciale della vita, lo status dell’oggetto conta meno per entrare nell’età adulta. Il concetto di cool per la Gen Z è quindi associato alla sobrietà, allo stare insieme, a spazi e tempi di condivisione nei quali misurarsi con la loro conoscenza, alla vitalità e alla sostenibilità. Per la pianificazione delle campagne online abbiamo utilizzato l'analisi generazionale Sidea Group che ci ha permesso di comprendere esigenze, abitudini e preferenze della Gen Z. Ad esempio, sono state organizzate delle flash sales nelle fasce serali, momento della giornata in cui sono più propensi all’acquisto, ottimizzando così il budget di programmatic advertising. “Non avevo mai pensato al concetto di cool associato alla sobrietà. Sarebbe bello poter organizzare sober party per promuovere il nostro brand. Un lavoro molto interessante”. Questo il commento del nostro cliente.
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