PERFORMANCE E RECUPERO Prendo spunto da questo spaccato di intervista di Sinner, al tempo numero 4 al mondo e attuale numero 1 Atp. Nonostante questo sia uno dei periodi più avanzati dal punto di vista tecnologico e di conoscenze in campo prestativo, gli infortuni sono in aumento in molte delle principali discipline. La lettura di Sinner, dal mio punto di vista, è molto interessante e mi permette di fare una riflessione sul calcio. La scelta di quantificare il numero di gare ufficiali, infatti, può preservare l'atleta da una maggior incidenza infortuni, questo fatto è in netta controtendenza con quello che avverrà nella prossima stagione calcistica, che per i top club mondiali, sarà forse la più impegnativa di sempre. La maggior parte dei calciatori migliori al mondo, arriveranno da Europei/Coppa America/Olimpiadi 2024, Stagione sportiva 2024-2025 con nuovo e più impegnativo format Champions League e concluderanno con Mondiale per Club, per poi ripartire con la stagione 2025/2026. Lo sport sta diventando sempre più intrattenimento, questo porta a una congestione di eventi incredibile ed espone gli atleti a un maggior rischio. Questo fatto sta cambiando profondamente il nostro lavoro, diventa davvero difficile concepire l'allenamento come miglioramento delle qualità prestative di un atleta, ma piuttosto, ci stiamo trasformando in gestori delle tecniche di recupero. Quel che dice Sinner è profondamente vero, se vuoi esser la miglior versione di te stesso devi aver tempo per alimentarti, riposare, allenarti seguendo le sensazioni del proprio fisico, e un normale supercompensazione, anche se questo potrebbe deludere i fan.
Post di Simone Cortina
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Ultimamente in Italia si parla molto delle ATP Finals… Ma ci siamo mai chiesti cosa c’è dietro i giocatori che raggiungono questi livelli? Oltre a investire cifre esorbitanti, un atleta deve affrontare anni di sacrifici e allenamenti estenuanti per diventare davvero competitivo. In vendita, accade qualcosa di simile, infatti la capacità di rispondere a un’obiezione con disinvoltura si costruisce con una pratica costante, fino a renderla quasi un riflesso naturale. Anche per noi, diventare davvero efficaci richiede allenamento continuo e l’esposizione a situazioni reali, dove ci prepariamo a ogni possibile reazione, gestendo le obiezioni come se fosse “bere un bicchiere d’acqua”. In fondo, come nello sport, la vendita è una maratona: piccole vittorie giornaliere, impegno incessante e risultati che si costruiscono nel tempo. E proprio come gli atleti, il nostro "allenamento" ci permette di arrivare a un livello di eccellenza dove i risultati non sono solo a livello economico, ma nel nostro caso, messaggi che per esempio recitano: “Ti ringrazio per avermi aiutato, perchè attraverso te ho fatto…” Se ti interessano questi contenuti, colleghiamoci e facciamoci una piacevole chiacchierata a riguardo😃 → Andrea Miggiani🌟 #VenditaConValore #Disciplina #CrescitaProfessionale #SuccessoNellaVendita #ImpegnoQuotidiano #Obiettivi #AtpFinals #MentalitàVincente #ObiezioniSuperate #Sinner #RelazioniDiFiducia #StrategiaDiVendita #VendereConEmpatia #PassionePerLaVendita #CrescitaPersonale #Dedizione
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La #pallavolo è uno sport che unisce tecnica, strategia e potenza fisica. Ogni giocatore sa quanto il gioco rapido e preciso sia fondamentale per fare punto, ma ci sono aspetti che sorprendono anche i più esperti. Ad esempio, il #record per il servizio più veloce mai registrato in questo sport è di 138 km/h, stabilito dal pallavolista Wilfredo León; un dato ci fa comprendere quanto l’impegno e la preparazione fisica degli atleti siano determinanti per raggiungere risultati straordinari. 🚀 Il servizio non è solo un atto tecnico, ma una vera e propria dimostrazione di forza e coordinazione, che evidenzia il #match perfetto tra passione per lo sport e determinazione. #Snaitech #sport #curiosità #pallavolo #volley
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È talmente oltre ogni più rosea e folle aspettativa quello che sta facendo per lo sport italiano Jannik Sinner da provocare quasi una sorta di paradossale assuefazione. Un senso di straniamento. Il rischio - del tutto incredibile, per chiunque conosca anche sommariamente la storia del nostro tennis - di assuefarsi ai successi in sequenza. Anche i più clamorosi, i più impensabili, i più inimmaginabili fino a un anno fa. Sì, un anno, solo un anno per stravolgere la storia non solo del tennis azzurro, ma del nostro sport. Dall’incredibile novembre della Coppa Davis 2023 e da quella pazzesca vittoria su Nole Djokovic in semifinale contro la Serbia, Sinner non si è più fermato. Ha imposto a tutti i suoi avversari uno standard - a cominciare dal fuoriclasse battuto anche ieri a Shanghai - semplicemente inconcepibile. Stracciando ogni record fatto segnare da un tennista azzurro e riscrivendo in una manciata di mesi i limiti e le vette dei più grandi atleti azzurri in assoluto. Non staremo qui a farvi l’elenco delle vittorie di un 2024 da urlo e da perdere il fiato. Vi invitiamo solo a pensare a cosa fosse la storia del tennis italiano 12 mesi fa e cosa sia oggi. Sulle spalle di questo fenomeno. Senza dimenticare le sfortune e quell’ombra che francamente solo qualche svitato nel circuito e chi proprio vuole vedere sempre e comunque la malafede può pensare figlia di una qualche volontà almeno manipolatrice, se non di dolo che proprio non riusciamo a intravedere. La vicenda che ha strappato Sinner alle Olimpiadi, sarà un caso il momento in cui Djokovic è andato a centrare il “suo” 2024. Non sappiamo cosa sarebbe potuto accadere, ormai è storia ed è anche stata una magnifica storia per Nole e tutto il mondo dello sport. Occhi al futuro, sulle ali di un passato così fresco da essere ancora presente. Perché troppo grande per essere valutato fino in fondo. Ci vorrà del tempo e per ora ci godiamo tutto. di Fulvio Giuliani #JannikSinner #Sinner #ShanghaiMasters #Shanghai #Sport
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#JannikSinner dimostra che la vera forza di un campione emerge nelle difficoltà. Dopo mesi difficili, il 1° italiano a vincere lo #USOpen ha mostrato una stabilità mentale straordinaria. Con miglioramenti notevoli nel gioco e una condizione fisica sempre migliore, #Sinner è pronto a lasciare il segno nella storia del #tennis. Senza tempo per vacanze, il suo focus è solo sul lavoro e sul miglioramento continuo. I dettagli nell’articolo di Riccardo Bisti su #ultimabozza ⬇
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Un minimo di analisi sul fenomenale tennis italiano degli ultimi anni - anche alla luce della trionfale settimana di Coppa Davis di Bologna con di fatto la “squadra B” - è estremamente interessante ben oltre l’aspetto strettamente sportivo. Testimonia come, tanto per cominciare, un conto sono i fenomeni assoluti - quelli che nascono una volta ogni trenta o quarant’anni e sono da considerare in qualche misura puri doni della natura - un conto completamente diverso sono i buoni giocatori. Anche i buonissimi, frutto certo di un talento sopra la media, ma soprattutto di un lavoro, di una programmazione, di una scuola che fa la differenza. Tutta la differenza del mondo. Entrando nel dettaglio, Jannik Sinner è il dono del cielo, unito a scelte particolarmente oculate degli allenatori, della scuola dei primi anni e dell’evoluzione da professionista. Poi, ci sono gli altri sei - dicasi sei - giocatori italiani nei primi 50 al mondo, cui aggiungiamo altri due fra la 51ª e la 100ª posizione della classifica Atp. Una cosa mostruosa: un giocatore su sette dei primi 50 è italiano e praticamente uno su 10 dei primi 100. Questo è il frutto esclusivamente di programmazione e capacità di guardare a medio e lungo termine, sfruttando anche la lunghissima onda generata dal fenomeno assoluto dai capelli color carota. E qui si va ben oltre il tennis e lo sport: questa è l’Italia che vorremmo vedere in mille altri settori e che troppe volte non scorgiamo. Un’Italia che non si affida allo stellone, un Paese che fatica, suda, impara dai propri errori, cade, si rialza e riparte. Questo conta molto, ma molto di più dell’occasionale fuoriclasse. In tanti ambiti ne abbiamo, grazie al cielo, perché siamo un grande Paese dalla grandissima tradizione. Non altrettanto spesso dietro il talento puro costruiamo sistemi vincenti. Per egoismo, superficialità, fretta, poca voglia di faticare. Godiamoci il tennis, ma proviamo a imparare qualcosa. La Ragione
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Siamo al top nella #pallavolo femminile, nel tennis (e non lo eravamo mai stati), primi nel medagliere dell’#atletica agli europei (e non lo eravamo mai stati), nel #motomondiale sia come moto che come piloti, nello #sci (primi nel medagliere olimpico giovanile e non lo eravamo mai stati)..e potrei andare avanti…ma vuoi mettere il gusto di “lamentarsi per una sconfitta” di una squadra di #calcio agli europei (vinti peraltro solo 3 anni fa!)! È vero, abbiamo giocato male, anzi malissimo e non solo nell’ultima partita giocata. È mancata #qualità, #organizzazione, #voglia di #vincere e predisposizione al #Sacrificio (parola che i guru della comunicazione di Team dicono non si dovrebbe mai “usare”…ma non mi trovano d’accordo). Abbiamo #perso, vero, ma tutti i più vincenti hanno perso tantissimo, sbagliato ancora di più e hanno usato la #sconfitta non per #lamentarsi ma per migliorare e hanno “celebrato” le #vittorie, anche quelle di poco valore, perché erano la conferma che il percorso era quello giusto. Ascoltate questi passaggi di Paolo Maldini, Roger Federer, Antetokounmpo tra i tanti altri esempi di grandi sportivi: - https://lnkd.in/dAT2vtey - https://lnkd.in/dE9J35iT (dal minuto 13.00) - https://lnkd.in/dwdtpzVN Facciamo pace con la #sconfitta, non lamentiamocene ma usiamola piuttosto come #lezione per diventare sempre più #resilienti e #vincenti! E sopratutto, facciamo fare sport ai nostri figli, sopratutto sport di squadra e sport che richiedano “#Sacrificio” e avremo dato il nostro contributo allo sviluppo di quelle “soft skills” che saranno utili per diventare ottimi #professionisti in qualsiasi ambito si troveranno ad operare.
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Disciplina a cominciare dai piccoli gesti.
Amministratore Delegato Finanziaria Regionale Abruzzo SpA Presidente Osservatorio Nazionale Infrastrutture di Confassociazioni PhD in Il Pensiero Politico nella storia moderna e contemporanea
🔴 Per capire chi è #Sinner, comprendere il suo rigore e la sua abnegazione, basta vedere questo video. 🔴 Vince nel 2013 il campionato italiano Under 12, che gli consentirà di rappresentare l'Italia ai Campionati mondiali di Miami, e come primo atto pulisce e rimette a posto il campo da tennis come se nulla fosse. 🔴 Oggi, grazie alla sua famiglia, Sinner è l'esempio più alto e più vero per spiegare ai nostri giovani che l'educazione, l'impegno, il senso di responsabilità e il comportamento corretto sono elementi imprescindibili per avere successo nella vita. 🔴 L'anomalia della leadership di Sinner è solo apparente, perchè oltre alle doti tecniche, sono proprio l'umiltà e l'empatia di chi conosce il valore del sacrificio (famiglia normale che ha sempre lavorato e che a 12 anni lo lascia andare via di casa per giocare a tennis) ad averlo fatto diventare negli anni una persona vincente. 🔴 Nella vita prima che nello sport.
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Un minimo di analisi sul fenomenale tennis italiano degli ultimi anni - anche alla luce della trionfale settimana di Coppa Davis di Bologna con di fatto la “squadra B” - è estremamente interessante ben oltre l’aspetto strettamente sportivo. Testimonia come, tanto per cominciare, un conto sono i fenomeni assoluti - quelli che nascono una volta ogni trenta o quarant’anni e sono da considerare in qualche misura puri doni della natura - un conto completamente diverso sono i buoni giocatori. Anche i buonissimi, frutto certo di un talento sopra la media, ma soprattutto di un lavoro, di una programmazione, di una scuola che fa la differenza. Tutta la differenza del mondo. Entrando nel dettaglio, Jannik Sinner è il dono del cielo, unito a scelte particolarmente oculate degli allenatori, della scuola dei primi anni e dell’evoluzione da professionista. Poi, ci sono gli altri sei - dicasi sei - giocatori italiani nei primi 50 al mondo, cui aggiungiamo altri due fra la 51ª e la 100ª posizione della classifica Atp. Una cosa mostruosa: un giocatore su sette dei primi 50 è italiano e praticamente uno su 10 dei primi 100. Questo è il frutto esclusivamente di programmazione e capacità di guardare a medio e lungo termine, sfruttando anche la lunghissima onda generata dal fenomeno assoluto dai capelli color carota. E qui si va ben oltre il tennis e lo sport: questa è l’Italia che vorremmo vedere in mille altri settori e che troppe volte non scorgiamo. Un’Italia che non si affida allo stellone, un Paese che fatica, suda, impara dai propri errori, cade, si rialza e riparte. Questo conta molto, ma molto di più dell’occasionale fuoriclasse. In tanti ambiti ne abbiamo, grazie al cielo, perché siamo un grande Paese dalla grandissima tradizione. Non altrettanto spesso dietro il talento puro costruiamo sistemi vincenti. Per egoismo, superficialità, fretta, poca voglia di faticare.Godiamoci il tennis, ma proviamo a imparare qualcosa. di Fulvio Giuliani
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FARE O NON FARE ECONOMIA DI INSEGNAMENTI (E BATOSTE) Durante gli scorsi europei di nuoto di Belgrado a fine giugno, questo ragazzo (mio figlio) ha conquistato la medaglia di bronzo nello sport dei tuffi dal trampolino da 1 mt. Nelle qualificazioni dal trampolino da 3 mt invece qualcosa è andato storto e non è riuscito ad accedere alla finale. Tutto sommato un ottimo risultato quello di conquistare una medaglia alla prima esperienza nella categoria assoluta internazionale. Ho notato che Stefano presenta sempre, anche in qualificazione, serie di tuffi dal coefficiente molto alto, laddove invece molti altri fanno “economia” cercando di fare il possibile per assicurarsi comodamente il posto nei primi 12 in classifica. Così faccio notare a Stefano se non sia il caso di fare la stessa cosa, ovvero tuffi più facili, fatti bene “e poi ci pensiamo in finale”. “No” mi risponde, “sono qui per imparare sia a gestire i tuffi più complicati che l’emotività di queste gare. Se non imparo ora e in queste gare, quando?” Sono rimasta interdetta! Accettare il rischio della sconfitta e scommettere fino in fondo su se stessi è una lezione di grande valore. L'approccio di Stefano mi ha insegnato un’altra volta che è solo spingendo i propri limiti e affrontando le difficoltà che si può veramente crescere e migliorare. Non sempre la strada più facile è quella che ci porta più lontano. Le vere conquiste arrivano quando siamo disposti a rischiare il tutto per tutto, abbracciando le difficoltà e le sconfitte come parte del processo di crescita. #resilienza #coraggio #imparare #crescita #successo #fallimento #motivazione #sport #tuffi #lezionedivita #belgrado2024
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🎾 **Novità dal mondo del tennis!** L’ITF ha annunciato che dal 1° gennaio 2025 ci sarà il via libera al coaching durante tutti i tornei di tennis. Questa decisione rappresenta un cambiamento significativo, aprendo la strada a nuove strategie e supporto per gli atleti in campo. Il coaching non è solo una questione di tattiche, ma offre un sostegno emotivo fondamentale. Gli atleti possono contare su un aiuto prezioso per gestire la pressione, mantenere la concentrazione e adattarsi ai cambiamenti del gioco. Questo approccio integrato può davvero fare la differenza nelle performance, aiutando i giocatori a esprimere il loro potenziale al massimo. Siamo curiosi di scoprire come questa novità influenzerà le dinamiche dei tornei e il percorso dei tennisti. Che ne pensate? Secondo voi cosa rappresenterà per il tennis? #Motivazione #Obiettivi #MentalitàVincente #Successo #TCoP #Coaching #SportCoaching #Sport #Tennis
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