Così scrive la docente di lettere dott.ssa Onelia Oriola dopo aver letto il "Canto delle mie Cicale" di Santina Spiriti
Così scrive la docente di lettere dott.ssa Onelia Oriola, dopo aver letto il "Canto delle mie Cicale":
"... L'Opera si presenta come una tavolozza di "sensazioni".
A differenza di tanti altri autori che pur definendoli oggettivi, cantano la Natura sempre attraverso il proprio stato d'animo dal quale viene specchiata, l'autrice di questo testo la coglie invece, nella immediatezza delle proprie sensazioni che si combinano procedendo, in mille modi, in una tavolozza quanto mai doviziosa di colori, di profumi e di echi.
L'Opera è una infinità di sensazioni visive, uditive, tattili, olfattive che si susseguono incessantemente.
Le voci dell'anima che vibrano in modo costante nelle cinque parti del contenuto, sono all'unisono le tavolozze del profondo UMANO femminile.