La conciliazione famiglia-lavoro vista dai papà

La conciliazione famiglia-lavoro vista dai papà

In una ricerca del Pew Research Center effettuata nel 2013 su famiglie con entrambi i genitori che lavorano, il 46% dei padri ha dichiarato di non trascorrere abbastanza tempo con i propri figli, contro il 23% delle madri.

La domanda sulla conciliazione lavoro-famiglia viene sempre rivolta alle donne, quasi mai agli uomini. Anzi, quando agli uomini viene chiesto come conciliano la propria carriera con i propri interessi personali, spesso ci si riferisce al tempo che hanno da dedicare allo sport o a qualche hobby, difficilmente la domanda riguarda l'ambito familiare e, in particolare, lo spazio per i figli.

Ed ecco allora che Time ha deciso di indagare questo tema in un recente articolo intervistando 7 Dirigenti d'azienda e chiedendo loro come riescono a bilanciare gli impegni della loro carriera con la presenza in famiglia e il rapporto con i loro figli.
La conclusione di uno dei padri è, secondo me, la riflessione più importante: l'azienda può organizzare tutte le iniziative che vuole per mostrare di essere disponibile e flessibile nei riguardi delle necessità dei propri dipendenti, ma finché non saranno i manager a dimostrare per primi di dare più peso alla famiglia, tutti gli altri dipendenti non sentiranno di poterlo fare anche loro.

Ho appena avuto modo di verificare 'sul campo' questa riflessione parlando con un'amica di mia madre: sua figlia vive in Irlanda da ormai diversi anni, è sposata e ha due figli, ma riesce a gestirsi pur non avendo famiglie a supporto (anche il marito è italiano) grazie al fatto che mamma e papà possono lavorare da casa a turno, uno la mattina e l'altro il pomeriggio. Questo perché il 'grande capo' dell'azienda pensa che la famiglia sia la cosa più importante e lascia ai dipendenti piena flessibilità organizzativa.

Le risposte date dai padri nelle interviste dell'articolo di Time denotano in molti casi il tentativo di creare momenti di relazioni unici con i propri figli: c'è chi definisce la colazione del sabato come il momento per aggiornarsi su quello che accade, chi porta con sé la figlia nei viaggi di lavoro, chi dedica una sera alla settimana per un tipo di attività da fare insieme cercando di essere il più possibile costante. Oppure cercano un coinvolgimento nella vita dei figli allenando la sua squadra sportiva o sostenendoli di persona in momenti importanti. Alcuno creano delle routine condivise come la preparazione dei pancake per la colazione o un appuntamento bimestrale per fare insieme qualcosa che interessi entrambi, ma per tutti vale la regola fondamentale di considerare questo impegno più importante di tutto il resto.

La conclusione che la paternità, come la maternità, aiuta a essere manager migliori è condivisa da molti: pazienza, necessità di utilizzare diverse tecniche di approccio per arrivare al risultato, propensione ad accettare i rischi e capacità di lasciare più autonomia, sono le qualità che si fortificano nell'ambito famigliare e intervengono positivamente su quello lavorativo.

Ma il vero cambiamento verso un modello dove anche i padri si aspetteranno di poter dare più attenzione alla famiglia potrebbe venire dall'ingresso nel mondo del lavoro delle nuove generazioni. Nell'articolo si fa riferimento alla crescente attenzione dei nuovi assunti rispetto a questo tema e anche in Italia, Alessandro Profumo ha prospettato che i giovani porteranno in azienda valori nuovi fra i quali la conciliazione, anche per gli uomini.

Speriamo avvenga presto.

Fonti esterne per approfondimenti
L'articolo pubblicato da Time

 Queste e altre riflessioni sulla vita in ufficio, e fuori, sul blog www.from9to9.com

Per visualizzare o aggiungere un commento, accedi

Altre pagine consultate