Pur SENZA COMMETTERE un CRIMINE, si può essere COMPLICI
Non sono in molti a conoscerlo Javier Marias. Scrittore, traduttore, giornalista spagnolo, ossessionato dall’inattendibilità narrativa, lontano da qualsiasi forma di realismo.
Lo conobbi grazie a “Un cuore così bianco”, che gli valse il premio della Critica. Una delle più magistrali scene narrative dell’autore, la cui chiave di lettura è insita nel titolo, tratto dal Macbeth di Shakespeare, una citazione che allude alla consapevolezza di chi, pur senza commettere un crimine, ne è complice.
L’ispirazione shakespeariana la si trova in più romanzi di Marias, come “Domani nella battaglia pensa a me”, citazione tratta dal Riccardo III, che prelude a un’altra narrazione sulla ambiguità morale, il segreto e il tradimento.
Per lo scrittore spagnolo la letteratura, è un "modo superstizioso di spiegare l'inesplicabile". A differenza della vita che è “un fiume disseminato di enigmi, che muta il suo percorso a seconda della sponda da cui lo si guarda”.
Ambigui sono gli uomini, le donne e i rapporti che intrattengono. Il sesso e la castità, gli amori e le amicizie, i piaceri e i dispiaceri. La fedeltà e il tradimento. Ambigui sono il passato e il futuro, il ricordo e la dimenticanza. Per non parlare della morale e della giustizia.
Javier Marías scoperchia il baule quel tanto che basta per farci dire "ecco, ho visto". Adesso basta, chiudo l'ultima pagina. E il peggio resta indietro.