La #COP29 di #Baku ha segnato un punto di svolta nella lotta ai cambiamenti climatici, ma non è esente da #critiche. L'obiettivo raggiunto dei 300 miliardi di dollari all'anno per contrastare i cambiamenti e investire su misure di adattamento ai cambiamenti per i paesi più colpiti, è un passo avanti, ma rimane inferiore alle necessità reali dei Paesi in via di sviluppo (1300 proposti e 2400 quelli necessari secondo la comunità scientifica). Inoltre, sono emerse preoccupazioni sulla lentezza nell'implementare gli accordi precedenti e sulla mancanza di ambizione in alcune aree (leggasi la totale mancanza -per motivi diversi- di #USA e #Russia e la voce flebile di CINA e INDIA). Nonostante le criticità, la COP29 ha ribadito l'#urgenza di agire e ha aperto la strada a nuove collaborazioni internazionali. Quali azioni concrete dobbiamo intraprendere per accelerare la transizione verso un futuro sostenibile? La COP29 ha un impatto diretto sulle aziende... Le decisioni prese a #Baku influenzeranno le politiche climatiche globali e le regolamentazioni ambientali, creando nuove opportunità e sfide per le imprese. Le aziende che si adatteranno rapidamente ai cambiamenti climatici e investiranno in soluzioni sostenibili saranno avvantaggiate. Come stanno rispondendo le aziende italiane a queste sfide? Quali sono le best practice per una transizione ecologica di successo? Una strada ancora da tracciare e sempre più in salita... #COP29 #cambiamentoclimatico #sostenibilità #aziende #economiaverde #greeneconomy, #energiapulita, #adattamentoclimatico. #AlbertoPiovan Piovan & Segat https://lnkd.in/d3PGFJVm
Post di Alberto Piovan
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Lunedì 11 novembre si è aperta a #Baku, in Azerbaigian, la ventinovesima edizione della #COP (Conferenza mondiale sul clima delle Nazioni Unite) che si concluderà, salvo proroghe, il 22 novembre. Si tratta di un evento considerato cruciale “sulla carta” ma che arriva dopo una lunga serie di #summit che, nel corso degli anni, hanno portato a un significativo ritardo nell’azione climatica. Sul fronte della mitigazione dei cambiamenti climatici, infatti, i progressi fatti dal 2019 in poi sono stati estremamente limitati. Come evidenziato nell’articolo “Al via la Cop29: come ci si arriva e di cosa si discuterà a Baku”, pubblicato dalla testata giornalistica “Valori”, questa edizione della COP sottolinea l’urgenza di rafforzare gli impegni di tutti i Paesi per affrontare il cambiamento climatico. Tra i principali temi in agenda ci sono: ➡ la definizione degli #obiettivi di riduzione delle emissioni; ➡ l’aumento dei #fondi per adattamento e resilienza; ➡ l’istituzione di concreti meccanismi per #finanziamenti miliardari “loss and damage” a supporto dei Paesi vulnerabili che, fino ad oggi, sono stati stanziati tra ‘strette di mano e grandi sorrisi’; ➡ la regolamentazione per il #commercio di crediti di carbonio. Cosa ci si aspetta concretamente dalla Cop29? Considerando i recenti eventi e il contesto di emergenza globale è lecito attendersi almeno una nuova roadmap, accompagnata da impegni solidi e idee concrete da parte dei diversi Paesi. La mitigazione dei cambiamenti climatici non può più essere messa da parte, come accaduto alla COP27. In attesa che i Paesi definiscano i Contributi determinati a livello nazionale (NDC), per cui è essenziale stabilire anche un quadro di riferimento univoco ed evitare che ogni governo li declini a modo proprio, sarà fondamentale compiere importanti passi avanti, come già discusso nella sessione intermedia di giugno. Un primo passo necessario consiste nel rendere chiaro e inequivocabile il percorso di “transitioning away”, perlomeno per quanto riguarda l’uso del carbone, un tema che continua a dividere la comunità internazionale. #connecto #energy #sostenibilità #conferenzasulclima #COP29
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COP29: COSA È STATO DECISO? COSA È CAMBIATO? La #COP29 di Baku si è conclusa durante la notte di sabato 23 ottobre. L’obiettivo principale era di trovare l’accordo sul Nuovo Obiettivo Quantitativo Globale (#NCQG), cioè i trasferimenti dal nord al sud del mondo, al fine di consentire ai paesi in via di sviluppo di avere i capitali necessari per contribuire alla mitigazione dei cambiamenti climatici e adattarsi ai loro impatti. L’obiettivo non soddisfa i paesi più vulnerabili ma c’è ed è un punto di partenza: 300 miliardi di dollari all’anno entro il 2035, con la possibilità di arrivare anche 1.300 miliardi di euro. Ci sono stati tuttavia dei passi indietro: - sparisce la citazione “#transitionaway” per i combustibili fossili come era stato deciso durante #COP28 a Dubai - le discussioni su mitigazione e adattamento non vedono grandi novità, mancano di azioni concrete per limitare l'aumento della temperatura globale entro 1,5° - la parola “#intersezionalità” riguardante la giustizia climatica viene sostituita con “#multidimensionalità” dandogli un tono più blando - non viene riconosciuta la protezione delle #attiviste per l’ambiente Anche per il filone #Biodiversità non ci sono passi avanti e non ci sono stati accordi decisivi per coordinare le due COP (clima e biodiversità). Non ci si può astenere inoltre dal citare la probabile uscita di #USA dall’Accordi di Parigi, le cui emissioni pesano per il 14% su quelle globali totali. Nonostante la lentezza e le polemiche dei vari paesi membri, la #UNFCCC deve continuare ad esistere in quanto il multilateralismo rimane al momento un’importante via per risolvere le crisi globali.
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La COP29 Azerbaijan, svoltasi a Baku dall’11 al 22 novembre 2024, ha affrontato l’emergenza climatica in un anno segnato dal superamento stabile della soglia di 1,5 °C di #riscaldamento_globale. Il documento finale impegna i paesi a stanziare 𝟯𝟬𝟬 𝗺𝗹𝗱 𝗨𝗦𝗗 all’anno fino al 2035, con un incremento auspicato a 𝟭 𝟯𝟬𝟬 𝗺𝗹𝗱 𝗨𝗦𝗗. Tuttavia, l’accordo è stato giudicato insufficiente da molti paesi del Sud globale, che hanno evidenziato promesse finanziarie non all’altezza delle sfide. Tra i temi principali, il 𝘀𝗲𝘁𝘁𝗼𝗿𝗲 𝗮𝗴𝗿𝗶𝗰𝗼𝗹𝗼 è emerso come responsabile del 30 % delle emissioni globali e, al contempo, vittima di eventi climatici estremi. È stata presentata l’iniziativa “Harmoniya” e sono state discusse politiche innovative come quelle danesi, in un contesto che richiede urgentemente nuovi modelli sostenibili. La conferenza ha gettato basi importanti, ma con molte sfide ancora irrisolte, le quali costituiranno un pesante legato per la #COP30, che si terrà a Belém, in Brasile. www.goodfoodconsulting.it
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Iniziano domani i lavori della COP29 Azerbaijan. L'agenda prevede i temi della finanza climatica (sul tavolo una prima proposta Macron), l'aggiornamento degli obiettivi dei singoli paesi non abbastanza ambiziosi (NDC da rivedere per il 2025), come garantire trasparenza nei dati sul clima (affidabilità e competenza) e l'azione per l'adattamento al cambiamento climatico. Io interverro' i giorni 16 e 18 sul tema adattamento e gestione delle risorse idriche. È chiaro che gli eventi politici americani e le guerre in corso creano fibrillazioni. Ma gli eventi estremi meteoclimatici non attendono l'agenda politica. I danni nel #mediterraneo, le #siccità in Europa, i fenomeni ripetuti che vediamo qui ed ora, impongono di agire. Serve ambizione e serve fare scelte. Pagare per la transizione (mitigazione) significa anche pagare meno per l'adattamento. Ed il prezzo dell'adattamento è sia economico che di vite umane. Fate sentire la vostra voce perché ce n'è gran bisogno. Agire ora, Agire tutti. #CambiamentoClimatico #sostenibilità #ClimateChange ImprontaZero - Il periodico della sostenibilità #COP29 BPSEC srl Acqua Novara.Vco SpA Confservizi Piemonte - Valle d'Aosta Utilitalia
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💡 Cosa ci rimane di questa appena conclusa COP29 Azerbaijan? La consapevolezza di un lieto fine o solo dell'amaro in bocca? Nell'articolo pubblicato su Linkiesta, Andrea Barbabella ne parla in termini di "sano realismo" e "realtà", in cui la realtà è quella di una 𝐜𝐫𝐢𝐬𝐢 𝐜𝐥𝐢𝐦𝐚𝐭𝐢𝐜𝐚 che, numeri alla mano, avanza rapidamente e senza fare sconti. Importanti sono anche i #numeri emersi dalla COP: 100, 300 e 1.300 che riflettono, nostro malgrado, la vittoria del realismo sulla realtà... e cioè? ❓ Per saperne di più leggi l'articolo al seguente link 👉 https://lnkd.in/dNrUmZ37 🌐 𝘪𝘯𝘴𝘪𝘨𝘩𝘵𝘊𝘖𝘗29 è la nostra iniziativa per riportare e analizzare le prospettive e le aspettative derivanti dai lavori emersi durante i giorni di COP. #COP29 #Baku #GreenerTogether #insightCOP29
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Nei primi giorni di #COP29 abbiamo visto i numeri: ridotti dei partecipanti alla conferenza di quest’anno, prevedibili quelli dei lobbisti oil&gas - ben 1773 presenti, e più o meno inaspettati delle nazioni che hanno deciso di ritirare la propria delegazione dai negoziati, tra cui la Papua Nuova Guinea e l’Argentina di Milei, negazionista climatico dichiarato e simpatizzante di Donald Trump. E, intanto, i numeri della crisi climatica continuano a salire: le emissioni di CO2 dai settori dell’energia e dell’industria sono aumentate del 60% dal Summit di Rio del 1992 (dati International Energy Agency (IEA). E così, continuano a crescere anche il numero dei giorni e mesi più caldi mai registrati, i disastri naturali amplificati dalla crisi climatica e i decessi a causa degli eventi climatici estremi. Ma in questa pioggia di sfiducia e contraddizioni, c’è una sola certezza: la COP è l’unico strumento e spazio di confronto che tutti i paesi hanno a disposizione per far valere la propria voce sulla questione climatica. Un valore cruciale, soprattutto per le nazioni in via di sviluppo e gli stati insulari, che pur contribuendo in maniera ridotta alla crisi climatica in atto, ne subiscono in maniera sproporzionata gli effetti. Questi paesi non hanno accesso ai tavoli decisionali dominati dalle grandi potenze industriali, come ad esempio il G20, che invece sono le principali responsabili del disastro in corso. Riprendiamo le parole del giornalista Ferdinando Cotugno: “La tendenza inizia a essere evidente, il club dei sociopatici sovranisti ha preso di mira le conferenze sul clima. Stanno provando a svuotare questa istituzione, che è imperfetta e forse rotta, ma è anche l'unico spazio per le vittime della crisi climatica per far valere le proprie ragioni. È rotta e va aggiustata, non dismessa.” Noi, non vogliamo perdere: né la fiducia negli accordi e nelle azioni internazionali, né la lotta contro la crisi climatica. 💭 Cosa ne pensi? Hai fiducia nelle COP? Scrivicelo nei commenti 👇🏼 zeroCO2 x Greencome #COP29 #COP #UnitedNations #crisiclimatica #giustiziaclimatica
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Dall’11 al 22 novembre, l’Azerbaigian ospiterà la COP29: sarà il cuore pulsante del dibattito internazionale sulla lotta ai cambiamenti climatici. Una sfida che interessa tutti i Paesi e che richiede un impegno condiviso e ambizioso. La 29esima Conferenza quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (COP29) rappresenta un’occasione cruciale per rilanciare le azioni globali necessarie per affrontare le emergenze ambientali e climatiche che stanno devastando il pianeta, con conseguenze particolarmente gravi per le nazioni più vulnerabili. In una fase in cui i cambiamenti climatici mostrano con evidenza drammatica i loro effetti, la scelta dell’Azerbaigian come sede della COP29, più precisamente presso la sua capitale, ossia Baku, assume un significato speciale. La regione del Caucaso si trova infatti al centro di numerose sfide ambientali che la rendono un luogo simbolico per ospitare questo evento, attirando l’attenzione di governi, organizzazioni internazionali, società civile e aziende di tutto il mondo. Alla conferenza parteciperanno rappresentanti di circa 190 Paesi, i quali affronteranno temi cruciali come la riduzione delle emissioni di gas serra, il finanziamento delle iniziative per il clima e la protezione delle popolazioni maggiormente esposte agli effetti del riscaldamento globale. Un nuovo obiettivo globale per il finanziamento climatico Un tema di particolare rilevanza nell’agenda della COP29 è l’implementazione di un nuovo obiettivo globale per il finanziamento climatico, un aspetto che negli ultimi anni è stato fonte di discussioni intense e, in alcuni casi, di controversie. Il finanziamento è considerato uno dei pilastri per permettere ai Paesi più vulnerabili di adattarsi ai cambiamenti climatici e di mitigarne gli effetti, ma la disponibilità delle risorse economiche necessarie rimane una delle principali sfide. Durante i precedenti incontri internazionali, come l’Accordo di Parigi del 2015, i Paesi industrializzati si erano impegnati a destinare almeno 100 miliardi di dollari all’anno ai Paesi in via di sviluppo entro il 2020. Tuttavia, nonostante i numerosi impegni, questa cifra non è stata ancora completamente raggiunta. La COP29 rappresenta quindi un’opportunità per ridefinire gli obiettivi e aumentare la fiducia e la trasparenza tra gli stati firmatari, rafforzando la cooperazione internazionale e assicurando un supporto finanziario adeguato alle esigenze di chi subisce maggiormente gli impatti climatici. La transizione verso un’economia a zero emissioni di carbonio Un altro punto cruciale dell’agenda riguarda la transizione verso economie a zero emissioni di carbonio, che rappresenta una sfida non solo tecnologica, ma anche politica ed economica. Ridurre le emissioni nette di carbonio a zero entro la metà del secolo è un obiettivo che si può raggiungere soltanto attraverso cambiamenti radicali nei settori energetico, industriale e dei trasporti. La graduale eliminazione
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Mancano due mesi alla COP29 Azerbaijan , l’appuntamento annuale della diplomazia climatica. Prima di ogni COP c’è tanto lavoro, insieme a tante speranze, voglia di cambiamento concreto e ambizioni. L’obiettivo è arrivare alla COP con qualcosa di concreto su cui ragionare e discutere. Durante Cop29 si dovrà stabilire un nuovo obiettivo finanziario globale: più denaro dai paesi ricchi al Sud globale per finanziare la transizione. Nel 2009 le nazioni industrializzate promisero cento miliardi di dollari l’anno entro il 2020, obiettivo che in verità è stato raggiunto solo nel 2022. Per il 2025 serve una nuova cifra. Prima di COP, dicevamo, si lavora tanto: incontri, piani d’azione, etc. Per questo EU Environment and Climate e European Commission hanno organizzato una sessione di lavori sul Climate Risk Management dove ho avuto il piacere di partecipare e intervenire. 9 ore di lavori con massimi espertə del cambiamento climatico per riflettere sulla strada da seguire per rispondere ai rischi climatici e per proporre azioni concrete da applicarsi nel breve, medio e lungo termine. Abbiamo parlato di dati, di finanza climatica, di disinformazione climatica, di democratizzazione dei dati e di una comunicazione più vicina a tutti i gruppi sociali e ancora di comunità vulnerabili e di migrazione climatica. Adesso non ci resta che continuare a lavorare per azioni più concrete e permettere che nessuno sia lasciato indietro! Grazie a EU Environment and Climate e European Commission per avermi invitato! #sdgs #climateaction #cop29 #agenda2030
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🌍 Nuovi Obiettivi di Finanza Climatica e il Ruolo dell’Italia a COP29 🌍 🎙️ Ho intervistato Valter Maggi dell’Università degli Studi di Milano-Bicocca per approfondire temi cruciali emersi durante la COP29, il vertice globale sul cambiamento climatico. Abbiamo parlato di finanza climatica, nuovi impegni internazionali e, soprattutto, del ruolo che l’Italia può giocare in questa sfida epocale. https://lnkd.in/d_2Svbr5
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