Analisi lucida e che coglie nel segno. Il tema, spesso relegato a discussioni per addetti del settore (certo i primi a essere preoccupati), ci riguarda in realtà tutti.
Post di Chiara Garofoli
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Voglio condividere con voi un articolo di oggi del Corriere della Sera che mette in luce una questione cruciale per l’industria dei dispositivi medici: il sistema di #payback sanitario. Mi unisco all'appello di Confindustria Dispositivi Medici e di molte aziende del settore per rivedere questa normativa che mette a rischio la nostra capacità di innovare e fornire tecnologie salvavita. 🔎 "Pagare per noi significa rinunciare a crescere. Dal 2019 investiamo meno in ricerca e sviluppo per far fronte ai rimborsi." Vi invito a leggere l'articolo completo per comprendere meglio le sfide che stiamo affrontando e l'urgenza di trovare una soluzione. È un tema che riguarda non solo le aziende del settore, ma soprattutto la salute e il benessere di tutti noi. È fondamentale che il nostro impegno nel migliorare la vita dei #pazienti non venga compromesso da misure finanziarie insostenibili. Unitevi a noi nella lotta per un futuro più giusto e sostenibile per il settore dei dispositivi medici! #NoPayback #DispositiviMedici #BBraunIT
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Siamo di fronte un sistema sanitario che è veramente al collasso. Forse è ora di rivedere ruoli, modalità, marginalità e logiche di distribuzione del denaro e del valore. Altrimenti lo stato rimane sempre il paracadute di qualsiasi cosa. Formazione, unicità, condivisione e creazione di valore vero, senza speculare è la missione che ognuno di noi deve avere in questo millennio per dare sostenibilità all'ambiente umano.
Voglio condividere con voi un articolo di oggi del Corriere della Sera che mette in luce una questione cruciale per l’industria dei dispositivi medici: il sistema di #payback sanitario. Mi unisco all'appello di Confindustria Dispositivi Medici e di molte aziende del settore per rivedere questa normativa che mette a rischio la nostra capacità di innovare e fornire tecnologie salvavita. 🔎 "Pagare per noi significa rinunciare a crescere. Dal 2019 investiamo meno in ricerca e sviluppo per far fronte ai rimborsi." Vi invito a leggere l'articolo completo per comprendere meglio le sfide che stiamo affrontando e l'urgenza di trovare una soluzione. È un tema che riguarda non solo le aziende del settore, ma soprattutto la salute e il benessere di tutti noi. È fondamentale che il nostro impegno nel migliorare la vita dei #pazienti non venga compromesso da misure finanziarie insostenibili. Unitevi a noi nella lotta per un futuro più giusto e sostenibile per il settore dei dispositivi medici! #NoPayback #DispositiviMedici #BBraunIT
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Se adottassimo la livella nel mondo della salute e anche in quello della vista? Se ogni attore del processo che porta l'utente a vedere e stare meglio fosse concordato tra gli attori di questo percorso al fine di dare tutti il meglio in ogni suo passaggio? Se anche nell'Ottica facessimo un esame di coscienza su quello che possiamo e dobbiamo fare in virtù del nostro bagaglio culturale e titolo di studio? Noi siamo seri: apparteniamo al mondo della salute.
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LE ASSOCIAZIONI DEL COMPARTO DEI DISPOSITIVI MEDICI AI MINISTRI #SCHILLACI, #GIORGETTI, #URSO E AL PRESIDENTE #FEDRIGA: NECESSARIA CONVOCAZIONE URGENTE DEL TAVOLO TECNICO SUL #PAYBACK #ROMA, 21-10-24 – Le principali associazioni rappresentative del comparto dei dispositivi medici hanno inviato una nuova comunicazione ufficiale ai Ministri della #Salute, delle Imprese e del Made in Italy, dell'Economia e #Finanze, e alla Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, sollecitando la convocazione urgente di un tavolo tecnico sul tema del #payback dei #dispositivi #medici. Il settore, già in grave difficoltà, rischia di subire conseguenze drammatiche in assenza di soluzioni rapide e condivise. L’approssimarsi della definizione della legge di #bilancio rende imprescindibile un intervento tempestivo per evitare il collasso del comparto #industriale del #medtech #italiano, che potrebbe portare alla chiusura di oltre il 70% delle aziende in attività, con la perdita di più di 100.000 posti di #lavoro e una drastica riduzione dell’offerta di tecnologie sanitarie essenziali per il #Servizio #Sanitario #Nazionale. "È necessario un intervento immediato," dichiarano le #Associazioni firmatarie. "La convocazione del tavolo tecnico non può essere rimandata oltre la prima decade di novembre. Senza azioni concrete, le #PMI #italiane non saranno in grado di sopravvivere e le grandi #multinazionali lasceranno il mercato, con gravi ripercussioni sul sistema #sanitario e sull’occupazione nel Paese." Le Associazioni ribadiscono la loro piena disponibilità a collaborare con il #Governo per individuare soluzioni che garantiscano la sostenibilità del settore e tutelino la qualità delle #cure per i cittadini italiani. “Siamo in attesa di un riscontro urgente e di un intervento tempestivo delle istituzioni” chiosano i firmatari: Aforp - Presidente Grazia Guida Confapi Salute Università Ricerca - Presidente Michele Colaci Confimi Industria Sanità – Presidente massimo pulin Confindustria Dispositivi Medici - Presidente Nicola Barni Coordinamento Filiera - Cristiana Cori e Giorgio Sandrolini Cortesi FIFO Sanità Confcommercio - Presidente Sveva Belviso PMI Sanità - Presidente Gennaro Broya de Lucia Ministero della Salute Ministero delle Imprese e del Made in Italy Ministero dell'Economia e delle Finanze Conferenza delle Regioni e delle Province autonome Presidenza del Consiglio dei Ministri Agenas Corte Costituzionale della Repubblica Corte di giustizia dell’Unione europea European Parliament Senato della Repubblica Camera dei deputati
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Le imprese del settore dei dispositivi medici sono da sempre al fianco della sanità pubblica, garantendo innovazione, qualità e accesso alle migliori tecnologie per la cura dei pazienti. Oggi, però, il meccanismo del #payback sta mettendo a rischio tutto questo. L'impatto è devastante: aziende costrette a tagliare investimenti, ridurre personale e rivedere le proprie strategie, se non addirittura costrette a cessare l’attività. Non dimentichiamo però che dietro ai numeri ci sono persone: #pazienti che rischiano di non avere accesso a dispositivi salvavita e professionisti della salute che si troveranno a dover operare con tecnologie obsolete. Grazie a Panorama della Sanità per l'articolo e a Confindustria Dispositivi Medici che con la campagna #nopayback per fare informazione su questo tema cruciale, raccogliendo le testimonianze di imprese, società scientifiche e associazioni di pazienti che con una sola voce esprimono i gravi rischi di questa assurda normativa. #BBraun4Health
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- Londra 25 luglio 2024 “Il comparto biomedicale è strategico per il nostro Paese (…)” - In questi giorni sono a Londra in vacanza. Mi sono dato appuntamento con un ex collega di lavoro – funzionario commerciale di una multinazionale – per una birra. Anche a lui – per il tramite della medesima multinazionale, che ha una filiale in Italia – sono arrivati gli echi delle sentenze 139 e 140 della Corte Costituzionale, del 22 luglio scorso. A fatica ho spiegato cosa stia succedendo in Italia. A fatica, perché il mio ex collega non comprende la correlazione tra il “principio di solidarietà” menzionato nella sentenza – laddove “(…) un contributo solidaristico, correlabile a ragioni di utilità sociale (…)” – e i danni incalcolabili che subirà il comparto “dispositivi medici”: dietro il quale ci sono persone in carne e ossa, non titoli azionari o semplici scostamenti percentuali dell’EBITA di ricche aziende. Non serve scomodare i prinicipi aristotelici su cui si basa il principio di “solidarietà” e “sussidiarietà”, che permea tutto il Pensiero Occidentale, per avere consapevolezza che qualcosa non torni, per quanto sancito il 22 luglio 2024: basta attingere ai capisaldi su cui si basa la Carta Costituzionale, che pone tra i valori fondanti dell’ordinamento giuridico la “solidarietà” sul medesimo piano dei diritti inviolabili dell’uomo, e su questo si fondano: potere pubblico, potere privato e libertà individuali. E’ probabile, anzi certo, che la mia interpretazione dell’Art.2 della Costituzione sia fuorviata dalla mancanza di competenze giuridiche, e quindi le sentenze in questione siano assolutamente congrue e coerenti. L’auspicio – anzi la piena persuasione – a questo punto è che ad intervenire con tempestività ed efficacia sia la volontà politica e il "buon senso" a tutela di persone, di professionalità che operano per nome e per conto del SSN, su tutti: di chi necessita di qualità e adeguatezza delle cure sanitarie. #nopayback
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Il tempo stringe e le imprese dei #dispositivimedici sono sempre più preoccupate. Tanto da riunirsi, prendere carta e penna, e lanciare un appello al #Governo. La richiesta è semplice: convocare un tavolo tecnico per cancellare il #payback sui dispositivi medici nella #leggedibilancio. Ricordiamo che la questione Payback minaccia il futuro di 4.641 aziende produttrici di dispositivi medici, un settore che in Italia dà lavoro a oltre 117.600 dipendenti, con un mercato da 18,3 mld di euro. Le novità su Fortune Italia Fortune Italia Health Care+Economics con #Aforp; Confapi salute, università, ricerca; Confindustria Dispositivi Medici; Coordinamento Filiera; FIFO e PMI Sanità. #lavoro #salute #imprese Nicola Barni Gennaro Broya de Lucia
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#Roma 29 gennaio 2025 Quando la #Sanità supera la #Fantasia! L’autorevole 20° Rapporto Sanità presentato ieri dal C.R.E.A. Sanità - Centro per la Ricerca Economica Applicata in Sanità (a cui vanno i nostri ringraziamenti per il grande lavoro di raccolta) alla sala ‘Marco Biagi’, del Consiglio Nazionale dell'Economia e del Lavoro (CNEL), mostra un sistematico sforamento del tetto di spesa del 4.4% per l’ approvvigionamento dei dispostivi medici da parte di tutte le regioni italiane. Maglia rosa la Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia che, forse, volendo garantire ai sui cittadini un diritto alla salute almeno pari al resto d’Europa, imputa all’acquisto dei dispositivi medici, esattamente il doppio della spesa teorica. Regione Lazio e Regione Lombardia ‘risolvono il problema’ addirittura gestendo i costi dei dispositivi sotto altre voci di bilancio. Insomma chiaramente le regioni devono usare fantasia ed ingegno e qualche salto mortale (si spera non per i pazienti…) per rispettare un tetto agli acquisti di #dispositivi #medici ‘di fantasia’ palesemente inadeguato dalla sua nascita nel lontano 2011 e poi pretendere oggi, attraverso il perverso meccanismo del ‘#payback #sanitario’, di scaricare sulle proprie imprese fornitrici, una quota di questo meccanismo malato di finanza pubblica, distruggendo così la loro stessa economia regionale ed un intero comparto strategico per il paese causando migliaia fallimenti a catena e licenziamenti di massa. L’accesso alle cure passa per l’accesso ai dispositivi medici ed è per questo che le regioni dovrebbero combattere tutte al nostro fianco per stabilire una programmazione adeguata della spesa sanitaria a cominciare proprio dall’eliminazione di tetti di spesa illogici ed insufficienti a garantire la salute dei propri cittadini. Regione Campania Regione Abruzzo Regione Basilicata Provincia Autonoma di Bolzano - Land Südtirol Provincia Autonoma di Trento Regione Autonoma della Sardegna Regione Umbria Regione Siciliana Regione Calabria Regione Molise Regione Toscana Regione Liguria Regione Piemonte Regione Veneto Regione Marche Regione Puglia Regione Emilia-Romagna European Parliament European Commission Conferenza delle Regioni e delle Province autonome Conflavoro PMI Sanità Confapi Gennaro Broya de Lucia michele colaci FIFO Sanità Roberto Capobianco Conflavoro PMI Confindustria Dispositivi Medici Corte Costituzionale della Repubblica Senato della Repubblica Camera dei deputati Luciano Ciocchetti Ylenja Lucaselli Hager Ministero della Salute Ministero dell'economia e delle finanze #ospedali #salute #lavoro #imprese #nopayback
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#nopayback per la sanità del futuro | Le parole del presidente Nicola Barni nell'approfondimento di Margherita Lopes "La mappa dei dispositivi medici", in edicola su Fortune Italia. Il nostro comparto conta 4.641 imprese che occupano 117.607 dipendenti e sviluppa un mercato di oltre 18 miliardi tra export e mercato interno. Un tessuto produttivo dove convivono startup, piccole imprese e grandi gruppi, caratterizzato da forte profilo innovativo, occupazione estremamente qualificata e investimenti ingenti in R&S. Un settore attivo, con aree produttive di eccellenza e parchi tecnologici in grado di attrarre investimenti su progetti che qualificano l'Italia a livello internazionale. Il #payback compromette la spinta alla crescita e all'innovazione del comparto dei #dispositivimedici nel nostro Paese, compromette l'accesso delle tecnologie nel #SSN e il diritto alla tutela di salute dei cittadini. Le disastrose ripercussioni di questa norma hanno carattere economico, sanitario e sociale. È indispensabile bloccare il meccanismo del payback. Per approfondire: https://lnkd.in/dvXdxvx4
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L’innovazione nel settore della Salute, ancora troppo spesso guardata con sospetto, deve essere riconosciuta come un investimento, forza trainante per garantire cure migliori ed una economia più solida del Paese. Arriva una nuova edizione dell’annuale 𝙎𝙪𝙢𝙢𝙚𝙧 𝙎𝙘𝙝𝙤𝙤𝙡 𝙙𝙞 𝙈𝙤𝙩𝙤𝙧𝙚 𝙎𝙖𝙣𝙞𝙩à per dare voce a tutti gli attori di sistema in un momento di cambiamento così forte e a così alta complessità, con la certezza che queste voci si trasformino in azioni programmatorie concrete delle istituzioni Nazionali e Regionali. Ci vediamo: ➡️il 18-19-20 settembre; ➡️su Zoom e Facebook; ➡️Iscriviti su www.motoresanita.it,
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