Non è che la partecipazione dei ragazzi è un fatto ideologico. Una condizione che ha valore di per sé. E non è neppure un postulato, un dato che si assume, per così direi, "per partito preso". No. Direi che la partecipazione dei ragazzi è un bisogno ma anche un obiettivo da perseguire. Si tratta di un bisogno perché i ragazzi devono potersi esprimere, devono poter dichiarare il loro punto di vista sul mondo in cui tutti viviamo. Ma si stratta anche di un obiettivo, perché oggi il mondo è adultocentrico e premia la voce delle generazioni che producono. Non è un caso che le generazioni più discriminate dal punto di vista della partecipazione siano i più giovani e i più anziani. Lineafilosofica è uno strumento, un luogo, un'occasione per stimolare pensiero critico e dialogo tra generazioni diverse. Ma anche un metodo formativo per i ragazzi, affinché acquisiscano maggiore consapevolezza dei loro diritti e delle loro risorse. www.lineafilosofica.it
Post di Federico Aru
Altri post rilevanti
-
I #giovani d'oggi sono meglio di come li raccontiamo da #Socrate ai #Boomers la #perenne #tendenza a #denigrare le #nuovegenerazioni. una generazione, che ha #problemi: sono in #difficoltà sul piano #economico, gravemente a #rischioincolumità, generano criminalità caratterizzata anche etnicamente, sono #depressi, etc. E la credenza quasi generale è che i problemi dei giovani si vadano aggravando col tempo e col progresso. Il bias della #retrospezionerosea ci fa sempre sembrare migliori noi e soprattutto noi ai nostri tempi. Le controaccuse della generazione #woke. Ma la verità è, all’opposto, che non c’è abbastanza rabbia e le blande divisioni non contribuiscono a cercare un ordine più equo Gli adulti, stranamente, ci capiscono poco malgrado siano stati un tempo giovani e tendono a moralizzare la questione, o ad assumere atteggiamenti familisti. I politici, dal governo al parlamento, coltivano nei loro riguardi inclinazioni autoritarie. Tutti hanno delle spiegazioni preconfezionate, tra cui il luogo comune che … “i giovani d’oggi”, come categoria che si replica a ogni generazione, sarebbero di norma peggio del passato. Come i pomodori, non ci sarebbero più i giovani “di una volta”. Si tratta di un’idea così persistente nei millenni che, persino quando si sa che è sbagliata, ci si trova spesso a discuterla seriamente e magari inconsapevolmente a farne un argomento moral-sociologico. https://lnkd.in/db-KqGdH
Per visualizzare o aggiungere un commento, accedi
-
-
Quali solo i veri valori di questa Società? Quali sono i modelli che i nostri Giovani hanno? Educazione, Rispetto e Modestia sono ancora dei valori? Sono interrogativi che abbiamo l’obbligo di porci. Noi genitori, educatori e istituzioni abbiamo l’onere morale di farlo. Cosa ne pensi di questa Società?
Per visualizzare o aggiungere un commento, accedi
-
-
🏫 Chi si occupa dei ragazzi e dei bambini, specialmente in #estate, quando il calendario scolastico "abbandona" le famiglie, quando non tutti possono permettersi vacanze e servizi alternativi - specialmente in città? ➡ Stando ai numeri e agli approfondimenti fatti con Lorenzo Bandera e Alice Sofia Fanelli, la risposta è stata: gli #oratori! Super-luoghi, luoghi del #secondowelfare, spazi di integrazione e coesione sociale. Ne parliamo in questa riflessione sul sito di Percorsi di secondo welfare ⤵
Negli ultimi anni è diventato evidente come le sfide educative che riguardano i giovani non possano più essere affrontate in termini prettamente pedagogici. Di fronte ai bisogni crescenti di ragazzi e ragazze che vivono a Milano ci siamo chiesti quali infrastrutture oggi siano capaci di rispondere efficacemente e trasversalmente alle loro necessità educative, culturali e relazionali. Tra le numerose offerte pubbliche e private presenti in città, gli oratori rappresentano una categoria che merita un’attenzione particolare. L'analisi di Alice Sofia Fanelli, Evelina Massanova e Lorenzo Bandera. #oratori #giovani #inclusione
Per visualizzare o aggiungere un commento, accedi
-
Oggi vi proponiamo una #riflessione. Abbiamo deciso di lavorare nell'ambiente dell'educazione dei più #giovani, dando focus al contesto sportivo. Questo implica varie dinamiche, tra cui il #confronto costante con metodi educativi di genitori sempre diversi e di diverse zone del nord Italia. Da ciò viene naturale che, a volte, l'educazione che i #genitori hanno deciso di trasmettere ai figli cozzi con le linee guida che abbiamo dato ai nostri animatori. Nonostante il nostro piano sia frutto di studi e di ricerca della soluzione migliore per tutti. Cosa succede? Un mezzo disastro, ogni volta. Ci è capitata un'osservazione, da parte di un gruppo di genitori, che criticavano aspramente il fatto che un nostro team leader avesse posto come regola l'aspettare che tutti fossero seduti per iniziare a pranzare. In ufficio nel momento in cui ci è arrivata la segnalazione ci siamo presi un momento per discuterne insieme. Possibile che variazioni, anche minime, nei metodi educativi possano scatenare critiche accese? Oppure, possibile che tutti noi in azienda, appartenenti alla stessa generazione, condividiamo questo metodo e che, per i bambini e genitori di oggi, sia percepito come un'imposizione? Siamo ben consapevoli di come i metodi educativi siano in continua #evoluzione, è il bello del nostro lavoro, e di come si tenda a rivedere le strategie passate, ed è per questo che ci teniamo ad instaurare un dialogo (costruttivo!) con le famiglie. Crediamo che il confronto e la #comunicazione aperta siano essenziali per migliorare continuamente i nostri approcci educativi e garantire un ambiente sereno e positivo per tutti i bambini. A Junior Camp siamo convinti che solo attraverso la #collaborazione e il rispetto reciproco possiamo creare un’esperienza educativa arricchente e armoniosa per i nostri giovani. Voi cosa ne pensate?
Per visualizzare o aggiungere un commento, accedi
-
-
Nel tempo, a livello politico, la mancanza di visioni a lungo termine e la carenza di politiche di coesione sociale hanno prodotto conseguenze. Le ultime generazioni più delle altre nel comportamento elettorale esprimono “la convinzione che il voto non incida sulla vita e sul futuro” e, ritenendo votare irrilevante, disertano le urne. 🗳 I giovani di oggi non attuano la partecipazione fisica e collettiva dei passati movimenti studenteschi, anche se gli ultimi mesi parlano di un cambiamento di rotta. Inoltre, la condivisione degli ideali di vita o i progetti di società si è spostata dalle piazze ai gruppi virtuali dei social. Solo una minoranza delle giovani generazioni è impegnata nella politica: sono ragazzi politicamente attenti e strutturati che credono che la politica possa cambiare il proprio futuro. Cosa fare per incentivare la partecipazione al voto delle giovani generazioni?! FONTI👇 https://lnkd.in/diqD6fQx https://lnkd.in/dndw7_tC https://lnkd.in/dipszc_F https://lnkd.in/dFAQQMgV
Per visualizzare o aggiungere un commento, accedi
-
● Dalla Pagina Facebook de Lo sciopero delle donne: Si fa fatica a trovare ancora parole. Dopo il grande successo del liceo del "Made in Italy" e il ripristino dei diari cartacei (in realtà mai aboliti), il ministro dell'Istruzione Valditara ha presentato quella che sarà la sua riforma della scuola. Le novità? Tenetevi forte: latino alle scuole medie, poesie a memoria e poi, ciliegina sulla torta, introduzione della lettura della Bibbia sin dalle scuole elementari "per rafforzare l’identità culturale e le conoscenze delle radici della nostra società". Scambiando l'Italia, evidentemente, per una teocrazia. E la scuola per un catechismo. Ricapitolando: l'educazione sessuo-affettiva nelle scuole superiori non va bene perché "è ideologia gender", perché "si indottrinano i bambini". La lettura della Bibbia in uno Stato laico sin dalle scuole elementari, invece, va benissimo. Non hanno davvero limiti. Abolizione del suffragio universale *** Prima il latino, già dalla seconda media, anche se non sarà obbligatorio. E poi poesie da imparare a memoria come una volta e via la geostoria: studentesse e studenti dovranno concentrarsi anzitutto sui popoli italici, sulle radici delle civiltà occidentali e in particolare sulle vicende dell’Antica Grecia e di Roma, sui primi secoli del Cristianesimo, sul Rinascimento e il processo di unificazione nazionale e sulla storia contemporanea dell’Europa e dell’Occidente. Idem per la geografia: si deve tornare a conoscere il nostro Paese e poi associare lo studio della materia alle tematiche ambientali. Alle elementari arriva pure più letteratura per imparare a leggere e scrivere meglio e così ecco i brani di Saba, Govoni, Pascoli, Gozzano. Più patria e meno mondo, verrebbe da dire. Verrà stimolata anche la lettura della Bibbia «per rafforzare le conoscenze delle radici della cultura italiana». Chi «condanna totalmente» i programmi di Valditara è l’Unione degli studenti. Tra le critiche mosse dal sindacato è centrale l’opposizione all’introduzione dello studio della BIBBIA, «una chiara scelta politica in linea con le idee reazionarie e conservatrici del governo», dichiara Tommaso Martelli. L’organizzazione critica anche la scelta di ridurre lo studio della geostoria, «non solo un tornare indietro ma anche una scelta che prende la direzione di una scuola estremamente nazionalistica e contraria a una apertura che soprattutto in questa fase storica sarebbe necessaria». #cultura #istruzione
Per visualizzare o aggiungere un commento, accedi
-
-
Facciamo più quello che è giusto,invece di quello che ci conviene. Educhiamo i nostri figli ad essere onesti non furbi di di Tiziano Terziari. Facciamo più quello che è giusto, invece di quello che ci conviene. Educhiamo i nostri figli ad essere onesti non furbi, e opportunisti. Insegniamo loro il valore della moralità e dell'integrità, in modo che possano prendere decisioni basate sulla giustizia anziché sull'interesse personale. Dobbiamo dimostrare loro con l'esempio che il comportamento onesto e corretto è sempre la scelta migliore, anche se può sembrare più difficile o meno vantaggiosa a breve termine. Solo così potremo creare una società basata su valori solidi e dare loro gli strumenti per affrontare le sfide future con rettitudine e responsabilità. Assolutamente, educare i giovani ai valori morali richiede tempo e impegno costante da parte di genitori, insegnanti e della società nel suo complesso. È un processo che inizia sin dalla tenera età e si sviluppa nel corso della vita di una persona. Per ottenere risultati duraturi, è importante fornire un ambiente sano e positivo in cui i giovani possano crescere. Questo significa offrire loro modelli di ruolo positivi, coinvolgerli in attività che promuovano valori come l'altruismo, l'empatia e il rispetto per gli altri, e incoraggiarli a sviluppare una consapevolezza critica del loro comportamento e delle loro decisioni. Anche l'insegnamento formale dei valori morali è essenziale. Le scuole e gli educatori devono dedicare tempo all'educazione morale, attraverso lezioni e discussioni che mettano in luce l'importanza di comportarsi in modo etico. Inoltre, è fondamentale coinvolgere gli studenti in progetti di servizio alla comunità e di cittadinanza attiva, in modo che possano sperimentare direttamente l'impatto positivo che possono avere sulle vite degli altri. Infine, è essenziale che la società nel suo complesso sostenga e promuova gli sforzi per educare i giovani ai valori morali. Questo può avvenire attraverso il sostegno alle iniziative educative, l'adozione di politiche che promuovano l'etica e la responsabilità sociale, e la sensibilizzazione sui problemi che sorgono quando i valori morali vengono trascurati. In definitiva, educare i giovani ai valori morali è un compito difficile ma vitale per la costruzione di una società giusta e rispettosa. Richiederà tempo, impegno e una collaborazione proattiva di genitori, insegnanti e della società nel suo insieme. By Giuseppe Candeliere
Per visualizzare o aggiungere un commento, accedi
-
-
"Una delle cose che non capiamo mai abbastanza, noi adulti, è l’importanza del confronto. Capire la mentalità, i sogni, le parole di ragazzi provenienti anche da realtà diverse aiuta a capire il mondo e, dal momento che con il mondo i ragazzi di oggi dovranno farci i conti, è fondamentale conoscere in prima persona, senza intermediazioni". Continua a leggere l'editoriale del mese di Maggio 👇
Per visualizzare o aggiungere un commento, accedi
-
🌟 Generazioni in Dialogo: Il Ruolo dei Nonni nell’Apprendimento 🌟 In occasione della "Festa dei Nonni", riflettiamo sulla loro importanza educativa. Queste figure fondamentali non solo custodiscono storie e tradizioni, ma giocano anche un ruolo cruciale nello sviluppo emotivo e sociale dei più giovani. 📚 Trasmissione di Valori: i nonni rappresentano un tesoro di saggezza ed esperienze. Con le loro storie, offrono insegnamenti preziosi che contribuiscono a formare l'identità culturale dei bambini, arricchendo il loro percorso di crescita. 💖 Sostegno Emotivo: gli studi evidenziano che legami affettivi solidi promuovono una maggiore sicurezza emotiva. Un bambino che percepisce amore e sostegno sarà un adulto preparato ad affrontare le sfide della vita. 🎨 Apprendimento Informale: le attività quotidiane con i nonni, come cucinare, sperimentare con utensili invece di utilizzare giochi prefabbricati, offrono opportunità preziose per "imparare facendo". 🌍 Coinvolgimento nella Comunità: i nonni sono spesso figure chiave nelle comunità, offrendo la loro esperienza e supporto. Coinvolgerli in progetti comunitari può rafforzare il senso di appartenenza e promuovere la responsabilità sociale, creando legami tra le diverse generazioni e arricchendo il tessuto sociale. 🤝 Valorizzazione degli Anziani: la "Festa dei Nonni" rappresenta un'importante opportunità educativa per promuovere la valorizzazione delle generazioni più anziane. Questo evento incoraggia una riflessione significativa sull'importanza delle relazioni intergenerazionali, contribuendo a costruire una società inclusiva e coesa. È fondamentale incentivare l'interazione positiva tra le diverse età, facilitando così il dialogo e la comprensione reciproca. 💻 Integrazione Tecnologica: i giovani possono interagire con gli anziani nell'ambito delle tecnologie, creando un processo di apprendimento reciproco che arricchisce entrambe le generazioni. Questo scambio di conoscenze favorisce non solo l'acquisizione di competenze tecnologiche da parte degli anziani, ma anche una maggiore condivisione di momenti e realtà differenti. In conclusione, riconoscere il ruolo insostituibile dei nonni nell’educazione è un passo verso una società più coesa e rispettosa. Celebriamo questi legami intergenerazionali e arricchiamo l’esperienza educativa dei nostri bambini! #FestaDeiNonni #Pedagogia #Educazione #Intergenerazionalità #SviluppoEmotivo #ValoriFamiliari
Per visualizzare o aggiungere un commento, accedi
-