🎯 - quanto giocano i giovani calciatori con età compresa tra i 15 ai 21 anni nei vari campionati ? 🕵♂️ - minuti giocati dai calciatori nei campionati nazionali in questa stagione (analisi fino a gennaio 2025) 💻 - atlante demografico #CIESFootballObservatory Purtroppo non è la #SerieA il campionato nel quale i #giovani talenti maturano minuti di gioco indispensabili per la loro crescita professionale. Tra le #BIG5 la #SerieA è all'ultimo posto: ITA - 6,6% (equivalgono a meno di 6 min. di media nei 208 matches tot.) ENG - 6,7% GER - 8,3% FRA - 13,4% ESP - 21,9% E' la #Fiorentina la squadra italiana che dopo 20 matches in stagione ha la % più alta di minuti concessi ai #giovani #calciatori. #Comuzzo il primo italiano ad aver giocato di più. In contro tendenza la #SerieC, attraverso la #RiformaZola, prova a creare le condizioni affinché ci siano più #giovani #calciatori italiani tra i convocabili futuri. Il rapporto con la stagione precedente fa segnalare: 🚀 + 27% di aumento squadre #SerieC che impiegano U22 dei propri vivai 🚀 + 55 U22 scesi in campo 🚀 + 10.000 minuti giocati da #calciatori U22 🔗 https://lnkd.in/dwqXRp29
Post di Giacomo Bindi
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CHAMPIONS CUP 2024 Al termine della stagione sportiva come Team Manager della 1a Squadra Femminile del Genoa mi appresto ad organizzare un torneo di calcio a 6 a Pesaro. È la quinta edizione, partendo con 12 squadre siamo arrivati a 24, con oltre 300 ragazzi tra i 18 e 34 anni. Sarà fondamentale, come nell'esperienza a Genova, l'utilizzo di tutte le competenze maturate in questi 12 anni: -Commerciali -Organizzative/logistiche -Contabili -Gestione delle risorse umane -Strategie aziendali -Marketing e Social -Gestione e cura del centro sportivo -Conoscenza e rete con il territorio Oltre a queste competenze è necessario possedere anche le abilità per dare colore, qualità e ritmo a tutte le azioni aziendali: -Abilità socio-relazionale -Problem solving -Team working -Gestione dello stress quindi gentilezza e sorriso Sarà un mese e mezzo di fuoco con più di 90 partite. Le parole tema saranno: Divertimento, Lealtà e Passione.
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➡IL TALENTO (SPESSO) PRESCINDE DALLA FISICITA': ALEKSANDER BORGENSEN⬅ Durante una delle mie battute in Norvegia, nel campionato U15, ho notato un talento tecnico e creativo che mi ha colpito molto del 2009, che gioca nel Rosenborg, ossia Alexander Borgensen. Mi ha affascinato dapprima la qualità tecnica nello stretto e la visione di gioco sia nel corto che nel lungo (con entrambi i piedi), ma poi mano a mano che vedevo le sue partite ho notato ulteriormente una intelligenza di gioco molto sottile, poichè i movimenti/smarcamenti e i processi decisionali sono talmente lucidi nel suo stile di gioco che quasi disturbano, giacchè sempre finalizzati per il gruppo squadra e lo sviluppo offensivo. Raramente ho visto un giocatore di questa fascia di età entrare così facilmente nei rating e nelle sequenze di gioco, eludendo con naturalezza la pressione con primi controlli orientati di alto lignaggio e manipolando la tecnica funzionalizzandola al collettivo. La bravura dei formatori - e degli osservatori/analisti - sta anche soprattutto nell'individuare il talento puro e cristallino prescindendo dalla struttura fisica, soprattutto per non disperdere il talento. Alexander infatti è alto poco meno di 1.60 mt. Ovviamente va tutto parametrato e contestualizzato al comparto norvegese, perchè i vari campionati nazionali giovanili non sono di alto livello e intensità, però questo aspetto non cambia la percezione e il concetto di fondo. ✅ Caratteristiche tecniche-tattiche: di piede sinistro naturale con cui controlla orientando con una notevole morbidezza e sensibilità, utilizza anche il piede destro con disinvoltura sia nelle ricezioni dinamiche che nei key pass, cambia passo con esplosività, eccellente nel dominio in spazi ristretti, specialista del dribbling con destrezza fine, taglia tra le linee in conduzione, formidabili le doti di rifinitura/verticalizzazione corta e lunga, cambia gioco con precisione, esegue filtranti o passanti radenti nello spazio, molto buone le abilità balistiche con il sinistro anche dalla lunga distanza; lucido nelle scelte, fluido nei tempi di gioco, un pò fragile nei duelli fisici ma compensa conl'astuzia. Impiegato da trequartista esterno ibrido nei mezzi spazi di destra a piede invertito, nonchè da mezzapunta/enganche a sostegno in sistemi strutturali 4-2-3-1 o 4-3-3. ➖ Nome completo: Aleksander Borgersen ➖ Data di nascita: 24/6/2009 ➖ Altezza: 1.57/1.60 mt ➖ Piede naturale: sinistro ➖ Club: Rosenborg U15 ➖ Profilazione: trequartista "chance creator" e "one-to-one explorer". ➖ Attitudini: primaria di rifinitura e secondaria di finalizzazione. ➖ Partita: Rosenborg-Molde u15 del 6/4/2024 (maglia n. 10) ➖ Rating 2023/2024 = 8,1: gol 0.66, assist 0.66, shots 2.3, shots on target 1.09, shots inside PA 1.75, take-ons 2.5/3.9, passes 33/44, passes accuracy 74 %, key passes 2.5, passess forward 13.6/21, crosses 0.58/1.97, control under pressure 0.79, tackles 2.4/4.9, ground duels 0.44/0.80, 0.39/1.26, recoveries 5.6.
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È facile evidenziare la differenza di qualità quando ci sono esempi estremi come questo. Detto questo, la maggior parte dei campi da calcio nelle zone più basse della Lega Calcio inglese sono di qualità migliore rispetto alla maggior parte dei campi della Serie B e di alcuni campi della Serie A. Questa è però la punta di un iceberg, per così dire. In Italia il calcio completamente “professionistico” inizia dalla Serie C, ma la parola professionista si riferisce ai contratti piuttosto che alle competenze delle persone che gestiscono le finanze, i dirigenti e lo staff del club. Le attività fuori dal campo e le entrate sono quasi inesistenti, gli stadi sono di proprietà dei comuni e difficilmente i club riescono a coprire i costi di gestione di un'intera stagione. Le cosiddette “entrate facili” provenienti da fonti come il merchandising dei prodotti, le maglie replica e il catering del giorno della partita sono tutte poco sfruttate. I tifosi e la comunità locale sono spesso le vittime di questa pratica antica e insostenibile. È necessario un cambiamento radicale, regole di qualificazione più severe per i proprietari e i direttori dei club, una riduzione dei club e una migliore governance da parte della FIGC, che purtroppo è anche inetta nella gestione del gioco in Italia. Sotto la piramide superiore, A, B e C, abbiamo il sistema di base gestito dalla LND. Migliaia di club e scuole calcio che cercano di replicare l'esempio di gestione del livello superiore e non sono altrettanto qualificati per farlo. Con questo non voglio criticare TUTTI i club (grandi e piccoli), ci sono esempi positivi anche in Italia, ma piuttosto sottolineare che la differenza di qualità dei campi tra la Serie A e la EFL League 2 è una distrazione dalle reali differenze tra l'organizzazione e la gestione del calcio italiano e di quello inglese.
🔎Trova le differenze 👉Nella foto qui riportata nella parte di sopra il campo Castellani di Empoli ( dove ieri si è giocata la 1° giornata della serie A italiana )/nella parte di sotto il campo del Notts Country (4° divisione inglese..l ' italiana LND) 📍Anche ad uno sguardo poco attento si nota come già dal terreno di gioco il Calcio italiano sia un prodotto ( perché tale è) poco attrattivo, poco vendibile.. 📌 Inutile quindi lamentarsi se i grandi investitori preferiscono il calcio estero ( nell ultimo decennio la premier league innanzitutto) 👓Il campionato italiano oramai sopravvive solo ed esclusivamente grazie ai diritti 📺 ,l ultimo contratto è stato firmato per il prossimo quadriennio ed ha garantito 900 milioni di euro a stagione , cifra leggermente inferiore a quella precedente (927 circa).. 💪Il calcio è uno spettacolo e come tale deve essere trattato, in ogni suo aspetto ⏰Continuando in questa maniera e non investendo nel prodotto ( a cominciare dal rifacimento del manto erboso e della struttura degli stadi per poi sperare di attrarre investitori pubblicitari e non) inesorabilmente il calcio italiano sarà sempre di più uno sport di serie minori #unisanraffaele #FootballUniversity #scienzedellamministrazionedellorganizzazionedelcalcio
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Sono passati pochi giorni dal gol di Zaccagni che ci ha qualificato agli ottavi. Ma quali prestazioni stanno avendo gli Azzurri anche sui campi di Instagram, Facebook e Tiktok? E come sta andando questo Campionato Europeo - lato social - per le principali nazionali e i loro giocatori simbolo? Scoprilo nel nostro articolo 👇
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⚽️ Nel 2024, la Nazionale Italiana maschile ha totalizzato il maggior minutaggio (tra tutte le nazionali #FIFA ) disputato da calciatori tra i 22 e i 25 anni. 🇫🇷Solo la Francia (tra le nazionali big-five #UEFA ) ha un risultato paragonabile, anche se inferiore. 🇩🇪🇪🇸 I calciatori Under21 hanno giocato il 14.5% dei minuti per Germania e Spagna. Escluse le rappresentative "minori": 👉 L'Irlanda del Nord è la Nazionale maggiore che ha fatto scendere in campo gli U21 per più minuti: 39.9% (escluse le rappresentative "minori"); 👉 la Nigeria ha il 55,5% dei minuti giocati da calciatori tra 26 e 29 anni; 👉 L'Argentina è la nazionale più "vecchia", con più del 40% giocato da over30. 🇮🇹Molto interessante anche il dato dell'età media dei calciatori schierati: 26,34 per la nostra nazionale maschile. #fabiogpoli #scienzemotoriecalcio #FootballUniversity #italia #france #spain #england #belgium #portugal #argentina #germany #northernireland #nigeria
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Scriviamo queste righe prima di Atalanta-Real Madrid (partita presentata come l’ennesimo esame di maturità al massimo livello e persa, ma solo con uno spettacolare 2-3). Prima, perché non ci interessava il risultato specifico di una sfida comunque dall’enorme fascino, ma sottolineare il valore calcistico e non solo del lavoro portato avanti a Bergamo da una società e da una conduzione tecnica che non esitiamo a definire modello per molti. Il concetto abusato e in questo caso del tutto errato di “miracolo sportivo” poteva avere un senso ai tempi dei quarti di finale di Champions League raggiunti nell’anno disgraziato del Covid, quando l’impresa sfiorata di eliminare il Psg di Neymar apparve anche un segno di riscatto per una città ferita come nessun’altra dalla pandemia. In realtà, già allora si stava costruendo in prospettiva e con razionalità un organismo in cui nessun aspetto è stato lasciato indietro. Squadra e società, settore tecnico e gestionale sono cresciuti in splendido parallelismo garantendo solidità economica e futuro all’area tecnica, mentre - in tempi sconosciuti al nostro Paese - la società si è garantita una casa all’avanguardia europea, ristrutturando il vetusto e glorioso stadio comunale “Atleti Azzurri d’Italia”, potendo contare su un socio forte e intelligente arrivato dagli Stati Uniti d’America. Finanziariamente solido, quest’ultimo, e altrettanto capace di lasciare la gestione in mano a chi conosce l’ambiente e sa cosa fare, la famiglia Percassi. Questa è una squadra che ha dominato l’Europa League, torneo che solo la prosopopea di un certo calcio italiano ha considerato negli anni “minore“ per motivi del tutto oscuri, considerato che prima dell’Atalanta non lo vincevamo dai tempi ormai arcaici della Coppa Uefa. Poi, il trionfo europeo è stato visto dagli osservatori più superficiali come il canto del cigno, il passo d’addio di Gasperini tentato dal Napoli e invece da lì si è ripartiti per l’ennesima, parziale ricostruzione di un gruppo che può contare su un’idea tattica che diventa personalità, un meccanismo che fa da volano alle prestazioni di giocatori trasformati dagli anni passati con Gasperini. Non può essere un caso che tanti dei protagonisti delle stagioni nerazzurre altrove non abbiano saputo garantire lo stesso livello e costanza di performance. Restando al campo, aspetto che trattiamo per ultimo perché lo consideriamo fondamentale, l’Atalanta non è moderna solo nel vestito tattico - in quell’ossessivo giocare uomo su uomo a ritmi sconosciuti alla Serie A - che ne ha garantito un’evoluzione continua e spesso irrisolvibile per gli avversari. L’Atalanta è moderna nella bellezza applicata all’efficacia. Un modo di intendere il calcio che oggi come oggi appare irrinunciabile, mentre le tattiche speculative così care ad alcuni allenatori ancora inchiodati alle idee utilitaristiche del “prima non prenderle“ non riescono letteralmente a star dietro a chi gioca nel futuro. La Ragione
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Il rapporto annuale sulle sponsorizzazioni sportive del 2023 di SportBusiness conferma che calcio e motori sono gli sport più amati dalle aziende. #Sponsor #Calcio #Formula1
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Tanto ritmo e belle giocate: schiacciate da un lato e dall’altro. Prove tecniche di campionato
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Scriviamo queste righe prima di Atalanta-Real Madrid (partita presentata come l’ennesimo esame di maturità al massimo livello e persa, ma solo con uno spettacolare 2-3). Prima, perché non ci interessava il risultato specifico di una sfida comunque dall’enorme fascino, ma sottolineare il valore calcistico e non solo del lavoro portato avanti a Bergamo da una società e da una conduzione tecnica che non esitiamo a definire modello per molti. Il concetto abusato e in questo caso del tutto errato di “miracolo sportivo” poteva avere un senso ai tempi dei quarti di finale di Champions League raggiunti nell’anno disgraziato del Covid, quando l’impresa sfiorata di eliminare il Psg di Neymar apparve anche un segno di riscatto per una città ferita come nessun’altra dalla pandemia. In realtà, già allora si stava costruendo in prospettiva e con razionalità un organismo in cui nessun aspetto è stato lasciato indietro. Squadra e società, settore tecnico e gestionale sono cresciuti in splendido parallelismo garantendo solidità economica e futuro all’area tecnica, mentre - in tempi sconosciuti al nostro Paese - la società si è garantita una casa all’avanguardia europea, ristrutturando il vetusto e glorioso stadio comunale “Atleti Azzurri d’Italia”, potendo contare su un socio forte e intelligente arrivato dagli Stati Uniti d’America. Finanziariamente solido, quest’ultimo, e altrettanto capace di lasciare la gestione in mano a chi conosce l’ambiente e sa cosa fare, la famiglia Percassi. Questa è una squadra che ha dominato l’Europa League, torneo che solo la prosopopea di un certo calcio italiano ha considerato negli anni “minore“ per motivi del tutto oscuri, considerato che prima dell’Atalanta non lo vincevamo dai tempi ormai arcaici della Coppa Uefa. Poi, il trionfo europeo è stato visto dagli osservatori più superficiali come il canto del cigno, il passo d’addio di Gasperini tentato dal Napoli e invece da lì si è ripartiti per l’ennesima, parziale ricostruzione di un gruppo che può contare su un’idea tattica che diventa personalità, un meccanismo che fa da volano alle prestazioni di giocatori trasformati dagli anni passati con Gasperini. Non può essere un caso che tanti dei protagonisti delle stagioni nerazzurre altrove non abbiano saputo garantire lo stesso livello e costanza di performance. Restando al campo, aspetto che trattiamo per ultimo perché lo consideriamo fondamentale, l’Atalanta non è moderna solo nel vestito tattico - in quell’ossessivo giocare uomo su uomo a ritmi sconosciuti alla Serie A - che ne ha garantito un’evoluzione continua e spesso irrisolvibile per gli avversari. L’Atalanta è moderna nella bellezza applicata all’efficacia. Un modo di intendere il calcio che oggi come oggi appare irrinunciabile, mentre le tattiche speculative così care ad alcuni allenatori ancora inchiodati alle idee utilitaristiche del “prima non prenderle“ non riescono letteralmente a star dietro a chi gioca nel futuro. di Fulvio Giuliani
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La Virtus Eirene (Passalacqua Ragusa) rinuncia alla serie A1 del campionato di basket femminile. Brutte notizie dal mondo dello sport al femminile dove un'altra squadra del massimo campionato annuncia di non volersi iscrivere al prossimo campionato nella massima serie. Si tratta della squadra femminile di #basket, la #VirtusEirene di #Ragusa che dopo 11 campionati disputati sempre da protagonista nel massimo campionato di #pallacanestro ha rinunciato a iscriversi al prossimo campionato di #serieA1. La #PassalacquaRagusa che ha in bacheca due vittoria in #CoppaItalia e alcune finali #scudetto ha dovuto rinunciare a partecipare al massimo campionato perché non in grado di sostenere economicamente l'impegno necessario. Al momento i dirigenti della squadra si sono riservati di valutare il proseguimento dell'attività della prima squadra (che comunque continuerà anche se non sanno ancora a che campionato verrà iscritta) e del settore giovanile che è sempre stato molto importante per la squadra siciliana. Purtroppo il caso della Virtus Eirene fa seguito a un'altra rinuncia di una squadra femminile di massima categoria, ovvero la VCB Casalmaggiore che al termine della stagione appena ultimata ha annunciato di non volersi iscrivere al massimo campionato di serie a1 di #pallavolo femminile sempre per problemi economici. E nel caso di Casalmaggiore si tratta di una squadra che vanta nel suo palmares anche uno scudetto e una #CoppadeiCampioni! Due casi, purtroppo non isolati se si allarga l'attenzione anche ad altri sport e alle serie minori, che dovrebbero far riflettere sulla difficoltà di gestire squadre sportive competitive in Italia, specialmente al femminile. Poter mantenere una squadra ad alto livello costa e non basta la buona volontà di lungimiranti imprenditori disposti a investire anche in piccole realtà locali. Andrebbe studiato un sistema diverso che permetta a tutti gli sport di poter sopravvivere dignitosamente. #ETAEgeskov #Egeskov #sport #sportfemminile
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