Rientro in ufficio: l’equilibrio è necessario
Ho ricominciato a lavorare in ufficio; non a tempo pieno, ma mi reco comunque in azienda ogni giorno, dal 4 maggio.
Per tutti i mesi di marzo e di aprile, il lavoro da remoto, da casa, ha consentito a me e a tutti i collaboratori di Ricoh di continuare a svolgere le attività indispensabili per il business e per il corretto funzionamento dell’azienda, coniugando così il lavoro con le esigenze di sicurezza e di gestione familiare. Abbiamo dunque “scoperto”, o forse “riscoperto”, nuove modalità operative. Nei prossimi mesi il remote working continuerà ad essere un aspetto importante nell'organizzazione del lavoro e le soluzioni tecnologiche ci agevoleranno nell'andare in questa direzione.
Tornando in ufficio dopo molte settimane ho però avuto la riconferma di alcuni aspetti.
Il colloquio diretto, ovviamente sempre nel pieno rispetto delle norme del protocollo di sicurezza per le aziende, continua a rimanere un importante ed efficace momento di confronto. Anche una conversazione informale davanti ad un caffè può facilitare le relazioni e lo scambio di idee e di punti di vista.
Incontrare i colleghi di persona è motivante e ci fa sentire parte di una squadra. E sappiamo che il lavoro di squadra è fondamentale per lavorare al meglio e supportare i nostri clienti anche in questo periodo.
Non mi schiero, dunque, né con i sostenitori del remote working né con coloro che difendono a tutto campo la presenza in ufficio. Forse la ricerca dell’equilibrio è la strada giusta da percorrere.
Chief Digital Investment Officer | Board Member Ricoh Europe
4 anniRoberto sono pienamente d’accordo, trovare il giusto equilibrio tra remote working e lavoro tradizionale, non forzare tempistiche e modalità, vedere come va, lasciare libertà su come e quando rientrare aiuterà il personale a trovare la giusta motivazione e bilanciamento. RICOH sempre un passo avanti nel mettere i propri dipendenti al centro delle priorità.