Riflessioni tecniche sul DOPO DI NOI
Il 22 giugno 2016 il Parlamento ed il Senato italiani hanno approvato la prima legge organica che tutela le persone disabili anche dopo la morte dei loro genitori, o comunque di chi li accudisce (caregivers). La legge in questione (Legge 112/2016) viene comunemente definita Legge sul Dopo di Noi.
Lungi dall’esprimere pareri politici in merito ad una legge italiana, vorrei limitarmi ad esprimere alcune opinioni tecniche, in base alle mie esperienze professionali nel settore. Innanzitutto la legge prevede la collaborazione attiva tra lo Stato e le famiglie con persone disabili, prima della morte dei caregivers, in modo da pianificare il futuro con largo anticipo. Se da un lato questa collaborazione richiede un impegno attivo dei familiari (anche in senso economico), dall’altro offre loro la maggiore garanzia possibile di controllo circa la programmazione del futuro. La legge recepisce gli orientamenti degli altri paesi europei, che stanno passando dall’assistenzialismo passivo alla cittadinanza attiva. Sostanzialmente la legge nazionale istituisce diversi strumenti finanziari atti ad agevolare il reperimento delle risorse economiche necessarie al sostentamento della persona disabili, per tutta la durata della loro vita, prevedendo importanti interventi pubblici in caso di difficoltà economiche. Non sono specificate nel dettaglio, all’interno della legge nazionale, le varie forme di sostegno riabilitativo e/o risocializzante previste per sostenere la persona disabile dopo la morte dei caregivers, proprio perché ogni persona è diversa dall’altra, e sono potenzialmente infinite le combinazioni di servizi socio-assistenziali disponibili per ciascun soggetto. Spetta ai caregivers (familiari) stessi la scelta del percorso migliore per il proprio congiunto, vagliando tra le molteplici ipotesi possibili, e questo potrebbe essere un punto debole del sistema introdotto. A tutela del cittadino, la legge prevede che la scelta del percorso del Dopo di Noi sia svolta con il supporto dei Servizi Sociali, secondo specifiche territoriali previste dai Decreti Attuativi che deve pubblicare ogni Regione italiana. Non conosco i Decreti Attuativi di ogni regione, ma ho avuto modo di approfondire quelli della Regione Lazio, per ovvi motivi professionali. Con Dgr 454/2017 la Regione Lazio ha sviluppato le proprie linee guida per il Dopo di Noi, stanziando risorse economiche importanti, e stabilendo criteri chiari ed efficaci per la costituzione di diverse soluzioni alloggiative, riservate a disabili adulti senza caregivers, che abbiano aderito al sistema Dopo di Noi. Nell’ottica della collaborazione tra le istituzioni, la Regione Lazio prevede di far gestire le risorse del Dopo di Noi ai Distretti Sociosanitari, individuandoli come ambiti territoriali ottimali, e chiedendo loro la disponibilità scritta ad impegnarsi nel realizzare quanto previsto(art. 14). Spetta ai Distretti costruire forme innovative di collaborazione tra enti pubblici e Terzo Settore (secondo quanto previsto dalla riforma del terzo Settore) per la realizzazione delle iniziative sul territorio. Nei territori dove i Distretti Sociosanitari (raggruppamenti di comuni insistenti nella stessa ASL) collaborano fattivamente con la Regione Lazio il Dopo di Noi sta già divenendo una realtà tangibile.
Dott. Alfonso DI GIUSEPPE
Psicologo