È stato pubblicato l'avviso per la presentazione della domanda per il riconoscimento dell'Indennità di Disponibilità, annualità 2025. Cos'è l'indennità di disponibilità? Si tratta di un incentivo per medici specialisti ambulatoriali, veterinari e professionisti (biologi, chimici, psicologi) volto a: ✅ Favorire lo svolgimento del rapporto di lavoro nell'ambito del S.S.N.; ✅ Ampliare l'orario di incarico; ✅ Agevolare l'attuazione del Piano Nazionale di Governo delle Liste di Attesa (PNGLA). Come presentare domanda? ➡️ Periodo: 01.01.2025 – 15.01.2025 ➡️ Modalità: esclusivamente tramite procedura telematica sul sito: https://lnkd.in/e8uMUm7D 🔗 Per ulteriori informazioni e per accedere all'avviso completo, visita il sito nella sezione Albo Pretorio – Bandi e Avvisi Medicina Convenzionata bit.ly/4gKRz6G #aressardegna #medicinaconvenzionata #indennità2025 #sanità #PNGLA
Post di ARES Sardegna
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Un’indagine del 2024, condotta BHAVE converting data into future presso la popolazione italiana, rivela che il 39% degli italiani ritiene i servizi pubblici meno efficienti di quelli privati. Per le visite specialistiche, il 46% degli intervistati attende mesi, con un ulteriore 16% che aspetta almeno un anno. Il 36,5% delle famiglie a basso reddito e 44,2% di quelli con reddito medio-basso rinunciano alle cure. Le principali problematiche che affliggono il SSN identificate dal Patient Access Think Tank (PATT) riguardano un utilizzo inappropriato dei servizi sanitari (ricorso frequente al pronto soccorso per problemi non urgenti, visite mediche ed esami diagnostici non necessarie, uso improprio di farmaci, come l’automedicazione o l’interruzione prematura delle terapie prescritte), una comunicazione inefficace con i cittadini a cui si va ad aggiungere la carenza di personale sanitario, di adeguate risorse economiche dedicate alla sanità pubblica e un’organizzazione ospedale territorio (come dei reparti all’interno dell’ospedale) migliorabile. https://lnkd.in/efr4SGcd
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📌 Su Panorama della Sanità, il documento di posizionamento AsNAS sul ruolo dell'Assistente Sanitario nei Consultori familiari. 📰Leggi l'articolo ⤵️ https://lnkd.in/dfjakgdD
Il ruolo dell’Assistente Sanitario all’interno dei Consultori Familiari
https://panoramadellasanita.it/site
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In questi giorni, il Governo è impegnato nella redazione della Finanziaria 2025, e le associazioni di categoria stanno esprimendo richieste incisive per valorizzare il nostro Sistema Sanitario Nazionale (#SSN). Attualmente, l'Italia si colloca al 16° posto in Europa per #spesa #sanitaria, pari al 6,2% del PIL, inferiori alla media UE e OCSE. ANAAO ASSOMED, insieme a FEDERAZIONE CIMO-FESMED e #NursingUp, ha sottolineato l’importanza di riformare il SSN e migliorare le condizioni lavorative per i #professionisti del settore. I rappresentanti hanno avanzato proposte concrete, dalla necessità di leggi ad hoc al miglioramento delle retribuzioni e delle condizioni di lavoro, fino al riconoscimento della professione assistenziale come usurante. Umberto Nocco | Corinna Montana Lampo | Cristina Suzzani | Alessia Rapuano | Tommaso La Vecchia | Tecniche Nuove Healthcare | Tecniche Nuove Spa
Finanziaria 2025: spunti da Anaao Assomed, Cimo-Fesmed e Nursing Up - Tecnica Ospedaliera
https://www.tecnicaospedaliera.it
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🤝 Accordo tra European Commission e WHO Regional Office for Europeper trattenere gli #infermieri nei #sistemisanitari 🏥 La #CommissioneEuropea ha firmato un accordo di contributo di 1,3 milioni di euro con l'ufficio regionale per l'Europa dell'#OMS per sostenere gli Stati membri nel trattenere gli infermieri e rendere la professione più attraente. ✨ 💡 L'accordo, finanziato dal programma #EU4Health, prevede attività in tutti gli #Statimembri dell'#UE per un periodo di 36 mesi, con un'attenzione particolare ai paesi con carenze significative di #operatorisanitari, specialmente infermieri 🇪🇺 📊 Le iniziative includeranno: ➡ Piani d'azione per il reclutamento e programmi di #tutoraggio per attrarre una nuova generazione di infermieri 🧑⚕️ ➡ Valutazioni d'impatto sul #personaleinfermieristico per comprendere le cause delle carenze e sviluppare strategie per migliorare #salute e #benessere 🩺 ➡ Opportunità di #formazione e iniziative per sfruttare i vantaggi della #trasformazionedigitale 📱 Secondo #StellaKyriakides, Commissaria per la Salute e la Sicurezza Alimentare: "Gli infermieri sono la spina dorsale dei nostri sistemi sanitari. Questa iniziativa dimostra il nostro impegno a migliorare la resilienza dei sistemi sanitari in tutta l’#UnioneEuropea della #salute." 💬 Per info ⬇ https://lnkd.in/dBg4R262
Accordo Commissione e Oms Europa per sostenere gli Stati membri nel trattenere gli infermieri nei loro sistemi sanitari
https://promisalute.it
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Piano Regionale quinquennale della Giunta della Regione Veneto per contrastare la carenza di personale sanitario e sociosanitario; rilancio dal post di Claudio Costa, con alcune mie considerazioni Le stime dell OMS dicono che tra 6 anni la mancanza delle figure infermieristiche, assistenziali e di alcune specialita' mediche saranno di proporzioni insostenibili. Ecco quindi che una call to action per quanto di pertinenza del governo sanitario regionale e' quanto mai necessaria. Linee di azione sui cui impostare le politiche da subito. Punti altrettanto importanti, quelli dell'adeguamento salariale per evitare la fuga all'estero e per rendere di nuovo attrattive alcune professioni, così come il giusto ruolo nel percorso di cura, possibilita' di task shifting, un modello di lavoro più dinamico e meno burocratizzato , sono sicuramente invece azioni di competenza Nazionale . E' giusto che intanto le Regioni si attrezzino in modo compatto e con linee di azione simili, come anche continuare a spingere sul livello nazionale.
Coordinatore Area Risorse umane, formazione e fabbisogni formativi della Commissione Salute presso Conferenza delle Regioni e delle Province autonome
La Giunta Regionale del Veneto ha approvato un piano regionale di contrasto alla carenza di personale sanitario e socio-sanitario. L’OMS stima che entro il 2030 negli Stati membri dell’Unione Europea mancherà un numero elevato di professionisti legato in particolare alla carenza di personale sanitario, riguardante prevalentemente il profilo professionale di infermiere e di alcune altre figure di medici specialisti oltre alla carenza di altri operatori dell’area assistenziale. Dalle analisi emergono due macro-fattori che concorreranno alla carenza di personale sanitario e alla diminuzione del numero di lavoratori: la previsione di un numero molto elevato di uscite di tale personale operante nel Servizio sanitario per quiescenza e dimissioni precoci dal lavoro e l’aumento di richiesta di prestazioni sanitarie legato al progressivo invecchiamento della popolazione, all’aumento delle patologie croniche e, più in generale, all’ aumento delle aspettative dei pazienti nei confronti del SSN. Con riferimento alla situazione del personale del Servizio sanitario regionale i dati disponibili confermano i trend rilevati a livello internazionale e nazionale. In particolare, si conferma l’invecchiamento del personale del Servizio sanitario regionale pubblico del Veneto che, da una rilevazione effettuata alla fine dell’anno 2023 per i profili di infermiere, medico e operatore socio-sanitario con più di 50 anni d’età, si è stimato rappresentare il 47% del totale. La criticità relativa alla carenza di personale è influenzata anche dal numero elevato di dimissioni inattese. Infine, si assiste ad una generale diminuzione dell’attrattività dei corsi di laurea delle professioni sanitarie, e in particolare del corso di laurea in infermieristica. La Regione del Veneto traendo spunto dalle criticità del sistema ha predisposto un “Piano Regionale di contrasto alla carenza di personale del Servizio sanitario regionale del Veneto”, di respiro quinquennale, in cui vengono individuati i cinque macro-problemi su cui è necessario agire: la complessità che caratterizza il fenomeno della “carenza di personale”, la bassa capacità di trattenere il personale in servizio presso il SSR pubblico, la diminuzione del tempo effettivo lavorato a causa dell’invecchiamento del personale, la carenza di personale di assistenza dovuto all’elevato numero di quiescenze e la perdita di attrattività della formazione infermieristica e OSS e di alcune specializzazioni mediche. Per ciascuno di questi macro-problemi il piano individua le azioni trasversali e azioni su profili specifici che intende perseguire per affrontare la sfida legata al personale sanitario e assistenziale. Ora il piano sarà oggetto di confronto con le organizzazioni sindacali e professionali interessate, anche al fine di acquisire suggerimenti e indicazioni applicative.
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𝐑𝐞𝐜𝐥𝐮𝐭𝐚𝐦𝐞𝐧𝐭𝐨, 𝐫𝐞𝐭𝐞𝐧𝐭𝐢𝐨𝐧 𝐞 𝐬𝐯𝐢𝐥𝐮𝐩𝐩𝐨 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐚 𝐩𝐫𝐨𝐟𝐞𝐬𝐬𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐢𝐧𝐟𝐞𝐫𝐦𝐢𝐞𝐫𝐢𝐬𝐭𝐢𝐜𝐚 𝐢𝐧 𝐚𝐦𝐛𝐢𝐞𝐧𝐭𝐞 𝐫𝐮𝐫𝐚𝐥𝐞: 𝐢𝐥 𝐜𝐚𝐬𝐨 𝐓𝐨𝐬𝐜𝐚𝐧𝐚 Il lavoro, scritto a quattro mani con Elisa Rinaldini e pubblicato sull’ultimo numero di 𝗣𝗼𝗹𝗶𝘁𝗶𝗰𝗵𝗲 𝗦𝗮𝗻𝗶𝘁𝗮𝗿𝗶𝗲, analizza le problematiche legate alla gestione del personale infermieristico nelle aree rurali della Toscana, affrontando temi come il turnover, il pendolarismo e le difficoltà nella conciliazione tra lavoro e vita privata. L’articolo propone un piano di intervento che include misure come la job rotation, il job crafting, incentivi economici per attrarre e trattenere personale, e programmi di formazione specifici per il middle management. Queste strategie sono supportate dall’uso di indicatori di performance per monitorare l’efficacia delle misure adottate. Un’analisi dettagliata e soluzioni pratiche per migliorare la qualità e la continuità del servizio sanitario nelle aree più remote della regione. 𝘙𝘢𝘮𝘢𝘤𝘤𝘪𝘢𝘯𝘪 𝘐𝘴𝘦𝘮𝘢𝘯𝘯 𝘊, 𝘙𝘪𝘯𝘢𝘭𝘥𝘪𝘯𝘪 𝘌. 𝘙𝘦𝘤𝘭𝘶𝘵𝘢𝘮𝘦𝘯𝘵𝘰, 𝘳𝘦𝘵𝘦𝘯𝘵𝘪𝘰𝘯 𝘦 𝘴𝘷𝘪𝘭𝘶𝘱𝘱𝘰 𝘥𝘦𝘭𝘭𝘢 𝘱𝘳𝘰𝘧𝘦𝘴𝘴𝘪𝘰𝘯𝘦 𝘪𝘯𝘧𝘦𝘳𝘮𝘪𝘦𝘳𝘪𝘴𝘵𝘪𝘤𝘢 𝘪𝘯 𝘢𝘮𝘣𝘪𝘦𝘯𝘵𝘦 𝘳𝘶𝘳𝘢𝘭𝘦: 𝘪𝘭 𝘤𝘢𝘴𝘰 𝘛𝘰𝘴𝘤𝘢𝘯𝘢. 𝘗𝘰𝘭𝘪𝘵𝘪𝘤𝘩𝘦 𝘴𝘢𝘯𝘪𝘵𝘢𝘳𝘪𝘦 2024;25(2):36-42. 𝘥𝘰𝘪 10.1706/4326.43091 Il Pensiero Scientifico Editore https://lnkd.in/dpFXaKa8 #HealthcareManagement #Nursing #RuralHealthcare #SviluppoProfessionale #LeadershipSanitaria
Reclutamento, retention e sviluppo della professione infermieristica in ambiente rurale: il caso Toscana | Politiche Sanitarie
politichesanitarie.it
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La Giunta Regionale del Veneto ha approvato un piano regionale di contrasto alla carenza di personale sanitario e socio-sanitario. L’OMS stima che entro il 2030 negli Stati membri dell’Unione Europea mancherà un numero elevato di professionisti legato in particolare alla carenza di personale sanitario, riguardante prevalentemente il profilo professionale di infermiere e di alcune altre figure di medici specialisti oltre alla carenza di altri operatori dell’area assistenziale. Dalle analisi emergono due macro-fattori che concorreranno alla carenza di personale sanitario e alla diminuzione del numero di lavoratori: la previsione di un numero molto elevato di uscite di tale personale operante nel Servizio sanitario per quiescenza e dimissioni precoci dal lavoro e l’aumento di richiesta di prestazioni sanitarie legato al progressivo invecchiamento della popolazione, all’aumento delle patologie croniche e, più in generale, all’ aumento delle aspettative dei pazienti nei confronti del SSN. Con riferimento alla situazione del personale del Servizio sanitario regionale i dati disponibili confermano i trend rilevati a livello internazionale e nazionale. In particolare, si conferma l’invecchiamento del personale del Servizio sanitario regionale pubblico del Veneto che, da una rilevazione effettuata alla fine dell’anno 2023 per i profili di infermiere, medico e operatore socio-sanitario con più di 50 anni d’età, si è stimato rappresentare il 47% del totale. La criticità relativa alla carenza di personale è influenzata anche dal numero elevato di dimissioni inattese. Infine, si assiste ad una generale diminuzione dell’attrattività dei corsi di laurea delle professioni sanitarie, e in particolare del corso di laurea in infermieristica. La Regione del Veneto traendo spunto dalle criticità del sistema ha predisposto un “Piano Regionale di contrasto alla carenza di personale del Servizio sanitario regionale del Veneto”, di respiro quinquennale, in cui vengono individuati i cinque macro-problemi su cui è necessario agire: la complessità che caratterizza il fenomeno della “carenza di personale”, la bassa capacità di trattenere il personale in servizio presso il SSR pubblico, la diminuzione del tempo effettivo lavorato a causa dell’invecchiamento del personale, la carenza di personale di assistenza dovuto all’elevato numero di quiescenze e la perdita di attrattività della formazione infermieristica e OSS e di alcune specializzazioni mediche. Per ciascuno di questi macro-problemi il piano individua le azioni trasversali e azioni su profili specifici che intende perseguire per affrontare la sfida legata al personale sanitario e assistenziale. Ora il piano sarà oggetto di confronto con le organizzazioni sindacali e professionali interessate, anche al fine di acquisire suggerimenti e indicazioni applicative.
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I contenuti principali del Decreto-legge sui “tempi di attesa” delle visite specialistiche erano già noti. Le ultime modifiche – afferma il dr. ANDREA FRASOLDATI, Presidente Eletto AME e Direttore Struttura Complessa Endocrinologia AUSL Reggio Emilia – riguardano elementi giuridico-amministrativi, in particolare il ruolo dei governi regionali. "Apprezzo l'incremento della spesa per il personale, ma le difficoltà nel reclutamento di #medici e #infermieri restano un problema serio. Come Presidente Eletto di un’associazione con oltre 2500 endocrinologi, vorrei evidenziare che le liste di attesa non si risolvono solo con nuove visite. Serve un governo della domanda secondo il principio dell’appropriatezza clinica. Molte visite sono ridondanti e potrebbero essere sostituite da teleconsulti o protocolli condivisi. Dobbiamo promuovere un’alleanza medico-paziente per un utilizzo corretto delle risorse, rifacendoci ai principi della campagna Choosing Wisely. Ogni indagine o visita prescritta sottrae risorse ad altri pazienti. In conclusione, spero che le #aziendesanitarie trovino il giusto equilibrio in questa fase di carenza di personale. Risolvere i tempi di attesa richiede un intervento sulla domanda, distinguendo tra visite necessarie e quelle sostituibili con contatti alternativi. Il diritto alla salute ci unisce tutti”.
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Sanità toscana: il paradosso della graduatoria bloccata 🕒 In Toscana, la scadenza della graduatoria regionale del concorso 109/2021 si avvicina rapidamente, e con essa si rischia di perdere un'opportunità cruciale per rafforzare il sistema sociosanitario. Da un lato, abbiamo un sistema in forte carenza di personale; dall'altro, abbiamo centinaia di Operatori Socio-Sanitari qualificati che potrebbero entrare immediatamente in servizio, ma sono bloccati dalla burocrazia. Il risultato? Ospedali ed RSA sotto pressione e professionisti pronti a lavorare lasciati in attesa. Questa situazione non è solo un problema per chi cerca lavoro, ma un ostacolo al miglioramento della qualità dei servizi sanitari. 🔧 È chiaro che serve un intervento rapido e deciso per sbloccare la situazione e permettere l'ingresso di nuove risorse, garantendo così un supporto efficace ai reparti e ai cittadini. Mi piacerebbe sentire il parere di chi è coinvolto direttamente o indirettamente in questo settore. Come si può spingere per un cambiamento che porti beneficio a tutti? #Sanità #OSS #Toscana #Burocrazia #SistemaSanitario #RisorseUmane
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Secondo recenti stime elaborate da #Gimbe, la 𝐜𝐚𝐫𝐞𝐧𝐳𝐚 𝐝𝐢 𝐦𝐞𝐝𝐢𝐜𝐢 𝐝𝐢 𝐦𝐞𝐝𝐢𝐜𝐢𝐧𝐚 𝐠𝐞𝐧𝐞𝐫𝐚𝐥𝐞 in Italia è un problema in crescita, sia attuale che futuro. Un'analisi dei dati #Sisac aggiornata al 1° gennaio 2023 evidenzia una progressiva diminuzione del numero di MMG in attività nel periodo 2019-2022. Nel 2022 si registravano 37.860 MMG, ben 4.149 in meno rispetto al 2019 (-11%). Tale calo presenta notevoli variazioni regionali, con punte del -34,2% in Sardegna e del -4,7% in Molise. 𝐒𝐓𝐈𝐌𝐄 𝐃𝐄𝐋𝐋𝐀 𝐂𝐀𝐑𝐄𝐍𝐙𝐀 𝐚𝐥 𝟐𝟎𝟐𝟔: Entro il 2026, anno di avvio della riforma dell'assistenza territoriale del PNRR, si stima un' ulteriore preoccupante carenza di Medici di Famiglia (MMG) in Italia. La carenza non sarà uniforme su tutto il territorio nazionale e le regioni più colpite saranno: Campania (-384 MMG) Puglia (-175 MMG) Sicilia (-155 MMG) Calabria (-135 MMG) Abruzzo (-47 MMG) Basilicata (-35 MMG) Sardegna (-9 MMG) Lazio (-231 MMG) Liguria (-36 MMG) Friuli Venezia Giulia (-22 MMG) Secondo il Dott. Cartabellotta, la carenza di Medici di Famiglia (MMG) è dovuta a: - Errori nella pianificazione del ricambio generazionale e dunque il mancato equilibrio tra pensionamenti e borse di studio. - Politiche sindacali non sempre coerenti. È necessaria dunque strategia multifattoriale che includa: - Programmazione adeguata del fabbisogno di MMG. - Pubblicazione tempestiva dei bandi per le borse di studio da parte delle Regioni. - Realizzazione concreta della riforma dell'assistenza territoriale (Case di comunità, Ospedali di Comunità, assistenza domiciliare, telemedicina). - Accordi sindacali in linea con il ricambio generazionale e la distribuzione capillare dei MMG. FONTE: https://lnkd.in/dm5xXvgB *Questo messaggio è destinato esclusivamente agli operatori sanitari
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