Fino a ieri sarebbe parsa una barzelletta: il Monte dei Paschi di Siena, uscito da un disastro lungo 15 anni, con annessi salvataggi pubblici e 40 miliardi persi, che va all’assalto di Mediobanca, l’ex salottino finanziario italiano. E però con lo Stato di mezzo, grandi interessi in campo e un certo declino finanziario accade anche questo. E allora ecco che Mps ha lanciato ieri un’Offerta pubblica di scambio di azioni (Ops) su Piazzetta Cuccia per un corrispettivo di 13,3 miliardi.
Post di Il Fatto Quotidiano
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Monte dei Paschi di Siena ha ricevuto dallo Stato 5,4 miliardi di euro per evitare di fallire, è tenuto a riportare in bilanci alcuni paragrafi nei quali dare conto di che cosa sta facendo per rispettare gli impegni presi con la Commissione Europea in cambio degli aiuti che il Tesoro ha garantito a suo tempo, diventandone il maggiore azionista. Dagli ultimi resoconti disponibili, si possono desumere alcune informazioni utili per inquadrare la scalata a Mediobanca lanciata ieri. Ce le racconta Luca Piana
I motivi della fretta di Siena
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Terremoto nella #finanza: (#Mps)Monte dei Paschi di Siena annuncia un’operazione per l’#acquisizione di #Mediobanca, con una mossa che preluderebbe a un vero e proprio terremoto nelle dinamiche della finanza italiana spostando gli equilibri del controllo delle #Generali. Ecco tutti i dettagli https://lnkd.in/dq6VtZGY
Mps, affondo su Mediobanca: Opa totalitaria, valutazione 13,3 miliardi. Terremoto nella finanza: effetti su Generali? - FIRSTonline
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MPS-Monte dei Paschi di Siena da “preda ambita”, così come la definì il ministro dell’Economia e delle Finanze Giancarlo Giorgetti nel 2023, a predatrice di Mediobanca, con la strada, a quanto pare obbligata, dell’ennesimo aumento di capitale. L’annuncio della banca senese, ancora Monte di Stato - sebbene in misura decisamente inferiore dopo il terzo atto lanciato dal governo Meloni - ha spiazzato tutti, scioccando Piazza Affari e, immancabilmente, la stessa politica italiana. L’opposizione è già scattata sull’attenti, chiamando a rapporto il Tesoro. Tesoro maggiore azionista di Siena con una quota pari all’11,7% circa che, a sentire le parole dell’AD di MPS Luigi Lovaglio, ha dato la sua benedizione alle eventuali nozze con Mediobanca. Altro che “M&A noiosi”, come ha commentato Lovaglio, riferendosi probabilmente alle altre operazioni di risiko bancario che stanno ulteriormente gonfiando il valore delle azioni delle banche italiane in Borsa: come l’OPA annunciata agli inizi di novembre da Banco BPM sulla controllata Anima Holding, ora diventata motivo di ansia per chi ci scommette, BAMI in primis, a causa di alcuni dubbi manifestati dalla BCE sul Danish Compromise; l’OPS presentata pochi giorni dopo sul Banco da UniCredit, con il CEO Andrea Orcel che fino a ieri, da Davos, ha continuato a perorare la sua causa. E forse anche altro che la mossa di Banca Ifis, che ha messo nel mirino la banca fondata e gestita da Corrado Passera, Illimity con una OPAS. Per non parlare di quell’altro dossier M&A tra le due banche italiane tornato alla ribalta in questi ultimi giorni.
MPS e l'aumento di capitale per OPS di Stato su Mediobanca. Il messaggio da Piazza Affari
money.it
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Il mercato sembra aver già bocciato l’operazione (Mediobanca +6% ed MPS -8%). In effetti sembra un’operazione poco economico/finanziaria e invece molto (forse troppo) politica. E quando la politica cerca di condizionare il mercato non è mai una buona idea... Riporto per completezza i pareri di alcuni "analisti" che si sono già espressi (nel primo commento altre "opinioni"): MILANO (MF-NW)--Analisti scettici sull'ops di B.Mps su Mediobanca. (…) OPERAZIONE SOLLEVA VARI DUBBI (EQUITA SIM) "Con una mossa a sorpresa, B.Mps ha annunciato il lancio di un'offerta pubblica totalitaria per l'acquisizione di Mediobanca", sottolineano gli analisti di Equita Sim. "A nostro avviso, l'operazione solleva diversi dubbi. Il premio riconosciuto risulta modesto, considerando anche la probabile riduzione dell'appeal speculativo sul titolo B.Mps. Riteniamo difficile identificare sinergie, mentre emerge il rischio di potenziali dissinergie. Inoltre, intravediamo difficoltà nel mantenimento e nell'apporto di nuove professionalità all'interno del gruppo risultante, con il rischio di una diluizione delle specificità distintive di Mediobanca", commentano gli analisti. Su Mediobanca la raccomandazione è buy, su B.Mps hold. Anche gli analisti di Kbw si dicono sorpresi dell'ops annunciata da Mps su Mediobanca e ritengono che "il potenziale di sinergie sia limitato, anche includendo l'accelerazione dell'utilizzo delle Dta per Mps. Con Mps che scambia a P/E inferiori rispetto a Mediobanca la nostra prima impressione è che questa offerta abbia limitate possibilità di successo".
UNA BREAKING NEWS AL GIORNO... Questa mattina ci svegliamo con l'offerta di Monte dei Paschi di Siena per Mediobanca. Da ex Cenerentola del settore bancario che non voleva più nessuno, la nuova Mps inaugura il suo nuovo assetto privato con una OPS (offerta tutta in azioni) da 13,3 miliardi di euro su quella che è stata da sempre la grande regista della finanza italiana. Dietro ogni operazione rilevante c'era -e c'è - lei. Per me che ho iniziato a lavorare quando ci si appostava molto spesso sotto Mediobanca ("che tanto una notizia la trovi"), l'idea di una Piazzetta Cuccia addirittura delistata dalla Borsa suona come un paradosso, ma business is business e soprattutto tempi (e azionisti) sono cambiati. Ora, ad esempio, Mps e Mediobanca ne condividono due molto attivi e molto aggressivi: Delfin (la cassaforte della famiglia Del Vecchio) e Francesco Gaetano Caltagirone. E qualsiasi cosa succeda in questa partita si riverberà su altri grandi dossier italiani: Generali, Unicredit-Banco Bpm, Banco Bpm-Anima. 🎙️ Che idea vi siete fatti? (Qui la notizia e altre nel notiziario di LinkedIn Notizie: https://lnkd.in/gMUF7mJm) Qui il comunicato: https://lnkd.in/gSbhzeZP 📷 Getty
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Per #MPS e il governo #Meloni, il vero matrimonio che s’ha da fare è quello tra il Monte dei Paschi di Siena e Piazzetta Cuccia. Leggi l'articolo per saperne di più: https://loom.ly/7tvBXxs
MPS e l’aumento di capitale per OPS di Stato su Mediobanca. Il messaggio da Piazza Affari
money.it
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Una mossa che ha del clamoroso. Monte dei Paschi di Siena ha annunciato un'offerta pubblica di scambio su Mediobanca per un valore complessivo di 13,3 miliardi di euro. Mps propone agli azionisti la cessione di 2,3 quote di nuova emissione pero ogni azione Mediobanca in loro possesso, con un prezzo d'offerta di 15,992 euro l'una. Monte dei Paschi, istituto bancario più antico al mondo ancora in attività, sfrutterà senza dubbio le sinergie già in essere con Mediobanca. Non ultime le quote condivise dal gruppo Caltagirone e da Delfin della famiglia Del Vecchio: i due controllano il 27,6% di Mediobanca e il 15% di Mps. C'è poi lo Stato, che può esercitare il golden power su Montepaschi grazie alle sue quote nell'istituto senese, pari all'11%. La manovra ha un che di clamoroso: non sono lontani i tempi in cui Mps venne salvata da un crack disastroso proprio dallo Stato. Oggi parte all'assalto della cima del sistema bancario italiano. E non solo: Caltagirone e Delfin sono azionisti anche di Generali. Che si stia per formare un mega-conglomerato finanziario? Di Giorgio Patto
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Le azioni di banca Monte Paschi Siena sono " la cartina di tornasole" ( prova decisiva ed irrefutabile) dell'incoerenza tra il prezzo di un equity ed il valore patrimoniale di una banca. Così come l'indice Tier 1 posto in bilancio. Valori "macedonia" senza aver minimamente idea del reale valore di ogni singolo frutto che la compone. Detto ciò, fossi in Giorgetti, penserei seriamente a collocare sul Mercato un'altra quota di MPS. Anzi, credo proprio che lo farà concretamente qualora l'azione superi il prezzo di 7,00 Euro. Comunque prima dell'insediamento del nuovo CDA con i nuovi ingressi in governance che non promettono nulla di buono visto il pregresso. Saranno 3 lunghi anni difficilissimi. DTA da spesare, Litigation Claim da coprire, Patrimonio Immobiliare da alienare e probabilmente da rettificare il valore di bilancio dei cespiti. UTP ED NPL sono un altro capitolo. I Ricavi? !
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Colpo di scena nel mondo bancario: il cda di Monte dei Paschi di Siena - con primi azionisti il Mef (11,7%), Delfin (9,9%) e Caltagirone (5%) - ha approvato il lancio di un’offerta di pubblico scambio totalitaria per Mediobanca. L’operazione vale in tutto 13,3 miliardi di euro e offre un premio del 5,03% sul prezzo di chiusura in Borsa di ieri, 23 gennaio. Mps offre 23 azioni per ogni 10 azioni Mediobanca portate in adesione. Secondo fonti finanziarie l’operazione, non concordata, non è piaciuta a Mediobanca, che la considererà “ostile”. Siccome Mps punta ad acquisire il suo intero capitale sociale, significa che l'operazione andrebbe a "conseguire la revoca delle azioni Mediobanca dalla quotazione su Euronext Milan". Si ritiene, come dichiarato dalla stessa Mps, "che il delisting favorisca gli obiettivi di integrazione, creazione di sinergie e crescita tra Mps e Mediobanca". A Borsa ancora aperta, Mediobanca sale, Mps scende.
Monte dei Paschi di Siena lancia Ops totalitaria su Mediobanca
tg24.sky.it
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Dopo Eni, e in attesa di Poste Italiane, scatta il countdown anche per Banca Monte dei Paschi di Siena. Dal 2 luglio — quando scadrà il lockup per il Mef di vendere altre azioni della banca di Siena — l’azionista pubblico potrà mettere in vendita un altro pacchetto della sua quota, oggi pari al 26,7%. Il mercato è pronto a scommettere che il Tesoro collocherà altre azioni — fonti indicano circa il 10% della banca che sulla base delle valutazioni di ieri varrebbe circa 700 milioni — sulla scia di un titolo che ha fatto una lunga corsa: +63,93% negli ultimi sei mesi. Tirando le somme, a 18 mesi dalla chiusura dell’aumento di capitale da 2,5 miliardi, l’azione si è rivalutata di oltre il 200% malgrado il segno meno di ieri (-0,87%) dovuto allo stacco dividendo. Gli indiziati sono sempre gli stessi: da UniCredit a Banco BPM e BPER Banca. Ma è anche vero che la rinascita di Mps può fare spazio a nuove pedine nel risiko bancario. Mps è l’unica banca che, dal punto di vista delle valutazioni, ha ancora ampi margini di crescita rispetto agli altri istituti di credito. Il titolo si sta riapprezzando e al pari delle altre colleghe, #Siena rappresenterebbe un investimento profittevole (l’anno prossimo la cedola raddoppierà). Non sembrerebbe inverosimile che possa attrarre nuovi compratori sul mercato. O stimolare i soci esistenti ad arrotondare le proprie quote. I fondi internazionali hanno apprezzato molto bene i titoli di Siena al momento della vendita sul mercato delle quote da parte del Mef. La banca guidata dal ceo Luigi Lovaglio ha più di un tesoretto. Ha un indicatore di solidità Cet1 del 18,2%, il più alto forse d’Europa. Ha una rete estesa di sportelli e una clientela radicata e fedele nel tempo. Ma un nuovo modo per estrarre valore potrebbe essere di puntare sulle fabbriche prodotto: quella assicurativa è in joint venture con AXA. Lovaglio all’ultima trimestrale ha aperto all’acquisto di quote in fabbriche prodotto che, se internalizzate, consentirebbero di portare a casa nuovi ricavi. con daniela polizzi #banche #finanza #credito #polizze #risparmio #assicurazioni #milano Ministero dell'Economia e delle Finanze
Mps, scatta il conto alla rovescia, a chi andranno le quote del Mef
corriere.it
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Monte dei Paschi di Siena e #Mediobanca: Chi è il suggeritore dietro l’operazione? L'operazione che coinvolge #MPS e Mediobanca è senza dubbio un’operazione di mercato, ma lascia spazio a interrogativi su chi sia il vero suggeritore. La strategia appare complessa e ben orchestrata, con implicazioni non solo finanziarie, ma anche politiche, a dimostrazione di un disegno strategico di ampio respiro. Una mossa con chiari segnali politici MPS, istituto storico italiano e attualmente sotto controllo statale, ha intrapreso un’offerta ambiziosa da 13,3 miliardi di euro su Mediobanca, delineando una strategia di consolidamento nel panorama bancario italiano. È difficile immaginare che un’operazione di tale portata sia stata concepita senza un ruolo determinante del governo. In un contesto di crescente sensibilità verso le pressioni straniere, come nel caso di Generali-Natixis, questo potrebbe essere un segnale chiaro: l’Italia intende proteggere i propri asset strategici, evitando squilibri a favore di altri Paesi, in particolare della Francia. Il ruolo del “suggeritore” Dietro questa operazione, emerge il possibile ruolo di una mente strategica di altissimo livello. Si tratta di un suggeritore che, con visione e competenza, potrebbe aver coordinato un disegno più ampio, volto non solo al consolidamento del settore bancario, ma anche a lanciare un messaggio forte a livello internazionale. Non è escluso che l’intervento sia volto a bilanciare l’influenza francese in Italia, in particolare dopo gli sviluppi della vicenda Generali-Natixis. L’operazione #MPS-#Mediobanca rappresenta un passaggio strategico per il sistema bancario italiano, in cui economia e politica si intrecciano. Sebbene i dettagli restino ancora da chiarire, il ruolo del suggeritore appare centrale, segnando un momento di svolta per l’intero settore finanziario nazionale. Resta da vedere come si evolveranno le dinamiche tra gli attori coinvolti e quali saranno gli effetti a lungo termine di questa ambiziosa mossa sul mercato italiano e internazionale.
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