Di fronte alle sfide che ci troviamo ad affrontare ogni giorno, noi adulti siamo in grado di dare delle risposte ai giovani d’oggi? "in generale quello che fa la differenza sono coloro che scelgono di mettersi in gioco" (Tratto dalla bella chiacchierata con Germana Carillo di GreenMe) Qui l'articolo completo 👇🏻
Post di Michela Calvelli
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🪴 La mia bella chiacchierata con Michela Calvelli di Generas Foundation - Edunauta per capire lo stato di salute della #scuola di oggi e le #sfide che farebbe bene ad accogliere. Con lei ho scoperto come progetti educativi innovativi stanno trasformando l'#apprendimento, mettendo i #bambini e le #bambine al centro della loro #educazione, favorendo un profondo legame con la natura e passioni che durano tutta la vita. https://lnkd.in/d9t5BtaC
Di fronte alle sfide che ci troviamo ad affrontare ogni giorno, noi adulti siamo in grado di dare delle risposte ai giovani d’oggi? "in generale quello che fa la differenza sono coloro che scelgono di mettersi in gioco" (Tratto dalla bella chiacchierata con Germana Carillo di GreenMe) Qui l'articolo completo 👇🏻
Dall’Asilo nel Bosco alle Strade Maestre: così l’educazione cambia faccia (e ci insegna a ripensare tutto)
https://www.greenme.it
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Oggi iniziano le scuole in Veneto e io da un lato tiro un sospiro di sollievo perché posso tornare a lavorare con una certa libertà, dall'altro sbuffo un po', consapevole che nelle scuole italiane non vengono trattate alcune delle tematiche che più servono a educare e formare persone autonome, rispettose, consapevoli e in equilibrio con sé e con ciò che li circonda. L'educazione emotiva, sentimentale e sessuale in primis, ma anche: l'educazione ambientale, l'educazione alimentare, la cura per la #SaluteMentale, l'apertura alla diversità, tematiche #Lgbtqia+ Niente, non ci sentiamo, non ci prepariamo, non ci organizziamo e non ci muoviamo in modo sistematico e strutturale. Siamo indietro... e ci restiamo. Basta leggere l'articolo dello scorso novembre che ti linko qui sotto e che si riferisce solo alla prima voce dell'elenco: a distanza di quasi un anno nulla è cambiato. Come mamma auguro un buonissimo anno scolastico a chi entra in scuola oggi: studenti, insegnanti, personale interno e chiunque collabori all'evoluzione del sistema scolastico. Possiamo e dobbiamo fare di meglio. In azienda e a scuola. #Liber3DiEssere è la rubrica del mercoledì attraverso la quale parliamo di tematiche che riguardano la discriminazione, i diritti, il #GenderGap, il #LinguaggioAmpio ecc... Voci differenti che convergono per contribuire a un immaginario e a un mondo più inclusivo e rispettoso Se vuoi approfondire https://lnkd.in/dXEviz8v #ParolePersoneLavoro
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Lunedì milioni di bambini e ragazzi hanno iniziato un nuovo anno scolastico, chi più felice chi meno. Approfittiamo di questo evento per riflettere invece su quanti milioni di bambini e ragazzi non possono avere accesso all’istruzione, che sia essa di base o superiore. L’istruzione è fondamentale per il progresso personale e per il continuo sviluppo della comunità, senza di esso si parla di regressione. In un mondo dove, sempre più, chi ha la possibilità di studiare non lo VUOLE fare, e chi invece vorrebbe farlo non lo PUÒ fare, dobbiamo chiederci come affrontare questo processo. Sicuramente abbiamo il dovere, in qualità di adulti responsabili, di sensibilizzare quanto più possiamo i nostri giovani ad apprezzare la formazione ed a trovare lo stimolo per trovare degli obiettivi da raggiungere. In secondo luogo, non facciamo finta che il problema non esiste, non nascondiamo la testa sotto la sabbia, ma cerchiamo di aiutare (secondo le proprie possibilità) qualcuno meno fortunato di noi ad avere accesso allo studio. Ci sono tanti modi per farlo 😀! Associazione Zenzero Horizon Advisors SA #formazione #istruzione #ragazzi #giovani #scuola #sistemascolastico #progresso
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"Una delle cose che non capiamo mai abbastanza, noi adulti, è l’importanza del confronto. Capire la mentalità, i sogni, le parole di ragazzi provenienti anche da realtà diverse aiuta a capire il mondo e, dal momento che con il mondo i ragazzi di oggi dovranno farci i conti, è fondamentale conoscere in prima persona, senza intermediazioni". Continua a leggere l'editoriale del mese di Maggio 👇
I giovani, lo studio e il lavoro
salaecucina.it
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Oggi vi proponiamo una #riflessione. Abbiamo deciso di lavorare nell'ambiente dell'educazione dei più #giovani, dando focus al contesto sportivo. Questo implica varie dinamiche, tra cui il #confronto costante con metodi educativi di genitori sempre diversi e di diverse zone del nord Italia. Da ciò viene naturale che, a volte, l'educazione che i #genitori hanno deciso di trasmettere ai figli cozzi con le linee guida che abbiamo dato ai nostri animatori. Nonostante il nostro piano sia frutto di studi e di ricerca della soluzione migliore per tutti. Cosa succede? Un mezzo disastro, ogni volta. Ci è capitata un'osservazione, da parte di un gruppo di genitori, che criticavano aspramente il fatto che un nostro team leader avesse posto come regola l'aspettare che tutti fossero seduti per iniziare a pranzare. In ufficio nel momento in cui ci è arrivata la segnalazione ci siamo presi un momento per discuterne insieme. Possibile che variazioni, anche minime, nei metodi educativi possano scatenare critiche accese? Oppure, possibile che tutti noi in azienda, appartenenti alla stessa generazione, condividiamo questo metodo e che, per i bambini e genitori di oggi, sia percepito come un'imposizione? Siamo ben consapevoli di come i metodi educativi siano in continua #evoluzione, è il bello del nostro lavoro, e di come si tenda a rivedere le strategie passate, ed è per questo che ci teniamo ad instaurare un dialogo (costruttivo!) con le famiglie. Crediamo che il confronto e la #comunicazione aperta siano essenziali per migliorare continuamente i nostri approcci educativi e garantire un ambiente sereno e positivo per tutti i bambini. A Junior Camp siamo convinti che solo attraverso la #collaborazione e il rispetto reciproco possiamo creare un’esperienza educativa arricchente e armoniosa per i nostri giovani. Voi cosa ne pensate?
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🌟 Generazioni in Dialogo: Il Ruolo dei Nonni nell’Apprendimento 🌟 In occasione della "Festa dei Nonni", riflettiamo sulla loro importanza educativa. Queste figure fondamentali non solo custodiscono storie e tradizioni, ma giocano anche un ruolo cruciale nello sviluppo emotivo e sociale dei più giovani. 📚 Trasmissione di Valori: i nonni rappresentano un tesoro di saggezza ed esperienze. Con le loro storie, offrono insegnamenti preziosi che contribuiscono a formare l'identità culturale dei bambini, arricchendo il loro percorso di crescita. 💖 Sostegno Emotivo: gli studi evidenziano che legami affettivi solidi promuovono una maggiore sicurezza emotiva. Un bambino che percepisce amore e sostegno sarà un adulto preparato ad affrontare le sfide della vita. 🎨 Apprendimento Informale: le attività quotidiane con i nonni, come cucinare, sperimentare con utensili invece di utilizzare giochi prefabbricati, offrono opportunità preziose per "imparare facendo". 🌍 Coinvolgimento nella Comunità: i nonni sono spesso figure chiave nelle comunità, offrendo la loro esperienza e supporto. Coinvolgerli in progetti comunitari può rafforzare il senso di appartenenza e promuovere la responsabilità sociale, creando legami tra le diverse generazioni e arricchendo il tessuto sociale. 🤝 Valorizzazione degli Anziani: la "Festa dei Nonni" rappresenta un'importante opportunità educativa per promuovere la valorizzazione delle generazioni più anziane. Questo evento incoraggia una riflessione significativa sull'importanza delle relazioni intergenerazionali, contribuendo a costruire una società inclusiva e coesa. È fondamentale incentivare l'interazione positiva tra le diverse età, facilitando così il dialogo e la comprensione reciproca. 💻 Integrazione Tecnologica: i giovani possono interagire con gli anziani nell'ambito delle tecnologie, creando un processo di apprendimento reciproco che arricchisce entrambe le generazioni. Questo scambio di conoscenze favorisce non solo l'acquisizione di competenze tecnologiche da parte degli anziani, ma anche una maggiore condivisione di momenti e realtà differenti. In conclusione, riconoscere il ruolo insostituibile dei nonni nell’educazione è un passo verso una società più coesa e rispettosa. Celebriamo questi legami intergenerazionali e arricchiamo l’esperienza educativa dei nostri bambini! #FestaDeiNonni #Pedagogia #Educazione #Intergenerazionalità #SviluppoEmotivo #ValoriFamiliari
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I corsi di social media management di Idea Formazione per persone disabili rappresentano una dimostrazione concreta di come la formazione e l’inclusione possano trasformare vite. Questi programmi non solo forniscono competenze tecniche, ma aprono anche le porte a carriere gratificanti e una partecipazione più attiva nella società. Investire in queste iniziative significa credere in un futuro in cui la diversità è vista come una risorsa, e l’accessibilità come un diritto fondamentale per tutti. https://lnkd.in/dTmeh9XA
L’Impatto trasformativo dei corsi di Social Media Management per soggetti svantaggiati
lavoro.ideaformazione.com
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Le barriere culturali sono ostacoli immateriali che derivano da atteggiamenti, pregiudizi, stereotipi e mancanza di consapevolezza. Queste barriere possono limitare l'inclusione sociale, lavorativa e culturale di persone con disabilità, ma anche di altri gruppi emarginati.---Caratteristiche delle barriere culturali1. Stereotipi e pregiudizi:Concezioni errate sulle capacità delle persone con disabilità, spesso viste come meno competenti o bisognose di assistenza costante.Atteggiamenti discriminatori verso le differenze di genere, etnia, religione o orientamento sessuale.2. Mancanza di sensibilizzazione:Scarsa conoscenza delle problematiche affrontate da chi vive in condizioni di svantaggio.Poca educazione all'inclusione e al rispetto delle diversità.3. Esclusione sociale:Tendenza a escludere le persone con disabilità o altre minoranze da attività lavorative, educative, ricreative o culturali.4. Lingua e comunicazione:Uso di linguaggi inappropriati o offensivi che rafforzano gli stereotipi.Mancanza di strumenti comunicativi accessibili (es. sottotitoli, LIS, linguaggi semplificati).5. Modelli educativi rigidi:Sistemi educativi che non valorizzano la diversità e non offrono strumenti inclusivi.---Esempi di barriere culturaliNell'ambiente lavorativo:Resistenza ad assumere persone con disabilità per paura di inefficienza o costi aggiuntivi.Nella scuola:Mancata integrazione degli studenti con bisogni educativi speciali nelle attività scolastiche ordinarie.Nella società:Eventi o luoghi pubblici organizzati senza considerare l'accessibilità o la partecipazione di tutti.
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Non è che la partecipazione dei ragazzi è un fatto ideologico. Una condizione che ha valore di per sé. E non è neppure un postulato, un dato che si assume, per così direi, "per partito preso". No. Direi che la partecipazione dei ragazzi è un bisogno ma anche un obiettivo da perseguire. Si tratta di un bisogno perché i ragazzi devono potersi esprimere, devono poter dichiarare il loro punto di vista sul mondo in cui tutti viviamo. Ma si stratta anche di un obiettivo, perché oggi il mondo è adultocentrico e premia la voce delle generazioni che producono. Non è un caso che le generazioni più discriminate dal punto di vista della partecipazione siano i più giovani e i più anziani. Lineafilosofica è uno strumento, un luogo, un'occasione per stimolare pensiero critico e dialogo tra generazioni diverse. Ma anche un metodo formativo per i ragazzi, affinché acquisiscano maggiore consapevolezza dei loro diritti e delle loro risorse. www.lineafilosofica.it
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Qualche ora fa è stata presentata su Orizzonte Scuola un'intervista a Dario Ianes, noto sostenitore dell’inclusione scolastica e sociale intitolata: "Gli alunni speciali sono una ricchezza per i normodotati, gli scettici cavalcano l’onda della fatica". Questo titolo ha suscitato in me notevole preoccupazione per le parole utilizzate. Preoccupazione che si è trasformata in sollievo dopo aver ascoltato l’intervista e constatato che nessuna delle espressioni citate - quali “alunni speciali” e “normodotati” - figurava nelle effettive dichiarazioni di Ianes e, soprattutto, che un titolo così infelice non era minimamente adeguato a riassumere quanto detto. La discrepanza tra titolo e contenuto dell’intervista solleva diverse questioni. Anzitutto quella sul rispetto del pensiero originale dell'autore. Ma non è su questa che vorrei soffermarmi, quanto sull’importanza che hanno le parole che scegliamo per rappresentare la realtà. Le parole plasmano le opinioni, modellano il discorso pubblico e influenzano gli atteggiamenti sociali. Da qui la necessità di un uso più consapevole e avveduto del linguaggio. Dal titolo scelto per l’intervista verrebbe da concludere che gli alunni e le alunne con disabilità andrebbero inclusi anzitutto perché rappresentano un beneficio per il resto della classe. Affermazioni come queste non fanno altro che ribadire la subalternità sociale delle persone con disabilità e la alimentano. L’inclusione delle persone con disabilità va promossa non per ottenere un qualsivoglia “valore aggiunto”, ma perché rappresenta un principio basilare di giustizia sociale. Inoltre, usare espressioni come “alunni speciali” e “normodotati”, per di più in contrapposizione, non solo rafforza una visione segregazionista della scuola ma costruisce un'immagine di persone con disabilità come esseri straordinariamente diversi anziché che come membri a pieno titolo della società. Quello dell’inclusione è un imperativo che riconosce la diversità umana come componente essenziale di ogni società che voglia essere equa e giusta. Con le parole di Ianes, la scuola inclusiva “dà una risposta personalizzata, differenziata, libera, tagliata su misura al 100% delle alunne e degli alunni”. Ecco, questo sì che sarebbe stato un bel titolo da dare all’intervista. (qui l'intervista: https://lnkd.in/dXN46QK5)
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