Una figura che ha fatto la storia del settore vinicolo del Piemonte. Matteo Ascheri guida l’azienda di famiglia che opera sul campo dal 1880 e che il vino lo conosce bene da ogni sua sfaccettatura. Anche grazie all’apporto degli studi in Economia e commercio oggi la sua visione d’insieme riesce a valutare fattori che all’occhio inesperto di altri passerebbero in secondo piano. ✍ Patrizia Ferlini Leggi l'articolo completo su virtuquotidiane.it #VirtùQuotidiane #Langhe #MatteoAscheri
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🥊 Dai contrasti può nascere qualcosa di innovativo, basta mantenere la voglia di imparare 🎤 Nelle interviste a Vittoria Rocca e Nicola Guidi emerge con forza lo sguardo internazionale e la voglia di mettersi in gioco dei nuovi protagonisti del vino italiano. Prosegue così il nostro approfondimento dedicato alle nuove generazioni, e alle istanze innovative che queste inseriscono nel dibattito interno al settore, grazie alla collaborazione con AGIVI (Associazione Giovani Imprenditori Vinicoli Italiani) 📰 Sulle pagine del numero 2 de Il Corriere Vinicolo trovate la doppia intervista ai soci #Agivi e tanto altro, nei commenti il link per il nostro spazio online 👇 #corrierevinicolo #vino #unioneitalianavini #giovani #innovazione
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Sono i “guardiani” dei territori (nati però, in genere, storicamente, sulla scia, la visione e gli investimenti di singole aziende pioniere), e importanti veicoli in termini sociali ed economici. Il loro ruolo è determinante per la promozione del territorio (insieme, però, al lavoro delle singole aziende e dei brand più importanti, ndr), sicuramente un asset decisivo per lo sviluppo di una denominazione, ma anche per la valorizzazione e la tutela dei vini in Italia e all’estero, perché la contraffazione è un pericolo che minaccia un patrimonio che genera lavoro e ricchezza. Scrivere le regole comuni di produzioni nei disciplinari, fare promozione e tutelare il “marchio collettivo” della denominazione era, è e sarà il ruolo dei Consorzi di tutela del vino, i “portavoce” delle aziende e di un territorio, il centro delle strategie di indirizzo che abbracciano anche un filone in grande ascesa come quello dell’enoturismo. #winenews
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Va dato atto a Il Corriere Vinicolo diretto da Giulio Somma di essere il maggior tavolo di riflessione sul tema dei vini rosa italiani, che tuttavia non si sono mai realmente affermati e anzi sembrano mostrare il fiato corto, soprattutto adesso che è finito quello che il settimanale chiama “effetto novità". Le mie riflessioni in proposito.
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Piccoli artigiani e realtà private di grandi dimensioni, cooperative e imbottigliatori. E poi ancora un areale che si distende vicino al mare ma anche nella parte più interna, donando sfumature e strutture differenti. C'è chi rimane dentro la Doc, chi preferisce l'Igt, chi custodisce l'alberello e magari opta solo per rese molto basse e vigne con svariati lustri sulle spalle e chi...insomma, non è semplice inquadrare il Primitivo di Manduria, forse uno dei più famosi e noti vini d'Italia, riconosciuto con facilità anche dai non addetti ai lavori. Il mio articolo su Civiltà del bere con le considerazioni del Consorzio di Tutela del Primitivo di Manduria, dell'enologo Michele Schifone e del produttore Gianfranco Fino
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Come Gruppo Terre d’Oltrepò il nostro obiettivo è quello di appoggiare un modello di filiera vinicola integrata. L’altro modello non ha portato il bene dell’Oltrepò. Non è un problema politico, è un problema economico: serve una marginalità più alta. L’Italia non ha mai fatto sistema: abbiamo una grande artigianalità e tante eccellenze, ma il made in Italy resta una somma lineare. Manca la moltiplicazione al quadrato degli utenti annessi. La Francia e gli Stati Uniti hanno un approccio più sistemico: ogni singolo produttore è aiutato a competere grazie a dei sistemi che lo valorizzano. Soffriamo un ritardo di managerialità, siamo ancora troppo artigianali. Ci si maschera dietro la unicità del mondo del vino, ma poi c’è sempre la sfida della gestione aziendale e manageriale. Il mondo del vino sarà più affascinante e divertente ma devi comunque aumentare la marginalità, non basta la gestione agricola. Gli imbottigliatori lavorano al 2,5% di ebitda, le aziende di filiera di successo vanno dal 15 al 33: a livello economico non c’è discussione, la via da seguire è la filiera integrata. In questi anni c’è stato chi ha approfittato dellalogica della cisterna ma oggi, così, in Oltrepò hai una valutazione di 20-25 mila euro per ettaro mentre in Valtellina arrivi a 70 mila euro l’ettaro. Se questo è il modello operativo è doveroso cambiarlo. Grazie a Vittorio Ferla ed al Gambero Rosso per questa lunga intervista. #madeinitaly #wine #management Consorzio Tutela Vini Oltrepò Pavese
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𝐕𝐢𝐧𝐨: 𝐝𝐨𝐬𝐬𝐢𝐞𝐫 𝐛𝐢𝐥𝐚𝐧𝐜𝐢 𝐬𝐮𝐥 𝐂𝐨𝐫𝐫𝐢𝐞𝐫𝐞 𝐕𝐢𝐧𝐢𝐜𝐨𝐥𝐨 𝐟𝐨𝐭𝐨𝐠𝐫𝐚𝐟𝐚 𝐢𝐧𝐜𝐞𝐫𝐭𝐞𝐳𝐳𝐚 𝐬𝐞𝐭𝐭𝐨𝐫𝐞 “Bilanci 2023, governare l’incertezza” è il titolo-copertina del Il Corriere Vinicolo, il settimanale di Unione Italiana Vini, in uscita oggi, che dedica un ampio focus all’analisi dei bilanci a partire dall’ultimo esercizio fino al quinquennio precedente. Un approfondimento realizzato da Luca Castagnetti di Studio Impresa, che offre una fotografia approfondita della situazione finanziaria del settore vinicolo italiano. Nove pagine di dossier che, secondo Giulio Somma Direttore del Corriere Vinicolo, “da una parte fissano lo stato dell’arte del vino italiano, dall’altra hanno l’obiettivo di offrire spunti di miglioramento e supportare le decisioni del management in un contesto difficile.” Leggi il comunicato stampa completo e il dossier: https://lnkd.in/dEWwFb9z #unioneitalianavini #uiv #correirevinicolo #vino #economia #bilanci
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Un'interessante articolo, quello di Marzio Taccetti per Gambero Rosso, che riassume il quadro attuale della crisi del vino che sta colpendo in modo particolare alcuni mercati e zone di produzione, in particolare quella di Bordeaux. Nel caso specifico si parla del blocco dei capitali da parte della Cina nei confronti degli investimenti all'estero, calo di consumo, nonché delle spese di gestione della aziende francesi, che per gli Châteaux sono sempre state altissime, si sa.. Da una parte è vero che chi investe per gioco e per puro business su un'azienda soprattutto con capitali dall'estero può per sbaglio sottostimarne i costi di gestione ed il calo globale del consumo di vino sta certamente mettendo in crisi il mercato globale. Dall'altra ci sono però e per fortuna imprenditori, fra i quali molti giovani italiani, i quali la viticoltura la vivono come passione e dimostrano ogni giorno che nonostante tendenze negative, cambiamenti climatici e politiche sbagliate, ci si può saltare fuori. Questo però solo con l'ingegno, la creatività, il rispetto per l'ambiente, la capacità di adattamento e tanto duro sacrificio.. Credo che nella situazione attuale ormai solo imprenditori come questi possono probabilmente salvare i molti vigneti destinati purtroppo all'espianto.
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🍷 Tradire e preservare, la difficile scelta dei giovani La pagina AGIVI con le interviste a Emanuela Tamburini e Tommaso Canella 👬 Diventare protagonisti del rinnovamento del vino italiano, questo uno degli scopi dei giovani vitivinicoltori riuniti in #Agivi. Il Corriere Vinicolo continua ad approfondire le idee e le spinte innovatrici apportate da questa nuova generazione con la doppia intervista Tamburini (Azienda Agricola Tamburini Emanuela) - Canella (Casa Vinicola Canella) che inaugura una serie di approfondimenti che arricchiranno la rubrica anche nei prossimi mesi. Uno spazio che vuole dare voce alle esperienze più interessanti che provengono dall'associazione presieduta da Marzia Varvaglione, capaci di aiutare le nuove generazioni di produttori a crescere e il mondo del vino a guardare al futuro con occhi diversi 🗞️ Leggi la doppia intervista su Il Corriere Vinicolo n. 36, nei commenti il link per lo spazio del giornale sul nuovo sito di Unione Italiana Vini 👇 #corrierevinicolo #vino #unioneitalianavini #vini #uiv #giovani
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