Domenica è la 𝐅𝐞𝐬𝐭𝐚 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐚 𝐌𝐚𝐦𝐦𝐚 e noi di Wega in questo articolo di blog, desideriamo festeggiare tutte le donne che amano prendersi cura dei bambini e che esprimono nella loro quotidianità il loro maternage protettivo! 🧡 https://lnkd.in/gdssEm99
Post di Wega Impresa Sociale
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Oggi ricorre la Festa della mamma e per questo voglio rilanciare la mia intervista a Orna Donath sul suo saggio-ricerca "Pentirsi di essere madri", uscita sul numero 0 di Prismag. La Festa della mamma e la narrazione di tutti i giorni celebrano la maternità come una benedizione, un dono, qualcosa di cui essere profondamente grate. Eppure la maternità può portare con sé sentimenti complessi, contrastanti, di cui non si può ancora parlare. Con la sua ricerca Orna Donath ha affrontato un tabù, raccontando la storia di ventitré donne pentite di essere diventate madre. Dall'intervista: Come possono le giovani donne liberarsi dalla narrazione eteronormativa della maternità? «Conosci te stessa e rifiuta di interiorizzare l’imperativo sociale secondo il quale solo perché sei etichettata come donna vorrai naturalmente essere madre – sono due cose che, suppongo, potrebbero aiutare le giovani donne a trovare sé stesse in questo labirinto crudele. Riconoscere che ci sono donne non a proprio agio con la maternità e che provano rimpianto significa concedere loro la libertà di essere proprietarie dei loro corpi, pensieri, ricordi, emozioni, abilità, disabilità, desideri e bisogni. Questi suggerimenti sono presumibilmente pericolosi per una società che dipende dalla collaborazione delle donne per rispettare il proprio ruolo senza metterlo in discussione e senza cercare di capire cosa sia giusto per loro – in base alle loro personalità e abilità. Proprio per questo credo che il “pericoloso” atto di parlarne possa essere cruciale per ridurre la sofferenza in un numero sconosciuto di vite femminili, poiché sempre più donne saranno in grado di decidere autonomamente se diventare madri o no». Potete leggere l’intervista qui: https://lnkd.in/e8q9fgyc
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Già. Il termine “maternità “ inizia ad essere restrittivo. Ma perché ancora oggi alcuni uomini non si pongono il tema della conciliazione tra vita privata (soprattutto quando ci sono anche figli) e lavoro? Ha davvero senso che si cerchi di facilitare il ruolo di uno solo dei genitori anziche cambiare paradigma facilitando la possibilità per entrambi di godersi la bellezza della genitorialità e anche la necessità di cambiare il modo di lavorare e tempo da dedicare agli affetti? Certo non è semplice. A volte una coppia sembra dover scegliere tra la possibilità che uno dei due possa portare avanti il proprio lavoro senza sottrarre nemmeno un minuto. Uno solo dei due naturalmente. Perché altrimenti chi si occupa di tutto il resto.m e chi può pensare di aspirare ad un compenso che permetta alla famiglia indipendenza dal punto di vista economico? Ha ancora senso che sia così? O vogliamo rendere il lavoro un po’ più sostenibile per entrambi i genitori in modo che non continui ad esserci la dicotomia: lavoro o famiglia, carriera per la donna o per l’uomo? Ieri durante un’aula sull’#intelligenzaemotiva in Bosch il fattore “tempo che manca anche solo per riflettere sulle proprie emozioni” è stato dibattuto con forza. Ecco, a volte sembra che manchi anche il tempo per pensare. Dobbiamo riprenderci il tempo per le cose importanti. La famiglia, il lavoro, la gestione delle emozioni lo sono. E le aziende possono (devono) fare la loro parte! Noi la nostra!
Happy Husband & Proud Father, Emeritus VPSales&Trade Marketing, Shareholder, Progetto "Giovani senza Capo", Stanford Seed Consultant, Speaker WomenX Impact, YWN Mentor, Ca’ Foscari Mentor
“Giovani senza Capo” Faremo un deciso passo in direzione normalità il giorno in cui non parleremo più di maternità, ma di genitorialità. La partita si disputa in un terreno di gioco dove gli avversari si chiamano stereotipi e pregiudizi. È una questione che riguarda tutti, nessuno si senta escluso. Fonte video: https://lnkd.in/eiExiKaR ___ #giovani #odiolafuffa #nobarlafus #piediperterra #giovanisenzacapo
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👩👦In occasione della Festa della #Mamma, abbiamo diffuso alcuni dei risultati del nostro Osservatorio #Parents, che indaga i comportamenti e i bisogni dei #genitori con figli tra 0 e 11 anni. Quali sono le principali fonti di preoccupazione per le mamme italiane? #Lavoro: solo 1 mamma su 3 si dichiara pienamente soddisfatta dell'attuale situazione lavorativa. Un'insoddisfazione esacerbata dal forte desiderio delle mamme di affermarsi anche da un punto di vista professionale. #Economia: l'84% delle madri italiane, contro il 77% dei padri, si dice molto o abbastanza preoccupato per il #futuro personale e della propria famiglia, soprattutto a causa della riduzione dei risparmi che colpisce quasi 6 mamme su 10. #Violenzadigenere: il 33% delle mamme teme gli episodi di violenza che coinvolgono le donne, una percentuale superiore a quella dei padri (21%). Gli episodi di violenza, in generale, nella società e i fatti di cronaca riportati dai media turbano il 42% delle mamme. Leggi qui l'articolo pubblicato su Quotidiano Nazionale Network➡️ https://lnkd.in/drywJa-C #Eumetra #marketresearch #knowledgebuilding Matteo Lucchi Jessica Bizzotto Anita Lissona Lead Communication
Festa della mamma, lo studio: solo 3 madri su 10 soddisfatte del lavoro
quotidiano.net
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💁🏽♀️Maternità, pari opportunità, sostenibilità. Oltre agli accenti, queste parole sono legate da un filo rosso fortissimo eppure spesso invisibile (o, a volte, inesistente). Nelle #aziende che vogliono essere sostenibili una componente fondamentale è la famosa equazione vita-lavoro. La si persegue in diversi modi, anche a seconda dei valori fondanti dell’azienda: dai permessi al sostegno alla #genitorialità (supportando i papà oltre alle mamme), alla #flessibilità fino a programmi specifici per il supporto delle lavoratrici mamme. 📍Comunicare correttamente queste iniziative all’interno e all’esterno può anche essere un plus in termini di #reputazione e #competitività. Noi di #ThePlatypusTwist possiamo supportare le aziende dall’ideazione del percorso fino alla sua comunicazione, con l’aiuto di una ambasciatrice speciale: Ornitorianna! 🌈 Nell’augurare Buona Festa a tutte le Mamme, condividiamo con voi una riflessione a cura di Monica D'Ascenzo e Manuela Perrone sul significato oggi della #maternita e delle sue sfaccettature, tra difficoltà, bellezza e purtroppo ancora tante battaglie per le quali battersi. #TPT #Ornitorianna #MammedItalia #FestadellaMamma #Inclusione #SostenibilitàSociale #ESG #sostenibilità #Valori
Diventare madri è sempre una sfida. Nel Paese delle culle vuote lo è ancora di più. Sono 10,4 milioni le italiane che vivono con almeno un figlio, da sole o in coppia, biologiche o adottive, italiane o straniere. Un’incredibile miniera di saperi e di energie. Attraverso un viaggio in sette tappe - scelta, corpo, mente, coppia, amicizia, lavoro e diritti - Monica D'Ascenzo e Manuela Perrone provano a restituire un ritratto delle mamme ancorato ai dati e alla realtà, al di là delle rappresentazioni idealizzate e delle strumentalizzazioni di parte. Per capire chi sono, come stanno e cosa vogliono. E dare loro il valore che meritano. Perché il rifiuto del mito della maternità non si trasformi nel suo opposto: il mito del rifiuto della maternità. In edicola per un mese e dal 10 maggio nelle librerie e negli shop online. Le autrici presenteranno il volume al Salone del libro di Torino domenica 12 maggio alle 14.00 presso lo stand de Il Sole 24 Ore. #AlleyNews #mammeditalia
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Ecco il mio nuovo articolo in #rubricasanitaria . Un tema delicato che va trattato con rispetto. Qua trovate il mio punto di vista Vorrei anche il vostro nei commenti. Buona lettura! ⬇️ https://lnkd.in/dqhqSHVH
La criminalizzazione della gestazione per altri - Mar dei Sargassi
https://www.mardeisargassi.it
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Il vento che soffia dagli USA non è buono per i diritti delle #donne, in particolare in campi cruciali e delicati come quello dell’interruzione di gravidanza. Ma anche nel nostro Paese non tira aria buona, basta pensare alla recente legge sulla gravidanza per altri “reato universale”, agli attacchi contro i contraccettivi o alla guerra santa contro la cosiddetta “teoria gender”. Ci si occupa troppo spesso di argomenti importanti per la vita delle persone a partire da posizioni ideologiche e scarsamente informate. Noi diamo sempre molto spazio su Scienza in rete a questi temi, cercando di spiegare che cosa è in gioco, attenendoci sempre a quanto emerge dagli studi scientifici e con la massima attenzione alla tutela dei diritti di tutte le persone. Aiutaci a fare sempre meglio questo lavoro. Sostienici con una donazione, difenderai il diritto tuo e di tutti ad avere informazioni corrette in un campo messo a rischio da pregiudizi e ideologie: https://lnkd.in/d5HetR9g
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Sulle feste comandate arrivo sempre tardi, ma poi arrivo. E le prendo a modo mio, partendo dai luoghi comuni e dalle frasi fatte perché una narrazione nuova è possibile solo se decostruiamo quella vecchia. Una mamma: - è sempre la mamma (intendendo di mamma ce n'è una sola) >>> parliamone, ci sono madri in donne senza figli e figli che trovano madri da affiancare alla loro mamma (biologica o non). E ci sono famiglie composte da due mamme. E tutto questo per amore. - è sempre la mamma (intendendo che viene invocata sempre lei) >>> anche no, c'è pure il papà nella grande maggioranza dei casi - è dolce e comprensiva >>> anche nervosa e impaziente - è forte e salda >>> anche fragile e bisognosa - è ferma ma morbida >>> boh, a me sta abbinata non riesce mai - è capace di prendersi cura di tutto e di tuttə >>> è un mito antico di cui paghiamo ancora le conseguenze. E se anche fosse vero, il tema è che non tutte vogliono farlo - è instancabile >>> questa nasce dal mito di cui sopra, ma ogni madre è pronta a smentirla - è votata al sacrificio per natura >>> no, casomai per necessità - sa sempre cosa fare >>> ma no, ogni tanto andiamo nel panico e ci sono situazioni in cui veniamo divorate vive dai dubbi e dai sensi di colpa - è una donna completa >>> dipende, c'è chi sì e chi si sente completa a prescindere dalla maternità. E va bene uguale. - sa fare le torte >>> io sì, ma le faccio da quando avevo 7 anni, non è la maternità, è il gusto di fare le torte! È interessante notare come gli stereotipi nascano anche a partire da aspetti considerati positivi o desiderabili: dai complimenti per così dire. Ma sempre stereotipi restano, e in quanto tali sono gabbie: portano le persone a ritenere che una certa categoria debba avere determinate caratteristiche e non altre. Essere mamme (biologiche o meno) non è un bollino di qualità, men che meno un punto di criticità. Essere mamma, per la mia esperienza, è accettare di vivere e attraversare contraddizioni e polarità a un livello di intensità tale che a volte ti senti spaccata in due e hai bisogno che qualcuno ti aiuti a incollare le due parti. E andare avanti così fino a quando ti accorgi che è meglio il velcro. Penso che il mondo del lavoro non abbia ancora capito come relazionarsi in modo rispettoso con le mamme (sottocategoria di una categoria già penalizzata sul lavoro): non ci servono "falsi complimenti" e nemmeno uno storytelling sessista (benevolo ma pur sempre sessista), ci servono narrazioni nuove per abbattere i pregiudizi e supporti concreti per raggiungere una reale equità. Non solo il giorno della festa della mamma (consiglio di seguire Mamme di merda per un bagno di realismo - Sarah Malnerich) #ParolePersoneLavoro #HR #FuturoDelLavoro
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Oggi 20 novembre, nella ricorrenza della Giornata universale dei diritti dell’infanzia non dobbiamo trascurare coloro che saranno gli adulti di domani: saranno adulti stupefacenti? Stupefacenti perché pieni di capacità, inventiva e creatività oppure pieni di sostanze tossiche. Le comunità Narconon impegnate in tutto il mondo da oltre 50 anni a riabilitare tossicodipendenti ed alcolisti e a promuovere campagne di prevenzione a favore degli adolescenti, desiderano sottolineare il profondo significato dell’odierna giornata, così come giustamente e correttamente promossa dall’Unicef. L’art 33 della Convenzione sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, approvata dall’Assemblea Generale dell’ONU nel 1989, testualmente cita: “Gli Stati parti adottano ogni adeguata misura, comprese misure legislative, amministrative, sociali ed educative per proteggere i fanciulli contro l'uso illecito di stupefacenti e di sostanze psicotrope, così come definite dalle Convenzioni internazionali pertinenti e per impedire che siano utilizzati fanciulli per la produzione e il traffico illecito di queste sostanze.” È un dovere della nostra società instillare sanità nelle nuove generazioni affinché crescano correttamente, evitando con ogni mezzo che divengano zombi tossicodipendenti, perché non è un mistero che l’abuso di droghe e alcol produce nelle persone una totale incapacità a vivere serenamente. Nonostante esistano leggi e norme per la repressione dello spaccio e commercio di droghe, dobbiamo segnalare una deleteria mancanza di ampie iniziative, campagne e misure governative a favore di una efficace educazione e prevenzione nell’ambito delle sostanze psicotrope e dell’alcol. Solo mettendo in campo forti misure di prevenzione potremo garantire alle nostre prossime generazioni un futuro pieno di stupefacenti capacità, inventiva e creatività. Chi volesse ricevere maggiori informazioni, brochure o organizzare attività di prevenzione può contattare l’associazione Narconon Alfiere <centroalfiere@live.it>
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MADRI BIOLOGICHE E MADRI ADOTTIVE Vi siete mai fermati a immaginare le lunghe discussioni politiche che nel corso della storia hanno portato a concepire la società come la conosciamo oggi? Pensiamo alla nascita della scuola, degli ospedali, alla rivoluzione dei trasporti che ha permesso di costruire lunghe rotaie, che hanno consentito a lunghi treni di sfrecciare vicino alle case. Tutte queste innovazioni hanno avuto origine grazie alle intuizioni di persone idealiste, coraggiose e attente ai bisogni del proprio Paese. Pensate forse che il mondo come lo viviamo oggi sia stato generato da un unico atto, oppure da un'unica idea? No, ovviamente. La società odierna è frutto di aggiustamenti continui e di nuovi atti che l'hanno resa sempre più confacente alle nostre esigenze. Anche la famiglia si trova da alcuni anni al centro di una rivoluzione rispetto alla sua concezione originale. I nuclei famigliari oggi possono essere composti da madri e padri biologici, da figli provenienti da legami precedenti che generano un nucleo famigliare allargato, oppure da genitori e figli adottivi. Ogni nuova forma famigliare produce esigenze nuove, che la legge deve contemplare affinché si mantenga nella società un equilibrio di uguaglianza tra i suoi componenti. E’ proprio per ristabilire un equilibrio sociale che questa settimana il Gran Consiglio Ticinese ha accettato l'iniziativa cantonale promossa da Il Centro, riconoscendo la protezione dal licenziamento, già previsto per le madri biologiche, anche alle madri adottive. L'arrivo di un bambino in una famiglia richiede tempo e adattamento per creare le condizioni ideali per l'inizio di una nuova vita, sia per il bambino, che per la madre e, quindi, per tutta la famiglia. Le esigenze di una nuova famiglia, che accoglie un bambino, sono identiche tra madri biologiche e madri adottive, contrariamente a quanto affermato da una deputata in Gran Consiglio. Le madri biologiche e le madri adottive sono uguali proprio perché uguali sono i compiti alle quali sono chiamate, e uguali sono le esigenze dei bambini che entrano a far parte di queste famiglie. Grazie a questa decisione, il Parlamento ha ribadito un principio fondamentale che risponde alle esigenze di una società che evolve e che non vuole lasciare dietro di sé ombre di legittimità nei suoi cittadini e soprattutto nei suoi bambini. Non ci saranno figli “diversi” perché non ci sono “madri diverse” dinanzi alla legge. Un primo passo a cui forse ne seguiranno altri. Un primo passo necessario. #family #love #ticino #schweiz
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