Accesso diretto alle prestazioni di fisioterapia: Evidenze scientifiche e riferimenti normativi
Accesso diretto alle prestazioni di fisioterapia

Accesso diretto alle prestazioni di fisioterapia: Evidenze scientifiche e riferimenti normativi

La riabilitazione rappresenta uno dei pilastri fondamentali della copertura sanitaria universale, accanto alla promozione della salute, alla prevenzione e al trattamento delle malattie, e alle cure palliative. Essa svolge un ruolo cruciale nel migliorare la funzionalità, considerata uno degli indicatori più rilevanti di salute insieme a mortalità e morbilità. Tuttavia, nonostante la sua importanza, la riabilitazione è spesso confinata nell'ambito delle cure terziarie, ovvero quelle specialistiche, a causa della sua complessità e multidimensionalità.

Oggi, grazie a modelli sperimentali innovativi, la riabilitazione è sempre più integrata nei servizi sanitari primari, rispondendo alle esigenze di un sistema sanitario che mira alla capillarità e all'accessibilità. Come sottolineato negli atti della Conferenza di Alma Ata del 1978, i servizi di assistenza sanitaria primaria costituiscono il primo punto di contatto tra i cittadini e il sistema sanitario. Tale visione è stata ulteriormente ribadita nella Dichiarazione di Astana del 2018, che enfatizza l'importanza di un’assistenza sanitaria primaria integrata, capace di evitare frammentazioni e di garantire un sistema di riferimento efficace tra i diversi livelli di cura.


L'importanza dell'accesso precoce alla riabilitazione

Secondo le stime dell'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), almeno un terzo della popolazione globale necessiterà di riabilitazione nel corso della propria vita, sia a causa di malattie che di infortuni. Questo dato evidenzia l'importanza di rafforzare i servizi di riabilitazione per promuovere l’identificazione precoce dei bisogni di salute e garantire un invio tempestivo a cure specialistiche. Tale approccio può contribuire significativamente a ridurre l’impatto degli effetti invalidanti e a ottimizzare la funzionalità dei pazienti, migliorando la qualità della vita.

Modelli innovativi di erogazione dei servizi di riabilitazione, integrati nei vari livelli di assistenza sanitaria, possono apportare benefici significativi sia nelle aree urbane che in quelle remote. L’obiettivo è quello di creare un sistema inclusivo, capace di rispondere alle esigenze di una popolazione sempre più anziana e di far fronte alla crescente prevalenza di disabilità e malattie croniche.


Rehabilitation 2030: Un'iniziativa globale per la riabilitazione

Per affrontare queste sfide, l’OMS ha lanciato l’iniziativa Rehabilitation 2030, un programma globale che pone al centro tre principi cardine: funzionalità, equità e integrazione. L’iniziativa individua dieci aree prioritarie, accompagnate da strategie concrete che i Paesi sono chiamati a implementare per soddisfare i crescenti bisogni di salute della popolazione.

Tra le azioni promosse dall’OMS rientrano...>>Scarica il Report integrale<<


Fondazione GIMBE


Federica Sganga

Dirigente medico di geriatria in Azienda Ospedaliero-Universitaria di Ferrara

2 giorni

La cura del corpo e della mente troppo spesso sottovalutate! Fisioterapisti e psicologi sono il futuro

GianLuca Grazioli

Senior Physiotherapist [MSPT, MSAPA] • Neurosurgery Ward @ Hospital of the Sea • Naples, Italy 🇮🇹

5 giorni

Interessante! Concordo sul fatto che sarebbe utile prevedere un curriculum formativo ad hoc per i futuri fisioterapisti di comunità in accesso diretto per l’assistenza territoriale. A mio parere, tuttavia, il requisito della sola laurea triennale è insufficiente per assumere un tale ruolo di enorme responsabilità. Prendiamo ad esempio il caso dell’Attività Fisica Adattata (AFA), la quale può essere erogata in palestre convenzionate con il Servizio Sanitario Regionale unicamente dal Chinesiologo clinico in possesso di laurea magistrale (LM-67). A maggior ragione, un percorso formativo di laurea magistrale in fisioterapia (LM/SNT2) ad indirizzo clinico, con specifiche acquisizioni di competenze clinico-organizzative spendibili nei futuri modelli di servizi riabilitativi di comunità, dovrebbe prevedere l’attribuzione di cfu specifici in ambito di medicina territoriale. Gioverebbe enormemente al rilancio dell’assistenza sanitaria territoriale del nostro bistrattato SSN. 

Francesca Balistreri

Fisioterapista FNOFI 1486

6 giorni

💪😊

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