Il documento a pag. 48 della relazione giunge "[...] ad affermare che “Le performance del servizio sanitario nazionale riguardo agli esiti di salute e alla qualità delle cure, risultano generalmente superiori a quelle medie dei Paesi Ocse, e descrivono, quindi, un sistema sanitario mediamente efficiente ed efficace”. Una considerazione questa della quale, francamente, non si comprende né l’utilità né tampoco come giustificarla in presenza dei danni quotidiani che si registrano. Ciò nella inefficienza dell’emergenza-urgenza che non c’è; della inefficacia della medicina convenzionata piena zeppa di vuoti assistenziali; nella mobilità miliardaria che impoverisce il Sud di circa tre miliardi all’anno; nella penuria di posti letto e in presenza di liste d’attesa che uccidono mentre l’utente aspetta un test diagnostico ovvero un intervento. Non solo. Nel tenere conto che una siffatta penosa affermazione emerge in un atto di “giustizia contabile” nella contemporaneità dell’emersione di un dato appena venuto fuori ad esito della ricerca dall’istituto EMG Different, commissionata da Facile.it, che rendiconta una platea milionaria di cittadini in difficoltà economica per spese mediche, sino ad essersi segnatamente indebitati a proposito. [...]"
Post di Marco Borghi
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MEDICI DI BASE: ECCO LA FOTOGRAFIA DEL CNEL Nella relazione annuale del CNEL sui servizi della PA esce un quadro preoccupante sul servizio dei medici di base. Essi sono sempre di meno. Ne ho scritto su L'HuffPost #medicina #salute #wortharead #lavoro #sanità #CNEL
Medici di base: non ne abbiamo abbastanza. Ne perderemo ottomila nei prossimi due anni (di M. Di Giulio)
huffingtonpost.it
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(MAL)EDUCAZIONE CIVICA Le liste di attesa nella sanità si potrebbero ridurre del 20% senza sforzo né costi aggiuntivi, semplicemente se gli utenti si comportassero educatamente (o fossero costretti a farlo). Chi prenota una prestazione e non si presenta si fermi un attimo a considerare come reagirebbe se l'idraulico non si presentasse dopo che lo si è aspettato a casa oppure, arrivato dal dentista si sentisse dire: "oh, scusi, mi sono dimenticato di avvisare che il suo appuntamento è cancellato". Siamo bravissimi a pretendere una sanità migliore, ma molto scadenti nel collaborare ad averla e l'inefficienza dei burocrati che mettono anni a produrre decreti attuativi impedisce , per ora, di mettere in atto misure che costringano i maleducati a mettersi a posto. L'esazione della "sanzione" potrebbe essere semplice, basterebbe subordinare l'erogazione della prima prestazione successiva da parte del SSN al pagamento del ticket per la prestazione cancellata, ma anche così non ci sarebbe da essere contenti, perché resterebbe la perdita di capacità del sistema sanitario. Ammesso, poi, che la propensione a condonare perfino le condotte illecite non si manifesti anche in questo campo. L'educazione civica all'uso dei servizi comuni sarebbe la via migliore, ma ha tempi lunghi. Articolo di Paolo Russo La Stampa 5-1-2025
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Dopo una settimana di stop a Nuoro riprendono le prestazioni sanitarie in convezione sia quelle prenotate tramite cup che quelli in radiologia tradizionale. Lo annuncia il direttore dello studio professionale Dottor Sebastiano Coinu: «Ciò in attesa della definizione del procedimento amministrativo dell’ARES che effettuerà le ripartizioni di budget fra le strutture convenzionate, confidando che sia confermato per il C.I.D. almeno il budget degli anni precedenti. Ove ciò non accadesse, si rischierebbe di lavorare senza certezza di essere rimborsati dal Servizio Sanitario Nazionale». Intanto l'assessore regionale Bartolazzi rassicura e dice: «Non c'è nessun rischio di mancata copertura delle prestazioni da parte del sistema sanitario regionale per i cittadini sardi che si affidano al privato convenzionato. Gli allarmismi appaiono incomprensibili alla luce delle ultime disposizioni normative regionali che danno il via libera all' incremento dell'acquisto delle prestazioni di assistenza ospedaliera ed ambulatoriale da soggetti privati accreditati nell'ottica di garantire a tutti, in tutta l'isola, prestazioni omogenee in tempi accettabili». «Ricordo che la legge regionale n.13, recentissimamente approvata, autorizza un incremento di spesa di 1 milione e 600 mila euro (più 1%) per l'anno 2024, di quasi 5 milioni per il 2025 (più 3%) e di 6 milioni e 600 mila euro (più 4%) a carico del Fondo sanitario regionale proprio per garantire l'estensione massima delle prestazioni convenzionate erogabili nell'isola, sia in regime ospedaliero che ambulatoriale. Non solo - prosegue l'assessore - viene aumentato lo stanziamento della programmazione triennale destinato alla salute mentale, con 18 milioni e 500 mila euro stanziati per il 2024 contro i precedenti 16 milioni e mezzo, di cui 2 milioni e 500 mila euro destinati ai centri convenzionati per i disturbi dello spettro autistico. Per le annualità 2025-26 il totale assegnato è di 21 milioni di euro annuale, anche qui con un incremento consistente di circa 5 milioni all'anno». «Tutte le cifre stanziate al momento – conclude Bartolazzi - rientrano all'interno dei margini di manovra consentiti dall'attuale deliberazione dei tetti di spesa per il triennio 2024-26 ancora sottoposte al vincolo della spending review, ma in via transitoria. Dopo la sentenza a luglio della Corte Costituzionale che riconosce un ampio margine di manovra potenziale alla Sardegna, stiamo lavorando per incrementare le risorse garantendo contestualmente l'equilibrio economico-finanziario dei conti regionali». https://www.cronachenuoresi. - Clicca e leggi la notizia
Nuoro. Riprendono le prestazioni sanitarie in convenzione. Studi medici: “Rischiamo nuovi blocchi dei rimborsi”
cronachenuoresi.it
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"Quello su cui si dovrebbe investire è anche la promozione di un engagement consapevole dei cittadini nella loro fruizione del sistema sanitario nazionale, volto a valorizzarne la dimensione di bene comune, e quindi di corresponsabilità dei fruitori stessi nella sua efficienza e sostenibilità”. È una delle chiavi di lettura delle "attese". Passando dalle infinite ore per i codici a bassa gravità nei PS e arrivando al tempo necessario per avere una prestazione ambulatoriale. Ma nei PS la decisione è del fruitore, per le prestazioni ambulatoriali è di un collega, pressato o meno dal fruitore. E le dinamiche sono diverse. Tra una prestazione ambulatoriale ed un intervento chirurgico, le storie, sono diverse. Nel secondo caso può esserci un problema di risorse, nel primo, su tutto, spicca l''inappropriatezza. Possiamo girarci intorno ma analizzando la questione torneremmo sempre al punto di partenza: le liste di attesa sono generate dalle prescrizioni.
Liste di attesa. Insostenibili per 9 italiano su 10. E oltre 7 su 10 ritengono che il Governo debba investire più risorse per Ssn
quotidianosanita.it
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Ottimo articolo di Gilberto Gentili sul tema delle liste d'attesa. Condivido tutte le argomentazioni presentate. Aggiungerei tra le misure da adottare una maggiore e decisa valorizzazione del ruolo delle professioni sanitarie. Sono necessari nuovi modelli organizzativi, in cui il ruolo di infermieri e tecnici preveda responsabilità nell’erogazione di quei servizi in cui la competenza medico-clinica non è strettamente necessaria. Ovviamente associando maggiore responsabilità ad un'adeguata valorizzazione economica #tempiattesa; #taskshifting
Liste di attesa in sanità: un problema di tutti
sanita24.ilsole24ore.com
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Come salvare il servizio sanitario nazionale, tra disuguaglianze, liste d’attesa e ipermedicalizzazione? Risponde a TrendSanità 𝗦𝗶𝗹𝘃𝗶𝗼 𝗚𝗮𝗿𝗮𝘁𝘁𝗶𝗻𝗶, presidente e fondatore dell’Istituto Mario Negri Articolo di Silvia Pogliaghi #SSN #ipermedicalizzazione #disuguaglianze
Garattini: «Assicurazioni e intramoenia fonti di diseguaglianza. Ecco tre ricette per salvare il Servizio Sanitario Nazionale»
https://trendsanita.it
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Secondo uno studio dell’ISTAT, nel 2023 4,5 milioni di italiani hanno dovuto rinunciare alle cure mediche necessarie soprattutto a causa delle lunghissime liste d'attesa. I tempi d’attesa per molte prestazioni essenziali sono allarmanti. Ad esempio, si registrano fino a 720 giorni per una mammografia, 465 giorni per una TAC e 365 giorni per interventi cardiologici. Le ragioni sono molteplici e complesse, ma principalmente 3. 1. Carenza di personale sanitario Ad oggi quantificabile in 20mila medici e 70mila infermieri mancanti, ma questi numeri peggioreranno ulteriormente nei prossimi cinque anni perché circa 75mila medici andranno in pensione. 1. Eredità del Covid La pandemia ha creato e allungato le liste d'attesa non ancora smaltite. 1. Sottofinanziamento cronico della sanità pubblica in Italia Secondo il 19° Rapporto Sanità del C.R.E.A., l’Italia investe il 32% in meno rispetto alla media dell'Unione Europea. Questa combinazione di fattori sta creando una situazione insostenibile che costringe sempre più cittadini a rivolgersi al settore privato oppure, nei casi più gravi ma purtroppo non altrettanto sporadici, a rinunciare completamente alle cure mediche. E a te? È capitato di dover aspettare molti mesi per fissare una visita o degli esami? Diccelo con un commento!
In Italia abbiamo un problema di liste di attesa
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Mentre l'opinione pubblica viene distratta dalla soap opera di Sangiuliano e Boccia, il Servizio Sanitario Nazionale (SSN) pubblico continua a sprofondare in una crisi sempre più profonda. La sanità italiana, un tempo considerata tra le migliori al mondo per universalità ed equità, si trova oggi in una situazione di estremo disagio a causa di anni di tagli, mancanza di investimenti e riforme inadeguate. Mentre i riflettori sono puntati su vicende politiche, scollacciate e di costume, il personale medico ed infermieristico è costretto a lavorare in condizioni sempre più difficili. Mancano le risorse per garantire un'assistenza adeguata, i tempi di attesa per visite e interventi si allungano, e le strutture sanitarie sono sempre più spesso sovraffollate e carenti di mezzi. I cittadini sono i primi a soffrirne, con un accesso alle cure sempre più limitato e disuguale, mentre i professionisti della sanità si trovano a fronteggiare una situazione insostenibile. Il degrado del SSN pubblico non è un problema di ieri, ma è il risultato di una sistematica disattenzione politica verso un settore che dovrebbe essere centrale per il benessere del Paese. È fondamentale che il Governo e le istituzioni prendano atto di questa realtà e pongano finalmente in cima alle priorità politiche il rilancio del Servizio Sanitario Nazionale, con investimenti concreti e riforme mirate, affinché tutti i cittadini possano godere del diritto fondamentale alla salute. È il momento di riportare al centro del dibattito pubblico le vere emergenze del Paese. La sanità pubblica non può più attendere... Fausto Tenti, #costituente comunista, Sez prov di Arezzo. https://lnkd.in/d_vJNbRC
Spesa sanitaria pubblica: in Italia nel 2023 è al 6,2% del pil, sotto la media Ocse e fanalino di coda del G7. L’appello Gimbe: “Con manovra serve una rapida inversione di rotta”
quotidianosanita.it
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Il Governo, si sta impegnando per l'abbattimento liste d'attesa . In merito sarebbe opportuno , disporre alle direzioni generali la programmazione di open day ambulatoriali , dalle 09 alle 19.30 . Relativamente all'incentivazione economica medici, disporre alle direzioni strategiche di concordare la corresponsione di un buono pasto per ogni turno di guardia medica notturna, festiva e pomeridiana ( in continuazione dell'orario diurno) e nelle attività ambulatoriali pomeridiane . Orario di lavoro 7.12 con corresponsione di un buono pasto al giorno. Relativamente all'incremento stipendiale , programmare se si riesce a confermare per il 2025 un taglio cuneo al 28% , un doppio cuneo fiscale per i medici con figli minori a carico . Un obiettivo indifferibile e improcastinabile , abbattimento liste d'attesa per tutte le tipologie di prestazioni. Relativamente all'area chirurgica , finanziare le direzioni strategiche delle aziende ospedaliere ,per l'acquisto del robot Da Vinci , per interventi chirurgici di altissima precisione In attesa di riscontro
Liste d’attesa. Ministero: “Con il nuovo Piano il monitoraggio dei tempi sarà più preciso”
quotidianosanita.it
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