Come motivare i venditori?
Prima di introdurre gli aspetti motivazionali proviamo a valutare come i venditori sono abituati a fare il loro mestiere. Oggi in molti casi i venditori hanno un approccio datato e stagnante che si rifà ai metodi degli anni ’80; questo significa che quando devono vendere si innescano degli automatismi che già prima di parlare con il cliente portano il venditore a “vendere soluzioni”, ovvero:
Tutto questo è frutto di un grande lavoro da parte del venditore e sicuramente di grande preparazione, ma questa preparazione è nel contesto attuale meno efficace:
i clienti non hanno più bisogno di voi come prima nelle vendite Business to Business
Uno studio recente condotto da Corporate Executive Board su un campione di più di 1.400 venditori ha evidenziato che oltre il 60% del campione adottava questo modello di esecuzione della vendita: trovare la soluzione ad un problema che il cliente ha. Tutto sembra normale, ma il cliente è effettivamente cambiato e questo sistema può ancora funzionare soltanto se il cliente non può risolvere i suoi problemi pur conoscendoli in diversa misura.
Oggi nella maggior parte dei casi il cliente arriva già in trattativa con una soluzione sua ben strutturata giocando d’anticipo.
Per incrementare le performance del venditore ai giorni nostri è necessario ragionare su una modifica radicale dell’approccio alla vendita. I clienti eludono sempre più frequentemente i venditori usando le informazioni a disposizione e rivolgendosi a consulenti esterni per riuscire a concludere contratti il più possibile vantaggiosi con i fornitori. Solo i venditori “adattivi” che ricercano i clienti orientati al cambiamento e li coinvolgono con nuove idee, suggerimenti, supporto all’acquisto diventeranno i più performanti…sempre che siano fortemente motivati!
Ma come si motiva DAVVERO un venditore?
I piani di incentivazione dei venditori progettati dalle aziende seguono uno schema che solitamente si struttura in 3 parti:
Partiamo da un presupposto di base, l’incentivazione da sola non basta. Se la strategia è debole, se la gamma prodotto/servizio non soddisfa le esigenze della clientela, se la struttura organizzativa commerciale non è all’altezza non può esistere un piano di incentivazione efficace.
Un sistema premiante deve poi considerare oltre ai risultati raggiunti anche i comportamenti propedeutici all’ottenimento del risultato che possono aumentare la soddisfazione del cliente durante il processo d’acquisto e generare tassi di fidelizzazione più interessanti.
Il primo step è quello di riconoscere i diversi tipi di venditori.
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Ma perché ci ostiniamo a motivare i tutti i venditori nello stesso modo? Sono sempre più numerose le ricerche che evidenziano diverse necessità/bisogni rispetto al piano di incentivazione da parte di differenti tipologie di commerciali.
Tipicamente una forza vendita è formata da una maggioranza di “Performanti” (48%) che solitamente fanno il loro lavoro senza arrivare all’eccellenza e determinando in molti casi la perdita di opportunità. Le “Star” (27%) sembra che possano raggiungere qualsiasi risultato e purtroppo rappresentano solo un quarto dell’intera forza vendita. Attenzione perchè "smettono di lavorare" se vengono posti dei “tetti massimi” raggiungibili. I “Ritardatari” (25%) hanno necessità di avere stimoli e direttive per ottenere i risultati.
Il secondo step è dunque quello di individuare un piano di incentivazione ad hoc per ogni categoria di venditori.
I piani di incentivazione della forza vendita che tengono conto dei diversi venditori e si basano su dati concreti e non su preconcetti, faranno aumentare significatamene i ritorni sugli investimenti effettuati dalla direzione commerciale.
Il terzo step sarà poi quelli di sostenere la motivazione con altri strumenti oltre agli incentivi monetari.
I riconoscimenti all’interno del gruppo possono sicuramente rafforzare il committment dei venditori ed influenzare positivamente la motivazione. Complimentarsi per i buoni risultati raggiunti al termine di una trattativa difficile, condividere le best-practice durante i canvass di vendita, premiare alcuni componenti della squadra durante i meeting (magari evidenziando il raggiungimento di un target di gruppo inaspettato), favorire iniziative innovative volte all’implementazione del piano commerciale, sono alcuni esempi da tenere in considerazione.
Il responsabile commerciale dovrebbe poi investire molto tempo nell’affiancamento sul campo come un vero e proprio allenatore che fa crescere i propri talenti e li amalgama in una squadra vincente. Senza dimenticare l’importanza della formazione per lo sviluppo delle competenze e degli strumenti a supporto dell’attività di vendita quali la ricerca di nuovi prospect, l’utilizzo del CRM per mettere in condizione chi sta sul campo di avere tutte le informazioni necessarie. Anche se in alcuni casi nel BtoB non sempre i venditori amano utilizzare questi sistemi, ma le motivazioni sono tutte superabili come ho descritto in quest'altro articolo sull'argomento: